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Shoghi Effendi : Il nostro destino glorioso - lettere all'Italia
Il nostro destino glorioso
Shoghi Effendi
Lettere all’Italia
1922-1957
Casa Editrice Bahá’í
2004
© Copyright 2004 Casa Editrice Bahá’í
1a edizione 2004
CASA EDITRICE BAHÁ’Í
Via Stoppani, 10 - 00197 Roma
Via Filippo Turati, 9 - 00040 Ariccia (Roma)
ISBN 88-7214-065-X
Introduzione

La data del 19 dicembre 1922 sarà ricordata come il giorno in cui giunge all’Italia il primo messaggio di Shoghi Effendi, porta i «migliori auguri agli amici italiani».

Queste parole, tanto semplici quanto poche, sono differenti nella loro essenza, da ogni altra che da tempi antichi fa parte della storia, dello sviluppo spirituale, delle realizzazioni in ogni campo del nostro Paese. Sono vergate dalla penna mossa dalla mano del «Segno di Dio sulla Terra», un giovane di 25 anni, all’inizio del suo ministerio.

È il bocciolo che sta per schiudersi.

Due giorni dopo, il 21 dicembre 1922, scrive la sua prima lettera ai «Cari collaboratori nella Sua Santa Vigna».

Questa lettera è uno dei documenti più belli che abbiamo nella storia della Causa in Italia, e rimane come la prima pietra del monumento di guida e di affetto innalzato da Shoghi Effendi.

Nella sua grande visione egli dispiega dinanzi ai nostri occhi, con sorprendente semplicità, il nuovo percorso dell’Italia nella evoluzione e nella storia spirituale del genere umano.

L’Italia, fino allora sconosciuta al mondo bahá’í, si desta alla luce dell’appello di Dio, ed acquisirà, gradualmente, il grande dono della Sua conoscenza, corona a «tutte le sue glorie e trionfi del passato».1

Le lettere ed i cablogrammi contenuti in questa raccolta sono 150. Il periodo è quello dei primi 36 anni dell’Età Formativa della Fede di Bahá’u’lláh, un’Età inaugurata con il Custodiato di Shoghi Effendi. È un periodo che ha veduto, nella società umana, i più grandi sconvolgimenti, la guerra più distruttiva, la lacerazione più ampia di ogni altro periodo nella storia umana. Ancora una volta si evidenzia il duplice processo contemporaneo di disintegrazione ed edificazione.

Dalle lettere da lui scritte «emerge un vero sovrano», un personaggio di impareggiabile nobiltà: «a nessuno che gli scrivesse negò egli mai la luce della sua saggezza e la ricompensa del suo vivo affetto». «Egli era l’eterno studioso del libro più grande, il cuore umano…».2

Un’immancabile emozione finale si prova quando al termine di ogni sua comunicazione si legge la firma «Shoghi», preceduta da

«Suo vero fratello»
«Suo vero e grato fratello»
«Sono suo fratello e collaboratore»
«Suo sincero compagno di lavoro»
«Colui che augura ogni bene»
«Continuerò a pregare per lei
con tutto il mio cuore.»

Sono lettere entro le quali «ogni parola conta, ogni frase germoglia un pensiero, ciascun pensiero conduce a un proprio orizzonte».3

Lo storico deve essere molto più che un raccoglitore di fatti e un osservatore di eventi.

I cambiamenti operati nella nostra vita, dal calore spirituale della conoscenza di Dio, la nuova energia e la fresca visione che ne deriva, è il potente impatto sul mondo del genere umano. In questo modo si diventa parte spiritualmente creativa nel vero «cuore» della storia.4

Meno di tre giorni prima del suo trapasso, nelle ultime ore della sua vita terrena, dopo essere stati ininterrottamente sorpresi per le grandi e anche le piccole cose che hanno caratterizzato la sua missione di costruttore dell’Ordine Amministrativo di Bahá’u’lláh, quasi con meraviglia, in una lettera del 1° novembre 1957, scritta a nome del Custode a una devota credente, nel poscritto leggiamo: «Il Custode fu molto dispiaciuto di apprendere della sua recente malattia e spera sia completamente ristabilita. Lei deve essere attenta a non affaticarsi e tenere buona cura di sé».

La sinfonia dell’esperienza italiana della relazione con il Custode, Shoghi Effendi, inizia con un preludio di semplicità ed affetto, «Vogliate porgere i migliori auguri agli amici italiani»; si dispiega in un crescendo che sorprende, sicuro e possente ad un tempo, inarrestabile nel suo corso, destinata a passare «dalle ombrose valli della oscurità alle solari vette della fama, della prosperità e del trionfo»;5 si spegne con lo stesso fascino della semplicità ed affetto iniziali! Qualità che portano il segno dell’eterno.

Nel frattempo ha dischiuso una visione che ravviva la mente, versa luce di conforto e di certezza nei cuori, fa apparire una nuova creazione!

Mario Piarulli
18 dicembre 1922

VOGLIATE PORGERE (I) MIGLIORI AUGURI (AGLI) AMICI ITALIANI AL MIO RITORNO (IN) TERRA SANTA.1

21 dicembre 1922
Cari collaboratori nella Sua Santa Vigna!

È con sommo piacere e profonda gratitudine che apprendo le buone nuove delle vostre attività spirituali in un paese fino ad ora sconosciuto al mondo bahá’í, ma che si sta rapidamente risvegliando alla Luce della Rivelazione Bahá’í.

Confido che l’Italia, con una storia così antica, con tradizioni religiose così brillanti, così famosa per le sue imprese nel passato, acquisterà in questa epoca, grazie al vostro contributo d’amore e di servizio, il grande dono della Conoscenza di Dio, un dono che coronerà tutte le glorie e i trionfi passati di questo paese.

Nelle mie preghiere alle Sacre Tombe non mancherò di supplicare per la vostra nascente comunità la grazia e la protezione del Signore, affinché possiate lanciare l’Appello di Dio in questo paese ed infondere il glorioso Spirito di Bahá nella vita del suo popolo.

Accoglierò con gioia e soddisfazione intense il dettagliato rapporto delle vostre attività, il racconto dei vostri incontri, la storia della nascita e dello sviluppo dei vari centri bahá’í attorno a voi e delle vostre varie esperienze nel servizio alla sua Sacra Soglia.

In attesa di notizie positive,
il vostro fratello e collaboratore,
Shoghi
12 Mirza 1923

Agli amati del Signore e alle ancelle del Misericordioso in America, Gran Bretagna, Germania, Francia, Svizzera, Italia, Giappone e Australasia.

O compagni che lavorate nella Vigna del Signore!

È trascorso più di un anno da quell’Ora rovinosa, in cui la gloriosa Persona di ‘Abdu’l-Bahá fu sottratta agli occhi mortali e il Suo Spirito ascese al Regno della Gloria. Sento che il tempo è ora maturo per prendere quelle nuove e importanti decisioni che ci permetteranno di realizzare, con rapidità e fedeltà, le ultime volontà del nostro defunto Maestro.

Per il mondo questo è stato un anno di paura e sofferenza, di delusioni e agitazioni. Per noi invece, discepoli privati di un generoso e amato Maestro, a dispetto delle temporanee preoccupazioni che la Sua morte improvvisa inevitabilmente comporta, è stato un periodo di speranza, di salutari attività, contraddistinto da uno spirito di fiducia intatta nel Suo potere e di fedeltà alla Sua Causa.

Dall’oriente all’occidente, da nord a sud, gli innumerevoli servi di Bahá’u’lláh, incuranti delle maligne macchinazioni dei nemici della Sua Causa, che hanno contravvenuto ai Suoi ordini, si sono raccolti sotto il Suo Stendardo e si sono levati all’unisono per proseguire la Grande Opera che ha loro affidato. Lunga vita a quell’inestinguibile Spirito di Fedeltà che arde, e incessantemente arderà, nel petto dei Suoi amati! Grande sarà la loro ricompensa, beata l’ora in cui, dopo una vita di servizio incessante, saranno riuniti al cospetto della gloria di Bahá e alla presenza del loro Amato parteciperanno alla gioia dell’eterno ricongiungimento.

In questo mondo però ci attendono ancora grandi imprese e siamo fiduciosi che, in virtù della Sua grazia e della Sua guida infallibile, ci dimostreremo ora e sempre degni di realizzare il Suo grande Scopo per l’umanità. Chi può mancare di riconoscere l’estremo bisogno che ha un’umanità sanguinante, nel suo attuale stato di incertezza e pericolo, dello Spirito rigeneratore di Dio, che in questo Giorno si è manifestato in modo così potente in questa Dispensazione Divina? Quattro anni di una guerra senza precedenti e di cataclismi mondiali, seguiti da altri quattro anni di amare delusioni e sofferenze, hanno turbato profondamente la coscienza dell’umanità e aperto gli occhi di un mondo incredulo al Potere dello Spirito che solo può curare le sue malattie, guarire le sue ferite e stabilire il regno di prosperità e indisturbata pace da lungo tempo promesso.

Adesso più che mai è il momento per noi, gli eletti di Bahá’u’lláh e i portatori del Suo Messaggio al mondo, di cercare notte e giorno di approfondire, innanzitutto e soprattutto, lo Spirito della Sua Causa nella nostra vita personale e poi lavorare, lavorare incessantemente per dare testimonianza in tutti i nostri contatti con i nostri confratelli di quel nobile Spirito del quale il Suo amato figlio, ‘Abdu’l-Bahá, è stato ogni giorno della sua vita un vero ed unico esempio. Le parole del nostro amato Maestro sono state diffuse all’estero, il Suo nome ha riempito tutte le zone del mondo e gli occhi supplicanti dell’umanità sono ora rivolti ai Suoi discepoli che portano il Suo nome e professano i Suoi insegnamenti. Comproveremo nella nostra vita di ogni giorno le somme verità contenute nei Suoi insegnamenti, dando prova attraverso il nostro servizio dell’influenza del Suo Spirito immortale? Questo è sicuramente il nostro più grande privilegio e il nostro più sacro dovere.

Rivolgiamoci nuovamente, con cuore puro, umiltà e serietà, ai Suoi consigli ed incoraggiamenti e chiediamo a quella Fonte di Celestiale Potenza tutta la guida, lo Spirito, il potere di cui avremo bisogno per l’adempimento della nostra missione in questa vita.

Mirate lo Stadio verso il quale ora dal Regno della Gloria ‘Abdu’l-Bahá chiama i Suoi amati:

Si addice ai prediletti di Dio di essere innamorati gli uni degli altri e di sacrificarsi per i loro compagni nella Causa. Essi devono anelare l’uno verso l’altro come chi ha sete anela all’Acqua della Vita e come l’innamorato arde nell’attesa di incontrare il desiderio del suo cuore.

Questo è il sublime, glorioso rango che Egli desidera che noi, e tutte le genti e i popoli della terra, raggiungiamo in questo mondo e tanto più Egli desidera che fra di noi si creino unità e comprensione reciproca, per annunciare all’unisono l’avvento del Regno e la salvezza del mondo.

Con ferma unità di intenti nella nostra mente, con ogni traccia di animosità personale bandita dal nostro cuore e con lo spirito di un vivo e costante cameratismo acceso nel nostro animo, possiamo sperare di diffondere con efficacia il Messaggio di Bahá’u’lláh, ed eseguire fedelmente le varie disposizioni delle ultime Volontà e Testamento del nostro Amato.

Saldi nella nostra fede, fermi nella nostra unione, traboccanti d’amore, ferventi nello spirito e dimentichi di noi stessi nei nostri impegni, leviamoci e con cuori supplichevoli facciamo un altro, supremo sforzo per esaudire queste ultime parole del nostro Amato, il Suo più caro desiderio:

O voi che siete saldi nel Patto! Quando verrà l’ora in cui quest’uccello oppresso e dall’ali spezzate spiccherà il volo verso la Celeste Assemblea, quando esso si sarà affrettato verso il Regno dell’Invisibile e le sue spoglie mortali saranno state disperse o nascoste sotto la polvere, gli Afnán – che sono fedeli al Patto di Dio e sono germogliati dall’Albero di Santità – le Mani (le colonne) della Causa di Dio – su di essi scenda la gloria del Signore – e gli amici e i diletti, tutti quanti, dovranno mettersi all’opera e levarsi con tutto il cuore, con tutta l’anima e in pieno accordo a diffondere i dolci aromi di Dio, a insegnare la Sua Causa e promuovere la Sua Fede. Essi non dovranno fermarsi nemmeno un istante, né cercare riposo. Dovranno recarsi in ogni terra, attraversare ogni clima e viaggiare per tutte le contrade. Alacri, instancabili e tenaci, dovranno innalzare dappertutto il trionfale grido di «O Gloria delle Glorie» (Yá Bahá’u’l-Abhá); dovranno acquistare fama ovunque vadano nel mondo, ardere luminosi come fiaccola in ogni riunione e accendere il fuoco dell’Amore Divino in ogni assemblea, sì che la luce della verità sorga risplendente nell’intimo cuore del mondo, che in Oriente e in Occidente un’immensa folla si riunisca all’ombra della Parola di Dio, che i dolci aromi della santità siano diffusi, che i volti brillino raggianti, che i cuori siano colmati dallo Spirito Divino e le anime divengano celestiali! Oggi la più importante di tutte le cose è la guida delle nazioni e dei popoli del mondo. L’insegnamento della Causa è della massima importanza, perché costituisce la pietra angolare delle sue stesse fondamenta. Questo servo oppresso ha trascorso i suoi giorni e le sue notti a promuovere la Causa e a spronare i popoli a servirla. Egli non ha riposato un solo istante, fino a quando la fama della Causa di Dio non fu divulgata nel mondo e le celesti melodie del Regno di Abhá non ebbero destato l’Oriente e l’Occidente. Gli amati di Dio devono seguire il suo esempio. Questo è il segreto della fedeltà, questo il requisito di chi intende servire alla Soglia di Bahá.

Ci basta solo dare uno sguardo alle Parole di Bahá’u’lláh e alle Epistole di ‘Abdu’l-Bahá per renderci conto dell’enorme privilegio di insegnare la Causa, la sua vitale necessità, la sua estrema urgenza e i suoi vasti effetti. Queste sono le testuali parole di ‘Abdu’l-Bahá:

In questi giorni i Santi nel Regno di Gloria, che dimorano nel più alto Paradiso, bramano di ritornare in questo mondo per servire in qualche modo la Causa di Bahá’u’lláh e dimostrare la loro servitù alla Soglia della Bellezza di Abhá.

Quale mirabile visione queste parole svelano ai nostri occhi! Come è grande il nostro privilegio di lavorare in questo giorno nella Vigna Divina! Non incombe su di noi di levarci a insegnare la Sua Causa con tale ardore che nessuna avversità può soffocare e nessun grado di successo può soddisfare?

Ed ora, affinché questa Opera importantissima non venga in alcun modo trascurata, ma operi piuttosto vigorosa e incessante in tutto il mondo bahá’í, affinché l’unità della Causa di Bahá’u’lláh rimanga sicura e inviolata, è della massima importanza che, secondo l’esplicito testo del Kitábu’l-Aqdas, il Libro Più Santo, in ogni località, sia essa città o villaggio, dove il numero dei credenti adulti (21 anni o più) è superiore a nove, venga immediatamente costituita un’ «Assemblea Spirituale» locale. Ad essa dovrà essere riferita direttamente ed immediatamente qualsiasi questione locale riguardante la Causa, affinché si consulti e deliberi in merito. L’importanza, anzi l’assoluta necessità, di queste Assemblee locali diviene palese quando ci rendiamo conto che nei giorni a venire queste evolveranno nelle Case locali di Giustizia, e che oggi costituiscono le stabili fondamenta su cui si ergerà in futuro la Struttura disegnata dal Maestro nel Suo Testamento.

La questione dell’insegnamento, la sua direzione, i suoi modi e mezzi, il suo ambito, il suo consolidamento, per quanto essenziali agli interessi della Causa, non costituiscono le uniche questioni che devono ricevere la piena attenzione di queste Assemblee. Uno studio attento delle Tavole di Bahá’u’lláh e ‘Abdu’l-Bahá chiarirà che altri doveri, non meno importanti per gli interessi della Causa, ricadono sui rappresentanti eletti degli amici in ogni località.

È loro dovere essere vigili e cauti, discreti e attenti, e proteggere in ogni momento il Tempio della Causa dai dardi di coloro che seminano discordia e dagli assalti dei nemici.

Devono cercare di promuovere armonia e concordia tra gli amici, bandire ogni minima ombra di sfiducia, freddezza ed estraniamento da ogni cuore e garantire al loro posto un’attiva e sentita cooperazione al servizio della Causa.

Devono fare tutto il possibile per dare una mano caritatevole ai poveri, ai malati, ai disabili, agli orfani, alle vedove, indipendentemente dal loro colore della pelle, ceto sociale o credo religioso.

Devono promuovere con ogni mezzo a loro disposizione l’elevazione sia spirituale sia materiale dei giovani, fornire i mezzi per educare i bambini, istituire dove possibile centri di istruzione bahá’í, organizzare e supervisionare le loro attività e fornire i mezzi migliori per il loro progresso e sviluppo.

Devono cercare di mantenere una corrispondenza ufficiale, regolare e frequente, con i vari centri bahá’í in tutto il mondo, informarli delle loro attività e condividere le buone notizie che ricevono con tutti i loro compagni nella Causa.

Devono compiere ogni sforzo per promuovere gli interessi del Mashriqu’l-Adhkár e affrettare la venuta del giorno in cui l’opera di costruzione di questo Edificio glorioso sarà terminata.

Devono incoraggiare e spronare con ogni mezzo in loro possesso, attraverso abbonamenti, rapporti e articoli, la diffusione delle varie riviste bahá’í, come Star of the West e Magazine of the Children of the Kingdom negli Stati Uniti d’America, il Bahá’í News di India, Sun of the East (Khurshíd-i-Khavar) nel Turkistan, Star of the East in Giappone e Sun of Truth in Germania.

Devono organizzare le regolari riunioni degli amici, le festività e le ricorrenze, come pure quegli incontri speciali indetti per servire e promuovere gli interessi sociali, intellettuali e spirituali dei loro confratelli.

In questi giorni in cui la Causa è ancora nella sua infanzia devono supervisionare tutte le pubblicazioni e traduzioni bahá’í e provvedere in generale a una presentazione dignitosa e accurata di tutta la letteratura bahá’í e alla sua distribuzione al pubblico.

Tutte queste attività costituiscono gli obblighi principali dei membri di ogni Assemblea Spirituale. In qualunque località dove la Causa sia sufficientemente diffusa, al fine di garantire efficienza ed evitare confusione, ognuna di queste molteplici funzioni dovrà essere assegnata a un Comitato specifico, responsabile nei confronti di quell’Assemblea, e da essa eletto tra gli amici di quella località, sul cui lavoro l’Assemblea dovrà svolgere una costante e generale supervisione.

Queste Assemblee Spirituali locali dovranno essere elette direttamente dagli amici, ed ogni credente dichiarato di 21 anni o più, lungi dal rimanere estraneo o dall’assumere un atteggiamento di indifferenza o di distacco, dovrà considerare suo sacro dovere prendere parte con coscienza e diligenza alle elezioni, al consolidamento, e al funzionamento efficiente della propria Assemblea locale.

Quanto alla formazione delle «Assemblee Nazionali», è di vitale importanza che in ogni paese nel quale le condizioni siano favorevoli e il numero degli amici sia considerevolmente aumentato e abbia raggiunto una dimensione considerevole, come in America, Gran Bretagna e Germania, venga immediatamente formata un’Assemblea Spirituale Nazionale, che li rappresenti nella loro totalità.

Suo primo compito è quello di stimolare, unificare e coordinare le molteplici attività degli amici e delle Assemblee locali attraverso frequenti consultazioni personali, e di provvedere agli affari della Causa in quel Paese, dirigendoli, in stretto contatto con la Terra Santa.

Essa ha anche un altro compito, non meno essenziale del primo, poiché con l’andar del tempo si evolverà nella Casa Nazionale di Giustizia (che ‘Abdu’l-Bahá nelle Sue Ultime Volontà chiama Casa Secondaria di Giustizia); questa – secondo il testo esplicito del Testamento – dovrà, assieme a tutte le altre Assemblee Nazionali del mondo bahá’í, eleggere direttamente i membri della Casa Internazionale di Giustizia, il Supremo Consiglio che guiderà, organizzerà e unificherà gli affari del Movimento in tutto il mondo.

‘Abdu’l-Bahá dice esplicitamente nei Suoi Scritti che queste Assemblee Nazionali devono essere elette indirettamente dagli amici; in altre parole, in ogni Paese gli amici devono eleggere un certo numero di delegati e questi a loro volta eleggeranno tra tutti gli amici del Paese i membri dell’Assemblea Spirituale Nazionale. Pertanto in nazioni come l’America, la Gran Bretagna e la Germania si deve prima decidere un numero fisso di elettori secondari (95 in America, incluse le isole del Pacifico, 95 per la Germania, e 19 per la Gran Bretagna). Gli amici poi di ogni località dove il numero di adulti dichiarati credenti sia superiore a nove devono eleggere direttamente la propria parte di elettori secondari, ad essa assegnati in diretta proporzione alla sua forza numerica. Questi elettori secondari poi per corrispondenza, o preferibilmente riunendosi insieme, e dopo aver deliberato sulle questioni riguardanti la Causa in tutto il paese (come i delegati alla Convenzione), eleggeranno fra tutti gli amici di quella nazione nove che saranno i membri dell’Assemblea Spirituale Nazionale.

Questa Assemblea Spirituale Nazionale che, fino a quando non sarà formata la Casa Universale di Giustizia, dovrà essere rieletta ogni anno, si assume ovviamente gravi responsabilità: essa infatti esercita pieni poteri su tutte le Assemblee locali del loro territorio, dirige le attività degli amici, veglia sollecita sulla Causa di Dio, controlla e sopraintende agli affari del Movimento in generale.

Problemi vitali riguardanti gli interessi della Causa nel Paese, come le traduzioni e pubblicazioni, il Mashriqu’l-Adhkár, il Lavoro di Insegnamento e altri argomenti simili che sono ben distinti dagli affari strettamente locali devono essere sotto la piena giurisdizione dell’Assemblea Nazionale.

Come le Assemblee locali, anche l’Assemblea Nazionale dovrà deferire ognuna di queste questioni a un Comitato speciale, eletto fra tutti gli amici del Paese, che avrà con essa gli stessi rapporti che i comitati locali hanno con le rispettive Assemblee locali.

È altresì di loro competenza decidere se un certo argomento in discussione è di carattere strettamente locale e deve pertanto essere sottoposto all’attenzione e alla decisione dell’Assemblea locale, o se ricade invece sotto la loro giurisdizione ed è dunque da considerare fra gli argomenti che devono essere oggetto della loro speciale attenzione. L’Assemblea Spirituale Nazionale decide anche in merito alle questioni che, a suo giudizio, devono essere deferite alla Terra Santa per consultazione e decisione.

Per mezzo di queste Assemblee, locali e nazionali, che operano con armonia, vigore ed efficienza in tutto il mondo bahá’í, saranno assicurati gli unici strumenti per la formazione della Casa Suprema di Giustizia. E questo Organo Supremo, quando sarà stato adeguatamente istituito, dovrà riesaminare l’intera situazione e delineare il principio che regolerà, finché lo riterrà necessario, le questioni riguardanti la Causa.

In attesa della sua fondazione e per garantire uniformità in tutto l’Oriente e Occidente, tutte le Assemblee locali dovranno essere rielette una volta all’anno, nel primo giorno di Ri?ván, e i risultati delle elezioni, laddove possibile, dovranno essere annunciati in quello stesso giorno.

Al fine di evitare divisioni e scompiglio, affinché la Causa non cada in preda a interpretazioni discordanti e perda così la sua purezza e il suo vigore originari, affinché le sue questioni possano essere trattate con efficienza ed immediatezza, è necessario che ognuno prenda coscienziosamente parte attiva all’elezione di queste Assemblee, si attenga alle loro decisioni, esegua le loro delibere e collabori con esse di tutto cuore nel loro compito di stimolare la crescita del Movimento in tutte le regioni. I membri di queste Assemblee, da parte loro, devono trascurare del tutto le proprie preferenze o antipatie personali, i propri interessi e inclinazioni individuali, e concentrare la loro mente su quei provvedimenti che condurranno al benessere e alla felicità della Comunità Bahá’í e promuoveranno il bene comune.

E poiché il progresso e l’estensione delle attività spirituali dipendono e sono condizionati dai mezzi materiali, è assolutamente necessario che, immediatamente dopo la formazione di Assemblee Spirituali locali e nazionali, sia costituito un Fondo Bahá’í, da porre sotto l’esclusivo controllo dell’Assemblea Spirituale. Tutte le donazioni e le contribuzioni devono essere offerte al Tesoriere dell’As-semblea, con l’espresso proposito di promuovere gli interessi della Causa, nell’ambito di quella località o nazione. Ogni coscienzioso e fedele servitore di Bahá’u’lláh che desideri vedere progredire la Sua Causa ha il sacro obbligo di contribuire liberamente e generosamente per l’incre-mento del Fondo. I membri dell’Assemblea Spirituale ne spenderanno a loro discrezione per promuovere la Campagna d’Insegnamento, per assistere i bisognosi, fondare istituzioni educative bahá’í, allargare in ogni modo possibile la loro sfera di servizio. Nutro la speranza che tutti gli amici, comprendendo la necessità di questa misura, si muovano e contribuiscano, per quanto modesto possa essere all’inizio il loro contributo, alla sollecita costituzione e crescita del Fondo.

La necessità di accentrare l’autorità nell’Assemblea Spirituale Nazionale e di concentrare il potere nelle varie Assemblee locali apparirà evidente se rifletteremo che la Causa di Bahá’u’lláh si trova ancora nella tenera età di crescita e in uno stadio di transizione e se ricorderemo che nessuno ha ancora compreso pienamente tutte le implicazioni e l’esatto significato delle istruzioni mondiali del Maestro, scritte nel Suo Testamento, e che l’intero Movimento non ha ancora assunto contorni abbastanza precisi agli occhi del mondo.

È nostro compito principale porre la massima attenzione sul modo e sul carattere della sua crescita, combattere efficacemente le forze della separazione e delle tendenze settarie, affinché lo Spirito della Causa non sia oscurato, o minacciata la sua unità, o corrotti i suoi Insegnamenti ed eccessi di ortodossia da una parte e irresponsabili libertà dall’altra non la facciano deviare da quella Retta Via che, sola, potrà condurla al successo.

Ma rimaniamo vigili – così il Maestro ci ricorda continuamente dall’alto del Suo Stadio – affinché il preoccuparci troppo di cose che sono di importanza secondaria e il lasciarci prendere dai dettagli dei nostri compiti e attività non ci renda dimentichi del più essenziale e più urgente dei nostri obblighi, e cioè quello di rinunciare alle nostre cure terrene e insegnare la Causa, portando in lungo e in largo questo Messaggio di Salvezza a un mondo lacerato dal dolore.

Ai Suoi valorosi combattenti su questa terra, che a volte possono sentirsi scoraggiati, il nostro sempre vittorioso Condottiero, ‘Abdu’l-Bahá, rivolge queste rassicuranti parole:

O voi servitori della Sacra Soglia! Le Legioni trionfanti delle Schiere Celesti, disposte e schierate nei Regni superni, sono pronte e ansiose di sostenere ed assicurare la vittoria a quel valoroso cavaliere che con fiducia sprona il suo destriero nell’arena del servizio. Sia lode a quell’im-pavido guerriero che, armato del potere della vera Conoscenza, accorre al campo di battaglia, disperde gli eserciti dell’ignoranza e sbaraglia le legioni dell’errore, che porta alto lo Stendardo della Guida Divina e suona la Tromba della Vittoria. Per la giustizia del Signore! Egli ha raggiunto un glorioso trionfo ed ottenuto la vera vittoria.

Con parole ispiranti come queste, possiamo forse ancora restare fermi e inattivi? Il richiamo della sua tromba risuona da ogni dove, invitandoci al servizio; possiamo indugiare ed esitare? La Sua Voce ci chiama forte da ogni terra; marciamo dunque, imperterriti ed intrepidi, e realizziamo il nostro Destino glorioso.

Shoghi
P.S. …
4 maggio 1923
Carissimo compagno di lavoro nella Vigna Divina!2

il suo messaggio di amore e speranza mi è giunto tramite la nostra sorella bahá’í signora E. Hoagg e il mio cuore si rallegra di sapere della nuova Luce che ha illuminato la sua anima.

Confido che nel corso del tempo comprenderà sempre più l’universalità, la saggezza, lo spirito dinamico e l’urgente necessità degli insegnamenti bahá’í e lei stesso impartirà le rincuoranti novelle del Regno a questo mondo lacerato dal dolore.

In questa Terra Santa pregherò con tutto il cuore per la sua crescita e illuminazione spirituali e sarò estremamente lieto di ricevere notizie sul progresso delle attività che svolge insieme a un’anima così ardente e devota come la nostra cara signora Hoagg.

Possa non essere lontano il momento in cui lei sarà in grado di visitare la casa di ‘Abdu’l-Bahá ad Haifa e di porre sulla Sua Soglia gli allori della vittoria che avrà ottenuto nel suo servizio alla Sua Causa, la Causa dell’Umanità e della Pace.

Gli amici di tutto l’Oriente saranno felicissimi di condividere con me i contenuti della sua lettera, la prima voce che si è levata nel cuore di quel Regno, annunciando alla sua gente questo nuovo Messaggio di Salvezza per un’afflitta umanità.

Nella speranza di ricevere notizie sue e dei suoi compagni nella Fede e rinnovandole i sensi del mio grande attaccamento verso di lei e la promessa di pregare per lei,

sono il suo vero fratello,
Shoghi
12 dicembre 1923
Mia cara signora Hoagg,

proprio questa mattina il nostro caro Shoghi Effendi mi ha chiesto di scriverle a suo nome per rinnovarle i suoi sentimenti di affetto e considerazione che sempre ha per lei. Shoghi Effendi ha serbato in cuore le più vive speranze negli sforzi sinceri che lei ha esercitato con tanto zelo, da vera credente, fedele sino alla morte al suo Maestro e alla Sua Causa. Riconoscendo i molti e grandi ostacoli, sia fisici sia finanziari, che le hanno impedito di fare per il Movimento in Italia più di quanto ha già fatto, egli è certo che anche questi pochi semi che lei ha piantato nei cuori degli uomini sono stati posti con tanto amore e cura che presto il mondo bahá’í ne vedrà i munifici frutti… Si è dispiaciuto assai di sapere che per molti mesi non è stata bene e spera che ogni debolezza passerà e che con rinnovati sforzi lei realizzerà il suo compito in questo nobile e poderoso lavoro. Tutti invero dovremmo pregare a questo scopo, e lei deve essere veramente felice di avere già fatto tanto. La delusione non deve guastare lo splendore del contesto e le preoccupazioni terrene non devono apportare sconforto al cuore fervente. Questi sono i pensieri con i quali egli la ricorda e pregherà affinché la Sua amorevole gentilezza la aiuti e la guidi sempre.

Proprio pochi giorni fa sono qui giunte mia madre e la signorina Sanderson, che erano molto contente di averla incontrata a Milano. Mia madre ha apprezzato moltissimo l’amorevole cura che si è presa di lei durante la sua malattia e non dimenticherà mai la sua fraterna assistenza. Le è davvero molto riconoscente.

Qui ad Haifa siamo tutti in buona salute e la sola menzione del suo nome tra le signore della Famiglia riporta vividamente alla memoria i dolci ricordi delle sue festose visite qui. Tutte mi chiedono di mandarle i loro più affettuosi saluti, in particolare la Piú Grande Foglia Santa e la Santa Madre che spesso ricordano il suo soggiorno presso di loro.

Con tanti auguri,
sempre vostro al Suo servizio
Soheil3
10 gennaio 1924
Mia cara sorella Emogene,

è giunta la sua lettera del 2 gennaio inviata al nostro caro Custode, che ne è rimasto molto colpito.

Cara Emogene, Shoghi Effendi le aveva mandato una piccola somma con l’idea che potesse esserle d’aiuto per le sue spese personali e lei invece l’ha utilizzata per pubblicare «Parole di Saggezza»! È bene fare dei sacrifici, ma non deve esagerare. Occorre prendersi cura un po’ anche del suo benessere fisico e materiale. Deve vivere per servire il suo Amato.

Shoghi Effendi oggi mi ha dato la sua lettera e mi ha dato istruzioni di scriverle per trasmetterle il suo sincero apprezzamento per la sua nobile opera e per inviarle i suoi affezionati saluti con l’assicurazione che si ricorda sempre di lei presso la Sacra Tomba del nostro Benamato e prega molto ardentemente per la sua confermazione, salute e felicità.

Anche i membri della Santa Famiglia la ricordano con tenero affetto. Credo che tutti ricordano la cara Emogene e pregano sinceramente per lei.

Qui ci sono la signorina Sanderson, Edna Belmont, la signora Schopflocher e la dottoressa Coy che è arrivata di recente da Teheran e sta per partire per l’America. La nostra

sorella, signora Maxwell, è di nuovo a Bahjí. Sta bene, ma ancora non può camminare. Fugi sta lavorando con molta efficienza e coscienziosità.

Con caloroso affetto fraterno nel Suo servizio,
Aziz4
Mia cara sorella bahá’í,

solo una parola per assicurarla delle mie costanti e ardenti preghiere per lei. Per piacere abbia cura di sé stessa perché la Causa ha bisogno di servi puri, saldi e dediti agli altri!

Il suo vero fratello,
Shoghi
25 settembre 1924

MI DOLGO PROFONDAMENTE (DELLA) IMPROVVISA PERDITA DI UN VALIDO E AMABILE AMICO.5

29 settembre 1924
Miei cari collaboratori al Servizio di Dio!6

ho saputo con piacere e gratitudine attraverso la nostra amata signora Hoagg che state bene e che siete sempre impegnati a diffondere lo Spirito Bahá’í in tutto il mondo.

Il nostro compito in questo mondo sempre più in tumulto è veramente stupendo. Avremmo certo potuto sentirci scoraggiati, se non fosse per la fede che ci sostiene e per le

prove che si intravedono appena della promessa, anche se distante, rigenerazione del genere umano.

Desidero assicurarle che nelle mie ore di silente meditazione presso le tre sacre Tombe la ricordo spesso nelle mie preghiere, e chiedo per tutti e due tutta la forza e l’assistenza Divina di cui potete aver bisogno per svolgere il vostro difficile ma glorioso compito.

Vi auguro successo, felicità e prosperità.
Il vostro sincero collaboratore
Shoghi
25 aprile 1925
Cara sorella bahá’í,7

Shoghi Effendi mi ha chiesto di rispondere alla sua gentile lettera dell’11 aprile inviata alla Più Grande Foglia Santa.

Siamo contenti di sapere che ha gradito la compagnia della Signora True e di Edna.

La Più Grande Foglia Santa sta abbastanza bene, anche se è molto debole. Munírih Khánum insieme a Zia, Tooba e altri membri della Famiglia sono stati di recente per qualche giorno ad Hammeh, vicino a Tiberiade, dove ci sono delle acque curative termali. Shoghi Effendi è molto stanco. Speriamo che durante i mesi estivi gli sarà possibile riposare e cambiare aria per un po’.

Ci dispiace sapere che il cuore le ha dato di nuovo dei problemi e speriamo che trovi un luogo adatto per riposarsi e rimettersi in sesto. Khánum, Shoghi Effendi e il resto della Famiglia pregano di cuore per la sua salute.

Abbiamo avuto il piacere di avere qui con noi il signor Schopflocher, che domani partirà per l’Egitto per poi pro-

seguire per Europa, America e Canada. Negli ultimi quattro mesi ha fatto il giro del mondo visitando Cina, Giappone, Australia, Birmania e India rendendo eccellenti servigi alla Causa. La signora Schopflocher si trova attualmente in Russia e conta di visitare Teheran e Baghdad.

Con calorosi saluti e i migliori auguri cui si uniscono tutti i membri della Santa Famiglia.

Suo fratello nel servizio del nostro Benamato,
J.E. Esslemont

Spero di avere un giorno il piacere di conoscerla.

6 maggio 1925
Alláh-u-Abha!
Cara sorella bahá’í,8

Shoghi Effendi mi ha chiesto di rispondere alla sua gentile lettera del 19 aprile, con allegato un volantino della sua biblioteca in Italia. Speriamo che questa biblioteca abbia successo e divenga un mezzo importante per destare interesse per gli Insegnamenti di Bahá’u’lláh. La signora Stewart ha reso un grande servizio alla Causa fornendo questi libri alla biblioteca. Ci teniamo moltissimo a ricevere notizie sul suo progresso. Preghiamo veramente che la luce della verità e la fragranza della santità si diffondano nel mondo grazie alla luce di questa candela.

Siamo felici di sapere che Jinab-i-Fadil sta svolgendo un ottimo lavoro negli Stati Uniti.


Mirza Mahmood dovrebbe arrivare presto ad Haifa dall’India, per aiutare Shoghi Effendi, e speriamo che potrà

alleggerire l’enorme carico di impegni che egli sta portando al momento attuale. Gli altri membri della Santa Famiglia stanno bene come al solito.

Shoghi Effendi e gli amici qui si uniscono in sentite preghiere per il suo benessere e perché Dio benedica il suo lavoro per la Causa.

Con i più calorosi saluti e i migliori auguri,
Suo fratello nel servizio del Benamato,
J.E. Esslemont
Mia cara sorella spirituale,

la sua lettera ha apportato gioia al mio cuore. Spero e prego ardentemente che lei riesca a stabilire in Italia un centro bahá’í forte e permanente. Mentre si dedica al suo apprezzatissimo, ben diretto lavoro di pubblicità, dovrebbe anche concentrarsi su alcune persone scelte con l’intento di farne dei sinceri sostenitori della Causa e credenti dichiarati. Questo lavoro di concentrazione è estremamente importante e anche se più difficile pure è di fondamentale valore per il progresso della Causa. Continuerò a pregare per lei con tutto il mio cuore.

Shoghi
8 maggio 1925
Alláh-u-Abha!
Cara sorella bahá’í,9

Shoghi Effendi mi ha chiesto di rispondere a suo nome alla sua gentile lettera del 26 aprile. È molto rammaricato di sapere che non sia riuscita ad assicurarsi una cordiale e armoniosa collaborazione da parte della Signora Burr, nonostante i suoi ripetuti sforzi ed inviti. Avere due gruppi nella

stessa città entrambi bahá’í, ma distanti l’uno dall’altro e incapaci di lavorare insieme in armonia sarebbe fatale al successo della Causa. Shoghi Effendi pertanto suggerisce che sarebbe meglio se lei si trasferisse in un’altra zona d’Italia, ugualmente adatta alla sua salute, dove avrebbe un «territorio vergine» su cui lavorare dal punto di vista bahá’í. Non c’è proprio alcun motivo di sentirsi obbligata a restare a Firenze quando ci sono così tanti altri luoghi altrettanto bisognosi del Messaggio Bahá’í, e probabilmente altrettanto adatti per altri aspetti.

Siamo lieti di ricevere notizie sulla Signora Campani e speriamo che d’ora in poi riuscirà a dedicare più tempo ed energie alla Causa. Collaboratori come lei sono davvero necessari. Shoghi Effendi desidera vivamente che la traduzione delle Parole Celate sia completata e pubblicata appena possibile. Egli suggerisce anche che venga iniziata adesso la traduzione del mio libro Bahá’u’lláh e la Nuova Era. Egli suggerisce, se necessario, di avere un competente non bahá’í che esegua la traduzione e compensarlo per le sue prestazioni. Shoghi Effendi sarebbe lieto di fornire l’aiuto finanziario a tale riguardo. Le traduzioni di «Tarázát», «Ishráqát», delle «Parole di Sapienza» e delle Sette Valli ritiene invece che possano essere rinviate ad altro momento.

Ci dispiace sapere che non sta bene in salute, e preghiamo perché si rimetta presto e bene.

Shoghi Effendi e tutti i membri della Santa Famiglia si uniscono nel porgerle affettuosi saluti e i migliori auguri. Khánum e Munírih Khánum sono riuscite ad accompagnare le altre signore della Famiglia a visitare Bahjí e Ridvan, in automobile, durante la Festa di Ridvan.

Sinceramente suo nel servizio del nostro Benamato,

J.E. Esslemont
Mia cara Signora Hoagg,

mi dolgo nel venire a sapere della sua cattiva salute ed infelicità, e non posso che pregare per la sua ripresa e guarigione. Sono anche dispiaciuto di sapere dei suoi rapporti con la Signora Burr. Non si perda d’animo, lavori nel suo ambito autonomamente e dedichi più tempo possibile alla preparazione della traduzione del libro del dottor Esslemont in un valido buon italiano letterario. Vorrei contribuire finanziariamente alla produzione di questa traduzione perché mi rendo conto del suo immenso valore e delle sue future possibilità. Non si scoraggi, sia certa del nostro affetto per lei, delle nostre preghiere e dell’apprezzamento per i suoi sforzi altruistici.

Il suo vero fratello,
Shoghi

Allego un bellissimo depliant da tradurre in italiano.

Shoghi
11 giugno 1925
Mia cara signora Hoagg,

Shoghi Effendi è stato molto contento di ricevere la sua lettera del 19 maggio e di sapere che il suo stato di salute e le sue condizioni generali siano migliorate. Egli prega continuamente Dio perché l’aiuti in questi tempi così duri per lei e perché la benedica abbondantemente.

Per quanto riguarda la Signora Burr, egli spera che ella cambierà e che possiate collaborare insieme in tutte le questioni riguardanti la Fede.

Le interesserà sapere che la signora Stannard, la signora Nourse e la signorina M. Root stanno facendo un ottimo lavoro a Ginevra, e che hanno creato un ufficio che speriamo col tempo possa diventare un centro internazionale per informazioni e per attività di insegnamento. Con le tante diverse organizzazioni per la pace presenti a Ginevra potremmo avere molto successo contattandole.

Siamo stati tutti felici di ricevere notizie del signor Remey, anche se ci dispiace che non sia riuscito neanche a farci una breve visita. Dovremo aspettare la sua prossima traversata oceanica.


Sempre sinceramente suo,
Soheil10
Mia cara sorella bahá’í,

poche parole per assicurarla personalmente delle mie costanti preghiere perché si ristabilisca e perché Dio realizzi le sue più vive speranze. Credo che il Maestro manderà presto in suo aiuto delle anime che la aiuteranno a stabilire un valido e permanente centro a Firenze. Conti sempre sul mio aiuto e mi creda suo collaboratore e amico.

Shoghi

Spero proprio che invierà al mio indirizzo copie di qualsiasi pubblicazione in italiano. Mi piacerebbe tanto averne dei campioni qui con me.

Shoghi
6 novembre 1925
Mia cara sorella Emogene,

… . Spero che stia bene e che abbia successo nella sua nobile opera al servizio della Causa di Dio.

Abbiamo avuto delle brutte notizie riguardo la situazione delle Case a Baghdád. Sette mesi fa i nostri avversari ave-

vano perso la causa che ci avevano mosso in Corte di Primo Appello. La validità dei nostri diritti e la falsità delle loro pretese sono state provate. Poi hanno fatto appello presso la Corte Suprema d’Iráq. Eravamo tutti piuttosto sicuri che avrebbero perso anche questa volta. Ma con nostra sorpresa e rammarico abbiamo appreso che la Corte Suprema ha sentenziato a nostro sfavore. In questo caso i politici hanno avuto un grande peso nell’alterare fatti e verità.

Il nostro caro Custode ha già scritto a tutti i Centri Bahá’í dando loro istruzione di fare appello presso l’Alto Commissario a Baghdád per telegramma e per lettera perché il caso venga riconsiderato e venga fatta giustizia. Egli desidera che anche lei faccia lo stesso con l’Alto Commissario a nome dei bahá’í d’Italia. Le allego una copia del telegramma che ha mandato all’Assemblea Spirituale Nazionale d’America e Canada. Non è necessario comunicare con il Re d’Iráq, né con le autorità britanniche centrali.

Khánum e la Santa Madre e le altre signore della Famiglia stanno bene e si uniscono a Shoghi Effendi nell’inviarle il loro affetto e nell’assicurarla delle loro preghiere.

Suo rispettoso fratello nel nostro amore per il Benamato,

Aziz11
11 dicembre 1925
Mia cara sorella Emogene,

il nostro caro Custode ha ricevuto la sua lettera del 29 novembre e si compiace assai della sua prontezza nell’eseguire le sue istruzioni riguardo le Case di Baghdád.

Mi ha chiesto di scriverle la presente per esprimerle il suo apprezzamento per tutti i sinceri servigi che presta alla Santa Causa e per inviarle tutto l’affetto suo e dell’intera Santa Famiglia, che sempre la ricordano nelle loro affettuose preghiere presso la Sacra Tomba del nostro Benamato.

Shoghi Effendi è stato anche contento di ricevere il libretto e il pieghevole in italiano. Desidera che lei gli mandi altre copie di entrambi, ma più del pieghevole che del libretto.

Allegherà anche un assegno di 10 sterline per alleviare il peso dei costi che lei deve sostenere. Qui tutti le vogliono bene e non vedono l’ora di riaverla presto qui di nuovo.

Non abbiamo in questo momento un’idea chiara di come si concluderà la questione delle Case. Forse interverranno le autorità londinesi per svolgere delle indagini. Sono state effettuati comunicati da tutti i Centri Bahá’í e dobbiamo attendere i risultati. In caso di esito definitivo, la informeremo.

Come sempre suo fratello nel Suo servizio,
Aziz
Mia cara collaboratrice,

solo una parola per assicurarla che la ricordo sempre nelle mie preghiere e che supplico per lei guida e forza nel suo arduo lavoro da pioniera. Il lavoro che lei svolge suscita il mio profondo interesse e le assicuro i sensi dei miei migliori auguri e della mia profonda gratitudine.

Il suo vero fratello,
Shoghi
17 maggio 1926
Cara signora Hoagg,

ho il piacere di avvisarla che Shoghi Effendi ha ricevuto la sua lettera del 27 dicembre 1925. A causa dell’alto volume della sua corrispondenza e dei suoi impegni pressanti, a volte è costretto a procrastinare delle lettere per lunghi periodi.

Egli e gli altri membri della famiglia pregano per il suo successo. Nonostante il progresso della Causa in un paese così materialistico come l’Italia sia molto lento e vi siano davvero poche persone pronte a sentir parlare di questioni spirituali, tuttavia è nostra speranza che la gente a poco a poco si risveglierà e comincerà ad apprezzare l’importanza del Movimento. Al suo ritorno dall’America il Maestro disse: «Non ho insegnato a molti, ma ho gettato innumerevoli semi». Se questo è ciò che dice il Maestro, allora non dovremmo scoraggiarci se non vediamo i frutti subito. La vendemmia potrà tardare ma di certo ci sarà.

Mentre scrivevo questa lettera la Più Grande Foglia Santa mi ha chiesto a chi stavo scrivendo, e quando le ho detto che stavo scrivendo a lei mi ha detto: «Le voglio davvero tanto bene». Ciò le mostra cosa provano per lei i membri della famiglia. Anche Rooha Khánum desidera che lei la ricordi.

Molto sinceramente suo,
Ruhi Afnán
Mia cara collaboratrice,

le ho mandato separatamente rapporti di casi recenti di martirio in Persia. Confido nel fatto che riuscirà ad assicurar loro una certa forma di pubblicità. Al momento questo sembra l’unico modo possibile per noi per alleviare le loro angosce e paure. Spero che il suo lavoro proceda soddisfacentemente e che sia riuscita a conquistare alla Causa anime devote e valide. Assicurandola delle mie preghiere per il successo delle sue pazienti imprese.

Il suo vero fratello,
Shoghi
7 settembre 1926
Cara Signora,12

Shoghi Effendi desidera confermarle l’arrivo della sua lettera del 21 luglio. Egli ha inserito tutte le informazioni che aveva ottenuto in una lettera generale indirizzata a tutti i bahá’í. Ne ha inviato una copia anche in Italia ed è molto sorpreso di sapere che lei ancora non l’abbia vista.

In breve, le includo ora due sue lettere, dove il Custode parla delle persecuzioni in Persia, come pure la copia di un articolo che la Regina Maria di Romania ha pubblicato in gran parte dei giornali americani. Egli pensa che possa interessarle vederli per rendersi conto di come la Causa si sia diffusa in regioni per le quali nutrivamo speranza minima.

Shoghi Effendi apprezzerà moltissimo da parte sua qualsiasi azione intende intraprendere per far conoscere le sofferenze che i bahá’í persiani sopportano per portare avanti la causa della pace universale e della fratellanza.

Shoghi Effendi la ricorderà nelle sue preghiere e le augura ogni successo in tutti i campi delle sue attività.

Molto sinceramente suo,
Ruhi Afnán
Mia cara collaboratrice,

qualsiasi iniziativa o misura che lei potrà intraprendere per far conoscere tramite la stampa italiana le persecuzioni dei nostri fratelli bahá’í in Persia sarà profondamente apprezzata. Confido anche che mi farà avere i ritagli di qualsiasi giornale che si preoccuperà di pubblicare il resoconto di tali atti ignominiosi e strazianti crudeltà. Continuerò sempre a pregare per lei dal profondo del mio cuore affinché il nostro Benamato le conceda i Suoi doni imperituri e

faccia di lei una pioniera di grande successo nella Sua Causa in quella storica terra.

Il suo vero fratello,
Shoghi
9 aprile 1927
Cara amica bahá’í, signora Anna Lynch,

Shoghi Effendi mi ha chiesto di scriverle a suo nome.

Egli è così compiaciuto che lei pensi di usare il suo talento nelle lingue per tradurre in russo alcuni libri e scritti bahá’í. Pensa che sarebbe un’idea eccellente. Dice che i tre libri già tradotti in russo sono: «Il Libro dell’Íqán», Bahá’u’lláh e la Nuova Era del dottor J. Esslemont e un opuscolo intitolato La prova brillante di Mirza Abu’l-Fa?l. Questi libri saranno presto stampati.

Shoghi Effendi pensa che, se lei selezionerà alcuni capitoli – quelli che a suo parere sarebbero i più utili – dal volume chiamato Le Lezioni di San Giovanni d’Acri di ‘Abdu’l-Bahá, sarebbe estremamente utile tradurli, come pure Le Parole Celate. Se lei non ha una copia di questo libro, la può senz’altro avere in prestito da una delle amiche americane, o dalla signora Mathews che, egli desidera informarla, sarà di nuovo a Portofino questa estate, o dalla signora Emogene Hoagg, il cui indirizzo è presso Thomas Cook and Son, Firenze, Italia.

Egli vorrebbe in particolare che lei incontrasse e conoscesse la signora Hoagg, e le consiglia di scriverle. Shoghi Effendi stesso inoltre accluderà a questa lettera alcuni opuscoli che vorrebbe farle tradurre, specialmente il pieghevole intitolato «Cosa è il Movimento Bahá’í?». Quest’ultimo lo considera estremamente utile per il lavoro di diffusione.

Shoghi Effendi inoltre vorrebbe che lei entrasse in corrispondenza con la signora Stannard, che ha aperto un Ufficio Centrale Bahá’í per l’Europa a Ginevra. Stampa una pubblicazione assai utile chiamata il Messaggero bahá’í in tre lingue: francese, inglese e tedesco. Il suo indirizzo è:

Mrs. J. Stannard
19, Bvd. Georges Favon, Geneve.

Shoghi Effendi inoltre vorrebbe che lei sapesse che esiste a Mosca un gruppo molto fiorente e forte di bahá’í russi e gliene fornirà l’indirizzo. Lei chiede notizie sul signor Avareh. Questo signore ha passato un periodo di grandi difficoltà e attualmente ha tagliato i ponti con la Causa bahá’í, quindi non gli è possibile darle alcuna informazione. Spero che un giorno, grazie alla benedizione Divina, lei abbia la possibilità di visitare questo benamato e santo luogo e i Santi Mausolei. Quanto a me, presto tornerò a Londra dove il mio indirizzo è Miss E. J. Rosenberg, 82 Lambton Rd., West Wimbledon, London S.W., 20, e se posso in qualunque modo esserle utile laggiù, la prego di scrivermi.

Con tutto l’affetto bahá’í e i migliori auguri,
la sua sincera compagna di lavoro
Ethel J. Rosenberg
Mia cara collaboratrice,

spero che di tanto in tanto mi scriverà e non esiterà a condividere con me i suoi progetti, le sue speranze e difficoltà. Prego che possa essere guidata e assistita nel suo lavoro. Attendo con ansia le sue traduzioni.

Il suo vero fratello,
Shoghi
19 agosto 1927
Cara sorella bahá’í,13

il nostro amato Custode mi ha chiesto di confermarle il ricevimento della sua lettera del 12 luglio, insieme alla traduzione che aveva fatto in russo.

Egli apprezza profondamente la prontezza di cuore con cui ha intrapreso quest’opera così importante che, egli è certo, si rivelerà di grande aiuto e servizio alla nostra amata Causa.

Non appena avrà terminato la traduzione dei capitoli di Le Lezioni di San Giovanni d’Acri e di Scritture Bahá’í – copie dei quali il nostro Custode è ansioso di ricevere da lei – egli le invierà alcune selezioni dagli Scritti Sacri Bahá’í di un genere che fa presa sulle masse della società odierna.

Il servizio che lei sta prestando alla Causa sarà enormemente apprezzato dalle generazioni a venire e il suo lavoro da pioniera sta ricevendo per certo le più abbondanti benedizioni dell’Onnipotente.

Assicurandola delle sue preghiere per lei e per la sua piccola,

cordiali saluti,
R. Rabbani14
Mia cara collaboratrice,

le chiedo seriamente di perseverare in questa opera vitale (di traduzione), di cui comprenderà l’importanza in futuro. La perseveranza è il segreto del successo e le assicuro le mie ferventi preghiere perché Guida Divina e forza continuino ad esserle concesse.

Il suo vero fratello,
Shoghi
6 maggio 1928
Mia cara sorella bahá’í,15

il nostro Custode mi ha chiesto di ringraziarla per la sua lettera del 16 aprile che allegava un altro blocco della sua traduzione delle Lezioni di San Giovanni d’Acri, che lei ha intrapreso con tanta diligenza e scrupolosità.

Egli apprezza immensamente il suo lavoro di traduzione e confida nel fatto che un giorno queste opere verranno pubblicate in Russia per il bene dei suoi connazionali, quando susciteranno di certo l’interesse negli insegnamenti bahá’í e ne incoraggeranno lo studio. Allora tutti i russi interessati alla Fede Bahá’í avranno un debito di riconoscenza per le sue fatiche.

Di volta in volta che il nostro Custode troverà passi adeguati da tradurre sarà suo piacere inviarglieli e di certo l’Assemblea Bahá’í di Mosca e di altre parti della Russia li riceveranno con gran piacere.

La prego di porgere a sua figlia auguri di ogni bene da parte del Custode. Egli prega affinché divenga una sincera, devota e capace collaboratrice al servizio della Causa e affinché i suoi impegni siano fonte di orgoglio per lei e di soddisfazione per il mondo bahá’í.

Tutta la famiglia del Maestro le porge affettuosi saluti e lieti auguri bene auguranti,

sinceramente suo nel Suo servizio,
Soheil Afnán
Mia cara e preziosa collaboratrice,

le mando separatamente vari pieghevoli e libretti che ritengo debbano essere accuratamente tradotti in russo, in quanto sono certo che la loro diffusione nei paesi di lin-

gua russa sia di grande vantaggio per la nostra amata Causa. Quale glorioso servizio sta rendendo alla Sua Causa! Buon lavoro!

Il suo vero e grato fratello,
Shoghi
21 agosto 1928
Cara signora Lynch,16

Shoghi Effendi mi ha chiesto di confermarle il ricevimento della sua lettera che gli ha mandato da Crevenna riguardo l’istituzione di un centro di formazione in Italia. Desidera che la informi che sebbene questa sia indubbiamente un’iniziativa davvero lodevole, che a tempo debito darà ottimi risultati, non ritiene tuttavia che questo sarebbe il momento giusto per dare inizio a una tale impresa. La Causa è attualmente alle prese con un problema molto urgente dal quale dipende il prestigio della Causa stessa, e cioè la costruzione del Tempio. In tutto il mondo gli amici devono concentrare la loro attenzione su questa attività e almeno per il momento astenersi da qualsiasi altra. Una volta terminato il Tempio potremo allora rivolgere la nostra attenzione verso altre direzioni e lavorare su nuovi progetti per la promozione degli interessi della Causa. È per lo stesso motivo che egli scoraggia contribuzioni alla scuola femminile che doveva essere fondata sul Monte Carmelo. Finché noi bahá’í non impariamo a concentrare i nostri sforzi in ogni lavoro che iniziamo, ogni cosa rimarrà sempre a metà.

Per chiudere Shoghi Effendi desidera che le porga i suoi più affettuosi saluti e le chiede anche di ricordarlo alla signora Forin e a sua figlia.

Suo nel Suo servizio,
Ruhi Afnán

Con l’assicurazione dei miei saluti più sinceri e migliori auguri e preghiere per lei.

Il suo vero fratello,
Shoghi
14 maggio 1930
Mia cara Amica,17

ho ricevuto istruzioni dal Custode di ringraziarla molto per la sua lettera del 5 maggio.

Il Custode ha già ricevuto i pacchi con i libri che lei è stata così gentile da inviargli ed è molto riconoscente per questo. Sarebbe così felice di avere notizie sul suo lavoro in Italia e di aiutarla in ogni maniera possibile. È un peccato che altri italiani non condividano con noi lo spirito e gli insegnamenti della Fede Bahá’í e forse uno dei motivi è che non la conoscono abbastanza.

La signora Hoagg si trova attualmente a Ginevra, perciò lei è l’unica a mantenere la fiamma accesa in Italia.

Shoghi Effendi le porge i suoi più cari saluti e l’assicura delle sue preghiere,

sinceramente suo,
Soheil Afnán
Mia cara collaboratrice,

sono estremamente felice di ricevere sue notizie. Pregherò con tutto il mio cuore per il suo successo e per il suo progresso spirituale. I pacchi con i libri sono arrivati tutti intatti. Che il nostro Amatissimo la ricompensi cento volte tanto. Sarò molto lieto di ricevere sue notizie con regolarità e frequenza e di prestarle tutto l’aiuto possibile.

Il suo vero fratello,
Shoghi
5 luglio 1930
Cara signora Campani,18

la ringrazio da parte di Shoghi Effendi per la sua gradita lettera del 24 giugno. L’incontro che ha tenuto a casa sua lo ha molto interessato e sinceramente confida nel buon esito delle sue attività a favore della diffusione degli insegnamenti bahá’í.

Per quanto riguarda il significato delle parole di Bahá’u’lláh sull’amore per l’umanità, il Maestro ha spiegato spesso che l’uomo deve prima amare la sua famiglia, poi la sua città natale, poi la sua regione e poi la sua nazione, ma che non si deve fermare lì assumendo una stretta veduta nazionalistica, ma deve evolvere fino ad amare il mondo intero e tutta l’umanità. I bahá’í amano il proprio paese ma devono anche amare il mondo, cioè gli altri popoli.

Il Custode è felice di apprendere del suo desiderio di tradurre le Lezioni di San Giovanni d’Acri. Si tratta di un grande lavoro destinato a suscitare un notevole interesse nelle persone di mente aperta. Egli si augura sinceramente

che la sua salute migliori e che sarà in grado di realizzare questo valido e nobile compito.

Con i suoi affettuosi saluti a lei e alla sua famiglia,

sinceramente nel Suo servizio,
Soheil Afnán
Mia cara collaboratrice,

spero di mandarle in un prossimo futuro la stampa della mia traduzione del «Libro di Íqán» di Bahá’u’lláh. Lo troverà certamente più facile e semplice da tradurre, ma la mia speranza è che riesca a tradurre entrambi i libri, e così guadagnarsi l’eterna gratitudine delle future generazioni bahá’í in Italia. Le mie preghiere continueranno ad essere offerte per lei alle Sacre Tombe.

Il suo vero fratello,
Shoghi
19 giugno 1931
Mia cara signora Campani,19

il Custode mi ha chiesto di ringraziarla per la sua lettera del 6 giugno.


Shoghi Effendi spera moltissimo che lei possa collaborare per la vendita del libro del dottor Esslemont e che organizzerà un incontro con un gruppo più attivo per parlare degli insegnamenti. Durante l’estate forse sarà più difficile, ma in autunno si può dare inizio a qualcosa di stabile. Egli pensa che sia davvero un peccato che da nessuna parte in Italia ci sia un gruppo attivo di persone

che possa gettare le basi per un lavoro permanente. Per questo accoglie con entusiasmo ogni offerta di servizio e guarda in particolare a lei.

Con i suoi più cordiali saluti e in trepidante attesa di sue buone nuove,

sinceramente suo
Soheil Afnán

Con la promessa che continuerò sempre a pregare presso le Sacre Tombe per il suo benessere, felicità e sviluppo spirituale,

il suo vero fratello.
Shoghi
16 luglio 1931
Cara sorella spirituale,20

il Custode mi ha dato istruzioni di avvisarla del ricevimento della sua lettera del 26 giugno 1931. È molto contento di sapere che sta bene e spera che ciò le permetta di servire la nostra amata Causa al massimo delle sue energie.

Shoghi Effendi si è molto rallegrato inoltre del fatto che la visita della signora Hoagg insieme ad altri credenti le abbia dato un ulteriore stimolo a servire la Fede. Egli si aspetta da lei grandi cose, che può sicuramente realizzare in quanto è dotata di una profonda e incrollabile fede nei principi e negli insegnamenti della Causa.

Per quanto riguarda la distruzione di Roma che alcuni bahá’í ritenevano erroneamente fosse stata predetta da ‘Abdu’l-Bahá, Shoghi Effendi desidera che lei non dia il

minimo peso a queste voci infondate che possono avere spiacevoli esiti.

Il Custode si augura che la signora Pallenberg si sia rimessa dalla sua malattia e che sarà ben presto in grado di unirsi a lei nel lavoro di insegnamento.

Suo nel Suo servizio,
H. Rabbani21

Con l’assicurazione delle mie amorevoli preghiere per la sua felicità e sviluppo spirituale,

il suo vero fratello,
Shoghi
6 gennaio 1932
Cara signora Hoagg,22

… Egli23 è stato felice di sapere che la stampa del libro del dottor Esslemont è imminente e spera che il lavoro verrà completato senza inutili ritardi. È estremamente necessario averlo per le nuove persone che possono essere interessate. È un compendio molto buono e molto fedele degli insegnamenti della Fede.

Qualche settimana fa Shoghi Effendi ha inviato a lei e agli amici in Italia una copia della lettera generale per gli amici occidentali. Era sull’argomento dell’Unità Mondiale, un soggetto che sta suscitando un notevole interesse in tutto l’Occidente. Egli pensa che la Causa debba rendere molto chiaro pubblicamente quali siano i suoi insegnamenti al riguardo, perché essa sola ha il necessario rimedio per la si-

tuazione caotica che caratterizza le relazioni internazionali al momento presente. In ogni caso il Custode non ha ancora ricevuto, né da lei né da nessuno degli amici in Italia, conferma dell’arrivo della lettera in questione.


Sempre sinceramente suo,
Ruhi Afnán

Con l’assicurazione delle mie preghiere per una pronta e completa guarigione e perché ben presto possa riprendere le sue valide attività al servizio della Causa,

il suo vero fratello,
Shoghi
20 luglio 1932
Cara sorella bahá’í,24

il Custode mi ha dato l’incarico di avvisarla dell’arrivo della sua lettera datata 5 luglio 1932 e di esprimerle il suo affettuoso apprezzamento per i continui servizi che presta per la nostra amata Causa.

Il Custode desidera anche ringraziarla per gli otto libri in italiano sulla Causa, che lei ha spedito al suo indirizzo ed egli spera che serviranno per confermare qualche nuova anima.

Per quanto riguarda il desiderio da lei espresso di tradurre in italiano alcuni dei passi più importanti delle Lettere di San Giovanni d’Acri, Shoghi Effendi ritiene che sarebbe meglio che lei traducesse il Kitáb-i-Íqán che lui stesso ha tradotto di recente in inglese. Questa nuova versione, grazie

alla semplicità e fluidità del suo stile, le sarà di grande aiuto e le renderà il lavoro più facile e vivo.

Il Custode sinceramente confida che per mezzo dei suoi sforzi costanti nuove anime saranno confermate, ma desidera che lei sia ferma e non si lasci scoraggiare dalla scarsa risposta del pubblico.

Con l’assicurazione delle sue continue preghiere per lei,

sinceramente suo,
H. Rabbani

Con l’assicurazione del mio più profondo apprezzamento per i suoi continui e devoti sforzi per la diffusione della nostra amata Causa e con la promessa delle mie ferventi preghiere per lei,

il suo vero fratello,
Shoghi
6 giugno 1933
Cara sorella bahá’í,25

Shoghi Effendi è stato estremamente felice di ricevere il suo gentile messaggio del 30 maggio 1933 e desidera che le mandi queste poche righe per esprimerle il suo profondo apprezzamento per i preziosissimi servizi che rende alla Causa in Italia. Egli si rende benissimo conto delle difficoltà che ostacolano il suo lavoro. Senza dubbio le condizioni sociali e politiche di dove vive sono lungi dall’essere favorevoli alla diffusione della Causa e non mancheranno certo di ritardarne l’avanzamento per molti anni.

Tuttavia il Custode desidera che lei perseveri, perché solamente con la perseveranza si può ottenere molto. Se non

può presentare gli insegnamenti della Fede pubblicamente, a causa del fatto che sono tutt’altro che in armonia con i concetti religiosi e sociali prevalenti, può senza meno entrare in contatto personalmente con quei pochi particolarmente ricettivi e ansiosi di prestarle ascolto. Shoghi Effendi confida che in questo modo i suoi sforzi nell’insegnamento saranno coronati dal successo.

È stato molto contento di sapere che la signora Julia Goldman è passata da Firenze e che lei abbia avuto modo di conoscerla. È davvero un’anima meravigliosa. La sua devozione e la sua capacità di presentare la Causa in modo così accurato e coinvolgente la rendono particolarmente adatta a insegnare.

Per quanto riguarda la traduzione del Libro della Certezza in italiano, il Custode ritiene che sia un’opera molto importante ed egli desidera che lei inizi a tradurla. È molto addolorato di sentire che le condizioni della sua famiglia sono tali da averle fatto interrompere il suo lavoro. Egli pregherà certamente per lei e chiederà a Dio la sua infallibile guida e aiuto. La seconda scatola di libri che lei gli ha mandato a gennaio è arrivata. Mancavano solo quattro libri. Egli vorrebbe che gli spedisse altre venti copie dello stesso libro.

Infine desidero chiederle di estendere alla sua famiglia i saluti affettuosi di Shoghi Effendi. Ricorderà ognuno di loro nelle sue preghiere alle Sacre Tombe e chiederà all’Onnipotente di concedere loro le Sue benedizioni affinché siano spiritualmente confermati.

Suo nel Suo servizio,
H. Rabbani

Che l’Onnipotente la benedica e la ricompensi per i suoi devoti e costanti servizi alla nostra amata Fede, la aiuti ad ampliare le sue attività e la metta in grado di costituire in quella città un centro bahá’í prospero e potente,

il suo vero fratello,
Shoghi

Bramo di ricevere la notizia del completamento della traduzione in italiano del Libro della Certezza. Si concentri su di esso e perseveri.

Shoghi
9 aprile 1947
Caro fratello bahá’í,26

le scrivo per conto del nostro amato Custode per estenderle il più sentito benvenuto nella nostra Fede. È stato così felice di sapere che un italiano abbia accettato gli Insegnamenti di Bahá’u’lláh subito dopo l’arrivo dei cari Signori Giachery e bruci dal desiderio di servire questa gloriosa Causa.

Egli nutre grandi speranze per la diffusione di questo Messaggio in Italia; la gente è d’animo gentile e ha una natura intellettuale, e molti devono essere già pronti e in cerca di ciò che noi bahá’í possiamo offrire.

Egli spera che lei potrà formare un gruppo bahá’í nel luogo dove risiede e sarebbe molto contento di ricevere sue notizie.

Sia certo che egli pregherà per la sua prosperità e felicità e per i suoi cari figlioli.

Con amorevoli saluti bahá’í,
R. Rabbani27
23 agosto 1947
Caro fratello bahá’í,28

il nostro amato Custode ha ricevuto la sua gradita lettera del 19 luglio con le foto allegate e mi ha dato istruzioni di risponderle a suo nome.

La signorina True lo ha informato dell’avvenuta dichiarazione del primo credente romano, in conferma a notizie precedentemente ricevute ed egli si rallegra dei nuovi progressi della Causa in Italia. Egli ritiene che ci siano grandi possibilità per la Fede in Italia e che gli italiani, essendo per natura sia razionali sia espansivi, non solo diverranno dei credenti, ma si dimostreranno eccellenti e preziosi servitori della Causa.

Il lavoro svolto da lei e dalla sua cara consorte, insieme a quello svolto dai cari Giachery, non mancherà di realizzare ben presto le sue speranze e di portare alla storica formazione della prima Assemblea Spirituale in quel paese. Egli spera che ne venga formata una anche a Genova, come risultato dei due nuovi credenti ivi presenti, i fratelli Salvetti, e del lavoro da lei svolto.

Assicurandovi delle sue affettuose e continue preghiere per voi e per il successo dei vostri devoti servigi,

con affetto bahá’í,
Suo,
R. Rabbani
Caro e prezioso collaboratore,

apprezzo profondamente i suoi meravigliosi e storici servigi e dal profondo del cuore invocherò su di lei le più ricche benedizioni del Maestro. Lei è spesso presente nei miei pensieri e nelle mie preghiere e sono certo che il Be-

namato è molto contento di lei e sosterrà i suoi meritevoli ed elevati sforzi.

Il suo vero e grato fratello,
Shoghi
3 settembre 1947
Cara sorella bahá’í,29

abbiamo ricevuto le sue lettere del 4 luglio e del 3 agosto con allegati e il nostro amato Custode mi ha chiesto di risponderle a suo nome e anche di ringraziarla per la prima pubblicazione in italiano che lei gli ha inviato.

È molto incoraggiato di sapere del modo in cui la Fede sta progredendo in Italia e delle molte porte che si stanno aprendo per stabilire nuovi contatti. Bahá’u’lláh benedice di certo i vostri devoti e abneganti sforzi sul Suo Cammino.

Spera che lei sia riuscita a mettersi in contatto con il Generale Caselli, un vecchio amico della signora Nellie French, molto devoto alla Causa che potrebbe attivarsi nel lavoro se dovesse entrare in contatto con i credenti.

Le notizie sui nuovi bahá’í a Roma e a Firenze lo hanno rallegrato moltissimo. La Causa sicuramente comincia a promettere bene per il futuro in Italia ora che ci sono bahá’í attivi a Roma, Genova e Firenze. La prego di porgere a tutti i credenti i suoi affettuosi saluti e assicurarli che egli prega per una rapida espansione delle loro attività.

Lei sa che lei e il suo caro marito siete spesso ricordati nelle sue preghiere ed egli è profondamente grato per tutto quello che state facendo.

Con affettuosi saluti,
R. Rabbani
Cara e preziosa collaboratrice,

il suo magnifico lavoro in stretta collaborazione con il suo caro marito rallegrano il mio cuore e lo colmano di ammirazione e gratitudine. State dando un nobile esempio ai vostri fratelli e il nostro Benamato è molto soddisfatto dello storico lavoro che state realizzando. Perseverate con gioia e fiducia, nel vostro glorioso compito.

Il vostro vero e grato fratello,
Shoghi
4 novembre 1947
Cara sorella bahá’í,30

il nostro amato Custode ha ricevuto la sua lettera del 12 ottobre, con allegata la lettera in italiano e la fotografia del signor Giachery e del Generale Caselli.

Ha anche ricevuto la splendida copia rilegata de «La Nuova Era» in italiano ed è lieto di sapere che questa nuova migliorata traduzione è ora stampata e circola in lungo e in largo e in un modo così dignitoso e adeguato. Per favore ringrazi il suo caro marito per questo stupendo servizio che ha reso alla nostra amata Fede e gli assicuri che Shoghi Effendi lo apprezza assai profondamente!

Il lavoro che entrambi state svolgendo è fonte di gioia per il suo cuore ed egli è enormemente grato a tutti e due.

È sicuramente un segno della grandezza di questa Causa vedere questo spirito di amore e consacrazione che ha ispirato autentici italiani come il signor Giachery e il signor Marangella a tornare nel proprio paese nativo per annunciare al loro popolo il Messaggio di Bahá’u’lláh, che

ha trasformato le loro vite e che hanno scoperto nel Nuovo Continente!

Le sue amorevoli e ardenti preghiere vi accompagnano ambedue nei vostri devoti servigi alla nostra amata Fede,

con affetto bahá’í,
R. Rabbani
Cara e preziosa collaboratrice,

desidero ringraziare lei e il suo caro marito per lo splendido regalo inviatomi che ho molto gradito e che veramente dimostra i vostri sforzi abneganti ed esemplari in condizioni così difficili. Lo metterò nella Magione di Bahá’u’lláh, accanto la Sua Santa Tomba, a testimonianza dei vostri sforzi storici e meritevoli. Pregherò con fervore per la rapida formazione della prima Assemblea in Italia, un trionfo rilevante che arricchirà gli Annali della nostra Fede. Perseverate nel vostro nobile compito, certi che le Schiere Celesti vegliano su di voi e che il Benamato è molto contento di tutti e due.

Il suo vero e grato fratello,
Shoghi
15 novembre 1947
Ai pionieri e credenti di Roma, Italia
Cari amici bahá’í,

il nostro amato Custode ha ricevuto con somma gioia la copia elegantemente rilegata del nuovo libro di Esslemont in italiano e il vostro affettuoso messaggio del 20 ottobre, che la accompagnava.

Sapere che ora ci sono sette credenti devoti, uniti e attivi in quella storica città, che servono la Causa di Dio e gettano le sue fondamenta amministrative, rallegra enormemente il suo cuore.

Egli spera che entro il prossimo aprile sarete riusciti a formare la vostra Assemblea e potete essere certi delle sue ardenti preghiere presso la Santa Tomba.

Con i più amorevoli saluti,
R. Rabbani
Cari e preziosi collaboratori,

questo segno recente della vostra devozione, zelo ed attività al servizio della nostra amata Fede ha rallegrato profondamente il mio cuore e lo metterò nella Magione di Bahá’u’lláh, vicino la Sua Santa Tomba. Gradirei ricevere cinquanta copie di questo libro per distribuirle in Terra Santa. Continuerò a pregare per tutti voi dal profondo del cuore e desidero assicurarvi quanto ammiri, e sia sinceramente grato, per quello spirito che vi anima al servizio della nostra gloriosa Fede.

Il vostro vero e grato fratello,
Shoghi
15 novembre 1947
Caro fratello bahá’í,31

il nostro amato Custode ha ricevuto la sua lettera del 9 ‘Ilm, 103, per mezzo del caro Dottor Giachery e mi ha chiesto di risponderle a suo nome.

Gli dà un’immensa felicità darle il benvenuto al servizio della nostra Fede gloriosa e spera che in un prossimo futuro altri ricercatori della verità si uniscano a lei per gettare delle solide fondamenta per la Causa a Firenze.

Egli crede che in Italia vi siano molte anime che attendono di sentire e di accogliere questo Messaggio di Bahá’u’lláh e spera che in tutte le principali città di quel paese vengano presto formate delle Assemblee Spirituali.

Sia certo, caro fratello bahá’í, che egli pregherà per la sua crescita spirituale e per il successo dei servigi che renderà a questa Fede.

Con i più amorevoli saluti,
R. Rabbani
Caro e prezioso collaboratore,

sono così contento di ricevere la sua tanto gradita lettera e desidero assicurarle il più sentito benvenuto nella famiglia bahá’í. Pregherò dal profondo del cuore per il suo successo e supplicherò il Benamato di benedire abbondantemente il suo storico e glorioso compito. Perseveri nel suo meritevole lavoro e sia fiducioso e lieto.

Il suo vero fratello,
Shoghi
28 dicembre 1947
Cara sorella bahá’í,32

ci sono giunte le sue lettere datate 5 luglio, 6 e 19 agosto, 22 ottobre e 12 dicembre indirizzate al nostro amato Custode, il quale non vuole che lei pensi neanche per un at-

timo che il suo ritardo nel risponderle significhi che non sia stato felice di ricevere sue notizie. Egli è molto contento della visita protratta che sta conducendo presso i centri di attività europei, secondo il nuovo Piano Settennale e i suoi rapporti su quello che ha visto e su quello che ha fatto sono stati letti con interesse; ma, come lei sa, egli è molto impegnato e le lettere spesso devono aspettare tempi molto lunghi prima di ricevere una risposta.

Come lei dice, non c’è niente di più stimolante per il lavoro dello scambio di insegnanti e di visite di credenti; ciò apporta nuovi punti di vista e ravviva il lavoro locale. I servigi che è in grado di rendere alla Fede sono del massimo valore e immensamente apprezzati da lui, ne può essere certa.

Il Federalismo Mondiale a cui fa riferimento sembra uno di quei movimenti progressisti con i quali coltivare rapporti è conveniente per i bahá’í, perché li mette in contatto con un certo tipo di persone che potrebbero essere molto interessati alla Fede. Egli pensa che lei abbia fatto bene ad andare al loro incontro di Montreaux.

Egli ricorderà nelle sue preghiere in particolare il Lussemburgo e pregherà presso le Sacre Tombe anche affinché i semi da lei gettati possano dare frutti abbondanti e perché sul suo attuale viaggio in Italia (egli presume che nel frattempo sia già lì) scendano abbondanti benedizioni. Attende con ansia la formazione dell’Assemblea di Roma il prossimo aprile.

Con molto affetto,
R. Rabbani
Cara e preziosa collaboratrice,

desidero esprimerle il mio profondo senso di apprezzamento e gratitudine per i mirabili servigi che ha reso alla nostra amata Fede in Europa. Questo lungo elenco di servigi resi da parte sua alla Fede non verrà mai dimenticato, è degno di ogni merito agli occhi di Dio e sarà ricordato con orgoglio e gratitudine dalle future generazioni di credenti in quel continente. Perseveri nel suo glorioso e storico compito e sia certa che il Benamato è molto compiaciuto del suo lavoro.

Il suo vero e grato fratello,
Shoghi
14 febbraio 1948
Cara sorella bahá’í,33

la sua lettera del 4 febbraio con allegati è giunta al nostro amato Custode, il quale mi ha dato istruzioni di risponderle a suo nome.

… . È molto felice di sapere che la Causa sta incontrando un successo così grande in Italia.

Egli gradirebbe ricevere un elenco completo delle biblioteche che posseggono Bahá’u’lláh e la Nuova Era, con i nomi delle più importanti sottolineati. …

Egli spera che la conferenza del dottor Giachery all’università le sia d’aiuto nel suo lavoro di insegnamento ed è molto felice dei progressi fatti in Italia.

Le sue affettuose preghiere accompagnano lei, il suo caro marito e tutti i credenti del luogo.

Con affettuosi saluti,
R. Rabbani
Cara e preziosa collaboratrice,

sono felice degli splendidi successi che avete ottenuto a Roma e sono profondamente riconoscente a lei e al suo caro marito per questo lavoro davvero storico che avete svol-

to. Siete entrambi spesso nei miei pensieri e nelle mie preghiere e continuerò a intercedere per voi dal profondo del cuore. Perseverate e siate lieti e fiduciosi.

Il suo vero e grato fratello,
Shoghi
11 aprile 1948
Cara sorella bahá’í,34

il nostro amato Custode è stato molto felice di ricevere la lettera che lei gli ha scritto il 27 Mirza e di sapere che parteciperà alla Conferenza Bahá’í di Ginevra a maggio.

Grazie agli sforzi devoti dei signori Giachery e dei signori Marangella la Causa in Italia sta progredendo magnificamente e ogni volta che pensa che ora lì ci sono bahá’í originari italiani, illuminati e devoti come lei e altri cari credenti, il suo spirito esulta.

Egli crede che un glorioso futuro attende la Fede in Italia. La cultura latina, così calda eppur intellettuale, ha molto da dare al lavoro bahá’í e non vede l’ora che giunga il giorno in cui in quel paese ci saranno molte Assemblee Spirituali.

Sia certa che egli pregherà presso le Sacre Tombe per il suo successo, la sua felicità e prosperità al servizio di Dio.

Con affettuosi saluti,
R. Rabbani

P.S. Mi scusi se non sono riuscita a leggere esattamente il suo nome di battesimo.35 R. R.

Cara collaboratrice,

desidero porle un caloroso benvenuto nella famiglia bahá’í e assicurarla in prima persona delle mie affettuose e ferventi

preghiere per la sua crescita spirituale e il successo di ogni sforzo che lei fa per promuovere la nostra Fede gloriosa. Perseveri nel suo compito glorioso e sia certa che il Benamato veglierà su di lei e benedirà i suoi storici e meritevoli servigi alla Sua Fede.

Il suo vero fratello,
Shoghi
2 giugno 1948
Caro fratello bahá’í,36

il nostro amato Custode ha ricevuto la sua lettera del 19 aprile e mi ha dato istruzioni di risponderle a suo nome.

Egli è estremamente lieto della formazione della prima Assemblea Spirituale in Italia, destinata a passare alla storia, e ha gradito moltissimo la notizia, che gli ha dato nella sua lettera, della rapida crescita della comunità romana.

In tutta Europa i pionieri stanno avendo un successo strepitoso come risultato del loro impegno e della loro devozione ai loro propositi. Le fondamenta che stanno gettando sono della massima importanza poiché il tatto, l’amore, l’unità e la pazienza che dimostrano di possedere sono un chiaro esempio per la loro prole spirituale e costituiscono il modello della vita della Comunità Bahá’í in ogni città dove si trovano a operare. In particolare egli crede che la vostra Assemblea di Roma, posta in quella roccaforte della cristianità, è destinata a essere seguita con molta attenzione dalla Chiesa e perciò deve essere sempre consapevole del privilegio della sua posizione e della sacra fiducia posta nelle sue mani come prima Istituzione della Fede di Bahá’u’lláh in Italia.

Sia certo che egli pregherà per lei e per la sua cara moglie presso le Sacre Tombe e perché Dio conceda guida e successo al lavoro svolto dalla vostra Assemblea.

Con affetto bahá’í,
R. Rabbani

Che l’Onnipotente benedica i suoi costanti e meritevoli sforzi, la ricompensi abbondantemente per le sue attività e per i successi ottenuti, sostenga il suo lavoro, rallegri il suo cuore e le consenta di ampliare continuamente l’ambito delle sue realizzazioni profondamente apprezzate.

Il suo vero e grato fratello,
Shoghi
29 Mirza 1949
All’Assemblea dei Bahá’í di Roma
e ai credenti di Napoli e Firenze
Cari amici bahá’í,

è giunta la vostra lettera del 20 Mirza inviata al nostro Custode, che mi ha dato istruzioni di rispondervi a suo nome e di ringraziarvi del vostro affettuoso messaggio, che è stato molto apprezzato.

Nonostante il fatto che la Fede di Bahá’u’lláh stia solo iniziando a prendere piede nel vostro paese, i legami che già uniscono l’Italia e il nostro Centro Mondiale qui diventano ogni giorno più forti e visibili! Egli si riferisce naturalmente alla costruzione del Mausoleo del Báb fatta con marmi italiani, un’opera della massima importanza storica che, egli è certo, non potrà che portare in qualche modo misterioso una benedizione speciale agli italiani, e in particolare ai credenti italiani.

Egli nutre grandi speranze per la futura diffusione della Causa in Italia e incoraggia tutti voi a progredire al suo servizio, uniti e gioiosi, e a propagare la Fede tra i vostri connazionali.

Con i più amorevoli saluti,
R. Rabbani
Cari e preziosi collaboratori,

il vostro messaggio congiunto ha rallegrato il mio spirito e mi ha dato grande incoraggiamento per il mio lavoro. Apprezzo profondamente i sentimenti che avete espresso e continuerò a supplicare l’Onnipotente perché benedica i vostri nobili sforzi e vi consenta di promuovere, nel modo più efficace, gli interessi vitali della Sua Fede gloriosa e delle sue Istituzioni appena nate.

Il vostro vero e grato fratello,
Shoghi
22 Mirza 1950
Cara sorella bahá’í,37

dato che è passato molto tempo da quando il nostro amato Custode le ha scritto, egli desidera che io risponda alle sue lettere datate 26 novembre e 9 ottobre 1949, e 16 gennaio, 10 febbraio e 6 Mirza 1950.

Gli fa molto piacere sapere che le sue piccole classi sul Patto siano state di grande aiuto nel rafforzare i credenti del luogo. Sia così gentile da porgere a tutti loro i suoi affettuosi saluti e in particolare ringrazi la signora Gasperi Campani

per il suo aiuto nel lavoro di traduzione. Pregherà perché suo marito accetti la Fede e anche per tutti i bahá’í del luogo.

Inoltre è stato contento di sapere che gli ultimi incontri pubblici hanno avuto tanto successo e che il caro Mason sia lì ad aiutarla.

L’articolo nella Sfera non lo ha turbato più di tanto. Ha apprezzato il fatto che glielo abbia mandato. I violatori del Patto fanno tutto il possibile per travisare la figura del Custode a livello locale. Ma la Fede è qui così ben riconosciuta che essi non hanno molto successo. Certamente fanno del male, e il Custode ne soffre, ma non possono raggiungere alcun risultato concreto! Senza dubbio quell’articolo era opera loro.

Il Custode è d’accordo con lei che i bahá’í devono stare molto attenti a non criticare o addirittura attaccare la Chiesa. In virtù del fatto che crediamo che la Chiesa di Roma sia la depositaria in linea diretta, per così dire, degli insegnamenti di Cristo, sebbene distorti dalle dottrine create dall’uomo, non ci si addice di certo mostrare antagonismo verso di essa. Sappiamo che è superata. Occorre avere tatto!

Con il più sentito affetto per lei,
R. Rabbani

Possa il nostro Benamato, Che lei sta servendo con tanta diligenza, amore, perseveranza e devozione, ricompensarla abbondantemente per i suoi veramente notevoli servigi a livello internazionale, rimuovere ogni ostacolo che impedisce il progresso del suo impegno, rallegrare il suo cuore, guidare i suoi passi e aiutarla a riportare memorabili vittorie per le nascenti Istituzioni della Sua Fede.

Il suo vero e grato fratello,
Shoghi
28 Mirza 1950
Cari amici bahá’í,38

sono appena giunti i vostri auguri affettuosi di Naw-Rúz datati 20 Mirza, da parte di tutti i cari credenti di quella città e il nostro amato Custode vi ringrazia per questo.

Grande felicità arreca al suo cuore vedere come questa nostra Fede gloriosa stia lentamente ma inesorabilmente radicandosi nel cuore del popolo italiano, sia a Roma sia in città storiche come Firenze e Napoli, come pure ovviamente in tante altre città.

Tutto ciò si deve in non poca misura alla mirabile devozione dei signori Giachery, cosi come ai devoti servigi di molti altri amici bahá’í.

Egli è orgoglioso della vostra Assemblea e conta su un grande sviluppo della Fede in Italia negli anni a venire.

Con i più amorevoli saluti,
R. Rabbani

Che l’Onnipotente, la Cui Causa state servendo con tanto zelo, devozione e costanza, vi ricompensi abbondantemente per il vostro lavoro, vi guidi e vi sostenga in ogni momento e circostanza e vi metta in grado di riportare grandi vittorie per la Sua Fede e le sue nascenti Istituzioni.

Il vostro vero e grato fratello,
Shoghi
16 giugno 1950
Caro fratello bahá’í,39

la sua lettera del 2 maggio è stata ricevuta con molto piacere dal nostro amato Custode.

La sua devozione a questa Fede gloriosa lo colpisce moltissimo e, così pure, il fatto che lei sia di origine polacca; è solo con la guerra, e con pochissimo aiuto esterno, che alcune persone in Polonia hanno abbracciato questa Causa. Eppure è un’ulteriore prova di come Dio, malgrado ogni ostacolo di origine umana, diffonda questo Messaggio in tutto il mondo come atto di pietà per una povera umanità nel momento del bisogno e della cecità.

Se le riuscisse di corrispondere, in modo discreto, con alcuni dei bahá’í polacchi, sarebbe senz’altro di grande conforto e ispirazione per loro. Può procurarsi gli indirizzi, e consultarsi sull’opportunità di tale passo, contattando

Mrs. Anna Lynch
37 Quai Wilson
Geneve.

Il caro signor Giachery ha reso all’Italia un grande servigio insegnando così instancabilmente questo Messaggio in quel paese. È un’anima molto bella.

Con i più cordiali saluti a lei e sua moglie,
R. Rabbani
Caro collaboratore,

desidero assicurarle un benvenuto di tutto cuore nella famiglia bahá’í, e confido che lo Spirito di Bahá’u’lláh la guiderà e sosterrà nelle sue attività e le permetterà di conseguire grandi vittorie nel servizio alla Sua gloriosa Fede.

Il suo vero fratello,
Shoghi
10 agosto 1950
Cara sorella bahá’í,40

è giunta la sua lettera del 21 giugno e il nostro amato Custode è veramente felice di avere questa opportunità di porgerle personalmente il benvenuto nella nostra Fede.

L’umanità è disperatamente in cerca di anime sincere che possano condurla fuori dalle odierne tenebre di scetticismo e confusione. Il Custode spera che la sua influenza si estenda in molte direzioni e che lei si dedicherà in particolare a portare questo Messaggio ai giovani, un messaggio così pratico e mistico allo stesso tempo.

Sia così gentile da porgere i suoi affettuosi saluti alla cara signora Little. È veramente un’anima pura e devota!

Con affetto bahá’í,
R. Rabbani
Cara collaboratrice,

desidero porgerle il più sentito benvenuto nella nostra famiglia bahá’í e pregherò dal profondo del mio cuore affinché il Benamato la guidi e la sostenga sempre e le conceda di rendere notevoli servigi alle nascenti istituzioni della Sua Fede.

Il suo vero fratello,
Shoghi
30 settembre 1950
Cara sorella bahá’í,41

la sua lettera del 10 luglio è giunta al nostro amato Custode, il quale mi ha dato istruzioni di risponderle a suo nome.

Gli ha dato immensa gioia sapere che lei e la sua famiglia siete rimasti incolumi dalla guerra e che ora lei sta servendo la nostra amata Fede e insegna agli altri.

La signora Little, un’anima così calda e devota, ha svolto un ottimo lavoro a Firenze e il Custode spera che ivi la Causa possa continuare a diffondersi con costanza, come pure in altre città d’Italia. Egli ritiene che gli Italiani siano ricettivi al Messaggio di Bahá’u’lláh e che serviranno la Causa con grande distinzione man mano che i credenti cresceranno di numero.

Egli invia i suoi affettuosi saluti a lei e al suo caro marito e le assicura che pregherà per la sua famiglia e per la diffusione della Fede a Firenze.

Con affetto bahá’í,
R. Rabbani

Possa il nostro Benamato guidarla, benedirla e sostenerla, aiutarla a promuovere i migliori interessi della Fede e a contribuire alla moltiplicazione e al consolidamento delle Sue istituzioni divinamente ordinate,

il suo vero fratello,
Shoghi
26 ottobre 1950
Cara sorella bahá’í,42

abbiamo ricevuto la sua lettera del 23 settembre e il nostro amato Custode mi ha dato disposizioni di risponderle a suo nome.

Egli apprezza profondamente i servigi che lei sta rendendo alla Causa nel campo delle traduzioni, perché la no-

stra magnifica letteratura ha bisogno di essere messa a disposizione nella lingua dei credenti di ogni paese. Egli la esorta a proseguire in questa importante opera.

È molto felice dei progressi della Fede in Italia. Egli ritiene che gli Italiani posseggano caratteristiche di cuore e mente che consentiranno loro di rendere grandi servigi alla Causa di Dio nei tempi futuri.

Le invia i suoi affettuosi saluti.
Con affetto bahá’í,
R. Rabbani

Possa il Benamato benedire continuamente i suoi nobili sforzi, ricompensarla abbondantemente per i suoi servigi alla Sua Fede gloriosa e consentirle di arricchire, nei giorni futuri, lo splendido elenco dei suoi successi,

il suo vero fratello,
Shoghi
5 novembre 1950
Cara sorella bahá’í,43

abbiamo ricevuto la sua lettera del 5 ottobre e il nostro amato Custode mi ha dato disposizioni di risponderle a suo nome.

Egli ritiene che in Italia, e in particolare a Roma, siano stati fatti dei magnifici progressi nella diffusione della Fede. Naturalmente tutti noi desideriamo vedere progressi ancora più rapidi!

Non deve mai perdersi d’animo ma continuare con cuore fiducioso a servire la Causa in Italia come meglio può. È certamente un privilegio essere la prima credente in un po-

sto nuovo, cosa che fa sentire di avere una responsabilità in più; ma noi tutti attingiamo la nostra forza da Bahá’u’lláh e siamo bisognosi del Suo aiuto per servire e insegnare meglio; perciò non deve soffermarsi neanche un momento sulla sua inadeguatezza, ma guardi ai Suoi Doni.


Con affetto bahá’í,
R. Rabbani

Che il Benamato, la Cui Causa lei sta servendo con tanto zelo, devozione e fedeltà, la ricompensi abbondantemente per i suoi sforzi, guidi ogni suo passo sulla via del servizio, benedica ogni sforzo che sostiene e realizzi ogni desiderio del suo cuore, per la promozione della Sua Fede gloriosa,

il suo vero e grato fratello,
Shoghi
11 novembre 1950
Cari amici bahá’í,44

la vostra lettera del 16 ottobre è giunta al nostro amato Custode, che è estremamente felice di vedere tanti bahá’í attivi a Napoli.

Egli desidera ardentemente che vi si formi un’Assemblea Spirituale forte, che costituirà un’altra colonna della Fede in quel paese e vi esorta tutti a fare del vostro meglio in vista di questo obiettivo.

La Causa di Dio sta vedendo un costante progresso in Europa e quelli che erano i nuovi bahá’í sono ora «vecchi bahá’í» per la loro devozione, esperienza e saggezza. Ciò rallegra e incoraggia moltissimo il nostro Custode e lo porta

a credere che il futuro ha in serbo grandi vittorie per la Fede, nonostante la difficile situazione mondiale.

Con caloroso affetto bahá’í per voi tutti,
R. Rabbani
Cari collaboratori,

il vostro messaggio congiunto ha davvero rallegrato il mio cuore e desidero rassicurarvi personalmente delle mie speciali e ardenti preghiere per il vostro successo al servizio della nostra amata Fede, per la vostra crescita spirituale e per la realizzazione di ogni speranza che accarezzate per la sua promozione. Possa il Benamato sostenervi e guidarvi sempre e vi consenta di accrescere il vostro numero di successi, di ampliare l’ambito delle vostre attività e consolidare i vostri sforzi.

Il vostro vero fratello,
Shoghi
4 gennaio 1951
Cari amici bahá’í,45

i vostri affettuosi saluti, inviati in occasione della recente visita della nostra cara signora Collins a Roma, sono giunti al nostro amato Custode, che è stato molto felice di vedere così tanti bahá’í italiani riuniti nello stesso luogo.

Il progresso che la Fede, a noi tutti tanto cara, sta facendo in Italia lo rallegra ed incoraggia immensamente.

Tutti voi avete il vostro lavoro specifico da svolgere nei prossimi mesi in vista della Conferenza Europea d’Insegnamento a Roma, perché questo evento vi offrirà l’opportunità di pubblicizzare la Fede e di acquisire nuovi

membri, oltre ad essere una grande benedizione per la vostra comunità.

A tutti voi egli invia i suoi affettuosi saluti.
Con affetto bahá’í,
R. Rabbani

Possa l’Onnipotente benedire i vostri meritevoli sforzi, sostenervi in ogni circostanza, aiutarvi ad approfondire la vostra comprensione delle verità essenziali della Sua Fede e dare un grande impulso alla ampiezza e al consolidamento delle vostre magnifiche imprese di grande importanza storica.

Il vostro vero e grato fratello,
Shoghi
Haifa, 4 gennaio 1951
Caro fratello bahá’í,46

le scrivo brevemente a nome dell’amato Custode per informarla che è giunta la sua lettera del 30 novembre.

Egli continuerà a pregare per il consolidamento del suo lavoro a Napoli e porge i suoi affettuosi saluti a tutti gli amici.

Con affetto bahá’í,
R. Rabbani

Assicurandole un caloroso benvenuto nelle attività amministrative della Famiglia bahá’í e la promessa delle mie affettuose e ardenti preghiere per la sua crescita e il suo successo spirituale,

il suo vero fratello,
Shoghi
11 febbraio 1951
Cara sorella bahá’í,47

la sua cartolina del 18 dicembre al nostro amato Custode è giunta, così come la splendida miniatura della Più Grande Foglia Santa.

Egli desidera ringraziarla di vero cuore per questo pensiero, che ha già posto negli Archivi adiacenti alla sua Tomba: È certo che vederla in quel luogo farà piacere a tutti.

Il signor Remey ci ha dato notizia dei magnifici progressi fatti a Firenze, cosa di cui il Custode è molto felice; egli apprezza profondamente la parte che lei ha svolto nel formarvi un nucleo così solido. Sia così gentile da porgere i suoi affettuosi saluti a tutti i credenti di Firenze.

Con caloroso affetto bahá’í,
R. Rabbani

Assicurandola delle mie affettuose preghiere per il suo successo e per la realizzazione di ogni speranza che nutre per la diffusione della nostra amata Fede,

il suo vero fratello,
Shoghi
26 Mirza 1951
Cara sorella bahá’í,48

il suo biglietto del 14 Mirza ci è giunto e il nostro amato Custode desidera semplicemente comunicarle la sua grande felicità nell’apprendere la notizia della dichiarazione di sei

nuovi credenti a Firenze, evidentemente anime devote e dotate di notevoli capacità.

Sia certa delle sue preghiere per loro e anche perché il suo lavoro sul posto sia confermato e perché sulla nuova Assemblea Spirituale, così importante per il futuro della Causa in Italia, scendano abbondanti benedizioni nel suo primo anno di vita.

Con caloroso affetto bahá’í,
R. Rabbani

Assicurandola del più profondo apprezzamento per i suoi costanti, altamente meritevoli servigi alla nostra amata Fede e ricambiando i suoi auguri di Naw-Rúz,

il suo vero e grato fratello,
Shoghi
11 giugno 1951
Caro fratello bahá’í,49

la sua lettera del 3 maggio è giunta al nostro amato Custode, il quale mi ha dato disposizioni di risponderle a suo nome.

La ringrazia moltissimo per il dono gentile del suo dipinto, che è giunto intatto e che il Custode ha gradito molto.

Sapere che le difficoltà che affliggevano gli amici a Napoli, e che essi hanno affrontato con tanta devozione e coraggio, sono finite e che la loro Assemblea è ora formata e funzionante, gli ha fatto molto piacere.

Sia così gentile da assicurare tutti gli amici che egli prega affettuosamente per il successo della vostra Assemblea e delle sue attività e che spera che nell’amore e nell’unità rea-

lizzerete ivi grandi cose per la Fede. Di certo in Italia un glorioso futuro attende la Causa.

Con affetto bahá’í,
R. Rabbani

Possa il Benamato benedirvi, guidarvi e sostenervi, aiuti la vostra Assemblea nelle sue attività e le conceda di ampliare l’ambito delle sue importanti attività e di rendere memorabili servizi alla nostra amata Fede,

il suo vero fratello,
Shoghi
18 luglio 1951
Assemblea Spirituale dei Bahá’í di Roma
Cari amici bahá’í,

la lettera datata 20 giugno dei credenti di Roma e dei pionieri sulla via per l’Africa è giunta al nostro amato Custode, il quale mi ha dato disposizioni di rispondervi a suo nome e di comunicare a tutti voi quanto immenso piacere gli abbia fatto sapere che questi cari pionieri siano riusciti a incontrare la vostra comunità nel loro itinerario verso la loro storica missione.

Roma sembra essere privilegiata in molti modi e il Custode si rammarica che la Conferenza per l’Insegnamento non si sia potuta tenere lì; ma forse questa stessa opposizione è un privilegio che porterà a una crescita più rapida della Fede a Roma e in Italia.

Con amorevoli saluti,
R. Rabbani

Che il Benamato guidi continuamente i vostri passi, rallegri i vostri cuori, arricchisca la vostra comprensione delle verità essenziali della Sua Fede e vi permetta di contribuire efficacemente alla promozione delle sue nascenti istituzioni,

il vostro vero fratello,
Shoghi
27 luglio 1951
Cara sorella bahá’í,50

il nostro amato Custode è stato molto felice di ricevere la sua lettera del 29 maggio che recava la buona notizia del completamento della sua traduzione dell’importante volume Spigolature. Sarà un grande contributo alla letteratura disponibile in italiano e aiuterà gli amici a ottenere una comprensione più profonda della Fede.

Le assicura che apprezza profondamente i suoi servigi e le sue affettuose preghiere la accompagnano sempre.

Sia così gentile da porgere i suoi saluti a tutti i cari amici di Roma.

Con affetto bahá’í,
R. Rabbani

Assicurandola della mia profonda e eterna gratitudine per i suoi mirabili e altamente meritori servizi e con la promessa delle mie costanti e ferventi preghiere per il suo successo e per la realizzazione di ogni speranza che nutre per la promozione della nostra gloriosa Fede,

il suo vero e grato fratello,
Shoghi
24 novembre 1951
Cari amici bahá’í,51

abbiamo ricevuto la vostra lettera del 17 ottobre e il nostro amato Custode era estremamente felice di sapere del vostro prossimo matrimonio.

Augura ad ambedue felicità e uno splendido servizio insieme alla Fede, che tutti amiamo tanto.

Egli ama ed ammira il popolo italiano ed è per lui molto incoraggiante vedere non solo i progressi che sono stati fatti in Italia, ma che anime di grande talento si siano levate a servire Bahá’u’lláh in quel paese.

Vi assicura delle sue affettuose preghiere e vi chiede di porgere gentilmente i suoi saluti ai cari amici di Roma.

Con affetto bahá’í,
R. Rabbani

Possa il Benamato benedire la vostra unione, guidare, sostenere e proteggere ambedue e vi consenta di contribuire, insieme e con efficacia, alla promozione della Fede e al consolidamento delle sue istituzioni nascenti,

il vostro vero fratello,
Shoghi
29 novembre 1951
Cara sorella bahá’í,52

l’annuncio del primo matrimonio bahá’í a Firenze è stato ricevuto con gioia e il nostro amato Custode mi ha incaricato di darne conferma della ricezione.

Egli è felice di sapere che la giovane coppia ha intenzione di dedicarsi immediatamente all’insegnamento della Fede a Trieste e chiede gentilmente che lei li assicuri delle sue preghiere per il successo del loro lavoro; e spera che possano ricevere abbondanti benedizioni.

Con caloroso affetto bahá’í,
R. Rabbani

Assicurandola del mio profondo ed eterno apprezzamento per i suoi servigi veramente straordinari,

il suo vero e grato fratello,
Shoghi
2 gennaio 1952
Caro fratello bahá’í,53

la sua lettera del 3 dicembre è giunta e l’amato Custode mi ha chiesto di risponderle a suo nome.

Egli è molto dispiaciuto di sentire che lei sta per lasciare la comunità di Napoli, in quanto è stato di grande aiuto alla Causa in quella città. Si rende conto appieno però della sua necessità di emigrare, e l’assicura che pregherà affinché in Brasile lei possa iniziare una nuova vita, non solo di servizio alla Causa che tanto ama, ma anche professionalmente.

Le augura ogni successo nel futuro e vorrebbe che gentilmente trasmettesse i suoi affettuosissimi saluti a tutti i credenti di Napoli.

Con affetto bahá’í,
R. Rabbani

Possa il Benamato guidare i suoi passi, benedire i suoi sforzi, rimuovere ogni ostacolo dalla sua via e aiutarla a conseguire grandi vittorie per la Sua Fede,

il suo vero fratello
Shoghi
5 febbraio 1952
Cara sorella bahá’í,54

la sua lettera del 17 gennaio, con allegati ritagli di giornale, è pervenuta e sono stata richiesta dal nostro amato Custode di scriverle a suo nome.

Tutte le buone notizie che ha comunicato lo hanno molto incoraggiato, ed è particolarmente felice di sapere che presto ci saranno a Trieste due bahá’í così devoti alla Causa. Sia così gentile da assicurare loro che egli considera la loro andata a Trieste significativa per la Fede e che pregherà perché possano gradualmente stabilire un centro attivo in quella città.

Anche le buone notizie su Firenze sono state molto gradite. La Fede ha fatto veramente dei passi da gigante in Italia, un progresso che non deve essere mai distinto dagli sforzi sostenuti da anime devote come lei, i signori Giachery, i Marangella, e altri.

È molto felice che il nostro caro Mason Remey sia tornato a casa; egli ha portato con sé un ulteriore sentimento di vicinanza per gli amici italiani, particolarmente quelli lasciati a Firenze.

Il Custode la assicura delle sue affettuose preghiere per tutti coloro che lei ha nominato nella lettera e anche per lei che è così cara.

Con i più amorevoli saluti,
R. Rabbani

Che l’Onnipotente benedica continuamente i suoi preziosissimi sforzi al servizio della Sua Fede e le permetta di arricchire le testimonianze delle sue veramente meritevoli realizzazioni,

il suo vero e grato fratello,
Shoghi
9 Mirza 1952
Cari amici bahá’í,55

la vostra lettera del 1° Mirza, tramite il gentile dottor Giachery, è giunta al nostro amato Custode, il quale mi ha chiesto di rispondervi a suo nome.

È stato un grande piacere avere il dottor Giachery qui con noi; al suo ritorno vi porterà la bellissima notizia della formazione a Ridvan 1953 dell’Assemblea Spirituale Nazionale dei Bahá’í d’Italia e Svizzera.

Con questo raggiante obiettivo che vi si pone davanti, voi, la comunità più grande d’Italia, dovete raddoppiare i vostri sforzi e cercare di rafforzare quei gruppi che già esistono in quel paese, acciocché possa aumentare il numero di Assemblee Spirituali, prima dell’elezione dell’Assem-blea Nazionale, e costituire così una base più ampia per il supporto di questa importante istituzione, la terza nel suo genere in Europa.

Il Custode assicura a tutti voi che apprezza molto profondamente la vostra lealtà e i vostri servigi.

Con caloroso affetto bahá’í,
R. Rabbani

Che l’Onnipotente benedica continuamente i vostri nobili e meritevoli sforzi, vi aiuti a promuovere efficacemente e in ogni momento gli interessi vitali della Sua Fede, a gettare una base incrollabile per le sue istituzioni e a svolgere un ruolo notevole e particolare nell’evoluzione del suo Ordine amministrativo divinamente ordinato e nella formazione e ferma istituzione dell’imminente storica Assemblea Spirituale Nazionale, uno dei pilastri che sosterranno la futura Casa Internazionale di Giustizia.

Il vostro vero fratello,
Shoghi
22 Mirza 1952 56

FELICISSIMO ASSICURO (AI) RAPPRESENTANTI RIUNITI FERVIDE PREGHIERE (PER UN) MAGNIFICO SUCCESSO (E UN) AFFETTUOSO RICORDO (PRESSO I) MAUSOLEI.

4 aprile 1952
Cari amici bahá’í,57

abbiamo ricevuto la vostra lettera del 23 Mirza e l’amato Custode mi ha dato istruzione di rispondervi a suo nome.

Egli è stato profondamente toccato dal vostro messaggio; è certo che, quando la nuova Assemblea Spirituale Nazionale italo-svizzera sarà operativa, si dimostrerà un pilastro molto solido e illustre della futura Casa Internazionale di Giustizia.

Gli ha apportato grande felicità ricevere notizie particolareggiate dal nostro caro fratello bahá’í Ugo Giachery sul recente Convegno tenuto a Roma; il suo cuore ora è certo che i credenti svizzeri e italiani daranno il massimo in un impegno di massimo amore e fratellanza per raggiungere il loro comune obiettivo entro il prossimo aprile, quando verrà il momento per l’elezione della loro Assemblea Spirituale Nazionale.

Egli porge a tutti voi i suoi affettuosi saluti, e tramite voi il suo affetto ai credenti di Roma.

Sempre vostra nel servizio alla nostra amata Fede,

R. Rabbani

Che l’Onnipotente benedica i vostri nobili sforzi, vi guidi in ogni passo che intraprendete, benedica ogni vostro sforzo e realizzi ogni desiderio che nutrite in cuore, per l’avanzamento della Sua Fede gloriosa, il consolidamento delle sue fondamenta e la moltiplicazione delle sue istituzioni,

il vostro vero e grato fratello,
Shoghi
22 maggio 1952
Cara sorella bahá’í,58

la sua lettera del 22 aprile indirizzata all’amato Custode è arrivata ed egli mi ha dato istruzioni di risponderle a suo nome.

Si è addolorato del decesso del signor Nino Ventura e desidera che lei assicuri la moglie che egli pregherà ardentemente per la felicità e il progresso dell’anima del suo caro nei mondi spirituali, e anche per la sua serenità e consola-

zione. Certamente deve esserle di conforto pensare che sebbene egli fosse un credente tanto giovane, era così dedito e attivo al servizio della Fede. Egli pregherà anche perché le si possa fare chiarezza sulla sua vita futura.

Con caloroso affetto bahá’í,
R. Rabbani

Possa l’Onnipotente benedire le sue attività altamente meritorie, guidare ogni suo passo e aiutarla ad arricchire continuamente le testimonianze dei suoi storici e mirabili servigi per la Sua Fede e per le sue nascenti istituzioni.

Il suo vero e grato fratello,
Shoghi
12 giugno 1952
Cara sorella bahá’í,59

la sua lettera del 24 maggio ci è giunta insieme all’allegato con l’elenco delle contribuzioni da lei ricevute per i lavori al Mausoleo. L’amato Custode mi ha dato istruzioni di risponderle a suo nome.

È molto felice di ricevere notizie così confortanti dall’Italia e desidera assicurarla che il modo in cui lei sta portando avanti il lavoro da sola, con tanta determinazione e coraggio, gli piace moltissimo e suscita la sua ammirazione.

Il suo caro marito è stato di inestimabile aiuto al Custode; non c’è dubbio che senza la sua assistenza durante queste ultime settimane il peso dei lavori sarebbe stato molto più pesante per il Custode, già così gravato dai suoi molti impegni e preoccupazioni.

Egli spera che Ugo possa tornare in Italia a luglio, cosa che certamente le sarà di sollievo. Il Custode gli ha promesso che la prossima volta che verrà dovrà portarla con sé. Sarebbe un grande piacere averla qui.

Assicurandola delle sue affettuose preghiere e affezionati saluti,

con affetto bahá’í,
R. Rabbani

Che l’Onnipotente, la Cui Causa sta servendo con tale fedeltà, perseveranza e devozione, la ricompensi abbondantemente per le sue meritevoli attività e consenta a lei e al suo caro, altamente stimato ed illustre marito e collaboratore, che sta prestando storici servigi al Centro Mondiale della Fede, di arricchire le testimonianze delle vostre comuni imprese altamente apprezzate.

Il suo vero fratello,
Shoghi
28 novembre 1952
Cari amici bahá’í,60

la vostra lettera del 15 novembre, inviata per mezzo della gentile signora Little, è giunta nelle mani dell’amato Custode, il quale vi ringrazia moltissimo per le notizie che gli avete fatto pervenire ed è estremamente felice di riceverle tramite questa cara sorella bahá’í impegnata in Italia, e dei notevoli progressi fatti.

Egli è certo che il cuore di tutti i credenti italiani è edificato alla prospettiva del grande lavoro che li attende e prega perché possano crescere in numero e nella comprensione della Fede, e in saldezza e devozione.

Alla vostra Assemblea e a tutti i credenti di Roma invia i suoi affettuosi saluti.

Con affetto bahá’í,
R. Rabbani

P.S. La pergamena ricordo e la copia dell’invito per la Nascita di Bahá’u’lláh sono arrivati e la ringrazia; ha anche ricevuto il vostro Bollettino ed è lietissimo di vedere quanto sia attiva la comunità.

Che l’Onnipotente vi benedica, guidi e sostenga sempre, vi conceda tutta la forza e la guida di cui avete bisogno nell’adempimento dei vostri molteplici compiti e responsabilità e vi permetta di riportare vittorie memorabili per la Sua Fede e le sue istituzioni nascenti,

il vostro vero fratello,
Shoghi
28 novembre 1952
Cara sorella bahá’í,61

grazie alla gentile signora Little la sua lettera datata 9 Forza è giunta all’amato Custode.

Il Custode si è molto commosso nel ricevere l’albero che lei gli ha mandato e lo ha piantato vicino al mausoleo del Báb e spera che metterà radici in questo nuovo terreno e

prospererà, come simbolo dell’amore che i cari bahá’í d’Italia hanno per questo Luogo santo.

Le notizie sui progressi ottenuti a Firenze grazie alla signora Little lo hanno molto incoraggiato e sia certa che egli apprezza moltissimo anche i suoi servigi.

La ricorderà nelle sue preghiere alle Sacre Tombe.

Con caloroso affetto bahá’í,
R. Rabbani

Che il Benamato la ricompensi per i suoi meritevoli sforzi, la guidi e sostenga sempre e le permetta di operare continuamente nel migliore interesse della Sua Fede,

il suo vero fratello,
Shoghi
20 febbraio 1953
Cari amici bahá’í,62

ci è giunta la vostra lettera del 9 febbraio e il nostro amato Custode mi ha chiesto di rispondervi a suo nome.

Egli apprezza profondamente lo spirito amorevole che vi ha spinto a scrivergli e spera che sia individualmente sia come famiglia possiate rendere alla Causa di Bahá’u’lláh molti preziosi servigi.

Sarebbe per lui fonte di grande felicità dare il benvenuto ad alcuni dei cari bahá’í italiani in pellegrinaggio e non vede l’ora che giunga il giorno in cui ciò sarà possibile.

Siate sicuri delle sue preghiere per tutti voi alle Sacre Tombe.

Con caloroso affetto bahá’í,
R. Rabbani

Assicurandovi delle mie preghiere per il vostro successo e per la vostra crescita spirituale,

il vostro vero fratello,
Shoghi
aprile 195363

ACCLAMO (CON) SENTIMENTI (DI) GIOIA, ORGOGLIO (E) GRATITUDINE (LA) CONVOCAZIONE, NEL CORSO (DELLE) CELEBRAZIONI (DELL’)ANNO SANTO (NEL) CUORE (DELLA) PENISOLA ITALIANA, (DELLA) PRIMA STORICA CONVENZIONE BAHÁ’Í (CHE) RADUNA (I) DELEGATI ELETTI DELLE ALTAMENTE PROMETTENTI COMUNITÀ BAHÁ’Í ITALIANA E SVIZZERA IN COSTANTE SVILUPPO. PLAUDO (L’)INCONTRO (COME IL) FRUTTO MIGLIORE (DELL’)IMPRESA INIZIALE LANCIATA CONFORMEMENTE (AL) PIANO DIVINO (DI)‘ABDU’L-Bahá (PER IL) CONTINENTE EUROPEO. MI CONGRATO DI CUORE (CON I) RAPPRESENTANTI RIUNITI (DI) DUE INSIGNI COMUNITÀ (DEI) DIECI PAESI META EUROPEI (PER IL) RAPIDO SVILUPPO (DELL’)ORDINE AMMINISTRATIVO (DELLA) FEDE (NEL) CUORE (DEL) SUD (DEL) CONTINENTE, CHE LE RENDE CAPACI (DI) SORPASSARE LE COMUNITÀ CONSORELLE (E DI) DARE UN ESEMPIO (PER LA) COSTRUZIONE (DI UN) PILASTRO (DELLA) CASA UNIVERSALE (DI) GIUSTIZIA, (IL) TERZO (IN) EUROPA, (IL) DODICESIMO (NEL) MONDO BAHÁ’Í. L’ASSEMBLEA NAZIONALE CHE ORA SI FORMA (VA) CONSIDERATA (COME IL) PRIMO PASSO (PER LA) FORMAZIONE (NEL) CORSO (DELL’)IMMINENTE CROCIATA DECENNALE (DI) DUE ASSEMBLEE SPIRITUALI NAZIONALI INDIPENDENTI OGNUNA DESTINATA (A) DARE IMPULSO (ALLO) SVILUPPO (E) CONSOLIDAMENTO (DELL’)

EMBRIONICO ORDINE MONDIALE (DI) BAHÁ’U’LLÁH. (LA) NEONATA ISTITUZIONE (È) INVESTITA, (ALL’) INDOMANI (DELLA) SUA NASCITA, (DI) DUE FUNZIONI VITALI: STIMOLARE (LA) PROPAGAZIONE (DELLA) FEDE, (E) CONSOLIDARE (LE) ISTITUZIONI ATTRAVERSO TUTTA (LA) SVIZZERA (E LA) PENISOLA ITALIANA. (IL) PIANO DECENNALE (CHE LA) NEONATA ASSEMBLEA SPIRITUALE NAZIONALE È CHIAMATA (A) PORTARE AVANTI COMPORTA: PRIMO, (LA) FORMAZIONE (E) COSTITUZIONE IN ENTE LEGALE (DELLE) INDIPENDENTI ASSEMBLEE SPIRITUALI NAZIONALI (DI) ITALIA (E) SVIZZERA; SECONDO, (IL) CONSOLIDAMENTO (DELLA) FEDE (NELL’)ISOLA (DI) CORSICA; TERZO, APRIRE (I) TERRITORI VERGINI (DI) SICILIA, SARDEGNA, RODI, SAN MARINO, MONACO, LIECHTENSTEIN; QUARTO, QUADRUPLICARE (IL) NUMERO (DELLE) ASSEMBLEE SPIRITUALI LOCALI (E) TRIPLICARE (IL) NUMERO (DELLE) LOCALITÀ (IN) ITALIA (E IN) SVIZZERA; QUINTO, ACQUISTARE (UN) TERRENO (NELLA) CITTÀ (DI) ROMA (IN) PREVISIONE (DEL) PRIMO MASHRIQU’L-ADHKÁR (D’)ITALIA; SESTO, (LA) COSTITUZIONE IN ENTE LEGALE (DELLE) ASSEMBLEE SPIRITUALI (DELLE) PRINCIPALI CITTÀ (IN) OGNI PAESE; SETTIMO, (L’) ACQUISIZIONE (DELLE) HAZIRATU’L-QUDS NAZIONALI (A) ROMA (E A) BERNA; OTTAVO, (L’)ORGANIZZAZIONE (DI) SCUOLE ESTIVE, PRIMA INSIEME POI SEPARATE; NONO, (L’) ACQUISIZIONE (DI) DOTAZIONI NAZIONALI (IN) ITALIA (E IN) SVIZZERA; DECIMO, (LA) FORMAZIONE (DI UN) COMITATO EUROPEO (DI) INSEGNAMENTO AUTORIZZATO (A) STIMOLARE (E) COORDINARE (LE) ATTIVITA’ INIZIATE (PER LA) PROMOZIONE (DELLA ) FASE (DI) INSEGNAMENTO (DEL) PIANO. PREGO FERVENTEMENTE (CHE I) GRAVOSI COMPITI SULLE SPALLE (DELLA) PIÙ GIOVANE ASSEMBLEA SPIRITUALE NAZIONALE (DEL) MONDO BAHÁ’Í SIANO ADEGUATAMENTE COMPIUTI, PERMETTENDOLE (DI) CONTRIBUIRE (IN) MISURA NOTEVOLE (AI) FESTEGGIAMENTI MONDIALI CHE COMMEMORERANNO (IL) CENTESIMO ANNIVERSARIO (DELLA) DICHIARAZIONE (DELLA) MISSIONE DI BAHÁ’U’LLÁH (NELLA) CITTÀ (DI) BAGHDAD

23 aprile 1953
Caro fratello bahá’í,64

ci è giunta la sua lettera dell’11 aprile e l’amato Custode mi ha dato istruzioni di risponderle a suo nome.

Il Custode si duole dell’improvvisa scomparsa di uno degli stimati membri della vostra comunità, il nostro caro fratello Commendatore Alberto Veneziani.

La separazione fisica è molto difficile, specialmente quando si è stati vicini per tanto tempo, ma gli amici devono rallegrarsi al pensiero della gioia celeste che questo nostro caro sta ora provando. Mentre gli amici piangono a ragione la sua scomparsa, questo distacco può essere per loro l’occasione per rispecchiare ancor più di prima le qualità di devozione e amore che hanno reso questo nostro fratello bahá’í così caro agli altri membri della comunità.

Il Custode pregherà alle Sacre Tombe perché Dio riversi abbondanti benedizioni sull’anima di questo spirito che è appena giunto in cielo e porge a tutti gli amici di Roma le sue sentite condoglianze.

Con caloroso affetto bahá’í,
R. Rabbani

Nella promessa delle mie affettuose preghiere per il progresso dell’anima del nostro amico defunto e per il successo dei vostri servigi alla Fede di Bahá’u’lláh,

il vostro vero fratello,
Shoghi
31 maggio 1953
Cara sorella bahá’í,65

le sue lettere del 27 novembre e del 28 dicembre 1952 sono giunte all’amato Custode, il quale mi ha dato istruzioni di risponderle a suo nome.

È estremamente felice della formazione della storica Assemblea Nazionale italo-svizzera, e la esorta, come membro di tale corpo, a richiamare costantemente l’attenzione degli amici sull’importanza di iniziare a lavorare in vista degli obiettivi pionieristici a loro affidati.

I compiti dell’Italia e della Svizzera sono relativamente semplici, in quanto i luoghi di pionierismo rientrano nei confini dei loro stessi territori.

Stia certa che egli seguirà con il massimo interesse i progressi delle sue attività a Firenze e nell’Assemblea Spirituale Nazionale. Egli apprezza profondamente i suoi servigi e la ricorderà nelle sue affettuose preghiere.

Con caloroso saluti bahá’í,
R. Rabbaní

Che l’Onnipotente benedica i suoi sforzi, la guidi e sostenga sempre, rallegri il suo cuore e le consenta di promuovere in ogni momento gli interessi vitali della Sua gloriosa Fede,

il suo vero fratello,
Shoghi
6 giugno 1953
Cara sorella bahá’í,66

la sua lettera del 27 maggio è giunta all’amato Custode che, poiché è molto impegnato in questo periodo, le chiede di considerare la presente come un post scriptum alla lettera inviatale di recente.

Gli fa molto piacere sapere che Firenze avrà un suo proprio Centro e spera che ciò sia occasione di progressi ancora più veloci per la Fede in quella città.

Il Custode non ha niente da obiettare al suo viaggio in America, considerato che sarà solo per un breve periodo e che ha intenzione di rientrare poi in Italia.

Egli le rinnova la promessa delle sue preghiere per l’attrazione dei suoi importanti contatti e per il successo del lavoro svolto dalla cara signora Maud Bosio. Egli è fiducioso che queste nuove anime gradualmente acquisiranno il coraggio e la comprensione necessari per prestare servizio alla Causa e per dare il loro contributo al saldo consolidamento e alla ulteriore diffusione degli Insegnamenti di Bahá’u’lláh, sia a Firenze sia nelle zone circostanti.

Il Custode pregherà per lei e per tutti i cari amici di Firenze.

Con affettuosi saluti bahá’í,
R. Rabbani
10 giugno 1953
Cari amici bahá’í,67

le relazioni che giungono al nostro amato Custode da tutte le parti del mondo bahá’í sulle vittorie già riportate e sui

piani che si stanno facendo per il proseguimento della Crociata Decennale lo hanno enormemente incoraggiato.

Essi hanno evocato il suo ispirante ed entusiasmante telegramma del 28 maggio, che auspicava l’immediata apertura di tutte le 131 zone vergini del Piano. Egli è convinto che gli amici si leveranno a tradurre in Azione il loro entusiasmo, perché il tema centrale di questa Crociata deve essere «Azione, Azione, Azione!»

L’amato Custode mi ha chiesto di scrivere alla vostra Assemblea per ampliare alcuni degli aspetti del suo dinamico messaggio.

L’apertura di queste zone vergini riveste un carattere di emergenza tale che egli ritiene che il pionierismo in uno di questi luoghi ha la priorità su qualsiasi altro servizio bahá’í, sia nell’ambito dell’insegnamento sia in quello amministrativo.

In America circa 150 persone si sono offerte per il pionierismo e alcune di esse si stanno preparando a partire per le loro destinazioni. Il Custode ha informato l’Assemblea Nazionale americana che in virtù del fatto di essere la Principale Esecutrice del Piano Divino di ‘Abdu’l-Bahá per l’insegnamento in tutto il mondo, i suoi pionieri possono essere inviati in qualsiasi zona vergine del mondo, anche se questa è una destinazione assegnata a un’altra Assemblea Spirituale. Se alcuni dei suoi pionieri volessero stabilirsi in una delle aree assegnate alla vostra Assemblea, si metteranno in contatto con voi.

Seguono ora alcune osservazioni generali di cui il Custode desidera farvi partecipi e più avanti alcuni suoi suggerimenti specifici:

1. Ogni persona che si offre come pioniere deve essere incoraggiata e aiutata in ogni modo possibile dall’Assemblea Nazionale.

2. Ogni richiesta di pionierismo deve essere velocizzata al meglio e non trascurata per nessuna ragione, sia che venga esaminata da parte dell’Assemblea Spirituale Nazionale o che un comitato elabori i particolari per conto dell’Assemblea Spirituale Nazionale.

3. L’Assemblea Nazionale deve trattare la sistemazione nelle zone vergini con assoluta priorità. In altre parole, nulla in questo momento è più importante dell’apertura delle 131 zone vergini.

4. In una destinazione non devono essere inviate più di due persone, a meno che ovviamente si tratti di membri della stessa famiglia. In effetti ciò che si vuole è l’apertura di ogni area ai bahá’í, per cui un solo bahá’í è sufficiente per adempiere il compito iniziale.

Questi sono i suggerimenti specifici delineati dal Custode:

a. Devono essere aperte alla Fede prima le zone più vicine e di facile accesso, poi quelle un po’ più difficili ed infine quelle difficili.

b. Ogni volta che un pioniere si stabilisce in un nuovo territorio deve essere subito mandato un telegramma all’amato Custode, comunicando nome, luogo e ogni informazione pertinente.

c. Ogni mese la vostra Assemblea dovrà fornire un rapporto al Segretario Generale del Consiglio Internazionale Bahá’í, aggiornando sul progresso del vostro lavoro di insegnamento nelle zone vergini del Piano e in particolare sui vostri piani in vista di tale obiettivo. Ciò non significa che la vostra Assemblea dovrà mantenere i contatti con il Consiglio Internazionale riguardo a questioni amministrative, perché queste devono come sempre essere affrontate direttamente con il Custode. Semplicemente significa che si devono far avere al Consiglio Internazionale rapporti e dati sullo sviluppo del Piano, per una verifica incrociata con altri rapporti inviati al Custode.

d. Il Custode ritiene che sia facile aprire le seguenti zone e gradirebbe se vi mandaste dei pionieri al piú presto possibile:

Liechtenstein San Marino Sicilia
Monaco Sardegna.

Un magnifico futuro attende i bahá’í d’Italia e Svizzera. Essi provengono da uno dei popoli più pacifici della terra e dal paese che è sede del più forte centro amministrativo della Cristianità. Il Custode è certo che riporteranno grandi vittorie per la Causa di Dio. Pregherà ferventemente per il loro successo e per lo sviluppo spirituale di ognuno.

Come è scritto nel suo sensazionale telegramma, il Custode sta preparando una «Pergamena d’Onore» decorata, sulla quale saranno scritti i nomi dei «Cavalieri di Bahá’u’lláh» che per primi si saranno stabiliti in queste 131 aree vergini. Questa «Pergamena d’Onore» verrà posta sotto la soglia del Santuario Interno della Tomba di Bahá’u’lláh.

Di tanto in tanto il Custode annuncerà al mondo bahá’í i nomi di quelle Sante Anime che si leveranno secondo le istruzioni del suo messaggio e si stabiliranno in queste zone e le conquisteranno a Dio.

Questo è il momento per i bahá’í del mondo per dimostrare la vitalità spirituale della Fede e per levarsi all’unisono a diffondere la Gloria del Signore sulla faccia della Terra. Il Custode è certo che il potere spirituale sprigionato con il lancio di questa grande Crociata Decennale mondiale porterà gli amici consacrati e devoti alla vittoria totale.

Egli pregherà per i membri della vostra Assemblea, i cui devoti servigi egli enormemente apprezza.

Cordialmente,
Leroy Ioas
Assistente Segretario
19 giugno 1953
Cara Sorella Bahá’í,68

La sua lettera del 1L maggio e quella del 1l giugno con gli allegati, e così pure la lettera del 23 maggio, della Redattrice dei Verbali, con copia dei verbali della vostra prima seduta, sono state ricevute dal diletto Custode, e lui mi ha incaricata di rispondervi a suo nome.

È con grande gioia che egli scrive questa prima lettera alla vostra Assemblea, la più giovane ma, egli è sicuro, non certo la più debole, delle 12 Assemblee Spirituali Nazionali.

Tutte le Assemblee Nazionali hanno ricevuto da lui istruzioni di formare Comitati d’Insegnamento nel continente in cui esse hanno del lavoro da svolgere secondo il Piano Decennale. Per esempio, gli Stati Uniti ne hanno quattro, uno Africano, uno Americano, uno Europeo e uno Asiatico; poiché la vostra Assemblea è soltanto interessata nel portare la Fede nelle aree vergini in Europa, voi avete soltanto un Comitato d’Insegnamento Europeo che realizzerà piani della vostra Assemblea per portare la Fede alle sei aree vergini delle quali essa deve interessarsi.

Per quello che riguarda il Comitato Europeo d’Insegna-mento, Egli pensa che questo Comitato dell’Assemblea Spirituale Nazionale di America, dovrebbe aiutarvi a raggiungere le vostre mete, specie nel campo pionieristico, e, se necessario, internamente; le vostre risorse sia in denaro che numeriche non sono senza dubbio ancora sufficientemente forti da permettervi di realizzare da soli piani così ambiziosi come quelli richiestivi. Voi dovreste perciò consultarvi liberamente e rivolgervi al Comitato Europeo di Insegnamento, per consiglio e aiuto.

Il diletto Custode è stato assai spiacente che per essere in conformità con un principio amministrativo applicabile universalmente, una delle comunità Svizzere sia stata privata della gioia di mandare un delegato a questa prima, storica Convenzione. Egli è certo, comunque, che i benefici che deriveranno dal formarsi un così importante corpo su una base salda, sorpasseranno di gran lunga qualsiasi altra considerazione. I credenti debbono imparare a guardare alla Fede nella sua interezza, a desiderare il bene della Causa come un organismo mondiale, e a dimenticare interessi locali e nazionali, o almeno portarli a una giusta prospettiva.

Quando i bahá’í della Svizzera guardano indietro e vedono quanti anni hanno lottato pazientemente e fedelmente per stabilire la Fede nel loro paese, e si rendono conto che ora sono rappresentati da una Assemblea Nazionale, e che sperano di avere presto una Assemblea Spirituale Nazionale indipendente, essi veramente dovrebbero gioire delle loro vittorie e del progresso compiuto.

Potete essere sicuri che il Custode seguirà il progredire delle vostre attività col più vivo interesse e sollecitudine. I credenti di tutto il mondo staranno a guardarvi attentamente e il progresso che farete stimolerà altri paesi europei a raddoppiare i loro sforzi e ad affrettare la creazione dei loro stessi corpi nazionali.

Con i più caldi saluti bahá’í.
R. Rabbani
Cari e stimati collaboratori,

la convocazione della Convenzione, che fa epoca, nella città di Firenze, in coincidenza con il culmine delle festività che commemorano il centesimo anniversario della nascita della Missione di Bahá’u’lláh, è un avvenimento che i posteri riconosceranno come una pietra miliare del massimo significato, nella seconda Epoca dell’Età Formativa della Dispensazione Bahá’í. Questa storica riunione ha culminato nella erezione di un altro pilastro destinato a contribuire alla costituzione del Supremo Corpo Legislativo dell’Or-dine Amministrativo della Fede.

Essa può essere giustamente acclamata come il più bel frutto della grande impresa europea lanciata in seguito al secondo Piano dei Sette Anni, formulato dalla comunità bahá’í americana, allo scopo di portare a uno stadio ulteriore le disposizioni del Piano Divino di ‘Abdu’l-Bahá per la propagazione sistematica della Fede di Suo Padre. Tale Convenzione ha messo in moto forze che, nel corso di pochi anni affretteranno l’emergere di due Assemblee Spirituali Nazionali indipendenti: una nella capitale della nazione Svizzera, amante della pace, nobile e strettamente unita; l’altra entro il cuore e nella fortezza della più antica e potente chiesa della Cristianità, e sede del governo di un paese il cui popolo, per virtù delle proprie qualità di mente e di cuore, può ben essere annoverato come uno dei più distinti del continente europeo. Essa69 ha fornito, con la formazione della dodicesima Assemblea Nazionale del mondo bahá’í, ancora un altro strumento che, malgrado sia stato foggiato così di recente, conferirà – senza dubbio – un grande impulso al progresso di una Crociata mondiale, destinata a esercitare una grande influenza sugli immediati destini della Fede di Bahá’u’lláh.

Il proseguimento dei compiti assegnati unitamente alle comunità bahá’í svizzera e italiana – compiti che saranno una sfida sia allo spirito come alle risorse di questo virile e giovanissimo membro della Famiglia internazionale bahá’í, e che proveranno al massimo la sua capacità spiritua-

le – richiede l’attenzione immediata, concentrata e sostenuta di tutti i credenti appartenenti a queste due comunità, giovani o vecchi, uomini o donne, sia nella loro funzione di rappresentanti eletti nazionali, o locali, oppure come membri di gruppi, o credenti isolati.

Di tutte le mete scelte per queste comunità, altamente promettenti, che hanno appena messo le ali, ben organizzate e assai ammirate, due, in particolar modo richiedono nel corso dei due anni a venire – che costituiscono la fase iniziale del Piano – la più stretta attenzione: dovrà essere data priorità su tutte le altre mete, e dovrebbe, se appena possibile, essere raggiunta prima della conclusione del primo anno di questa congiunta e gloriosa impresa, l’apertura dei sei territori vergini assegnati a queste due comunità, così come l’acquisto del terreno che dovrà servire come area per il primo Mashriqu’l-Adhkár d’Italia.

Uno sforzo dovrebbe similmente essere fatto, mentre si stanno perseguendo vigorosamente questi primi obiettivi, per moltiplicare i centri bahá’í e le assemblee locali sia in Italia che in Svizzera – processo che più presto sarà accelerato, più breve sarà l’intervallo che dovrà trascorrere prima della formazione delle assemblee nazionali indipendenti di queste due comunità.

Nessun sacrificio è troppo grande per il raggiungimento di queste vitali e sensazionali mete. Tutti debbono cooperare, con la più grande perseveranza, con devozione concentrata, con inflessibile risoluzione, con fedeltà esemplare, con completa unione e totale dedizione.

Memore del grande ruolo che queste due comunità sono destinate ad avere, prima congiuntamente e poi separatamente, non soltanto nel continente Europeo ma in tutto il mondo bahá’í, nelle mie ore di preghiera e di meditazione supplicherò, dal profondo del cuore, per i loro membri, che il Signore degli Eserciti possa riversare continuamente le Sue benedizioni su di essi, rafforzi il loro vigore e li conduca a una rapida e brillante vittoria.

Shoghi70
27 agosto 1953
Cara sorella bahá’í,71

la sua lettera del 18 luglio è giunta all’amato Custode, il quale mi ha chiesto di risponderle a suo nome.

Il Custode era molto interessato nel vedere l’annuncio dell’apertura del vostro Centro e Biblioteca, era felice di sapere che la signora Mottahedeh era presente ed abbia parlato in quella occasione della Conferenza di Wilmette. Il Custode spera che l’apertura di questo Centro diverrà la causa di una rapida crescita della vostra comunità.

Le assicura che ricorderà nelle sue affettuose preghiere le sue care figlie, Marion Little e tutti i membri della Fede Bahá’í a Firenze.

Con amorevoli saluti bahá’í,
R. Rabbaní

Possa l’Onnipotente guidarla e sostenerla nelle sue meritorie attività, rimuovere tutti gli ostacoli dal suo cammino e le permetta di rendere memorabili servigi alla Sua Fede e alle sue istituzioni,

il suo vero fratello,
Shoghi
1° novembre 1953
Cara sorella bahá’í,72

l’amato Custode mi ha chiesto di scrivervi a suo nome in relazione alla tomba della nostra cara sorella e collaboratrice deceduta, Dagmar Dole.

Il Custode ritiene che per la tomba di Dagmar debba essere costruito un monumento adeguato dalla Assemblea Spirituale Nazionale americana tramite il suo Comitato Europeo di Insegnamento. Ella è stata un eminente servitore della Fede ed è morta mentre prestava un importantissimo servizio di pionierismo nel campo di azione europeo. Il Custode ritiene che questo dovrebbe essere fatto appena può essere adeguatamente organizzato.

Sarà lieto di ricevere al più presto un cenno sull’azione che prenderete in questo senso.

Il Custode mi ha incaricato di visitare a suo nome la tomba di Dagmar, e ciò è avvenuto il 31 ottobre scorso. Era stato preparato da Sylvia un magnifico programma in sua memoria, con letture adeguate e preghiere per Dagmar, per i pionieri, gli insegnanti, il Custode ecc. L’Assemblea Spirituale Nazionale italo-svizzera era rappresentata da Anna Lynch e il Comitato Europeo di Insegnamento da Doris Lohse. Sul terreno della tomba sono stati posti dei petali provenienti dai tre Mausolei, alcuni dei quali stavano proprio sui Benedetti Resti di Bahá’u’lláh, portando così sulla sua tomba la pace, la quiete e l’amore di quei sacri luoghi. È stata un’esperienza commovente e ci si sentiva sicuri che il

Benamato Maestro, che è sempre alla testa delle schiere dei pionieri, era presente e riversava le Sue benedizioni.

Il Custode invia i suoi affettuosi saluti ai membri dell’Assemblea e desidera che siano certi delle sue preghiere per loro, sia individualmente sia collettivamente.

Vostro
Leroy Ioas,
Assistente Segretario
10 dicembre 1953
Caro fratello bahá’í,73

la sua lettera del 28 novembre è giunta all’amato Custode, il quale mi ha chiesto di risponderle a suo nome.

È stato molto contento di sapere che lei ha potuto partecipare alla Conferenza di Stoccolma. I bahá’í devono rendersi conto che, anche se sono pochi in ogni singola città, il loro numero sta crescendo rapidamente a livello mondiale; questo grande spirito di comunione e fratellanza sarà come un lievito che alla fine cambierà questa società umana.

Il Custode la esorta a essere attivo nell’insegnamento il più possibile e le promette di ricordarla nelle sue affettuose preghiere.

Con amorevoli saluti bahá’í,
R. Rabbani

Che l’Onnipotente la benedica, guidi e sostenga, e le permetta di promuovere gli interessi vitali della Sua Fede e di riportare grandi vittorie al suo servizio,

il suo vero fratello,
Shoghi
13 aprile 1954
Cari Amici Bahá’í,74

Le vostre lettere del 21 giugno, 16 luglio, 1 e 23 settembre, 21 ottobre, 5 e 11 novembre, 3 e 25 dicembre 1953, 2 e 19 gennaio, 16, 17, 19, 31 Mirza e 5 maggio 1954, alcune delle quali firmate dalla signora Anna Kunz Segretaria, e altre dalla signorina Elsa Steinmetz redattrice dei verbali, così come vari allegati, sono state ricevute, e il diletto Custode mi ha incaricato di rispondervi a suo nome.

Egli è stato molto incoraggiato dal notevole progresso fatto durante quest’ultimo anno dalla più giovane Assemblea Spirituale Nazionale del mondo bahá’í, e sente che ciò è di buon augurio, non soltanto per il rapido sviluppo della Fede sia in Italia che in Svizzera, ma anche in tutta l’Europa. Questa Assemblea Spirituale Nazionale ha anche fornito un bell’esempio per altri corpi nazionali che si formeranno durante i prossimi dieci anni; senza dubbio la continuazione delle vostre attività e il marcato successo che voi dovrete sicuramente incontrare in futuro, stimoleranno grandemente altre comunità bahá’í a emulare il vostro esempio.

Egli è stato particolarmente compiaciuto di come prosegue il lavoro nelle aree pionieristiche assegnate al vostro corpo nazionale.

La recente registrazione di un numero di credenti in Sicilia, è stata una notizia assai gradita, ed egli ritiene che i pionieri col rendersi cari ai loro conoscenti nelle loro nuove sedi e usando tatto e saggezza per stabilirsi come membri della comunità in cui essi ora risiedono, attireranno molte simpatie e riusciranno, non soltanto con i loro sforzi ma an-

che con l’assistenza di insegnanti viaggianti, a portare all’accettazione molti nuovi credenti.

Egli è stato anche particolarmente lieto di sapere che il dottor e la signora Ott della comunità di Berna, si sono trasferiti nella Svizzera-Romanza; vogliate gentilmente porgere ad essi il suo più profondo apprezzamento per questo nobile esempio che hanno dato ai loro compagni di lavoro, e assicurateli che egli pregherà alle Sacre Tombe perché i loro sforzi possano essere largamente ricompensati. Egli attribuisce la più grande importanza ad attività di questo genere, e spera che sia in Svizzera che in Italia ancora altri amici seguiranno questo nobile esempio.

Egli sta costantemente mettendo in rilievo ai bahá’í di tutto il mondo l’importanza di disperdersi in questo momento. Naturalmente la giovane comunità dell’Italia e della Svizzera non deve indebolirsi con un’eccessiva dispersione dai pochi centri solidi che è riuscita a edificare, ma egli è convinto che ovunque vi sia sufficiente numero di bahá’í in una città per mantenere l’Assemblea Spirituale su basi efficienti, è altamente encomiabile se il soprannumero dei credenti andrà ad aiutare lo stabilirsi della Fede sia in territori vergini assegnati all’Italia e alla Svizzera, sia ad aprire nuovi centri, o a rafforzare centri deboli.

Poiché molte delle vostre domande hanno già avuto risposta per cablo non entrerò in dettagli in questa lettera.

Il Custode è certo che la Convenzione a Lugano segnerà un’altra pietra miliare nello sviluppo degli affari bahá’í italo-svizzeri. È stato un grande peccato che l’anno scorso alcuni degli amici Svizzeri non siano stati così largamente rappresentati quanto i loro cuori avrebbero desiderato, a causa dell’applicazione della regola che stabilisce il limite del comune di giurisdizione entro cui i bahá’í possono far parte di una comunità costituita in Assemblea.

Questo anno essi debbono sentirsi incoraggiati quando vedono il progresso che hanno fatto e si rendono conto che la stretta aderenza a tale principio amministrativo viene a rafforzare le stesse ossa del corpo della Fede in tali paesi. Quando l’ossatura è forte il corpo stesso sarà forte.

Gli auguri di Naw-Rúz che la vostra Assemblea gli ha porto sono stati da lui profondamente apprezzati; egli è stato assai toccato dai sentimenti da voi espressi in occasione della morte della nostra cara sorella bahá’í signora Dorothy Baker. La sua perdita sarà invero grandemente sentita in questo momento, poiché essa era infaticabile nel lavoro di insegnamento e una grande serva della Fede in ogni campo. Ora altri, che la conobbero e l’amarono, debbono levarsi e cercare di prendere il suo posto nel servizio.

Egli è stato anche particolarmente lieto di sentire che il primo opuscolo in lingua Romanza è stato tradotto e, non appena sarà pubblicato, sarà lietissimo di riceverne almeno 20 copie, da mettere nelle varie biblioteche bahá’í qui ad Haifa, e giù ad ‘Akká e Bahjí.

Il Custode ha già informato il Presidente della vostra Assemblea che egli attribuisce la più grande importanza all’acquisto, da farsi in data più prossima possibile, di un appezzamento di terreno sulle rive del fiume Tevere per il futuro Tempio bahá’í d’Italia, che sarà conosciuto come il Tempio Madre di questo storico paese. Egli sta incoraggiando i bahá’í di Egitto ad acquistare terreno sulle rive del Nilo, e i bahá’í di Baghdad sul Tigri; e spera che i bahá’í d’Italia e Svizzera l’acquistino sulle rive dello storico fiume Tevere. Anche se l’appezzamento non risultasse soddisfacente per una futura costruzione, almeno l’acquisto dovrebbe essere effettuato durante l’anno in corso, e, se lo si troverà non adatto, oppure venisse disponibile un appezzamento migliore prima della costruzione del Tempio, sarà possibile cambiarlo o venderlo ed acquistarne un altro.

Egli sollecita la vostra Assemblea a fare tutto quanto è in suo potere per consolidare i pionieri nel loro lavoro nei territori vergini. È un gran peccato che gli amici che lasciano le loro case, e spesso viaggiano coprendo grandi distanze per raggiungere le loro mete, debbano abbandonarle soltanto per mancanza di previdenza, o a causa di uno scoraggiamento prematuro, o per mancanza di fondi, ritornandosene indietro da dove erano venuti.

Egli pensa che sia dovere di ogni Assemblea Nazionale, di tenersi in stretto contatto con i pionieri, e stimolarli in ogni maniera possibile, incoraggiandoli a mettere forti radici. Anche se gli amici non possono trovare un impiego, il loro posto dovrebbe essere mantenuto a ogni costo, così che essi possano continuare a rimanere nel territorio meta, senza che si renda necessario mandare un altro pioniere per sostituirli, sostenendo grandi spese.

Durante le sue visite ai Luoghi Santi, siate certi che egli vi ricorda uno e tutti nelle sue affettuose preghiere, e implora che Bahá’u’lláh vi dia la forza e la tranquillità per effettuare i vostri gravi compiti e le vostre importanti opere al Suo servizio.

Il Custode è assai orgoglioso di ciò che avete conseguito durante l’anno scorso, e della meravigliosa risposta che avete avuta dai ranghi e dalle file dei credenti, sia in Svizzera che in Italia. Vogliate porgere il suo affetto a tutti gli amici, e assicurarli che essi e il loro lavoro sono cari al suo cuore.

Con i più caldi saluti bahá’í,
R. Rabbani

P.S. Il Custode pensa che, anche se non è essenziale per la vostra Assemblea essere legalmente registrata come una Gesellschaft, sia meglio per voi, farlo; ciò è in conformità con la procedura adottata da altri Corpi Nazionali.

P.P.S. Egli pregherà che la Segretaria e tutti gli altri membri della vostra Assemblea possano guadagnare in forza per svolgere i loro ardui compiti.

Cari e stimati collaboratori,

l’anno che è appena trascorso – anno che segna l’inizio della Crociata spirituale mondiale di dieci anni, lanciata dai seguaci della Fede di Bahá’u’lláh, e che coincide con il primo anno dell’esistenza dell’Assemblea Spirituale Nazionale Italo-Svizzera – è stato reso memorabile dalle prove del costante sviluppo di questo Ramo appena germogliato della organizzata comunità mondiale bahá’í; dagli sforzi coordinati dei suoi membri; dal valoroso spirito palesato dai suoi rappresentanti eletti e dal notevole progresso raggiunto dai suoi organi sussidiari sia nel campo dell’inse-gnamento che in quello amministrativo.

Il progresso ordinato delle attività di questa comunità; i piani che essa ha formulato; la sistematica prosecuzione degli ardui compiti che le stanno dinanzi in questo stadio iniziale della sua evoluzione, hanno ampiamente giustificato le speranze nutrite al momento della sua nascita, hanno suscitato l’ammirazione di tutte le comunità bahá’í che stanno lottando nel continente europeo per raggiungere una condizione simile a quella che essa ha già conseguito, ed hanno conquistato il rispetto e la stima della comunità-sorella, che con la sua guida e i suoi sforzi l’hanno chiamata all’esistenza. Essa ora sta contribuendo in non piccola misura al consolidamento della Comunità che abbraccia tutto il mondo, di cui forma una parte così distinta e vitale.

Gli strenui sforzi compiuti dai membri di questa comunità per aprire le aree vergini assegnate ad essa nel Piano Decennale; l’energica prosecuzione dei compiti che stanno dinanzi ai suoi eletti rappresentanti così chiaramente dimostrata dalle loro serie deliberazioni; la loro leale aderenza ai principi amministrativi della Fede, e la loro immancabile devozione ai suoi interessi; la parte che assemblee locali, gruppi e credenti isolati hanno avuto, nei mesi recenti nel diffondere la letteratura, nel conquistare convertiti alla Causa di Dio; nell’iniziare Fondi per il loro futuro Centro amministrativo nazionale e sopra tutto gli infaticabili sforzi della loro Assemblea Nazionale per scegliere ed infine acquistare il sito per il futuro Tempio Madre della Penisola Italiana – tutto questo ha culminato nella convocazione di una memorabile Convenzione che, per il numero dei partecipanti, il carattere delle sue sessioni, e l’entusiasmo e la concentrazione dei convenuti, può ben essere considerata una rilevante pietra miliare nello stadio iniziale dello svolgimento del suo destino.

L’anno, alle soglie del quale questa comunità sveglia e altamente promettente si trova, deve testimoniare una ancor più grande consacrazione ai compiti che essa è stata chiamata a sostenere. Le conquiste già acquisite sul continente Europeo e nelle isole del Mediterraneo debbono, a qualunque costo, essere salvaguardate. Il lavoro di consolidamento nell’isola di Corsica deve essere costantemente mantenuto. Le attività importantissime d’insegnamento che impegnano l’attenzione dei membri di questa comunità e i loro rappresentanti eletti, progettate per moltiplicare i centri, i gruppi, e le assemblee locali in tutta l’Italia e la Svizzera, debbono essere assiduamente ampliate. Il terreno del futuro Mashriqu’l-Adhkár sulle rive del Tevere deve essere rapidamente scelto ed acquistato per mezzo degli sforzi combinati di tutti gli individui e delle assemblee interessate in questa sacra impresa. La traduzione e pubblicazione della letteratura bahá’í in Italiano deve del pari essere considerata come un compito vitale, una sfida alle risorse e allo spirito dell’intera comunità.

La istituzione del Fondo Nazionale, così indispensabile a un adeguato adempimento dei molteplici doveri di questa comunità e così essenziale al suo rapido sviluppo, deve, con continuo autosacrificio, essere vigorosamente sostenuta. La lealtà dei membri di questa comunità ai precetti fondamentali della Fede, e la completa dissociazione dalle attività ufficiali e dalla vita organizzata delle Chiese alle quali essi possono in precedenza aver appartenuto, deve essere convincentemente dimostrata. La istituzione della Scuola Estiva, così splendidamente progettata, deve essere progressivamente sviluppata e universalmente sostenuta. Soprattutto l’attenzione deve essere costantemente diretta verso qualsiasi cosa possa contribuire all’approfondimento della fede dei credenti singoli, e all’arricchimento della loro vita spirituale, ad afferrare più fermamente i precetti, le verità e le caratteristiche distintive della Fede alla quale essi sono tenuti a dare sostegno.

Possano i prossimi mesi essere testimoni di un cospicuo avanzamento del lavoro svolto su tutti i fronti, e dimostrare all’intero mondo bahá’í la capacità delle Comunità Italiana e Svizzera – che stanno lottando di tutto cuore per conferire impulso alle attività organizzate delle comunità sorelle in altre terre e per conquistare nuovi allori nel servizio della loro amata Fede – e lasciare una indelebile impronta sui suoi destini.

Vostro vero fratello,
Shoghi75
25 aprile 1954 76

PROFONDAMENTE TOCCATO (DAL) MESSAGGIO ACCOLGO CON GIOIA (LA) NOBILE DECISIONE (DEGLI) AMICI RIUNITI, NUTRO GRANDI SPERANZE SUPPLICANDO FERVENTEMENTE (PER L’EFFUSIONE DI) BENEDIZIONI SENZA PRECEDENTI (PER) GRANDI VITTORIE.

8 giugno 1954
Cari amici bahá’í,77

l’amato Custode è stato assai soddisfatto dei successi riportati dagli amici di tutto il mondo durante il primo anno della Crociata Decennale. Sono state ottenute vittorie in ogni parte del mondo e su molti fronti. La Fede si è instaurata in 101 paesi, portando la luce della guida a 229 paesi e isole.

Stiamo ora per entrare nella seconda fase della Crociata Decennale. Il messaggio del Custode alla Convenzione negli Stati Uniti ha indicato le mete da raggiungere durante questa seconda fase.

Uno dei punti più importanti è l’acquisto di ?a?íratu’l-Quds per le future Assemblee Spirituali Nazionali. Il Custode ritiene che si debbano subito fare dei passi per la realizzazione di parte di questo progetto. In tutto si devono acquistare quarantanove ?a?íratu’l-Quds, quattro si posseggono già. Il Custode ritiene che durante la seconda fase della Crociata si debbano acquistare altre diciassette

?a?íratu’l-Quds. Non devono essere edifici sofisticati, ma case modeste che per il momento possono servire da ?a?íratu’l-Quds locali, ma che saranno trasformate in ?a?íratu’l-Quds Nazionali non appena si formeranno le Assemblee Nazionali.

Il Custode ritiene che si debba procedere immediatamente all’acquisto di Hazíratu’l-Quds a Roma e a Berna. A tal fine sta provvedendo allo stanziamento di 500 sterline per ciascuno dei due progetti. I fondi verranno inviati tramite il rappresentante del Custode, signor Valiyu’llah Varqa, direttamente alle Assemblee Spirituali di Roma e Berna. Il Custode chiede di mettersi subito alla ricerca di proprietà che siano adatte, e di acquistarle quanto prima.

Il Custode fa notare che l’?a?íra non può essere un luogo in affitto. Deve essere di proprietà della Comunità Bahá’í. Finché l’Assemblea Nazionale non si sarà formata e costituita legalmente, potrà essere proprietà dell’Assemblea Locale, se è già costituita come associazione, o nel caso non lo fosse, di un singolo individuo.

Il Custode vorrebbe ricevere al più presto notizie sui passi intrapresi per la realizzazione di questo importante compito della seconda fase della Crociata Decennale. Egli ritiene che entrambe le proprietà debbano essere acquistate entro la fine di questo anno.

Con affettuosi saluti,
Leroy Ioas
Assistente Segretario

P.S. Il Custode desidera che informiate tutti i credenti che il loro compito più importante in questo momento è la realizzazione dei compiti della Crociata Decennale. Ciò implica il sacrificare le attività locali per permettere lo sviluppo nazionale e internazionale della Fede senza interruzione: Nessuna istituzione locale va formata. L’Assemblea Nazionale dovrà fare in modo di non spendere alcuna somma per i centri locali al momento attuale e gli amici devono essere incoraggiati a concentrarsi sulle attività nazionali ed internazionali della Fede.

P.S. Il Custode ha anche scritto all’Assemblea Spirituale Nazionale degli Stati Uniti riguardo alla loro partecipazione a questi importanti progetti.

23 luglio 1954
Cari collaboratori bahá’í,78

la vostra affettuosa lettera del 14 luglio, con l’indirizzo permanente dei bahá’í di San Marino, ci è appena giunta.

L’amato Custode desidera che vi trasmetta il suo profondo apprezzamento per i vostri sacrifici al servizio della Fede. Egli ritiene che stiate rendendo un servizio encomiabile.

Pregherà per voi perché ogni ostacolo sia rimosso dal vostro cammino nel campo dell’insegnamento e affinché possiate risvegliare molte anime alla Fede.

Con affettuosi saluti bahá’í,
sinceramente vostro,
Leroy Ioas
Assistente Segretario
8 ottobre 1954
Cara sorella bahá’í,79

la sua lettera del 31 agosto è giunta all’amato Custode, che mi ha dato istruzioni di risponderle a suo nome.

È stato sorpreso e gli ha fatto molto piacere vedere che hanno partecipato in molti alla Scuola Estiva italo-svizzera; senza dubbio c’era anche lei! Questo è un chiaro segno che la Causa in questi due importanti paesi si sta diffondendo in modo persistente e stabile.

È stato anche molto contento di sapere che a Losanna nuove persone sono interessate, specialmente la figlia del Signor Little. Sia certa che il Custode pregherà per lei perché accetti la Fede. Egli ricorderà nelle sue preghiere gli altri che lei ha nominato nella sua lettera, e il lavoro in corso a Milano.

Egli la esorta a non stancarsi troppo. La Causa ha bisogno di lei per molto tempo avvenire!

Con affetto profondo,
R. Rabbani

Che l’Onnipotente la sostenga nei suoi costanti, stupendi e storici servigi alla Causa, la aiuti ad arricchire le testimonianze dei suoi successi e a riportare vittorie memorabili per la Sua Fede,

il suo vero e grato fratello,
Shoghi
26 novembre 1954
Caro fratello bahá’í,80

l’amato Custode sarà felice di riceverla qui come pellegrino durante la prima settimana del febbraio 1955.

Se per qualsiasi motivo non le fosse possibile venire in quel periodo, egli gradirebbe essere avvisato per tempo. In ogni caso è giusto che lei sappia che in caso di rinuncia po-

trebbe essere necessario aspettare di nuovo un po’ di tempo prima che egli sia in grado di offrirle un’altra data per la sua visita in Terra Santa.

Con amorevoli saluti bahá’í,
R. Rabbani
13 dicembre 1954
Cari amici bahá’í,81

l’amato Custode mi ha chiesto di scrivervi riguardo all’acquisto di una Hazíratu’l-Quds per le future Assemblee Nazionali di Roma e Berna. Ricorderete che queste erano mete da raggiungere durante il corrente anno bahá’í.

L’amato Custode chiede che gli sia inviato un rapporto sui vostri progressi riguardo l’acquisizione delle Hazíratu’l-Quds in queste importanti località.

Sinceri saluti,
Leroy Ioas
Assistente Segretario

Egli invia i suoi affettuosi saluti a ognuno di voi e promette di ricordarvi sempre nelle sue preghiere.

28 febbraio 1955
Cara sorella bahá’í,82

la sua lettera del 27 settembre 1954 è giunta all’amato Custode, che mi ha dato istruzioni di risponderle a suo nome.

Egli apprezza profondamente i suoi costanti e infaticabili servigi alla Fede. Losanna e Milano sono centri molto importanti ed è molto desideroso di veder crescere la Fede in queste località. Egli è fiducioso che gli sforzi da lei sostenuti nel passato e nel presente daranno gradualmente i loro frutti e che anime devote saranno risvegliate e si leveranno a loro volta per diventare attive sostenitrici della Fede e delle sue istituzioni.

Egli la assicura delle sue preghiere.
Con amorevoli saluti bahá’í,
R. Rabbani

Che l’Onnipotente, la Cui Causa lei serve con tale coraggio, zelo e amore, la ricompensi per i suoi meritevoli sforzi e le permetta di arricchire le testimonianze dei suoi magnifici servigi,

il suo vero fratello,
Shoghi
15 Mirza 1955
Cara Sorella Bahá’í,83

Le lettere della vostra Assemblea in data 11 Giugno, 2 e 31 Luglio, 23 e 31 Agosto, 16 Settembre, 22 Ottobre, 2 e 12 Novembre e 20 Dicembre 1954, e 18 Febbraio e 3 Mirza 1955, con i vari allegati, alcune di esse scritte da lei e alcune redatte dalla Redattrice dei verbali, sono state tutte ricevute dal diletto Custode, ed egli mi ha dato istruzioni di rispondervi a suo nome.

Il recente acquisto del Centro Nazionale per la Svizzera nella capitale, Berna, è stato motivo di grande soddisfazione per lui; egli vorrebbe che la vostra Assemblea esprimesse al caro bahá’í persiano, che così generosamente ha assistito nel rendere possibile tale acquisto, il suo profondo apprezzamento non soltanto per il suo atto, ma per lo spirito di devozione alla Fede che lo ha animato.

Il Custode è stato contento di vedere dalle fotografie che si tratta di un edificio dignitoso e adatto; esso sarà certamente causa di grande gioia per i bahá’í italo-svizzeri quando terranno la loro prima Convenzione in questa importante istituzione, la quarta di questo genere sul suolo Europeo.

Egli spera che non passerà molto tempo prima che i bahá’í di Roma possano trovare un locale da usare come Hazíratu’l-Quds per i credenti Italiani. Mentre si rende conto che sarà difficilissimo nella grande metropoli trovare locali a prezzo ragionevole, sollecita il presidente della vostra Assemblea, dottor Giachery, a perseverare nella sua ricerca. A causa delle limitazioni dei fondi a disposizione dei bahá’í in tutto il mondo, e al largo numero di edifici che debbono essere acquistati in diversi continenti, prima che questa fase del Piano Decennale sia completata, è necessario che Hazíratu’l-Quds di Roma non sia di prezzo esorbitante. Egli è certo che si troverà sicuramente una proprietà adatta.

È stato lieto di sentire che il Signor e la Signora Meier sono arrivati in Corsica e vi si sono fermati come pionieri. Questo dovrebbe essere motivo di gioia per i bahá’í svizzeri, poiché dimostra la vitalità della Comunità, dato che è in grado di mandare insegnanti all’estero. Egli spera che molti altri, nel corso dell’anno venturo, seguiranno le orme di questi devoti bahá’í svizzeri.

Quando guardiamo indietro al recente passato, e consideriamo il fatto che praticamente non vi erano bahá’í né in Italia né in Svizzera, è veramente straordinario il progresso che è stato raggiunto, e ciò deve immensamente incoraggiare gli amici e stimolarli a levarsi per raggiungere sempre maggiori altezze.

Più presto aumenterà il numero delle Assemblee Italiane, e similmente si moltiplicherà il numero delle Assemblee Spirituali Svizzere, più presto arriverà il giorno in cui questi due importanti paesi europei avranno i loro Corpi Nazionali indipendenti. Sebbene la loro compartecipazione sia stata così fortunata sotto ogni punto di vista fino ad oggi, e stia compiendo un così meraviglioso lavoro per la Fede, il loro «divorzio», quando avrà luogo, porterà ancora maggiori prove della loro forza e capacità di servire la Causa di Dio. In quel momento esse diverranno pilastri indipendenti, capaci di dare direttamente il loro sostegno alla Casa Internazionale di Giustizia.

Egli spera che gli amici Svizzeri e Italiani facciano tutto il possibile per aprire nuovi centri l’anno prossimo, e che essi tengano in mente che, ovunque vi sia una Assemblea Spirituale fermamente stabilita con pochi membri votanti oltre quelli eletti all’Assemblea stessa, gli altri dovrebbero essere incoraggiati a disperdersi, per aiutare lo stabilirsi di nuove Assemblee Spirituali e Gruppi; le azioni attraggono benedizioni dall’alto.

È stato anche lieto di sapere che la scuola estiva a Bex, per non parlare della Convenzione dell’anno scorso a Lugano, e l’incontro degli amici nel mese di ottobre che ebbe luogo a Zurigo, sono tutte manifestazioni avvenute con successo. Ogni riunione degli amici li stimola e rafforza nel servizio alla Causa; dà loro nuova visione della sua immensità e del lavoro che hanno dinanzi; li porta più vicino l’uno all’altro, e li assiste nel sommergere le differenze personali e i problemi meschini, di fronte all’audace impresa che hanno dinanzi di portare la Causa di Dio ai popoli del mondo.

Egli è stato molto felice di ricevere gli opuscoli in lingua Romanza, e ha messo alcuni di questi nella biblioteca della Magione di Bahá’u’lláh a Bahjí.

È stato pure assai lieto di ricevere il primo pellegrino Italiano che abbia visitato la Terra Santa da quando s’inaugurò il lavoro in Europa dopo la seconda Guerra Mondiale, e spera che la sua visita sia un preludio alle visite che in futuro faranno molti dei cari credenti di questi due paesi .

Il Custode è compiaciuto del progresso che sta facendo la vostra Assemblea nello svolgere i suoi compiti, ed è anche felice della devozione, dell’energia e perseveranza dimostrate dai bahá’í sia in Svizzera che in Italia. Egli vi assicura, e per mezzo vostro tutti gli amici, delle sue amorosissime preghiere per il vostro successo.

Con i più caldi saluti bahá’í
R. Rabbani
30 luglio

P.S. Dopo che fu scritto quanto sopra, sono state ricevute le lettere della vostra Assemblea in data Mirza 1955, e 23 e 25 Maggio, firmate da voi e un’altra in data 11 Mirza dalla Redattrice dei Verbali, (con allegati), ed anche una lettera firmata da Elsa Steinmetz in data 5 luglio.

30 luglio
Cari e stimati collaboratori:

Le gesta meravigliose delle comunità bahá’í Italiana e Svizzera, compiute da quando i loro destini sono stati legati insieme con il propizio emergere della Assemblea Spirituale Nazionale Italo-Svizzera, poco più di due anni or sono, fra le festività mondiali che commemoravano il centenario della nascita della Missione di Bahá’u’lláh, sono stati tali da arricchire in non piccola misura, sia per propositi che per qualità, gli annali di questa Fede nel corso dei primi anni del secondo secolo bahá’í.

Le loro comunità sorelle in ambedue gli Emisferi, ed anch’io, osservando con grato orgoglio i grandi passi compiuti dagli eletti rappresentanti nazionali eletti di queste comunità del mondo bahá’í, strettamente unite, promettentissime, riccamente dotate e giovanili, ne abbiamo tratto duratura soddisfazione, ed abbiamo sperimentato sentimenti di intensa gioia, alle ripetute notevoli prove dello zelo, della tenacia, della fedeltà e consacrazione dimostrate dai loro valenti membri, nell’adempimento delle loro ardue e molteplici responsabilità, in accordo con le disposizioni del Piano Decennale.

In nessun altro luogo, tranne che in Africa, i sostenitori della Fede di Bahá’u’lláh, che prendono parte alla crociata nel Suo Nome e per la gloria della Sua Fede invincibile, hanno dimostrato nella loro consacrazione individuale, così come attraverso i loro sforzi collettivi, un sì puro spirito di devozione, o conseguito tali eccezionali risultati entro un periodo così breve, e dinanzi a così tanti ostacoli e problemi.

L’apertura dei territori vergini assegnati ad essi nel Piano Decennale, è stata conseguita con successo nel corso della fase iniziale della Crociata Spirituale che abbraccia il mondo. L’estensione e il consolidamento delle loro attività amministrative, sebbene meno spettacolare, in ambedue i loro fronti interni, è stata costantemente mantenuta e meritano particolare elogio. La scelta e l’acquisto di due Hazíratu’l-Quds nazionali nelle città capitali dell’Italia e della Svizzera – processo arduo lungamente protratto, che ha duramente messo alla prova lo spirito e le risorse di ambedue queste comunità, e ha offerto ai loro membri una splendida opportunità per dimostrare la loro risoluzione inflessibile, il loro autosacrificio, la loro solidarietà ed esemplare devozione – costituisce ancora un altro raggiungimento che segna una pietra miliare di grande significato storico sia nella storia bahá’í italiana che svizzera. La loro valida e sostanziale collaborazione con le comunità sorelle nell’Emisfero occidentale per la traduzione della Letteratura bahá’í, merita inoltre speciale menzione e lode, ed è benvenuta quale ulteriore prova della loro sollecitudine per la rapida prosecuzione del Piano Decennale. La natura della loro risposta all’appello, che costituiva una sfida, di staccarsi nelle loro relazioni ufficiali dalle Chiese Cristiane in ambedue i paesi, ha inoltre confermato la mia ammirazione per la solidità della loro fede e la tenacia delle loro convinzioni – ammirazione che i loro collaboratori in tutto il mondo bahá’í condividono largamente.

Molto invero è stato conquistato da queste comunità virili, sveglie, in rapida espansione e costante consolidamento che stanno nel cuore dell’Europa e sulle sue sponde meridionali. Il lavoro che è stato iniziato in maniera così ammirevole, ed è così vigorosamente proseguito, deve essere arricchito ulteriormente per mezzo del dispiegamento di un ancor più nobile spirito di consacrazione e di una ancora più ferma determinazione di dare degnamente compimento alla storica missione intrapresa così spontaneamente, mentre l’ultimo anno della seconda fase del Piano Decennale sta passando rapidamente..

L’acquisto del terreno del Tempio Madre in Italia sta anzitutto fra le imprese che rimangono ancora inadempiute. L’aumento del numero dei sostenitori dichiarati e attivi della Fede; la rapida moltiplicazione dei centri isolati, dei gruppi e delle assemblee locali, è un altro compito che non tollera ritardo. Il riconoscimento di assemblee locali fermamente stabilite, deve similmente essere seriamente considerato e rapidamente realizzato. Lo stabilirsi delle dotazioni nazionali, in anticipazione della formazione di Assemblee Spirituali Nazionali indipendenti in Svizzera e in Italia, è ancora un altro compito che dovrebbe essere portato a termine prima della fine del corrente anno. La salvaguardia delle vittorie conquistate così notevolmente nei territori vergini assegnati a queste comunità, è una responsabilità a un tempo sacra, vitale e inevitabile. La traduzione, la pubblicazione e la diffusione della letteratura bahá’í in Tedesco, Francese e Italiano – processo al quale la pubblicazione dell’Iqán in Italiano ha recentemente conferito un grande impulso – debbono del pari essere vigorosamente stimolate, come appoggio valido e altamente meritorio al lavoro di cui l’Assemblea Spirituale Nazionale di Germania e il Comitato Europeo d’Insegnamento dell’Assemblea Spirituale Nazionale Americana sono così attivamente impegnate.

I recenti avvenimenti nella terra natale di Bahá’u’lláh così improvvisi, così tragici, così ingiustificabili, così carichi di terribili conseguenze, lungi dal far rallentare i loro sforzi, o distrarre la loro attenzione, o spegnere il loro spirito, dovranno spronarli ad ancor più eroici sforzi, sì che essi possano compensare col carattere dei loro conseguimenti, le dolorose perdite inevitabilmente sostenute dalla Fede nella terra della sua nascita.

La loro è un’opportunità che essi debbono afferrare senza esitazione e utilizzarla al massimo. Scalando maggiori altezze di eroismo, il che comprende l’estensione del raggio delle loro attività e il consolidamento delle loro recenti conquiste sia sul fronte interno che nei territori appena aperti affidati alla loro cura, essi possono dare un po’ di conforto, assai necessario e duraturo, ai cuori dei loro fratelli sofferenti che, per più di un secolo, hanno resistito all’urto degli attacchi dei nemici della Fede di Bahá’u’lláh. È invero in loro facoltà di agire in tal modo da fornire una prova irrefutabile della loro Fede, del suo indomabile spirito e dell’inesauribile carattere di quelle sorgenti nascoste di forza celestiale di cui essa si alimenta, e dalle quali debbono dipendere la sua finale emancipazione e il suo trionfo.

I membri delle comunità Italiana e Svizzera, caramente amati, dotati di grande cuore e protesi nella marcia avanzante, possano nei più prossimi anni a venire, mentre procedono faticosamente, sondare maggiori profondità di eroismo e nobilitare con le loro comuni conquiste, gli annali della immortale Fede di Dio.

Shoghi84
28 Mirza 1955
Cari amici bahá’í,85

l’amato Custode ha ricevuto la vostra cartolina del 16 Mirza e mi ha chiesto di confermarne il ricevimento.

È stato molto felice di avervi avuto qui e spera che al ritorno nel vostro paese vi sia stato possibile condividere con molti dei credenti le esperienze e le gioie del vostro pellegrinaggio.

Vi assicura delle sue preghiere per il successo di tutte le vostre fatiche per la Fede.

Con amorevoli saluti bahá’í,
R. Rabbani

Assicurandovi delle mie affettuose preghiere per il vostro successo nel servizio della nostra amata Fede,

il vostro vero fratello,
Shoghi
30 Mirza 1955
Caro fratello bahá’í,86

l’amato Custode ha ricevuto la sua lettera del 14 Sublimità e mi ha dato istruzioni di risponderle a suo nome.

È stato veramente felice di sapere che, dopo tanti anni di lunga attesa, le ombre in lei si siano dissipate e che abbia ora deciso di arruolarsi al servizio di Bahá’u’lláh. Egli le porge un cordiale benvenuto. È certo che lavorando al servizio della Fede apertamente e in modo cosciente lei riceverà un nuovo impulso e sperimenterà felicità e soddisfazione interiori, conoscendo così bene, come è nel suo caso, tutto ciò che significa la Fede.

La Causa nei vari Centri d’Italia mostra vitalità e progresso. Il Custode ritiene che lei possa essere di grande aiuto a Firenze e anche per ampliare l’opera di insegnamento: Egli pregherà perché tutti i suoi sforzi per la Fede ricevano abbondanti benedizioni.

Con amorevoli saluti bahá’í,
R. Rabbani

Possa il Benamato benedirla, guidarla e sostenerla e permetterle di promuovere gli interessi vitali della Sua Fede e delle sue istituzioni nascenti,

il suo vero fratello,
Shoghi
7 maggio 1955
Cari amici bahá’í,87

l’amato Custode è stato molto contento dei rapporti ricevuti sullo sviluppo della Fede nell’anno passato in Italia e in Svizzera. Egli apprezza con quanta diligenza ognuno di voi ha servito e il livello di sacrificio che ciò ha comportato.

Mi ha chiesto di assicurare a ognuno che pregherà per voi affinché ogni ostacolo possa essere rimosso dal vostro cammino e perché l’opera di insegnamento prosegua facendo passi da gigante.

Il Custode è del tutto consapevole dei problemi nel campo dell’insegnamento in Italia. Spera tuttavia che gli amici si impegnino seriamente disperdendosi in altre zone, effettuando viaggi di insegnamento ecc., così che la Fede possa essere stabilita in molte altre città italiane.

L’Italia è un paese della massima importanza, per motivi che tutti voi conoscete; e perciò il Custode spera che la Causa possa diffondersi molto tranquillamente in tutti gli angoli di questo paese. Egli prega per il successo di tale opera.

Il Custode vi porge i suoi affettuosi saluti,
cordialmente,
Leroy Ioas
Assistente Segretario
19 agosto 1955
Cara sorella bahá’í,88

La sua devozione, la sua perseveranza e il suo successo hanno suscitato in lui sentimenti di ammirazione e stima.

Egli continuerà a pregare perché Dio benedica abbondantemente la sua opera e la esorta sia a perseverare sia allo stesso tempo essere molto discreta, così che non vi siano battute d’arresto.

Con amorevoli saluti bahá’í,
R. Rabbani

Che l’Onnipotente benedica abbondantemente i suoi altamente meritori e storici servigi, guidi ogni suo passo e le permetta di arricchire le testimonianze delle sue notevoli e indimenticabili imprese,

il suo vero fratello,
Shoghi
3 settembre 1955
Cari amici bahá’í,89

la vostra lettera del 31 luglio è giunta all’amato Custode, il quale mi ha chiesto di rispondervi a suo nome.

Egli condivide con gli amici di Roma la felicità di avere il proprio Centro, ed è per lui causa di gioia profonda in questi giorni in cui il suo cuore è così rattristato e addolorato dai tragici avvenimenti accaduti nella Culla della Fede.

Egli spera che ?a?íratu’l-Quds, acquistata con tante difficoltà, divenga come una calamita che attira verso i credenti altre anime capaci, che aspirano a conoscere questo grande Messaggio e che, grazie agli sforzi congiunti di tutti gli amici, la Causa si diffonda costantemente in questa importante città.

Egli vi assicura delle sue affettuose preghiere.
Con amorevoli saluti bahá’í,
R. Rabbani

Assicurandovi delle mie continue, affettuose e ferventi preghiere perché l’ambito delle vostre altamente meritorie attività si espanda rapidamente in un centro così importante, e perché si realizzino i vostri desideri più profondi per il rafforzamento delle istituzioni nascenti della nostra gloriosa Fede,

il vostro vero fratello,
Shoghi
28 ottobre 1955
Cara sorella bahá’í,90

l’amato Custode ha ricevuto la sua lettera dell’11 ottobre con gli allegati e mi ha dato istruzioni di risponderle a suo nome.

Le notizie che gli ha dato hanno rallegrato il suo cuore. Con questo nucleo di sinceri credenti e con l’aiuto del Comitato Nazionale per l’Insegnamento, il Custode è fiducioso che la Fede crescerà a Genova e che, in un futuro non molto lontano, quel gruppo giungerà al punto di formare la propria Assemblea Spirituale, grazie agli sforzi e ai sacrifici di tutti gli amici.

Il Custode ha scritto lettere separate in risposta alle due che lei aveva allegato e vorrebbe che lei si prendesse cura di farle arrivare a questi nuovi bahá’í.

Il Custode apprezza enormemente i servigi del suo Comitato e assicura tutti voi delle sue preghiere per il successo di tutti i vostri sforzi per la Fede.

Con amorevoli saluti bahá’í,
R. Rabbani

Che l’Onnipotente la guidi nelle sue attività storiche ed altamente meritorie e la aiuti ad arricchire le testimonianze dei suoi indimenticabili servigi alla Sua gloriosa Fede,

il suo vero fratello,
Shoghi
28 ottobre 1955
Cara sorella bahá’í,91

la signora Maud Bosio ha inviato molto gentilmente la sua lettera del 17 settembre all’amato Custode, il quale mi ha dato istruzioni di risponderle a suo nome.

Egli desidera porgerle un caloroso benvenuto nel servizio alla Causa.

La incoraggia a studiare costantemente gli Insegnamenti e a pregare per ottenere luce e guida. Se farà ciò e si sforzerà di mostrare agli altri con l’esempio il modo di vivere bahá’í, egli è fiducioso che i membri della sua famiglia, come pure i suoi amici e conoscenti che sono pronti nello spirito, verranno attratti alla Fede attraverso la sua vita.

Egli spera che lei e Francesca Varaldo Baroni, che ha accettato la Fede nello stesso giorno, vogliate insieme ai vostri confratelli bahá’í lavorare diligentemente per portare la luce degli Insegnamenti a molte anime a Genova.

Egli pregherà per lei e per i membri della sua famiglia.

Con amorevoli saluti bahá’í,
R. Rabbani

Che lo Spirito di Bahá’u’lláh guidi i suoi passi, benedica i suoi sforzi e l’aiuti amabilmente a riportare grandi vittorie per questa gloriosa e preziosa Fede,

il suo vero fratello,
Shoghi
29 gennaio 1956

Signora Anna Kunz, Segretaria dell’Assemblea Spirituale Nazionale

l’amato Custode mi ha dato instruzioni di scriverle riguardo l’uso dell’?a?íra a Berna.

È sua opinione che questa ?a?íratu’l-Quds Nazionale debba diventare la sede dell’Assemblea Spirituale Nazionale dei bahá’í d’Italia e Svizzera e che tutte le sue attività devono da lì originarsi. Deve diventare l’ufficio della Segreteria Nazionale e la residenza del Segretario Nazionale, quando questo è possibile. In altre parole poiché lei è la segretaria, egli ritiene che lei potrebbe abitare là, così come stabilire lì anche il suo ufficio e la sede centrale dell’As-semblea. Certamente potrebbe non essere possibile per la Segretaria vivere lì, ma da ora in poi quello è il centro dal quale partono tutte le attività amministrative.

Il Custode sa che l’Assemblea risolverà questa faccenda nel migliore modo possibile e il più presto possibile.

Porge a tutti i membri dell’Assemblea i suoi saluti affettuosi e li assicura delle sue preghiere per loro.

Cordialmente,
Leroy Ioas

P.S. Quando l’ufficio della Segretaria sarà stabilito a Berna, ovviamente provvederete a fornire un indirizzo telegrafico.

7 febbraio 1956
Cari amici bahá’í,92

la vostra lettera del 31 dicembre è giunta all’amato Custode, che mi ha chiesto di rispondervi a suo nome.

È stato davvero felice di vedere che così tanti giovani bahá’í si sono riuniti per studiare la Fede e per godere della compagnia dei bahá’í in altre attività.

Ritiene che questo avvenimento segni un importante passo in avanti nelle attività sostenute sia in Italia sia in Svizzera; i giovani devono sempre essere la base di ogni movimento, perché il futuro dipende dai loro sforzi, in gran parte.

Egli spera che ognuno di voi sarà attivo nell’insegna-mento della Fede ad altri giovani dovunque vi troviate e che alcuni di voi divengano futuri pionieri bahá’í.

Pregherà per voi tutti alle Sacre Tombe.
Con amorevoli saluti bahá’í,
R. Rabbani

Che l’Onnipotente vi benedica, guidi, sostenga e aiuti ad ampliare continuamente l’ambito delle vostre attività e a riportare grandi vittorie nei giorni a venire,

il vostro vero fratello,
Shoghi
29 Mirza 1956
Cara sorella bahá’í,93

la sua lettera del 21 Mirza è giunta all’amato Custode, che mi ha chiesto di risponderle a suo nome.

È molto felice di avere questa opportunità di darle personalmente il benvenuto nel servizio alla nostra amata Fede; e spera che sarà uno strumento per attirare molte altre anime alla Causa di Dio.

Sia certa che pregherà presso le Sacre Tombe per il suo progresso in comprensione e capacità.

Con amorevoli saluti bahá’í,
R. Rabbani

Assicurandola delle mie affettuose preghiere per il suo successo e la sua crescita spirituale,

il suo vero fratello,
Shoghi
5 aprile 1956
Cari amici bahá’í,94

troverete in allegato una copia del dispaccio emesso da Reuters95 a dicembre che annunciava la conclusione delle persecuzioni in Persia.

Il Custode lo considera un comunicato molto ben fatto e vi sollecita la più ampia pubblicità possibile.

Elsa Steinmetz ne avrà una copia e dovrebbe esserle data l’opportunità di leggerla alla Convenzione Nazionale italo-svizzera.

Il Custode vi sarebbe grato se gli faceste avere copie di ogni pubblicità fatta a questa importante dichiarazione.

Cordialmente,
Leroy Ioas
28 aprile 195696

APPREZZO PROFONDAMENTE (IL) MESSAGGIO PREGANDO ARDENTEMENTE (PER) ABBONDANTI BENEDIZIONI, NUTRO

LUMINOSE SPERANZE, INCORAGGIO (L’)INTENSIFICAZIONE (DEGLI) SFORZI (E LA) PERSEVERANZA. CON IL PIÙ PROFONDO AFFETTO.

26 maggio 1956
Cara sorella bahá’í,97

la sua affettuosa lettera del 17 maggio ci è debitamente giunta, e i suoi contenuti trasmessi all’amato Custode.

È stato davvero felice di venire a sapere delle numerose vittorie riportate dall’Assemblea Spirituale Nazionale italo-svizzera durante lo scorso anno, nella diffusione della Fede in nuovi centri in tutta Italia e Svizzera. Egli spera sinceramente che le nuove mete raggiunte non vadano perdute, ma piuttosto che i gruppi divengano Assemblee e i centri isolati diventino gruppi, e anche che si aprano molti nuovi centri.

Questa è la pressante necessità del momento, più centri bahá’í, più bahá’í. Ogni singolo individuo si deve consacrare a questo grande compito e se ognuno insegnerà individualmente, terrà fireside e confermerà la gente, la Fede crescerà rapidamente.

È felice di sapere che l’ufficio della Segretaria nazionale sia ora stabilito a Berna, nell’Hazíra. Questo è un passo di importanza storica che consentirà un flusso più forte dello spirito di Bahá’u’lláh agli interi paesi, in quanto unirà il centro fisico e quello spirituale nel Sacro Ovile.

Il Custode assicura all’Assemblea le sue preghiere per tutti loro e porge a tutti i suoi affettuosi saluti.

Cordialmente,
Leroy Ioas
7 giugno 1956
Cari Amici Bahá’í,98

Le vostre comunicazioni con gli allegati sono state tutte regolarmente ricevute dal diletto Custode, e mi ha dato istruzioni di rispondervi a suo nome e di accusare ricevuta delle vostre lettere in data 17 e 31 agosto, 11 ottobre, 23 novembre 1955, e 19 febbraio, 6 Mirza, 22 aprile 1956.

Il numero e la diversità delle attività intraprese dalle Comunità Svizzera e Italiana durante l’anno scorso, sono state sorgente di grande soddisfazione per lui, e la sua fiducia è incrollabile nei futuri destini di queste Comunità.

L’acquisto della ?a?íratu’l-Quds di Roma e del Terreno del Tempio a Roma; la riuscita Scuola Estiva e la Conferenza Nazionale di Insegnamento tenuta in autunno; la pubblicazione dell’Iqán in Italiano con l’illustrazione della bella Tavola; i molti viaggi di insegnamento intrapresi da diversi membri delle Comunità Svizzera e Italiana; l’aumento dei Centri Bahá’í in ambedue i paesi; l’inizio dato alla registrazione legale delle Assemblee Spirituali in Svizzera, sono tutte conquiste di cui la vostra Assemblea può giustamente essere orgogliosa.

Sul fronte interno, eccetto per la moltiplicazione delle Assemblee e dei Gruppi durante i prossimi anni, e l’acquisto di terreni di dotazione, la maggior parte degli obiettivi del Piano Decennale direttamente attribuiti alla Comunità Italo-Svizzera, sono stati raggiunti.

Un inizio altamente promettente è stato fatto in Sicilia – invero la formazione della Assemblea di là, ha superato di molto le speranze del Custode, e lo ha veramente reso assai felice. Similmente Monaco, sembra essere stata posta per-

manentemente e sicuramente sulla carta geografica bahá’í, e poggiare su di una salda base con la sua Assemblea.

Però la situazione nel Liechtenstein, a Rodi, San Marino, e in modo particolare in Sardegna, è lungi dall’essere soddisfacente; egli sollecita la vostra Assemblea a fare qualunque cosa sia in vostro potere, nei prossimi mesi, per rinforzare il lavoro dei pionieri nei tre territori dove vi sono pionieri, e di ottenere che qualcuno si stabilisca in Sardegna. È un gran peccato che gli amici Svizzeri, che così devotamente si erano levati per raggiungere questo obiettivo, non siano stati in grado, a causa delle circostanze, di completare la loro missione.

Un altro compito su cui è richiamata l’attenzione della vostra Assemblea, e che presumibilmente non è difficile da raggiungere, è di stabilire la segreteria nazionale ?a?íratu’l-Quds a Berna. Sebbene possa essere incomodo in un certo senso, è il luogo logico per essi, e in effetti una delle ragioni per l’acquisto del Centro Nazionale.

I lavori devoti e colmi di autosacrificio dei membri della vostra Assemblea, così come quelli dei bahá’í in Italia e in Svizzera, sono stati molto apprezzati dal Custode. Egli è certo che nuove vittorie vi attendono nei prossimi mesi, e che lo spirito di Bahá’u’lláh riverserà nuove benedizioni sugli amici nella misura in cui si leveranno per portare innanzi la Sua Fede

Durante le sue visite alle sacre Tombe, egli vi ricorderà tutti nelle sue preghiere, e supplicherà per il successo dell’importante lavoro che state facendo.

Con caldo affetto bahá’í,
R. Rabbani99
27 giugno 1956
Cari e stimati collaboratori,

Il mio cuore si rallegra e la mia anima si esalta mentre ricordo gli splendidi servizi resi negli anni recenti dalle giovani, valorose e altamente promettenti comunità bahá’í Italo-Svizzera,i cui membri hanno, sin dall’inizio del Piano Decennale, contribuito sì notevolmente al progresso della Crociata spirituale mondiale, nella quale è ora impegnato l’intero corpo dei seguaci della Fede di Bahá’u’lláh.

Lo spirito di devozione che le anima così potentemente, la loro determinazione a raggiungere gli scopi, la loro lealtà esemplare verso le dottrine e i principi della loro Fede, i loro sforzi persistenti e uniti – sia nelle sfere dell’insegnamento che nell’amministrazione delle attività bahá’í – sono tutte prova di una sana e vigorosa crescita che è di buon auspicio per l’avvenire, e che evoca in me sentimenti di profonda e durevole ammirazione.

Il compito che ora essi hanno dinanzi, mentre entrano nella terza fase del Piano Decennale, è immenso e incita altamente all’azione. Le fondamenta che le loro mani hanno posto, in tutta la lunghezza e l’ampiezza della Confederazione Elvetica e della Penisola Italiana, così come anche in alcune delle isole e principati di Europa, debbono essere mantenute e salvaguardate con occhio vigile, continuamente ed adeguatamente ampliate e rinforzate. Il massimo sforzo deve essere esercitato dai rappresentanti eletti così come anche da tutti i membri di queste comunità, per accrescere rapidamente e sistematicamente, e con tutti i mezzi possibili, il numero degli adepti dichiarati della Fede, e per inspirare tutti i nuovi credenti a levarsi e prendere parte attiva alla sua propagazione, ed assumere la loro parte di responsabilità nel sostenere gli interessi di questa prima storica impresa collettiva lanciata simultaneamente in tutti i continenti del globo.

Parallelamente alla moltiplicazione dei singoli aderenti della Fede, uno sforzo più determinato dovrebbe essere esercitato per rinforzare il numero dei centri isolati, dei gruppi e delle assemblee che costituiscono il fondamento della struttura dell’Ordine Amministrativo della Fede. Il riconoscimento giuridico di Assemblee fermamente stabilite dovrà far seguito, sulla scia di questa moltiplicazione di istituzioni amministrative bahá’í – impresa che aumenterà considerevolmente il prestigio della Fede e provvederà una base legale per le sue istituzioni nascenti.

I suoi territori aperti, assegnati alla vostra assemblea debbono essere preservati a ogni costo, e ogni sforzo dovrebbe essere fatto per estendere e consolidare entro i loro confini lo storico lavoro, iniziato a prezzo di sì grande sacrificio personale.

I terreni di dotazione nazionale debbono simultaneamente essere rapidamente acquistati in ambedue i paesi, così da adempiere un altro aspetto del compito loro assegnato nel Piano Decennale.

Le responsabilità che i membri delle due comunità, così giovani e già tanto dinamiche condividono, sono invero tali da far tremare, considerando l’esiguità del loro numero, la loro relativa inesperienza, le loro risorse estremamente limitate, e gli ostacoli formidabili che si frappongono sul loro sentiero.

La misura dei loro conseguimenti, raggiunti durante un periodo così breve e in un campo d’attività così vasto, giustificano ampiamente la speranza e rafforzano la fiducia che i membri caramente amati, altamente stimati e d’alto intelletto di ambedue queste comunità, continueranno a percorrere con eguale risoluzione e chiara visione, il sentiero che li condurrà verso il raggiungimento dei loro alti destini.

Una Provvidenza vigile, pienamente conscia e compiaciuta degli splendidi risultati conseguiti, si tiene pronta ad accordare il Suo aiuto e a far scendere le Sue molteplici benedizioni sui loro sforzi individuali e collettivi. Loro è l’opportunità di attrarre, come una calamita, con le loro azioni e specialmente con lo spirito che anima le loro attività, una misura senza precedenti di questa promessa grazia, ed essere così fortificati per accelerare la loro marcia in avanti, per elevare a una qualità ancor più alta il livello dei loro comuni servizi, e per raggiungere rapidamente lo scopo brillante stabilito per essi da un Piano che non ha precedenti, per la sua portata, nell’intera estensione della storia bahá’í.

Shoghi100
3 novembre 1956
Cara sorella bahá’í,101

l’amato Custode ha ricevuto la sua lettera del 12 ottobre e mi ha dato istruzioni di risponderle a suo nome.

È stato estremamente felice di sapere che, grazie al fatto che ha vinto una borsa di studio alla Scuola Estiva di Bex, ha avuto la benedizione di partecipare alle sessioni e che mentre era lì la sua conoscenza della Fede si è ampliata di molto e il suo spirito fortemente rafforzato, in particolare grazie ai discorsi su «L’Ordine Mondiale» di Bahá’u’lláh tenuti in modo così abile e interessante dal dottor Giachery.

È bello che sia stata in grado di essere di aiuto per gli amici di Roma condividendo con loro i suoi appunti al ritorno dal suo viaggio. Sono molto preziosi per coloro che non riescono a essere presenti.

Il Custode suggerisce che forse lei potrebbe dirigere i suoi sforzi nel contribuire a rafforzare una delle località deboli in Italia. Questo sarebbe un grande servizio che lei renderebbe alla Causa. Egli spera che le si apra la strada per poterlo fare.

Egli apprezza profondamente il suo spirito e ricorderà lei e suo marito nelle sue affettuose preghiere.

Con amorevoli saluti bahá’í,
R. Rabbani

Che l’Onnipotente, la Cui Causa lei ama così devotamente, la benedica, guidi e sostenga e la permetta di promuovere gli interessi vitali della Sua Fede,

il suo vero fratello,
Shoghi
12 novembre 1956102

APPREZZO PROFONDAMENTE (I) SENTIMENTI AFFETTUOSI (DEI) PARTECIPANTI (ALLA) CONFERENZA

PREGANDO FERVENTEMENTE (PER IL) SUCCESSO (DEI) NOBILI SFORZI.

15 novembre 1956
Cara sorella bahá’í,103

l’amato Custode mi ha dato istruzioni di scriverle riguardo all’acquisizione di proprietà in dotazione per l’Italia e la Svizzera.

Sono già state acquistate 43 delle 51 che devono essere acquisite e il Custode si augura che le rimanenti 8 verranno assicurate prima del Ridvan 1957.

Il Custode le chiede di fare il possibile per concludere queste transazioni al più presto, cioè in Italia e Svizzera.

Nel frattempo sia così gentile da inviare un rapporto sullo stato attuale e su quali sono le sue speranze per imminenti acquisti.

Con affettuosi saluti bahá’í,
suo,
Leroy Ioas
30 novembre 1956
Caro fratello bahá’í,104

l’amato Custode ha ricevuto la sua lettera del 21 novembre e mi ha dato istruzioni di risponderle a suo nome.

Egli apprezza profondamente i sentimenti che lei gli ha espresso. L’affetto e la devozione che i bahá’í mostrano per la Fede di Bahá’u’lláh e l’appoggio che essi gli prestano con le loro preghiere e levandosi a portare avanti il lavoro, sono una grande fonte di forza per lui e lo sostengono nei suoi ardui compiti.

Egli ricorda con piacere la sua visita qui e spera che stia bene.

Con i più calorosi saluti bahá’í,
R. Rabbaní

Possa l’Onnipotente benedire i suoi devoti sforzi, guidare ogni passo che intraprende e permetterle di conquistare grandi vittorie nei giorni a venire,

il suo vero fratello.
Shoghi
12 dicembre 1956
Cara sorella bahá’í,105

l’amato Custode ha ricevuto la sua lettera del 2 dicembre e mi ha dato istruzioni di risponderle a suo nome.

La assicura che pregherà di certo per la sua protezione, i suoi progressi e la sua felicità presso le Sacre Tombe e la esorta a perseverare nel cammino del servizio alla nostra Fede, che inevitabilmente attirerà benedizioni dall’alto.

Con affettuosi saluti bahá’í,
R. Rabbani

Che l’Onnipotente benedica i suoi sforzi, guidi i suoi passi e l’aiuti a rendere servizi memorabili alla Sua Fede,

il suo vero fratello,
Shoghi
4 gennaio 1957
Cara sorella bahá’í,106

la sua lettera del 1 gennaio è giunta all’amato Custode che mi ha dato istruzione di risponderle a suo nome.

Egli è dispiaciuto di apprendere che la cara signora Rice, che ha reso tanti notevoli servizi in Sicilia, sia malata, e desidera che lei possa gentilmente rassicurarla a suo nome che egli approva che rimanga in America per prendersi cura della sua salute, che certamente pregherà presso le Sacre Tombe perché si ristabilisca presto e che spera vivamente che più avanti possa essere in grado di far ritorno al suo avamposto

di pioniera, dove ha realizzato così tanto per la Fede e dove è così profondamente amata dai suoi figli spirituali.

Egli invia i suoi affettuosi saluti a lei e agli altri membri del Comitato e le assicura che i suoi infaticabili sforzi per promuovere la Fede nelle aree sotto la giurisdizione dell’Assemblea Spirituale Nazionale italo-svizzera sono da lui apprezzati assai profondamente.

Con amorevole affetto bahá’í,
R. Rabbani

Che il Benamato dei nostri cuori la guidi e sostenga nei suoi costanti e meritevoli sforzi e le permetta di ampliare l’ambito delle sue preziose attività al servizio della nostra Fede gloriosa,

il suo vero fratello,
Shoghi
12 Mirza 1957
Cara sorella bahá’í,107

l’amato Custode ha ricevuto la sua lettera del 2 Mirza e mi ha dato istruzioni di risponderle a suo nome.

È stato un grande piacere per lui averla qui come ospite. È molto fiero e affezionato alla Comunità italiana e nutre grandi speranze per il futuro della Fede in quel paese.

Egli è certo che i frutti del suo pellegrinaggio si manifesteranno nei suoi servigi in futuro e pregherà di certo sia per lei sia per il suo caro padre. La esorta a non scoraggiarsi e a perseverare.

Con amorevoli saluti bahá’í,
R. Rabbani

Che l’Onnipotente la benedica, guidi e sostenga e la aiuti benevolmente a promuovere in ogni momento gli interessi vitali della Sua Fede,

il suo vero fratello,
Shoghi
5 aprile 1957
Cara sorella bahá’í,108

la sua lettera datata 9 Sublimità, 114 E.B., è giunta all’amato Custode che mi ha dato istruzioni di risponderle a suo nome.

Ha profondamente apprezzato i suoi affettuosi saluti per Naw-Rúz, che ricambia di cuore.

Gli è dispiaciuto apprendere che suo marito e lei avete avuto problemi di salute. Spera che ambedue riprendiate le forze, così da poter servire la Fede quanto desiderate e che possiate continuare a servirla per molti anni a venire, su questa terra.

Il Custode era felice di vedere lo spirito con cui ha accettato la sua malattia e le sue difficoltà, e come ha trasformato queste difficoltà in benedizioni. I semi che lei ha seminato per un periodo di molti anni senz’altro daranno frutto a momento debito.

Egli l’assicura delle sue preghiere per lei e per suo marito, come pure per tutti gli amici a Firenze.

Con affettuosi saluti bahá’í,
R. Rabbani

Possa l’Onnipotente benedirla, proteggerla e sostenerla, allietare il suo cuore, ricompensarla per i suoi devoti impegni e aiutarla ad arricchire le testimonianze dei suoi servigi,

il suo vero fratello
Shoghi
8 aprile 1957
Caro Dottor Grossmann,

facendo seguito alle disposizioni date dal nostro amato Custode le invio in allegato il messaggio che lei dovrà presentare da parte sua alla Convenzione alla quale parteciperà come suo rappresentante, e che successivamente consegnerà alla nuova Assemblea Nazionale.

Egli spera che lei abbia ricevuto da Ugo i due album da condividere con gli amici, e da consegnare anche alla nuova Assemblea Nazionale, come pure le ampolle di essenza di rosa, con la quale ungerà i credenti in suo nome.

Sia certo che i suoi affettuosi pensieri e preghiere la accompagneranno in questa storica occasione.

Con amorevoli saluti bahá’í,
Rú?íyyíh

P.S. Per favore, invii conferma via cablogramma del ricevimento della presente e degli album.

28 aprile 1957109

APPREZZO PROFONDAMENTE (IL VOSTRO) MESSAGGIO, ACCOLGO CON GIOIA (LA) RINNOVATA DEDIZIONE (DEI) DELEGATI, SUPPLICANDO FERVIDAMENTE (PER) GRANDI VIT-

TORIE (NELL’) ANNO IN CORSO, NUTRO LUMINOSE SPERANZE, STIMO MOLTO (LO) SPIRITO CHE ANIMA AMBEDUE (LE) COMUNITÀ. (CON L’) AFFETTO PIÙ PROFONDO.

28 maggio 1957
Cari amici bahá’í,110

l’amato Custode partecipa alla gioia vostra e dei nuovi bahá’í nella felice occasione della dichiarazione di fede di questi amici.

Egli spera che molti altri facciano altrettanto e vi assicura che prega alle sacre Tombe per il successo del vostro lavoro. Vi esorta a perseverare e a diffondere la buona novella con saggezza e discrezione.

Con amorevoli saluti bahá’í,
R. Rabbaníi

Che il Benamato benedica le vostre imprese altamente meritorie, guidi i vostri passi, rimuova tutti gli ostacoli dal vostro cammino e vi aiuti a riportare memorabili vittorie nei giorni a venire,

il vostro vero fratello,
Shoghi
22 luglio 1957
Caro fratello bahá’í,111

la sua lettera del 22 giugno è stata ricevuta, ed il benamato Custode mi ha dato incarico di risponderle a suo nome.

Egli è stato felicissimo di sapere che lei è riuscito a essere trasferito a Genova. Questo è un grande dono che il Benamato le ha dato, che la via è stata aperta per lei di servire e insegnare in un’altra città. Anche se a volte lei possa sentirsi piuttosto solo, e naturalmente le mancherà la compagnia dei cari amici, egli sa che lei ha una gioia intima nell’aver preso questo passo. Nel farlo lei sta tenendo alto lo Stendardo di Bahá’u’lláh in un luogo diverso; e sta aiutando ad ampliare le fondamenta della Fede in anticipazione del tempo in cui la Causa in quella terra sarà diventata sufficientemente forte e diffusa per essa da avere la propria Assemblea Spirituale Nazionale.

Il Custode spera, che tramite il suo contatto con la gente lì e tramite le sue parole (sebbene forse deve essere discreto), altri sentiranno presto l’amore per la Fede che è nel suo cuore, ne saranno animati, e portati alla Fede tramite lei.

Nel suo lavoro a Genova, lei può sentirsi sempre sostenuto dalle sue ferventi preghiere per il successo rapido e abbondante dei suoi meritevoli sforzi.

Con affettuosi saluti bahá’í,
R. Rabbani

Possa l’Onnipotente, la Cui Fede lei serve così lealmente, così devotamente e così assiduamente, compensarla cento volte per i suoi servigi storici ed altamente meritevoli, e amorevolmente lo assista a vincere vittorie memorabili nel nuovo campo di attività bahá’í che ha intrapreso, e soddisfare il desiderio più accarezzato del suo cuore,

suo vero fratello,
Shoghi
12 agosto 1957
Cara sorella bahá’í,112

Le sue comunicazioni, con gli allegati e il materiale inviato in plico a parte, sono arrivate regolarmente, e il beneamato Custode mi ha dato istruzioni di rispondere a suo nome e confermarvi ricevuta delle vostre lettere in data 19 Giugno, una non datata, una datata semplicemente agosto, altra 27 novembre 1956, 10 febbraio (firmata da Elsa Steinmetz), 6 maggio (due) 20 giugno e 2 luglio e quella del 25 giugno (firmata da Elsa Steinmetz) 1957.

Poiché un certo numero di domande da voi rivolte nelle vostre lettere ha ricevuto risposta, non ne parlerò nuovamente in questa lettera.

Il lavoro compiuto in Italia e in Svizzera durante l’anno scorso è stato altamente soddisfacente, in particolare in Svizzera. Il Custode si rende conto che la Comunità italiana, che vive in condizioni interamente diverse, e disseminata su un territorio molto più vasto, deve far fronte a ostacoli che i bahá’í della Svizzera non hanno, e perciò il lavoro in quel paese è più lento. Comunque, malgrado gli ostacoli, essi sono riusciti a stabilire una Assemblea così importante come quella di Milano, raggiungimento che ha fatto grandemente gioire il suo cuore. Egli spera che durante l’anno prossimo, a seguito del Piano di Tre Anni, nel quale la vostra Assemblea si è imbarcata così valorosamente di propria iniziativa, voi riuscirete a rafforzare là il numero di Assemblee Spirituali, fondamento sul quale l’Assemblea Spirituale Nazionale d’Italia deve poggiare, e l’aumento delle quali è il mezzo più sicuro per affrettare il giorno in cui quel

Corpo sarà formato, e metterà in grado similmente anche la Svizzera di avere la propria Assemblea Nazionale.

Il Custode sarebbe assai lieto di sapere che Mantova à stata aperta alla Fede, poiché questa è una città molto storica ed importante.

Egli spera che il lavoro nel Liechtenstein sarà attentamente sorvegliato malgrado il fatto che Hushmand Manutschehri sia partito per frequentare la scuola a Zurigo. Il Liechtenstein, egli si rende conto pienamente, è uno dei luoghi più difficili per stabilirvi la Fede, ma questo dovrebbe rendere il compito tanto più sfidante e stimolante.

San Marino pure, dovrebbe essere seguito attentamente, e in nessuna circostanza si deve permettere di perderlo. Il lavoro dei Payman dovrebbe essere rafforzato, almeno per mezzo di insegnanti in visita, ogni volta che fosse possibile. Similmente il lavoro in Corsica dovrebbe ricevere la speciale attenzione della vostra Assemblea. È stato un gran peccato che i devoti pionieri Svizzeri, che si sono levati per servire in quel luogo, non abbiano potuto rimanervi, e il Custode spera che si possa trovare qualcun altro che prenda il loro posto.

Il lavoro in Sicilia, Sardegna e Rodi deve similmente e persistentemente essere sorvegliato e rafforzato. La Sardegna in particolare, ha bisogno di aiuto, ed egli spera che si trovi qualcuno che possa andare là, almeno per un periodo di mesi, ad assistere nei suoi sforzi volti ad attrarre e convertire nuove persone, quella pioniera solitaria.

Sorgente di grande felicità per il Custode è stato avere come ospiti il dottor e la Signora Ott; essi hanno fatto sentire vicino il lavoro della Comunità Svizzera, ed ha aumentato la sua ammirazione per i raggiungimenti dei bahá’í della Svizzera e per lo spirito che li anima.

Come egli ha spiegato al dottor Ott, è molto ansioso che la Svizzera acquisti un appezzamento di terreno, anche se di piccole dimensioni e modesto come inizio, per il futuro Mashriqu’l-Adhkár di quel paese. Egli pensa che questo dovrebbe trovarsi nei sobborghi di Berna, e dominare l’Oberland Bernese, ed è assai lieto di poter donare lui stesso questo terreno alla Comunità Svizzera. Nessuna pubblicità di alcun genere dovrebbe essere data a questo acquisto per non provocare, fra l’elemento ortodosso di Berna, una opposizione simile a quella che si è levata in Germania. Quando il comitato responsabile per trovare questo terreno avrà individuato un appezzamento adatto, egli desidererebbe che la vostra Assemblea lo informasse dei dettagli.

È stato anche molto felice di avere qui questo inverno alcuni dei bahá’í italiani e di sentire da loro direttamente sul progresso del lavoro a Roma e a Firenze, due centri tanto importanti e storici.

Potete star certi che è con il più grande orgoglio ed interesse che il Custode sorveglia il progresso della fede in questi due paesi i cui popoli sono cari al suo cuore e che egli ammira molto, ciascuno di loro per le proprie eccezionali caratteristiche.

Assicura ciascuno e tutti delle sue affettuose preghiere per il successo del vostro lavoro e perché possiate essere guidati e rafforzati nel suo svolgimento.

Con caldo affetto bahá’í.
R. Rabbani113
12 Agosto 1957
Cari e stimati collaboratori,

Il costante progresso compiuto negli anni recenti da ambedue le comunità Italiana e Svizzera, che operano unite con fedeltà e devozione esemplari per la propagazione della Fede di Bahá’u’lláh, mi ha grandemente incoraggiato e recato gioia al mio cuore ed ha, senza dubbio, riscosso l’ammirazione delle loro comunità sorelle per il modo con cui esse stanno assolvendo i loro ardui e sacri compiti.

Nella loro costante preoccupazione di illuminare i cuori dei loro conterranei con lo splendore della Rivelazione di Bahá’u’lláh, e con il contatto giornaliero con genti intensamente conservatrici per natura, immerse nella tradizione e legate per la maggior parte dai legami della ortodossia religiosa, sprofondate nel materialismo e pienamente soddisfatte del livello che hanno raggiunto, i membri di queste comunità debbono necessariamente trovare il lavoro al quale essi si sono dedicati, penosamente lento, estremamente arduo, e, sovente molto scoraggiante. I semi che essi stanno comunque spargendo – e a questo particolare compito essi debbono nei giorni a venire dedicarsi con raddoppiato vigore e rinnovata consacrazione, malgrado le preoccupazioni giornaliere e la cura costante della espansione e consolidamento della struttura amministrativa della Fede- questi semi germineranno al momento determinato, sotto l’attenta cura della Provvidenza e come conseguenza delle tribolazioni che una generazione incurante dovrà presto o tardi sperimentare, e produrranno un raccolto di tali proporzioni che li colmerà di stupore.

Il Piano dei Tre Anni che i sempre vigili rappresentanti eletti di queste valide comunità hanno così spontaneamente formulato dovrà essere risolutamente perseguito negli anni che stanno immediatamente dinanzi a noi, unitamente al Piano Decennale nel quale essi si sono già impegnati. Una ben più estesa dispersione dei semi che essi stanno gettando nei cuori degli uomini; un contatto più stretto da parte degli singoli promotori della Fede, con tutte le classi della società in cui vivono; una ancor maggiore dispersione destinata a una rapida moltiplicazione dei centri amministrativi bahá’í; una maggiore misura di forza d’animo, di pazienza, di ostinata perseveranza – un fermo rifiuto, invero, a scoraggiarsi o piegarsi in qualsiasi circostanza per quanto avversa; una più profonda consacrazione e una più completa dedizione agli ideali e ai principi della Causa che essi hanno abbracciato e ai molteplici compiti che essi si sono impegnati a svolgere – queste debbono essere considerate le esigenze prime ed essenziali della attuale ora cruciale.

L’acquisto del terreno per il futuro Tempio-Madre della Svizzera nelle vicinanze della sua capitale, seguito così da vicino dall’acquisto di un terreno simile nelle vicinanze di Roma per l’erezione, negli anni futuri, del primo Mashriqu’l-Adhkár nella Penisola Italiana, dovrebbe recare un formidabile impulso agli sforzi che d’ora innanzi dovranno essere esercitati per affrontare le necessità vitali che ho enunciato.

Il levarsi e lo stabilirsi dell’Ordine Amministrativo della Fede in ambedue questi paesi, sin dall’inaugurazione del Secondo Piano Settennale, e in particolare come risultato del lancio della Crociata Spirituale Mondiale è stato, a dir poco, altamente soddisfacente sotto tutti gli aspetti. La formazione di una Assemblea Spirituale Regionale con una area di giurisdizione che abbraccia sia la Svizzera che l’Italia; le Convenzioni annuali tenute successivamente a Firenze e a Berna; lo stabilirsi e l’efficiente funzionamento d’una serie di comitati nazionali destinati a venire incontro alle necessità di un Ordine Amministrativo in espansione; l’istituzione di Scuole Estive progettate allo scopo di approfondire le conoscenze dei partecipanti e la loro comprensione della storia bahá’í e degli insegnamenti bahá’í; l’acquisto di una Hazíratu’l-Quds Nazionale nella capitale di ognuno di questi paesi; l’acquisto di terreni di dotazione nazionale; il riconoscimento giuridico di non meno di quattro assemblee spirituali locali nelle città principali della Svizzera; l’inizio di Fondi nazionali ed anche di Fondi locali; la convocazione di un numero di conferenze d’insegnamento nazionali e regionali; la traduzione e pubblicazione di letteratura bahá’í in Italiano, Francese, Tedesco, Romanzo; la posa delle fondamenta della Struttura Amministrativa della Fede in parecchi principati e isole assegnate ai rappresentanti eletti delle comunità bahá’í svizzera e italiana; l’acquisto di un terreno per il Tempio-Madre d’Italia e, più recentemente, l’acquisto di un secondo terreno per il Mashriqu’l-Adhkár della Svizzera – queste possono essere considerate come prove chiare e inconfondibili del rapido sorgere dell’ordine embrionico mondiale di Bahá’u’lláh in ambedue questi paesi, e dimostrare il suo costante consolidamento in maniera convincente.

Meno sostanziale è stato però. il progresso conseguito nel campo estremamente importante dell’insegnamento, e di gran lunga inferiore l’accelerazione del processo vitale di conversione individuale per il quale l’intera struttura dell’Ordine Amministrativo è stata primieramente e tanto laboriosamente eretta.

Mentre la Crociata Spirituale Mondiale segue rapidamente il suo corso destinato, e si avvicina alla metà del suo cammino, l’attenzione dei membri infaticabili di queste comunità ben sveglie deve convergere sui modi e sui mezzi che, non assicureranno soltanto in un grado senza precedenti il risveglio dell’interesse delle masse nella Rivelazione di Bahá’u’lláh, ma porteranno anche un aumento sostanziale nel numero degli aderenti che si leveranno volontariamente a proclamare le sue verità, a sostenere con tutto il cuore le sue istituzioni, e a promuoverne efficacemente gli interessi.

Una concentrazione spalleggiata dall’intera compagine dei fedeli, e particolarmente dei loro rappresentanti eletti, sia su scala locale che regionale, volta verso questo preminente dovere d’importanza trascendentale e di estrema urgenza, non potrebbe, in quest’ora, mancare di attrarre dalla Sorgente del Potere Invisibile nel Regno di Abhá, una misura di benedizioni tali da sostenere fortemente i portatori delle liete novelle del Nuovo Giorno ai popoli e alle razze di un continente crudelmente afflitto, e permettere loro di raccogliere in questo campo particolare – le cui possibilità purtroppo non sono state sufficientemente sfruttate – un tale raccolto che stupirà non soltanto loro stessi, ma anche i loro conterranei.

Un successo rapido, decisivo e brillante successo in un vasto campo d’azione che si estende dai confini meridionali della Germania, fino all’estremità meridionale della Penisola Italiana, che include nella sua orbita la Corsica e la Sardegna all’occidente, la Sicilia al Sud e Rodi all’Oriente di questa penisola, dovrà necessariamente e per le sue ripercussioni, risvegliare dal loro letargo, in un tempo non lontano, gli avversari potenziali della Fede appartenenti alle confessioni cattolica e protestante, e farà precipitare una contesa spirituale che, per la sua stessa natura – come ‘Abdu’l-Bahá ha assicurato ripetutamente i credenti americani – sarà il segnale del lancio di una campagna pubblicitaria che le risorse combinate di cui dispongono queste comunità non permetterebbero loro mai di iniziare o di condurre; parallelamente a questo corrisponderà uno straordinario insorgere delle forze misteriose latenti nella Fede, che li porterà in alto dalle ombrose valli dell’oscurità, alle assolate vette della fama, della prosperità e del trionfo.

Loro dovere, nell’ora attuale, per quanto poco propizie e poco promettenti possano apparire le prospettive immediate, è di continuare a lavorare assiduamente, fiduciosi, senza risparmiare gli sforzi di ogni giorno, con chiara visione, sempre all’erta e consci della sublimità del loro richiamo e della futura gloria della loro Missione, senza lasciarsi distrarre da meschine occupazioni e dalle tentazioni dell’ambiente in cui vivono, esercitando al massimo le loro capacità e facendo ognuno la propria parte sia indipendente che per mezzo dei loro sforzi concentrati, così da affrettare l’avvento di quel giorno in cui la loro amata Fede avrà finalmente rivelato la piena misura delle sue potenzialità e si sarà librata – come destinato dalla Provvidenza – a nuove altezze di potere, di distinzione e di gloria.

Possano i membri di queste comunità sorelle, ora unite da legami di fratellanza spirituale in questo stadio iniziale dell’evoluzione delle loro Missioni separate, essere destinate a esercitare, mentre esse maturano e seguono indipendentemente il sentiero del servizio alla loro amata Causa, una profonda e durevole influenza sulle fortune della Fede in Europa e al di là dei suoi confini, in virtù della posizione che esse occupano e per la fama acquisita dai loro Paesi quali sedi di potenti istituzioni sia religiose che secolari. Possano i membri di queste comunità rispondere adeguatamente alla sfida lanciata nell’ora presente e levarsi come un sol uomo a compiere ognuna delle mete poste loro dinanzi; questa è la preghiera che io non manco di pronunziare e la speranza che nutro con tutto il mio cuore.

Shoghi114
30 agosto 1957
Cari amici bahá’í,115

l’amato Custode ha ricevuto il biglietto firmato da tutti voi e mi ha chiesto di comunicarvelo a suo nome.

Malgrado il fatto che in alcuni luoghi insegnare la Fede è più difficile che in altri, pure grazie alla tenacia e alla perseveranza dei devoti credenti di Palermo i frutti appaiono.

Egli desidera dare il benvenuto al bahá’í appena dichiarato nel servizio alla Causa di Bahá’u’lláh e spera che questa anima sia determinato fin dall’inizio a divenire un attivo sostenitore della Sua Fede.

Il Custode ammira l’inflessibile determinazione dei pionieri e degli amici del luogo che con i loro uniti intenti possono solo attirare e confermare altri col passare del tempo.

Egli vi assicura delle sue affettuose preghiere,
Con amorevoli saluti bahá’í,
R. Rabbani

Che il Benamato dei nostri cuori vi ricompensi abbondantemente per i vostri servigi storici e altamente meritori e vi permetta di riportare grandi e memorabili vittorie nei giorni a venire,

il vostro vero fratello,
Shoghi
1° novembre 1957
Cara sorella bahá’í,116

la sua lettera del 27 settembre con allegati è giunta all’amato Custode, che mi ha dato istruzioni di risponderle a suo nome.

È stato estremamente lieto di sentire dello spirito che ha prevalso alla Scuole Estiva di Bex e alla Conferenza indetta dalle Mani della Causa, e in particolare dei molti punti resi così chiari a tutti alla Conferenza.

Egli desidera che lei porga a coloro che hanno firmato i suoi affettuosi saluti e la promessa delle sue preghiere, che Bahá’u’lláh possa benedire abbondantemente tutti i loro sforzi e conceder loro la forza e la guida spirituali per condurre a una gloriosa vittoria la loro parte della nostra grande Crociata Spirituale Mondiale.

Con amorevoli saluti bahá’í,
R. Rabbani

P.S. Il Custode fu molto dispiaciuto di apprendere della sua recente malattia e spera sia completamente ristabilita. Lei deve essere attenta a non affaticarsi e tenere buona cura di sé.

Che l’Onnipotente benedica i suoi nobili e costanti impegni, la guidi e sostenga nelle sue meritorie attività e le consenta di arricchire, nei giorni a venire, le testimonianze dei suoi indimenticabili servigi,

il suo vero fratello,
Shoghi
15 luglio 1939
Cari amici bahá’í117,

a nome del nostro amato Custode desidero ringraziarvi molto sinceramente del vostro più che benvenuto e profondamente apprezzato messaggio dell’11 giugno.

Egli è stato colpito in modo inesprimibile dalle gentilissime affermazioni di amorevole dedizione e lealtà che avete sentito di trasmettergli e desidera che mi affretti ad assicurare anche voi quanto profondamente sia grato e felice di sapere che uno spirito così invincibile di sincera e costante devozione continua a unirvi in modo così vicino e potente alla Causa e al suo Centro.

È fervida speranza del suo cuore che col passare del tempo il fervore della vostra devozione alla Fede vada approfondendosi e trovi crescente espressione sul suo sentiero in azioni di servizio costruttivo e amorevole, e in campi tali di attività bahá’í da offrirvi il massimo di opportunità di utilizzare appieno le vostre energie e risorse morali e materiali e i vostri più elevati doni e poteri spirituali.

Il Custode è ansioso di vedervi sorgere e, in risposta alle pressanti e vitali necessità della Causa in questa ora cruciale, impegnarvi contribuendo la vostra parte assegnata per la positiva prosecuzione dei vari compiti che affronta ora la comunità dei credenti americani.

Egli pregherà specialmente che Bahá’u’lláh possa dare ad ambedue tali mezzi e dotarvi di tale capacità di servire da permettervi di realizzare questo desiderio profondamente sentito del vostro cuore.

Con i suoi rinnovati ringraziamenti e i saluti più affezionati,

vostro al Suo servizio
H. Rabbaní118

Possa il Benamato proteggervi e aiutarvi in questi giorni di tensione e tumulto e vi permetta di rendere servigi duraturi e rilevanti alla Sua Fede e alle sue istituzioni,

il vostro vero e grato fratello
Shoghi
29 ottobre 1940
Cari amici bahá’í119,

il vostro messaggio congiunto datato 18 giugno è stato ricevuto dal nostro amato Custode e lo ha reso veramente felice di ricevere di nuovo vostre buone notizie, e sapere di quanto instancabilmente vi state impegnando ambedue per collaborare per la diffusione della Causa.

Per quanto riguarda il vostro suggerimento di intraprendere attività di insegnamento nell’ambito pionieristico, il Custode accoglie certamente di buon grado questa iniziativa, in particolare considerando la vostra padronanza sia dell’italiano sia dello spagnolo. Egli tuttavia gradirebbe che consultaste l’Assemblea Spirituale Nazionale o il Comitato Interamericano prima di prendere una decisione definitiva.

Nel frattempo siate certi delle sue preghiere alle Sacre Tombe per voi e siate fiduciosi e perseveranti.

Con rinnovati ringraziamenti e sinceri saluti,
vostro al Suo servizio,
H.120 Rabbani

Assicurandovi la mia sentita approvazione per la vostra meritevole determinazione a lavorare in territori vergini per la diffusione della nostra Fede e augurandovi un rapido e completo successo in ogni sforzo che a tal fine sosterrete,

il vostro vero fratello,
Shoghi
21 ottobre 1943
Caro fratello bahá’í,121

la sua gradita lettera del 15 agosto ci è giunta e il Custode mi ha dato istruzioni di risponderle a suo nome.

È rimasto profondamente colpito nel sentire dei devoti servizi che lei e la sua cara consorte state rendendo alla Fede con la traduzione di alcuni degli scritti in italiano e in svedese. Le traduzioni ben eseguite sono di grande importanza nel promuovere il lavoro di insegnamento e nel suscitare l’interesse della gente per gli Insegnamenti. Egli approva la sua idea di passare la sua traduzione a un gruppo di italiani competenti. Tuttavia se nel frattempo l’ASN desiderasse stampare il libro, certamente lei troverà il modo di accertarsi che sia all’altezza dei suoi alti livelli prima che lo facciano.

Egli spera che vi stiate ambedue organizzando per poter partecipare alla Convenzione del Centenario del 1944. Sarà senza dubbio un’esperienza rara e che ogni credente dovrebbe cercare di avere.

Egli ha saputo dal signor Holley che la copia del ritratto del Báb che egli aveva mandato ha raggiunto l’America in ottimo stato. Questa è veramente un bella notizia!

Egli desidera assicurare ambedue che pregherà per la protezione dei vostri parenti in questi tempi difficili che tutti stiamo passando ed è certo che i vostri devoti servigi alla Fede arrecano loro benefici, in modi a noi sconosciuti. Continuerà a pregare per il successo dei suoi servigi, e di quelli della sua cara consorte all’amata Fede.

Con amorevoli saluti bahá’í,
R. Rabbani

Possa il Benamato benedirla e sostenerla nel suo costante e meritevole impegno nella diffusione della nostra amata Fede e assisterla nel proclamare le sue verità e a promuovere i suoi interessi vitali,

il suo vero e grato fratello,
Shoghi
15 Mirza 1947
Cari amici bahá’í,122

la vostra lettera dell’11 gennaio è giunta e il nostro amato Custode mi ha dato istruzioni di rispondervi a suo nome.

La vostra partenza per l’Italia ha rallegrato il suo cuore e ammira profondamente il vostro coraggio e lo spirito con cui avete intrapreso questo storico compito.

Egli ritiene che lì troverete molte anime ricettive alla ricerca di una soluzione ai problemi del mondo e spera che vi sarà possibile stabilire presto una Assemblea Spirituale.

…State certi che le sue ardenti ed affettuose preghiere vi accompagnano nel vostro lavoro per la nostra amata Fede. Egli pregherà anche per la famiglia del signor Giachery, perché possano diventare spiritualmente desti e perché la loro salute sia protetta.

Con affettuosi saluti
R. Rabbani
Cari e preziosi collaboratori,

sono felicissimo e ammiro sinceramente la risposta che avete dato alla chiamata di insegnare in Europa, e in particolare in Italia, che si trova in così grande bisogno del messaggio risanatore della nostra amata Fede. Il sacrificio che avete fatto è altamente meritorio agli occhi di Bahá’u’lláh. Egli veglierà sicuramente su di voi e benedirà il vostro storico lavoro. Perseverate nelle vostre nobili imprese e state certi che pregherò ferventemente per il successo dei vostri sforzi in un campo così importante.

Il vostro vero e grato fratello,
Shoghi
7 aprile 1947
Cari amici bahá’í,123

le vostre lettere del 19 febbraio e del 15 Mirza, la prima scritta a bordo del Saturnia, sono giunte al nostro amato Custode, il quale mi ha dato istruzioni di rispondervi a suo nome.

Dalla vostra prima lettera gli è giunta la bellissima notizia della conversione del primo credente italiano! Potete state certi che il suo cuore ha gioito profondamente ed egli può ben immaginare come ciò possa avervi incoraggiati entrambi e fatta sentire ricompensati dei vostri sacrifici e dedizione.

Si duole molto dall’apprendere che la Madre del signor Giachery sia trapassata prima che voi poteste arrivare e darle la gioia di una riunione di famiglia. Ma non c’è dubbio che ora ella sa delle vostre attività e che veglia su di voi. Potete esser certi che Shoghi Effendi pregherà per voi alle Sacre Tombe per il suo progresso spirituale e felicità.

La vostra devota e dedita opera è profondamente apprezzata ed egli sarà felice di ricevere notizie sulle vostre attività. Gli italiani sono un bel popolo, con qualità sia di cuore sia di mente, e devono perciò esserci molte anime ricettive che aspettano questo Messaggio. Egli pregherà ardentemente affinché possiate trovarle e presto essere ricompensati dalla costituzione della prima Assemblea d’Italia!

Con sincero affetto,
R. Rabbani

P.S. Egli ritiene che nell’insegnare non dovreste certo iniziare subito da un punto ostico come l’astinenza dal vino;

ma quando la persona desidera abbracciare la Fede bisogna dirglielo…

Per favore rassicurate il signor Salvetti delle affettuose preghiere del Custode per lui e per i suoi figli. Assicuratelo di come renda felice Shoghi Effendi l’accoglierlo come collaboratore nella Causa di Dio. Allego un messaggio per il signor Salvetti; per favore, fateglielo avere.

Cari e preziosi collaboratori,

quanto profondamente ammiro lo spirito che vi ha animati e spinti a attraversare i mari e a stabilirvi in ambienti così difficili e a dar inizio a una fase così gloriosa nello svolgimento di un Piano voluto da Dio. I posteri loderanno le vostre imprese di oggi e verranno ispirati dalle vostre nobili azioni e servigi. Siete spesso nei miei pensieri e preghiere e il Benamato Maestro, l’Autore del Piano, è certamente molto contento di voi. Perseverate, siate felici e grati di un tale inestimabile privilegio.

Il vostro vero e grato fratello,
Shoghi
15 giugno 1947
Cari amici bahá’í,124

il vostro affettuoso messaggio, inviato da Roma il sette aprile, è stato ricevuto e il nostro amato Custode mi ha dato istruzione di rispondervi a suo nome.

È molto compiaciuto del modo in cui il lavoro sta progredendo in Italia e in Svizzera. È come vedere luci che si accendono là dove finora c’era il buio!

Potete essere certi che pregherà per il successo dei vostri impegni e che sia a Roma sia a Zurigo possano rapidamente formarsi delle Assemblee Spirituali.

Vi prego di trasmettere i suoi affettuosi saluti al signor Salvetti e a tutti gli altri cari amici.

Con caloroso affetto bahá’í,
vostro al Suo servizio,
R. Rabbani
Cari e apprezzati collaboratori,

sono stato così lieto di apprendere dell’iniziale successo che ha accompagnato i vostri sforzi e del progresso delle vostre attività altamente apprezzate e storiche. Le generazioni future esalteranno la vostra missione e celebreranno il vostro lavoro. Continuerò a pregare per voi dal profondo del cuore. Perseverate nel vostro glorioso compito e siate certi che il Benamato benedirà abbondantemente le vostre meritorie attività.

Il vostro vero e grato fratello
Shoghi
15 novembre 1947
Caro fratello bahá’í,125

le scrivo in risposta alla sua lettera del 28 ottobre (che includeva anche la lettera del signor Jacoviello) a nome del nostro amato Custode, che è molto felice di cogliere questa opportunità per rinnovarle il suo profondo apprezzamento per i suoi devoti servigi alla Causa di Dio.

Appare probabile che la Tavola di Bahá’u’lláh al Papa non gli sia mai giunta. Non sappiamo quale metodo abbiano

utilizzato per consegnargliela, possiamo soltanto immaginare che i dignitari della Chiesa non le abbiano attribuito sufficiente importanza per consegnarla. Ciò nonostante non vi è obiezione alcuna a che lei si presti a effettuare una ricerca e sarebbe bellissimo se la si rinvenisse negli archivi del Vaticano. L’originale fu scritto in arabo. Bahá’u’lláh arrivò ad ‘Akká nel 1868 e la Tavola fu molto probabilmente inviata da lì in quel periodo. Purtroppo questo è l’avvicinamento maggiore a cui possiamo giungere oggi per una data accurata.

Sia certo che le sue amorevoli preghiere la accompagnano sempre in tutto quello che fa per la nostra amata Fede.

Con i più affettuosi saluti,
R. Rabbani

P.S. Invio la risposta del Custode al signor Jacoviello direttamente al suo indirizzo. Shoghi Effendi è assai lieto di vedere che adesso c’è un credente a Firenze così fermo e attivo e spera che lei possa fargli visita spesso per aiutarlo nelle attività di insegnamento.

Che l’Onnipotente coroni i suoi sforzi davvero esemplari con marcati successi, la ricompensi per le sue imprese magnifiche e storiche, la aiuti a formare la prima Assemblea Spirituale italiana e a guadagnare così fama immortale al servizio di una Causa tanto preziosa,

il suo vero e grato fratello,
Shoghi
18 febbraio 1948126

ESULTO GRATO (E) FIERO STUPENDI SERVIGI. (CON) MASSIMO AFFETTO ASSICURATE (I) NUOVI CREDENTI (DI) FI-

RENZE, NAPOLI E ROMA (DELLE) MIE AMOREVOLI PREGHIERE E (DI UN) BENVENUTO DI CUORE .

6 aprile 1948
Caro fratello bahá’í,127

le scrivo questa lettera a nome del nostro amato Custode per darle maggiori dettagli sul viaggio del signor Maxwell in Italia. Come sa, la sovrastruttura del Mausoleo del Báb sul Monte Carmelo e l’arcata che circonderà la costruzione originale sono state da lui disegnate. Ma finora, a causa di varie difficoltà, non è riuscito a fare nessun contratto per il vero lavoro da portare avanti qui in Palestina. Tuttavia, si è tenuto in contatto con una ditta italiana di Carrara per la fornitura di colonne di granito che circonderanno l’edificio al piano terra. Ora viene in Italia principalmente per trovare un contratto per queste e, se si trova un tipo di pietra simile a quella palestinese che verrà usata qui, anche per ulteriori contratti per i capitelli e alcune parti delle decorazioni in bassorilievo. Il signor Benjamin Weeden, un bahá’í americano che è giunto qui di recente per aiutare nel lavoro della Fede, accompagnerà il signor Maxwell sia per stargli vicino sia per affrettare il lavoro di conclusione dei contratti.

Poiché la situazione in questo paese è in estremo subbuglio e l’immediato futuro estremamente incerto, il Custode è molto ansioso di avere questi contratti in Italia il prima possibile e di far ritornare qui il signor Maxwell e il signor Weeden prima che possano essere temporaneamente impossibilitati a ricongiungersi qui con noi. Pertanto egli le sarebbe molto grato se potesse dedicare più tempo possibile a dar loro assistenza, traducendo per loro e assicurandosi

che siano in contatto con ditte italiane serie e che i termini degli accordi siano giusti. Come ha già spiegato al signor Weeden, egli ritiene che tutti gli accordi finanziari di questa questione così importante siano il più possibile stabiliti da voi due, con parere legale laddove necessario, lasciando il signor Maxwell libero di seguire gli aspetti puramente artistici e professionali del lavoro.

Non appena Shoghi Effendi riceverà notizia che sono stati chiusi dei contratti soddisfacenti da un punto di vista finanziario, (e a tale proposito desidera essere contattato via telegramma, se possibile), darà disposizioni all’Assemblea Nazionale americana di provvedere finanziariamente alla transazione, molto probabilmente tramite lei, qualora sia possibile. Da qui non è possibile inviare denaro al momento.

Allego alla presente copia dell’ultima lettera che il signor Maxwell ha scritto alla ditta con la quale è in contatto così che anche lei sia in qualche modo messo al corrente del lavoro. Egli ha tutti i motivi di credere che il signor Bufalini, che gli è stato raccomandato da una famosa ditta canadese, sia affidabile. Ma il Custode gradirebbe che lei, attraverso i suoi contatti in Italia, verificasse ciò in quanto i contratti da definire sono per somme notevoli di denaro e il lavoro che ci aspettiamo deve essere della miglior qualità e valore.

Purtroppo a causa del fatto che praticamente tutte le comunicazioni con Gerusalemme sono state tagliate e la posta è del tutto inaffidabile, il signor Weeden non è stato in grado di contattare il Consolato Italiano per ottenere il visto. Se non potete ottenere un visto quando arriva a Roma in aereo, dovrà proseguire con lo stesso aereo per Ginevra, ottenere lì il visto e ritornare per stare con il signor Maxwell. Speriamo comunque che tutto vada per il meglio al suo arrivo a Roma.

Dato che il signor Maxwell ha ora 74 anni, sebbene goda di ottima salute, speriamo che lei si prenderà cura di lui. Purtroppo dovrà dedicare le sue energie per portare a termine il suo importante lavoro e per questo potrà semplicemente incontrare gli amici del luogo. Ma il signor Weeden senza dubbio può riservare un po’ di tempo ed energie per essere di qualche aiuto nel suo lavoro di insegnamento durante la sua breve permanenza. La situazione qui è così critica che è estremamente importante che concludano tutti gli affari e ritornino in Palestina se possibile nel giro di tre settimane.

Il Custode apprezza molto profondamente l’aiuto che darà al signor Maxwell e la parte che lei riuscirà a svolgere collaborando per il completamento di questo storico e glorioso lavoro per il Mausoleo. Egli manda a lei e alla sua cara consorte, ai Marangella e a tutti credenti di Roma i suoi più affettuosi saluti.

Con amorevoli saluti bahá’í,
Rú?íyyíh Rabbani
27 aprile 1948128

LIETO (DEL) PROGRESSO (DEL) LAVORO APPROVO (LA) CHIUSURA (DEL) CONTRATTO. (HO) INFORMATO HORACE. AFFETTUOSO APPREZZAMENTO. (SONO) EMOZIONATO (DELLA) NOTIZIA (DELLA) FORMAZIONE (DELLA) STORICA ASSEMBLEA (DI) ROMA. (CON) AFFETTO (PER GLI) AMICI.

17 maggio 1948129

ASSICURO (AD) AMBEDUE ARDENTI PREGHIERE. (SONO) EMOZIONATO (DEL) MAGNIFICO PROGRESSO (IN) ITALIA. (ESPRIMO) IL PIÙ PROFONDO AFFETTUOSO APPREZZAMENTO (PER I) SERVIGI (PER IL) MAUSOLEO (DEL) Báb. MAXWELL (E) WEEDEN (SONO) ARRIVATI INCOLUMI.

2 giugno 1948
Caro fratello bahá’í,130

la sua lettera inviata al nostro amato Custode, datata 8 maggio, gli è giunta e la notizia che ci ha inviato del progresso costante e molto incoraggiante che la Fede sta facendo in Italia gli ha fatto un enorme piacere. È stato molto felice di sapere anche che lei stava recandosi a Ginevra in veste di uno dei delegati bahá’í presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite al Congresso sui Diritti Umani.

L’assistenza che lei ha fornito al signor Weeden perché aiutasse il signor Maxwell a chiudere i contratti in Italia per i lavori al Mausoleo è stata apprezzata moltissimo e il Custode ritiene che la sua presenza in Italia in questo momento per supervisionare e facilitare il lavoro sia veramente provvidenziale.

È molto soddisfatto dei contratti che sono stati firmati e delle informazioni riguardo la capacità e l’affidabilità della ditta appaltata. Rimane ora il compito di eseguire i lavori localmente. Purtroppo la guerra ha praticamente portato le imprese di costruzioni a un blocco totale, ma egli spera e prega affinché Bahá’u’lláh rimuova ogni ostacolo dalla via verso la costruzione di questo glorioso Mausoleo.

Egli desidera inoltre che lei si tenga in contatto con il signor Weeden, che ora gestirà questo importante lavoro, in quanto il tempo e le energie del signor Maxwell devono andare alla parte creativa, che solo lui può fare. Ovviamente si senta libero di contattare il Custode in qualsiasi momento per consigli o informazioni.

Il servizio prestato da lei e dalla cara Madame Giachery sono profondamente apprezzati e sue affettuose preghiere sono offerte per voi alle Sacre Tombe.

Con affetto bahá’í,
R. Rabbani

P.S. La prego di trasmettere i suoi affettuosi saluti ai bahá’í di Firenze e di rassicurarli che egli pregherà per il veloce sviluppo di un’Assemblea locale.

Caro e stimato collaboratore,

desidero esprimerle personalmente la mia profonda gratitudine per il prezioso aiuto che ha prestato al signor Maxwell e al signor Weeden riguardo al lavoro iniziato in Italia per la rapida costruzione del Mausoleo del Báb. Senza dubbio ciò dà ancora più valore al lavoro che lei ha svolto in quel paese e certamente merita la massima lode. Pregherò affinché sia continuamente guidato e sostenuto in questo doppio compito, che per certo attirerà sempre più i doni dell’Onnipotente.

Il suo vero e grato fratello,
Shoghi
7 settembre 1948131

ASSICURO PREGHIERE (PER L’) INCONTRO (IN) LUSSEMBURGO (DELLA) MISSIONE (PRESSO L’) ORGANIZZAZIONE

(DELLE) NAZIONI UNITE. APPREZZO (I) NOTEVOLI SERVIGI. INFORMI HORACE (DEI) PARTICOLARI (DEL) CONTRATTO.

Shoghi
1 ottobre 1948132

LIETISSIMO (DELLO) SPLENDIDO PROGRESSO, AMMIRO SEMPRE PIÙ (IL) SUO INSTANCABILE LAVORO. A CAUSA (DELLA) SITUAZIONE INTERNAZIONALE ESORTO (A) INIZIARE (LA) SPEDIZIONE (DEL) MATERIALE COMPLETATO. (PREGO) TELEGRAFARE (LA) DATA (DELLA) SPEDIZIONE. (CON) IL PIÙ PROFONDO AFFETTO.

Shoghi Rabbani
18 ottobre 1948
Caro fratello bahá’í,133

la sua lettera del 22 settembre è giunta, insieme agli allegati, e il nostro amato Custode mi ha dato istruzioni di risponderle a suo nome.

Le sue numerose e incessanti attività a vantaggio della Fede sono da lui profondamente apprezzate e suscitano la sua ammirazione e gratitudine.

Il progresso che la Causa sta facendo in Europa, così veloce eppure così stabile, lo meraviglia e rallegra enormemente il suo cuore, perché è evidente che questi nuovi bahá’í sono sinceri e animati da passione e fede.

Ora che sono iniziate le spedizioni ad Haifa dei marmi per il Mausoleo, egli ritiene che lei debba fare in modo che all’origine ogni pezzo ed ogni scatola siano attentamente

numerati. La difficoltà di ricevere dall’estero così tanti marmi a centinaia e di fare in modo che questi combacino bene ad Haifa è evidente e sia il signor Maxwell sia l’ingegnere sono molto preoccupati della possibilità che si possano fare errori, che ovviamente rallenterebbero i lavori e aumenterebbero i costi locali di costruzione.

Sarebbe stato molto meglio ricevere i marmi secondo l’ordine di costruzione, ma in vista della situazione internazionale che peggiora sempre di più il Custode ha ritenuto che fosse di minor rischio avere i marmi ad Haifa appena possibile. A volte gli sembra che la chiusura di questi contratti in Italia e il lavoro già effettuato ad Haifa siano quasi dei miracoli! La costruzione del Mausoleo del Báb è sempre stata accompagnata dalle più grandi difficoltà e sembrerebbe che anche la seconda fase del lavoro debba essere caratterizzata da molti ostacoli!

Le sue più amorevoli preghiere sono sempre per il suo lavoro e per la sua cara consorte.

Con affetto bahá’í,
R. Rabbaní

P.S. Tempo fa egli informò l’Assemblea Spirituale Nazionale britannica che non aveva niente in contrario a che i bahá’í sostengano il Movimento per il Governo Federale Mondiale e i dati che lei gli ha inviato confermano la sua opinione. Fintantoché questo movimento rimane estraneo alla politica di partito – orientale o occidentale – non vede alcun motivo per cui i bahá’í non dovrebbero sostenerlo attivamente.

Caro e prezioso collaboratore,

le sue imprese pionieristiche in Italia, i suoi energici e ben riusciti sforzi messi in atto per la costruzione del Sepolcro del Báb, la sua abile presentazione della Causa ai convegni internazionali sono un primato di cui vado fiero e per il quale sono profondamente grato. Si merita la gratitudine di pionieri e amministratori bahá’í di entrambe le comunità orientale ed occidentale e desidero congratularmi con lei con tutto il mio cuore. Che il Benamato benedica, incessantemente e abbondantemente, i suoi impegni degni di nota e meritori.

Il suo vero e grato fratello,
Shoghi
11 Mirza 1949
Caro fratello bahá’í,134

la sua gradita lettera del 28 febbraio è giunta e il nostro amato Custode mi ha dato istruzioni di risponderle a suo nome.

Abbiamo avuto, come sicuramente avrà già saputo dalle lettere del signor Weeden, dei problemi notevoli e contrattempi di vario tipo in merito allo scarico e al trasporto dei marmi. Ma il Custode non dubita che anche lei, da parte sua, avrà avuto molti ostacoli e preoccupazioni da superare!

Vengo alla sua domanda riguardo il «Nabíl’s Narrative»: egli non ha niente in contrario all’uso della forma col «tu» nella versione italiana quando il Báb si rivolge ai Suoi vari discepoli. È felice che lei stia traducendo questo libro che costituirà una notevole aggiunta alla letteratura della Fede in italiano e una grande fonte di ispirazione per i bahá’í di lingua italiana.

La preghiamo di porgere i suoi affettuosi saluti a tutti i cari credenti di Roma e più particolarmente alla sua cara consorte, i cui devoti servigi accompagnano i suoi con tanto successo.

Gli è molto piaciuto l’effetto reso dal pezzo di mosaico che lei ha mandato al signor Maxwell. Non solo sarà bellissimo una volta montato, ma anche di colore adatto al Sepolcro del Báb. Purtroppo in questo momento a causa delle difficoltà nel raccogliere ulteriori larghe somme di denaro e in generale le complicazioni per qualsiasi trasferimento di fondi, egli non vede al momento la possibilità di piazzare l’ordine per questo successivo passo. Dovrà aspettare e vedere quando ciò sarà possibile.

I suoi impegni in così tanti campi importanti del servizio bahá’í sono apprezzati e stimati molto profondamente, e la ricorda spesso nelle sue preghiere alle Sacre Tombe.

Con affetto bahá’í,
R. Rabbani

P.S. La ringrazia per avergli mandato la «Dichiarazione Universale dei Diritti Umani» che costituisce certamente un passo avanti nella giusta direzione.

Rinnovandole i sensi del mio profondo e continuo apprezzamento per i suoi eccezionali servigi, unici e storici, servigi che adorneranno gli annali della nostra Fede e saranno ricordati con profonda gratitudine e orgoglio dalle generazioni future sia in Oriente sia in Occidente,

il suo vero e grato fratello,
Shoghi
19 ottobre 1949
Caro fratello bahá’í,135

sono giunti la sua lettera del 13 settembre e il suo rapporto del 18 luglio e il nostro amato Custode mi ha dato istruzioni di risponderle a suo nome. Desidera anche ringraziarla per gli estratti delle lettere ricevute da varie biblioteche e personaggi che mostrano quanto prezioso è stato il servizio che lei ha reso alla Fede con la traduzione della «Nuova Era» in un eccellente italiano.

La morte del signor Bufalini è stato un colpo per tutti noi ed egli pregherà di certo per la sua illuminazione nel mondo di là. Non c’è dubbio che Dio lo ricompenserà per il ruolo che ha svolto nella costruzione del Mausoleo, un lavoro per il quale aveva più di un semplice interesse professionale.


Egli si rallegra immensamente dei progressi della Fede riportati in Italia, ma la esorta in questo momento a mettere al primo posto la sua salute!

Con i più affettuosi saluti,
R. Rabbani
Caro e prezioso collaboratore,

desidero esprimerle la mia più che sentita ammirazione e gratitudine per gli eccezionali, unici servigi che sta rendendo alla Fede a livello locale, nazionale ed internazionale. Tutto il mondo bahá’í è in debito nei suoi confronti per le sue magnifiche e storiche imprese. Tuttavia sono preoccupato per la sua salute e la esorto a prenderla in considerazione come prima cosa, perché la considero una risorsa importante per la Fede. Il lavoro al Mausoleo, grazie al suo contributo e vigilanza, è proseguito magnificamente e

sono fiducioso che verrà completato con nostra massima soddisfazione. Possa il Benamato, la Cui Causa lei promuove con tale amore, zelo e distinzione, ricompensarla abbondantemente per il suo mirabile lavoro.

Il suo vero e grato fratello,
Shoghi
18 Mirza 1950
Caro fratello bahá’í,136

il nostro amato Custode fu sollevato nell’apprendere da lei, con la sua lettera del 1° novembre, e dalle notizie portate dal signor Weeden, che ora sta meglio. La salute di coloro che servono così devotamente e attivamente come lei e la sua cara moglie è una risorsa preziosa e deve essere salvaguardata se non altro per meglio portare avanti l’opera di Bahá’u’lláh.

L’altro ieri (il giorno 15, per la precisione) sei pannelli di mosaico sono stati posizionati. Il Custode ne è entusiasta e ritiene che non solo sono stati eseguiti in maniera mirabile, ma che sono molto degni e adatti al Mausoleo. Sia così gentile da comunicare a coloro che hanno eseguito queste opere tutta la sua ammirazione per l’alto livello di perfezione che hanno raggiunto.

Le notizie del progresso della Causa in Italia gli fanno immenso piacere. Egli ritiene che quel paese sia un campo fertile e che la Fede ha ivi un grande futuro.


Con affettuosi saluti a lei e alla cara signora Giachery,

R. Rabbani
Caro e prezioso collaboratore,

i risultati che ha riportato, lo zelo e la perseveranza che ha dimostrato, l’abilità con cui ha proseguito il suo storico compito, e soprattutto lo spirito che ha così straordinariamente dimostrato nel suo arduo lavoro, e nel servizio a una Causa così nobile, sono di certo tenuti in grande considerazione e profondamente apprezzati. La comunità mondiale bahá’í le è debitrice di un grande e durevole pegno di gratitudine. La qualità del lavoro prodotto è ammirevole e io le sono profondamente grato. Il Benamato si compiace assai dei suoi superbi servigi. Sia felice e sereno.

Il suo vero e grato fratello,
Shoghi
16 giugno 1950137
Ugo Giachery presso Worder Roma

ORGOGLIOSO (E) GRATO (DEL) COMPLETAMENTO (DEL) SUO INSIGNE STORICO SERVIZIO (PER L’)AMATA CAUSA. SPERO (CHE LO) SPLENDIDO RAGGIUNGIMENTO SIA ARRICCHITO (DA) PARI SERVIGI INTERNAZIONALI…

Shoghi
12 luglio 1950138
Assemblea Roma presso Worder Roma

PROFONDAMENTE COLPITO (DAL) MESSAGGIO (DI) AFFETTUOSO RICORDO (DEI) CREDENTI ITALIANI (ESPRIMO) PROFONDA AMMIRAZIONE (PER IL) MERITORIO LAVORO.

Shoghi
8 agosto 1950
Caro fratello bahá’í,139

la sua lettera del 25 maggio è pervenuta e il nostro amato Custode le ha inviato un telegramma in risposta alla domanda da lei posta su cosa fare con la rimanenza del conto per il Mausoleo in Italia. Avrebbe risposto prima alla sua lettera se non fossimo tutti stati alle prese con la gravissima malattia di mio padre. Ora grazie a Dio, sta riprendendosi e noi possiamo far fronte ai compiti meno urgenti che si erano accumulati.

Il completamento dell’Arcata in tempo per il Centenario del Martirio del Báb è dovuto non in piccola misura alla sua supervisione dei lavori in Italia con tanta maestria e devozione. Il Custode apprezza sinceramente questo storico servizio che lei ha reso e si augura che si presentino altre possibilità per lei nel prossimo futuro di offrire altri servizi al Mausoleo.

Come avrà visto dal recente telegramma del Custode inviato in America, sta facendo appello agli amici perché raccolgano fondi per l’Ottagono. Dobbiamo attendere e vedere che risposta c’è, e quali passi possono essere fatti in Israele.

La Causa adesso ha messo senz’altro radici profonde in Italia e, ne è certo, un grande futuro la attende.

La conversione del professor Bausani è un avvenimento di grande importanza. Persone di grande calibro e capacità intellettuali sono necessarie dovunque nella Fede. Lei deve rallegrarsi del successo degli infaticabili, e spesso sfibranti, sforzi sostenuti da lei e dalla signora Giachery.

A tutti e due i suoi affettuosi saluti, nella speranza che siate entrambi in buona salute.

Con affetto bahá’í,
R. Rabbani
Caro e stimato collaboratore,

desidero rinnovarle il mio profondo debito di gratitudine per il lavoro davvero storico e ammirabile che ha realizzato per il Mausoleo del Báb. Il suo nome sarà per sempre associato a questa santa e gloriosa impresa e lei deve essere immensamente felice e grato per tale benedizione! Confido e prego perché lei sia benignamente assistito nel rendere ancora altri mirabili servigi nei giorni a venire. Che il Benamato, la Cui Causa lei e la sua cara consorte state promuovendo con tanto zelo e devozione, vi ricompensi, benedica e protegga sempre tutti e due.

Il suo vero e grato fratello,
Shoghi
15 gennaio 1951
Caro fratello bahá’í,140

le sue lettere del 15 ottobre, 19 novembre e 19 dicembre sono giunte e le rispondo a nome del nostro amato Custode.


Egli desidera anche ringraziare, mediante lei, l’Assemblea di Roma per avergli mandato il libro I Bábí che ha aggiunto nella sua biblioteca di riferimento alla Causa e di volumi fuori stampa. Il signor Morosi è stato molto gentile a procurare questo prezioso documento per lui ed inoltrarlo tramite l’Assemblea. Per favore gli dica che il Custode ha apprezzato moltissimo avere questo libro.

Il signor Remey e la signora Collins hanno portato ottime notizie riguardo la grande levatura dei credenti italiani e il progresso del lavoro a Roma, a Napoli e Firen-

ze. Essi intessono grandi lodi della devozione sua e della cara sua moglie!

Il Custode si è molto commosso a sentire che i credenti di Roma hanno contribuito al Mausoleo del Báb. Lo può accreditare sul fondo per il Mausoleo che lei ha. Sia così gentile da ringraziare gli amici da parte sua per questo segno di amore e devozione.

Con affetto bahá’í,
R. Rabbani

Che l’Onnipotente la ricompensi abbondantemente per la sua opera costante, strenua e altamente

meritoria, la guidi e rallegri il suo cuore, e l’assista benignamente ad arricchire continuamente le testimonianze imperiture dei suoi servigi nazionali ed internazionali,

il suo vero e grato fratello,
Shoghi
28 settembre 1951
Caro fratello bahá’í,141

le sue lettere del 30 aprile e del 16 luglio sono giunte all’amato Custode, ma dato che è così frequentemente in contatto con lei via cablo, e così occupato, ha ritardato a risponderle.

Egli spera che lei e la sua cara moglie abbiate avuto una vacanza veramente riposante e ora vi sentiate molto meglio.

È stata una delusione non poter tenere la Conferenza Europea d’Insegnamento in Italia; tuttavia l’opposizione è sempre un segno di progresso e la Fede è certamente andata

avanti magnificamente in Italia! Evidentemente anche altri la pensano così!

Il Custode era interessato al rapporto che lei ha fatto sul Congresso Federalista Mondiale. Egli lo considera un buon contatto per la Fede. È stato anche felicissimo di sapere che il Prof. Borgese ha parlato nel Tempio.

Come le ha recentemente indicato via cablo, egli è molto ansioso di accelerare la spedizione delle pietre per l’ottagono, in quanto l’imprenditore ora sta lavorando su questa parte usando il materiale che lei ha già spedito, e ogni ritardo nell’arrivo di ulteriori spedizioni porteranno a una battuta d’arresto. Siccome lo paghiamo secondo un contratto amministrativo, e non a prezzo fisso, qualunque ritardo sarà una perdita per noi!

Ora che stiamo costruendo l’ottagono sorge un’altra questione: le sue finestre; penso che lei abbia in completo abbastanza disegni di mio padre per vedere la struttura delle finestre di vetro piombato. Il Custode desidera che lei ordini immediatamente le finestre, in vetro piombato, vetro chiaro, non colorato. Non è necessario che lo informi prima del prezzo, ma faccia come meglio può. Quando le ha ordinate, la prego di scrivergli quanto costano e quanto tempo ci vorrà per averle qui al più presto, dato che per dicembre è previsto il completamento dell’ottagono. Dato che lei ha ordinato le intelaiature in metallo, già inviate in parte, senza dubbio ha le dimensioni esatte richieste per inserirvi le finestre. Tenga presente che non è necessario che tutte le finestre siano apribili e con cerniere. Per la ventilazione sarà forse sufficiente che lo sia una per ogni lato dei sei lati dell’ottagono? Il signor Rocca, sono certa, potrà consigliarla al riguardo.

Rimane poi l’importantissima questione della cupola: dato che siamo già così avanti col resto dei lavori, dobbiamo ora cominciare a progettare al riguardo. Come le ho già scritto, mio padre è molto contrario all’idea di una cupola a mosaico; pensa che non sia duratura. Ma è molto in favore della propria idea originaria di una tegola, cotta con un impasto dorato.

Il dottor Neumann è in America e sembra che l’idea migliore sia che, andando in Israele, si fermi e abbia un incontro con lei, col signor Rocca e forse una persona che abbia delle proposte sulle tegole. Comprendo che è una questione puramente tecnica su come applicare le tegole alla cupola, e non riusciamo a vedere come possa essere progettata e discussa in modo soddisfacente se un rappresentante dei lavori ad Haifa non è sul posto. La prego di scrivermi al più presto informandomi se è abbastanza a buon punto con l’organizzazione di questo incontro. Dopo di che possiamo contattare il dottor Neumann.

Ci è giunta nel frattempo la sua lettera che informa il Custode dell’amorevole contribuzione per il Mausoleo fatta dagli amici alla Scuola Estiva Europea. La prego di ringraziare gli amici (attraverso il bollettino di Ginevra) per questa gentilissima donazione e assicurare loro che il Custode ne è rimasto profondamente commosso.

Con molto affetto bahá’í,
R. Rabbani

P.S. Il Custode dice di spendere, per il lavoro in Italia per il Mausoleo, la somma ricevuta dagli amici alla Scuola Estiva.

Caro e prezioso collaboratore,

gli sforzi ardui e altamente meritori che state facendo, con incessante vigilanza e devozione esemplare, per uno scopo così nobile e un’impresa così santa saranno ricordati ed esaltati dalla nuova generazione, susciteranno l’ammirazione degli amici di Oriente e Occidente e saranno benedetti dai posteri. Ammiro sinceramente lo spirito che la anima così energicamente al Suo servizio e continuerò a implorare per lei la guida, le benedizioni e la grazia sostenitrice di Bahá’u’lláh. Perseveri, sia felice e abbia fiducia,

il suo vero e grato fratello,
Shoghi
23 dicembre 1951142

COMMOSSO COMUNICO (LA) FELICE NOTIZIA (DELLA) SUA ELEVAZIONE (A) RANGO (DI) MANO (DELLA) CAUSA STOP (LA) NOMINA (È STATA) ANNUNCIATA UFFICIALMENTE (IN UN) MESSAGGIO PUBBLICO INDIRIZZATO (A) TUTTE ASSEMBLEE NAZIONALI STOP POSSA (QUESTA) SACRA FUNZIONE CONSENTIRLE (DI) ARRICCHIRE (LE) TESTIMONIANZE (DEI SUOI) SERVIGI GIÀ RESI (ALLA) FEDE (DI) BAHÁ’U’LLÁH.

20 luglio 1952
Caro Ugo,143

la sua lettera del 1° luglio all’amato Custode è giunta.

Egli si sente molto incoraggiato dal modo in cui i lavori procedono, specialmente al Mausoleo. Senza di lei ciò non sarebbe stato assolutamente possibile. Veramente i servigi che lei gli ha reso quest’inverno sono molteplici e da lui molto, molto profondamente apprezzati.

Egli spera che al suo ritorno abbia trovato la sua cara consorte e tutti gli amici di Roma in buona salute e felici. Lei deve essere molto stanco, ed egli desidera che si prenda un vero riposo nei prossimi mesi; la sua salute è preziosa non solo per lei e Angeline, ma per la Fede e il Custode. C’è ancora molto lavoro da fare, non solo in Italia ma ad Haifa, e lei deve considerarsi un patrimonio della Causa da non spendere con avventatezza!


Egli le invia i suoi più affettuosi saluti, ed io mi unisco a lui.

Rú?íyyíh

Assicurandole la mia più sentita gratitudine per tutto ciò che ha realizzato negli ultimi mesi al Centro Mondiale della Fede, la mia ammirazione per lo spirito che la anima, e le mie affettuose preghiere affinché lei possa arricchire le testimonianze delle sue splendide realizzazioni,

il suo vero e grato fratello,
Shoghi
13 ottobre 1952
Caro Ugo,144

le sue lettere datate 6 e 28 agosto e 14 settembre sono giunte e l’amato Custode si duole del ritardo nel risponderle. I suoi pensieri sono stati a lungo con lei ed egli spera che lei si sia completamente ripreso dall’influenza e le raccomanda di aver cura di sé.

Ha profondamente apprezzato la sua venuta ad Haifa e ritiene che la sua presenza qui abbia aiutato molto e, con

l’aiuto di Rocca, abbia permesso che i problemi, presenti e futuri, si siano chiariti.

Quando egli le ha scritto via cablo che non era necessario che lei andasse in America, intendeva per la Conferenza dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Se, per questioni di cittadinanza, lei deve rientrare entro una certa data, naturalmente è d’accordo. Egli non vede come lei possa combinare la Convenzione a Firenze e quella americana a Wilmette; la sua presenza a quella italiana è essenziale, ma se lei riesce a partecipare in ambedue, egli è d’accordo.

Desidera che i 12 lampioni che egli ha ordinato siano uguali a quelli precedenti.

Shoghi Effendi non ritiene necessario ordinare una cornice per il dipinto della Bellezza Benedetta; se una è necessaria, dopo che avrà visto la miniatura, le farà sapere.

Tutte le notizie da lei riportate nelle sue lettere erano buone. Egli è lieto che il contratto per le tegole non fosse più caro di quanto ci aspettassimo.


Con caloroso affetto bahá’í a lei e Angeline,
Rú?íyyíh

Possa il Benamato, la Cui Causa lei ha servito, e continua a servire, con tanto zelo, distinzione e devozione, ricompensarla abbondantemente per il grande impegno, guidarla nelle sue molteplici attività e permetterle di arricchire continuamente le testimonianze delle sue indimenticabili realizzazioni al servizio della Sua Fede,

il suo vero e grato fratello,
Shoghi
26 Mirza 1953
Caro Ugo,145

solo una piccola nota da mandarle con i pellegrini.

Troverà in allegato alla presente due Tavole del Maestro indirizzate a una certa signora Burr che serviva in Italia. Il signor Burr le ha inviate al Custode, che ritiene che debbano andare negli Archivi della nuova Assemblea Spirituale Nazionale italo-svizzera, in quanto associate al lavoro bahá’í in Italia.

Affettuosi saluti a lei e ad Angeline da parte del Custode, e anche mia.

Rú?íyyíh
14 aprile 1953
Caro Ugo,

a nome del nostro amato Custode, mi è stato chiesto di rispondere alle sue lettere a lui inviate datate 19 (2) ottobre, 26 e 28 ottobre, 15, 23 e 27 novembre, 23 e 29 dicembre 1952 e 16 (2) gennaio, 10 e 29 Mirza 1953, con allegati.

Come ben sa, egli apprezza molto tutto quello che lei fa per lui.

Le mappe sono giunte sane e salve e sembra un’eccellente riproduzione dell’originale in ogni aspetto.

Anche le altre cose che lei ha inviato per il Mausoleo e i Giardini sono arrivate bene.

Il grande cancello, con alcune modifiche più adatte alla sua posizione a Bahjí, è stato sistemato e fa un bellissimo effetto. Il signor Foster gliene mostrerà le fotografie.

Il signor Foster sta portandole con questa lettera una copia del Messaggio alla Convenzione italo-svizzera. Egli de-

sidera che lei naturalmente lo consideri strettamente confidenziale, e solo per sua informazione, in quanto la comunicazione ufficiale sarà inviata alla Convenzione tramite il Comitato Insegnamento Europeo.

Egli è certo che sarà un incontro meraviglioso e darà luogo a eventi memorabili nel futuro. Le sue preghiere e i suoi pensieri saranno con lei e con tutti gli amici.

Con affettuosi saluti bahá’í.
Rú?íyyíh

P.S. Purtroppo non abbiamo potuto inviarlo con Bill. Mentre scrivevo questa lettera è giunta anche la sua del 7 aprile. Il manoscritto è arrivato bene.

Possa l’Onnipotente, la Cui Causa lei serve con tanta distinzione, zelo, devozione e perseveranza, ricompensarla abbondantemente per i suoi alti sforzi, sostenerla sempre, rimuovere ogni ostacolo dal suo cammino e permettere a lei, alla sua cara consorte e collaboratrice, di arricchire continuamente le testimonianze dei vostri splendidi servigi alla Sua Fede,

il suo vero e grato fratello,
Shoghi
7 maggio 1953
Caro Ugo,

l’amato Custode mi ha chiesto di scriverle riguardo a due o tre punti della lettera che lei gli ha inviata, dove gli dice della formazione dell’Assemblea Spirituale Nazionale di Italia e Svizzera.

Non ho bisogno di dire quanto tutti noi qui ad Haifa siamo felici della formazione di questo nuovo pilastro della Casa Universale di Giustizia.

Il Custode era entusiasta dell’iniziativa dei delegati di contribuire fondi per l’acquisto del terreno per un futuro Mashriqu’l-Adhkár a Roma. Certamente lei è al corrente dell’azione da lui intrapresa. Non solo ha mandato un telegramma a lei, ma anche alle Assemblee Spirituali Nazionali in tutto il mondo, suggerendo che collaborino per la costituzione di questo fondo per l’acquisto di questa proprietà a Roma.

Il Custode mi ha chiesto di fare presente che lascia nelle mani della nuova Assemblea Nazionale il determinare la dislocazione della proprietà.

Egli ritiene che non dovrebbe essere troppo cara e ha fissato un tetto tra le 4.000 e 5.000 sterline inglesi, in effetti spera che possiate acquistare il terreno per circa 4.000 sterline.

Ritiene che per adesso si possa comprare un piccolo pezzo di terra e che in seguito potete ampliare la proprietà acquisendo altro terreno, se necessario. La proprietà non necessariamente deve essere nel centro della città, in quanto si rende conto che i terreni in quella zona sono molto cari, ma può essere un po’ fuori centro a una distanza accettabile.

Tanti cari saluti,
Leroy146
3 giugno 1953
Caro fratello bahá’í,147

il nostro amato Custode mi ha dato istruzioni di rispondere alla sua lettera datata il 30 aprile.

È estremamente felice della formazione dell’ultima Assemblea Nazionale Spirituale ed è certo che si rivelerà un membro molto attivo e utile nell’ambito delle Assemblee Nazionali che ora operano in tutto il mondo.

Il Custode presto scriverà direttamente all’Assemblea Nazionale italo-svizzera, in particolare per esortarla a concentrarsi a inviare pionieri nelle varie mete che cadono tutte quante nel perimetro della Svizzera e nella terraferma italiana.

Egli riveste della massima importanza possibile l’azione pionieristica in questo stadio e l’assegnazione delle sedi nei territori vergini.

Egli è certo che, come Presidente, il suo amore e la sua pazienza avranno un effetto molto salutare sull’andamento della nuova Assemblea.

Dispiace che i bahá’í svizzeri si siano risentiti per la questione riguardante la rappresentanza tramite delegati delle loro Assemblee alla Convenzione, a causa del fatto che alcuni credenti risiedono fuori dai limiti civici. Il Custode non era al corrente, quando ha mandato il telegramma di Naw-Rúz nel 1952, che alcune Assemblee svizzere fossero state costituite su criteri non in linea con i nostri principi amministrativi, come attualmente li stiamo applicando.

Gli amici devono capire che, come egli ha già fatto presente rispondendo ad alcune lettere da parte dei bahá’í svizzeri, il principio è molto più importante di qualsiasi altra cosa in questa fase del nostro sviluppo. Dobbiamo costruire solidamente dalle basi verso l’alto, indipendentemente da quanto ciò possa rivelarsi deludente in certe occasioni quando applichiamo questa regola.

Il Custode spera che, nell’ambito delle consultazioni in Assemblea Nazionale, lei sia in grado di essere convincente per gli amici svizzeri, affinchè non ne siano dispiaciuti. In effetti il sacrificio stesso di certi privilegi in vista di un principio si rivelerà a lungo andare senz’altro benefico per la Fede.


Non c’è bisogno che le dica quanto spesso sia ricordato qui, e che Shoghi Effendi la ricorda nelle sue preghiere presso le Sacre Tombe.

I lavori del Mausoleo procedono magnificamente, con le nervature ora a metà strada sopra la parte in cemento della cupola. Man mano che procede richiama sempre più interesse e commenti.

A lei e alla cara Angeline il più profondo affetto,

Rú?íyyíh

Che l’Onnipotente, la Cui Causa sta servendo con devozione, abilità, perseveranza e zelo esemplari, la ricompensi per le sue insigni e indimenticabili imprese e le consenta di nobilitare le testimonianze dei suoi splendidi servigi resi alla Sua Fede,

il suo vero e grato fratello,
Shoghi
15 agosto 1953
Caro Ugo,148

la sua graditissima lettera del 28 luglio è giunta al nostro amato Custode, il quale era molto felice di ricevere un rapporto così bello della Conferenza di Stoccolma, alla quale lei senza dubbio ha dato un grande contributo nel dirigere

l’attenzione degli amici sulle questioni più urgenti da considerare.

Egli ritiene che la sua presenza alla conferenza di New Delhi, come Mano della Causa, sarà di contributo alle importanti discussioni che vi avranno luogo in relazione ai vasti piani di insegnamento in Asia. …

Per quanto desidererebbe che lei si recasse come pioniere in Sicilia, egli ritiene tuttavia che la sua presenza a Roma sia essenziale al lavoro della nuova Assemblea Spirituale Nazionale e anche per l’acquisto del futuro sito del Tempio. Egli pensa che sarebbe meglio se lei facesse in modo da restare lì per il momento.

…Il Custode spera che sia lei e la cara Angeline vi siate ben riposati e vi sentiate rinvigoriti. A tutti e due il suo affetto più sentito.

Con tanti cari saluti,
Rú?íyyíh

Possa l’Onnipotente, la Cui Causa lei rappresenta con tale distinzione, i molteplici interessi della Cui Fede lei promuove con tale esemplare devozione, cura, fedeltà, costanza e determinazione, ricompensarla abbondantemente per i suoi notevoli e coscienziosi sforzi, e consentirle di arricchire continuamente, e in un ambito sempre più ampio di attività bahá’í, le storiche testimonianze delle sue imprese e assisterla nel promuovere nei giorni a venire gli interessi vitali del nascente Ordine Amministrativo della Sua Fede non solo nella sua terra natia, ma al Centro Mondiale della Fede e nel continente europeo,

il suo vero e grato fratello,
Shoghi
Haifa, Israele 12 gennaio 1954
Signor Ugo Giachery
Caro Ugo,

il nostro amato Custode mi ha dato istruzioni di rispondere alle sue lettere datate 7 luglio, 27 agosto, 15 e 26 settembre, 11 e 16 ottobre, 7, 18 e 24 novembre e 5, 16, 19 e 22 dicembre 1953 e 2 gennaio 1954, unitamente ai vari allegati menzionati in queste lettere, e al materiale inviato separatamente. Egli si duole del lungo ritardo nel risponderle direttamente, ma è stato molto occupato e, naturalmente, lei è stato comunque in stretto contatto telegrafico.

Egli desidera assicurarle che è stato assai lieto della sua visita in Persia ed è certo che la sua presenza ha ispirato e aiutato assai i credenti. Speriamo che, come lei dice, ne escano maggiori azioni.

Egli apprezza profondamente tutto il disturbo che si è preso per assicurare il preventivo per l’Edificio degli Archivi. Mason ha lavorato con lena sotto la guida del Custode, dopo il suo ritorno dall’India, su progetti più dettagliati; e Shoghi Effendi spera di inviarle presto alcuni disegni praticamente nella forma finale. All’edificio sono state aggiunte due colonne e si sono fatte certe aggiunte che senza dubbio alzeranno in qualche modo i costi. Egli è molto ansioso che i lavori inizino il più presto possibile, e la informerà a breve esattamente di ciò che desidera sia fatto, quando avrà ricevuto il suo ultimo preventivo e quando riceverà ulteriori dettagli da lei, in vista dei progetti che egli le invierà.

Il Custode pensa che lei ha perfettamente ragione quando dice che i bahá’í persiani non hanno il permesso al momento di recarsi pionieri nel territorio degli Stati Uniti. In effetti egli non permette ad alcun orientale di andare in Nord e nemmeno in Sud America. Essi devono concentrarsi a cercare di recarsi nelle località assegnate all’Assemblea Spirituale Nazionale persiana, e in altri territori asiatici e africani.


Il Custode era molto felice di sapere che il signor Halabi sta partendo per Hadhramaut. La prego di assicurargli che questo servizio è altamente meritorio e che il Custode pregherà per il suo successo alle Sacre Tombe. Lo incoraggi a perseverare.

Il Mausoleo, per la cui costruzione lei è stato essenziale, è bello in modo inesprimibile. Appare diverso a seconda della luce. Sta sollevando molti commenti in loco, e in tutto il paese. Senza dubbio lei può cogliere qualche impressione della sua bellezza dalle fotografie che ha visto. Il Custode spera che sarà possibile per lei, in un futuro abbastanza prossimo, contemplarlo con i suoi occhi.

Il signor Sabet lo ha informato via cablo che ci sono ora settanta per cento di possibilità di ottenere il Siyah-Chal, e il Custode lo ha esortato a fare ogni sforzo e sacrificio per portare avanti questo importantissimo progetto prima che quel sacro luogo sia danneggiato al punto da non poter essere riparato.

Le sue lettere sono state lette con grande interesse dal Custode, può esserne certo, e non sono state un peso. È felice che abbiate trovato un appartamento in cui tenere riunioni a Roma; e assicura a lei e alla sua cara consorte che siete ricordati molto spesso nelle sue preghiere alle Sacre Tombe; e i vostri servigi insieme e separati sono apprezzati molto profondamente.

Con il più caloroso affetto bahá’í,
Rú?íyyíh
P.S. Per favore ordini altri sei lampioni.

Possa l’Onnipotente, la Cui Fede lei serve così diligentemente, devotamente e con tanta distinzione e perseveranza esemplare, ricompensarla ampiamente per i suoi molteplici e storici servigi e imprese, e permetterle di arricchire continuamente le testimonianze delle sue splendide realizzazioni,

il suo vero e grato fratello,
Shoghi
21 aprile 1955149

APPROVO (L’) ACQUISTO (DELLA) RESIDENZA (PER L’) HAZIRA.

10 giugno 1955150

FELICISSIMO (DELLA) NOTIZIA PREGO (PER IL) SOLLECITO SUCCESSO (DEL) TERRENO (PER IL) TEMPIO. CON IL PIÙ PROFONDO AFFETTO.

Shoghi
5 luglio 1955151

CONDIVIDO (LA) GIOIA (DEGLI) AMICI. CON IL PIÙ PROFONDO AFFETTO.

Shoghi
3 dicembre 1955
Caro Ugo,

l’amato Custode mi ha dato istruzioni di rispondere a suo nome alle sue lettere datate 1 e 13 gennaio, 5 e 8 febbraio, 17 Mirza, 17 e 25 aprile, 8 e 29 maggio, 14 luglio, 8 e 20 agosto, 7, 15 e 28 ottobre e 2, 14 e 24 novembre, con i loro allegati.

Siccome è stato in frequente comunicazione con lei via cablo, e anche tramite le mie lettere a lei, non considererò le domande che lei aveva posto di nuovo.

(Il Custode) è veramente molto felice di sapere che lei e la cara Angeline non solo vi siete stabiliti in una casa dalla quale presumibilmente non sarete scacciati, a causa di pressioni ecclesiastiche, ma anche che ?a?íratu’l-Quds è stato inaugurato con una riunione degli amici e dei membri dell’Assemblea Spirituale Nazionale italo-svizzera. Senza dubbio ciò costituisce un grande passo in avanti nel lavoro in Italia e non solo incoraggerà i bahá’í italiani e di Roma, ma preparerà la via al normale funzionamento della futura Assemblea Nazionale d’Italia.

Egli spera che lei e Angeline non siate troppo stanchi per tutto il lavoro che avete svolto in occasione dell’inaugu-razione della Ha?íratu’l-Quds; la esorta a non dimenticare mai che i suoi servizi sono estremamente necessari e che deve seriamente prendersi cura della sua salute.

È molto incoraggiante per il Custode vedere che l’Edificio degli Archivi stia progredendo così velocemente. In questo momento si stanno costruendo i muri, e attende con ansia il giorno in cui Leory potrà porre la prima colonna. Verrà un edificio molto bello e dignitoso e il Custode apprezza tutto quello che lei sta facendo per aiutare nella sua costruzione.

La prego di trasmettere i suoi affettuosi saluti a tutti i bahá’í di Roma e in particolare alla cara Angeline. Assicura a entrambi le sue preghiere alle Sacre Tombe a vostro nome.

Con tanto affetto,
Rú?íyyíh

P.S. Per quanto riguarda il lampadario di cristallo, ho ricevuto le fotografie e le ho sottoposte al nostro amato Custode; ed egli desidera che lei ne ordini sei del Modello A 4200/30 MT, 120 centimetri di diametro e 170 di altezza… Per essere ben certi del modello ne allego la fotografia che vorrà gentilmente restituirmi.

P.P.S. Il Custode è stato molto contento di ricevere l’«Íqán» in italiano e lo ha posto nella biblioteca della Magione. È stato eseguito magnificamente e apprezza molto la cura che ci ha messo; senza dubbio sarà una grande risorsa per l’opera di insegnamento in quel paese.

Che lo Spirito di Bahá’u’lláh continui a guidarla e a sostenerla nelle sue molteplici, altamente preziose e meritorie attività locali, nazionali ed internazionali al servizio della Sua gloriosa Fede e le permetta di arricchire le testimonianze delle sue magnifiche imprese, per le quali le sono immensamente grato, e delle quali sono davvero orgoglioso,

il suo vero fratello,
Shoghi
4 maggio 1956
Caro Ugo,

l’amato Custode mi ha dato istruzioni di accusare ricevuta delle sue lettere a lui inviate datate 30 novembre, 19 e 26 (2) dicembre 1955 e 10, 27 e 29 gennaio, 1, 5, 8, 13 e 16 febbraio, 4 e 30 Mirza e 10 e 17 aprile 1956, come pure dei vari oggetti inviati con esse.

Lei sa che anche se non le scrive di frequente come egli stesso desidererebbe, i suoi pensieri e le sue preghiere sono spesso con lei, e le sue costanti attività in così tanti ambiti sono profondamente apprezzate, così come quelle della cara Angeline.

Sebbene rimanga ancora tanto lavoro da fare riguardo la diffusione della Causa in Italia e in Svizzera e nei luoghi che ricadono sotto la giurisdizione della loro Assemblea Nazionale, è comunque degno di nota il fatto che così tanto sia stato già realizzato e fonte di grande soddisfazione per lui.

Mason è qui ora e sta lavorando a un disegno per la balaustrata dei balconi dell’Edificio degli Archivi, in quanto Shoghi Effendi riteneva che quelli inviati non erano del tutto soddisfacenti. Egli sta lavorando anche sui disegni delle porte e delle cornici che circondano la porta principale e sul finestrone a ovest; così senza dubbio lei avrà presto tutte le informazioni restanti necessarie per concludere il lavoro sugli Archivi, un lavoro che è avanzato in modo così soddisfacente, e che quando completato non solo sarà fonte di grande orgoglio per i bahá’í, ma darà impulso a diffondere la fama della Fede qui e all’estero.

Come il Custode ha spiegato a Elsa Steinmetz durante il suo recente pellegrinaggio, crede che la segreteria dell’Assemblea italo-svizzera debba essere trasferita nell’Hazíratu’l-Quds di Berna, è che dopo tutto una delle funzioni di quell’istituzione.


Per il momento il Custode non ha preso decisioni riguardo alle aquile ornamentali da porre ai lati della porta degli Archivi.

Leroy le sta inviando ora il campione approvato per le tegole del tetto. Per essere del tutto certi che non vi siano malintesi, il Custode ne tiene metà qui e metà la restituisce a lei. Dopo averle viste a distanza alla luce del giorno, egli ritiene che questo particolare colore e struttura siano i più adatti e daranno molta soddisfazione. Lei può ora firmare immediatamente il contratto e i lavori possono procedere il più rapidamente possibile per produrre le tegole.

È stato un grande sollievo sapere che il terreno per il Tempio di Roma è stato acquistato, così come naturalmente Hazíratu’l-Quds. I suoi sforzi infaticabili hanno svolto un grande ruolo per chiudere questi contratti e per trovare le proprietà, cosa della quale le è molto riconoscente.

Può essere certo che pregherà ai santi Mausolei per lei e per la cara Angeline. Era lieto di sentire da visitatori che lei sta bene, e anche di apprendere dei recenti viaggi di insegnamento di Angeline.

Con tutto il mio affetto a tutti e due,
R. Rabbani

Che l’Onnipotente benedica, continuamente ed abbondantemente, i suoi meravigliosi servigi e le sue altamente meritorie imprese per la promozione della nostra amata Fede, rallegri il suo cuore, rimuova tutti gli ostacoli dal suo cammino e la aiuti a nobilitare ancora di più le imperiture testimonianze delle sue imprese nazionali ed internazionali per il proseguimento della Sua Fede e il consolidamento delle sue istituzioni nascenti,

il suo vero e grato fratello,
Shoghi
Haifa, Israele 31 maggio 1957
Signor Ugo Giachery
Caro Ugo,

le sue lettere del 15, 28 e 31 dicembre 1956, e 7 gennaio, 1 e 4 febbraio, 27 Mirza, 1, 6, 10 e 25 aprile con allegati sono giunte all’amato Custode, che mi ha dato istruzioni di risponderle a suo nome.

Poiché gran parte di ciò che è menzionato nelle sue lettere è stato già considerato, non ne faccio menzione.


É stata una gradevole sorpresa per lui ricevere le statistiche del numero dei bahá’í in Italia. Non si era reso conto che così tanti avessero accettato la Fede e che la comunità italiana è quasi pari in numero alla comunità svizzera.

Egli ritiene che debba essere rivolta alla città di Perugia, sede di una delle università d’Italia più famose, una particolare attenzione considerando che la sua vicinanza a Roma può farla considerare un progetto di espansione.

La costruzione delle porte degli Archivi, e in particolare della porta della Tomba di Bahá’u’lláh, prosegue magnificamente. Le è molto grato per tutto il lavoro che sta facendo per la Terra Santa, oltre alle funzioni che ricopre come Mano della Causa, Presidente dell’Assemblea italo-svizzera, e in generale in Italia.

Egli spera che si ricordi sempre della necessità di prendersi cura della salute sia sua sia di Angeline e crede che, visto che l’anno scorso non ha fatto una vera e propria vacanza, debba fare in modo di farne una quest’anno.

Lei sa che le sue affettuose preghiere vi accompagnano ambedue e che siete spesso presenti nei suoi pensieri.

Con affetto bahá’í,
Rú?íyyíh

Che il Benamato dei nostri cuori, gli interessi della Cui Fede lei promuove con tale distinzione, devozione, abilità e perseveranza in condizioni così difficili, riversi le Sue abbondanti benedizioni sulle sue molteplici attività al servizio della Sua Causa, e consenta a lei e alla sua cara consorte e collaboratrice di mietere un ricco raccolto e di nobilitare ancora di più le testimonianze delle sue magnifiche imprese,

il suo vero fratello,
Shoghi
Indice Analitico
‘Abdu’l-Bahá,
Casa di,
Suoi Scritti,
Vittorioso Condottiero,
Acqua, della vita
Afnán,
Africa, pionieri sulla via per,
‘Akká,
Albero, di Santità,
Album,
America,

principale esecutrice del Piano Divino di ‘Abdu’l-Bahá,

Amici,
a Napoli,
Svizzeri e Italiani,
Svizzeri,
Amore, per l’umanità,
Anno, Santo,
Approfondimento, della fede dei credenti,
Arcata,
Archivi,

della nuova Assemblea Spirituale Nazionale Italo-Svizzera,

porte degli,
preventivo per l’edificio degli,
Asia, insegnamento in,
Assemblea,
celeste,
di Napoli,
Nazionale Americana,
Spirituale Britannica,
Assemblea Spirituale,
prima in Italia
Assemblea Spirituale Locale,
di Roma,
Assemblea Spirituale Nazionale, sua elezione,
Italo-Svizzera,
trampolino di lancio,

Assemblea Spirituale Regionale, che abbraccia sia la Svizzera sia l’Italia,

Assemblee Nazionali,
compiti delle,

Assemblee Spirituali, in Svizzera registrazione legale delle,

Assemblee Spirituali Locali,
Assemblee Spirituali Nazionali,
Assistenza, Divina
Australia,
Avversari, potenziali della Fede,
Azione,
Báb,
Ritratto del,
Bábí, I,
Baghdád,
Bahá, Gloria di,
Bahador, Azizullah,
Bahá’í,
d’Italia,
di Napoli,
di Roma,
di Roma e Firenze,
della Svizzera,
Italo-Svizzeri,
Bahá’í News, di India,
Bahá’u’lláh,
anniversario della Nascita di,
la Nuova Era,
spirito di,
Bahjí,
Baker, Dorothy,
Bambini,
Bausani Alessandro,
Bellezza, di Abhá,
Belmont Edna,
Benamato,
Benedizione, speciale agli italiani,
Benefici, ai parenti,
Berna,
Bex,
Biblioteca, della Magione,
Biblioteche, lettere ricevute da,
Borgese (Prof.),
Bosio Maud,

Presidente Comitato Nazionale di Insegnamento Italo-Svizzero,

Brasile,
Bufalini (signor),
morte di,
Burr (signori),
Signora,
Campagna, pubblicitaria,
Campani Teresina Gasperi,
Capitali, Italia e Svizzera,
Carrara, Ditta di,
Casa, Internazionale di Giustizia,
Nazionale di Giustizia,
Secondaria di Giustizia,
Suprema di Giustizia,
formazione, compiti
Universale di Giustizia,
Case, a Baghdád,
Locali di Giustizia,
Caselli (Generale),
Causa, dell’umanità e della Pace,
di Bahá’u’lláh,
diffusione della,
in Italia,
a Roma,
Cavalieri, di Bahá’u’lláh,

Centenario, della Dichiarazione della Missione di Bahá’u’lláh,

del Martirio del Báb,
Centro, di Roma,
Mondiale,
Nazionale,
Centro e Biblioteca,
Certezza, Libro della,
Chiesa, della Cristianità, più antica e potente
dignitari della,
di Roma,

Chiese, dissociazione dalle attività ufficiali delle,

Chiese Cristiane, distacco dalle,
Collins Amelia,
Colonne, di granito,
Comitati, di Insegnamento,
Comitato Europeo di Insegnamento,
Compiti, dell’Italia e della Svizzera,
Comunità Italiana,
Comunità Italo-Svizera,
Comunità Romana,
Comunità Svizzera,
Condizioni sociali e pacifiche,
Confederazione Elvetica,
Conferenza Europea di Insegnamento,
Confessioni, cattolica e protestante,
Congresso, Federalista Mondiale,
sui Diritti Umani,
Consacrazione,
Consolato Italiano,
Consolidamento,
Contesa, spirituale,
Continente, Europeo,
Nuovo,
Contribuzione, per il Mausoleo,
Contribuzioni,
Convegno,
a Roma,
Convenzione,
a Firenze e quella americana a Wilmette,
del Centenario del 1944,
di Lugano,
Italo-Svizzera,
Convenzioni, annuali a Firenze e a Roma,
Conversione, del primo credente italiano,
Corpi Nazionali indipendenti,
Corrispondenza,
Corsica (isola),
Coy (dottoressa)
Credenti, di Napoli e Firenze,
di Roma,
Svizzeri e Italiani,
Cristianità, Centro Amministrativo della,
Cristo, Insegnamenti di,
Crociata Decennale,
Crociata Spirituale Mondiale,
Culla, della Fede,
Cupola, del Mausoleo,
Custode,
Del Buono Lucia,
Delegati, d’Italia e Svizzera,
numero di, America, Gran Bretagna e Germania
Svizzeri,
Destino, glorioso,
Determinazione,
Dipinto, dono al Custode da Kislanski,
Diritti Umani, Dichiarazione Universale,
Dispensazione Divina,
Dole Dagmar, tomba di,
Doni, i Suoi,
Dotazioni,
nazionali,
Egitto,
Eichenauer John,
Elezioni,
Epistola, di ‘Abdu’l-Bahá,
Epoca Seconda, della Età Formativa,
Esigenze, della attuale ora cruciale,
Esslemont,
Europa,
Fede in,
Insegnare in,
Fadil,
Famiglia Santa,
Famiglia, del Signor Giachery,
le signore della,
Fede,
di Dio,
diffusione della,
gloriosa,
Federalismo Mondiale,
Finestre, dell’ottagono,
Fiorentini Mario, (segretario),
Firenze,
Fondi, nazionali e locali,
Fondo Bahá’í,
Fondo Nazionale,
Fonte, di potenza celestiale,
Forin (signora),
Forza, celestiale,
Foster (signor),
Francia,
French Nellie,
Funzioni, vitali,
Futuro, glorioso,
Gasperi Campani Eugenio,
Gasperi Campani Teresina,
Genova,
Germania,
confini meridionali della,
Gerusalemme,
Gesellschaft (registrazione legale),
Giachery, (signori),
Giachery Angeline,
Presidente del Comitato Europeo di insegnamento,
Giachery Ugo,
Giappone,
Giardini,
Gigli famiglia,
Ginevra,
Giovani,
Giuliani di Mario Adelina,
Goldman Tulia,
Grossmann Hermann,
Gruppi,
Hadhramaut,
Haifa,
Halabi (signor),
Hammeh,
?a?íratu’l-Quds,
acquisto della,
a Roma e Berna,
di Berna,
inaugurazione della,
Hoagg Emogene,
Holley Horace,
India,
Insegnamenti bahá’í,
Insegnamento,
campagna di,
Conferenza Nazionale di,
Conferenze di,
della Causa,
in Italia,
Insegnanti, viaggianti,
scambio di,
Ioas Leroy,
Assistente segretario,
Íqán, Libro di,
in italiano,
Isole, del Mediterraneo,
Ishráqát,
Israele,
Istituzioni, nascenti,
divinamente ordinate,
Italia,
bahá’í in,
contratti in,
Insegnare in,
Partenza per,
progresso della Fede in,
Italiani, amici,
bahá’í di Roma,
bahá’í originari,
Credenti,
Iacoviello Giulio,
Kitáb-i-Aqdas,
Krug Grace,
Kunz Anna,

Segretaria dell’Assemblea Spirituale Nazionale dei Bahá’í di Italia e Svizzera,

Lampadario, di cristallo,
La Nuova Era,
in italiano,
Legioni,
Le Lezioni di San Giovanni d’Acri,
Le Parole Celate,
Letteratura, bahá’í,
bahá’í in italiano,
Traduzione e pubblicazione di,
Libri, in italiano,
Liechtenstein,
Little Marion,
figlia di,
Lohse Doris,
Losanna,
Lussemburgo,
Lyrich Anna,
Madre, del signor Giachery,
Madre Santa,
Maestro,
Autore del Piano,
Magazine, of the Children of the Kingdom,
Magione, di Bahá’u’lláh,
Mahmood Mirza,
Mani della Causa,
Conferenza indetta dalle,
Mano della Causa, nomina a rango di,
Mantova, città storica,
Manutschehri Hushmand,
Mappe,
Marangella Philip,
Signori,
Maria di Romania, Regina,
Marmi, italiani,
Mashriqu’l-Adhkár,
acquisto terreno per,
d’Italia,
terreno per il – a Roma,
terreno per il – in Svizzera,
Materialismo,
Matheuis Loulie,
Matrimonio Bausani-Scola,
Matrimonio, primo – a Firenze,
Mattson Erna,
Mausoleo del Báb,
bellezza del -,
Contribuzioni al -,
Costruzione del -,
Maxwell,
Signora -,
viaggi in Italia di -,
Meier (signori),
Merano,
Messaggio, alla Convenzione Italo-Svizzera,
di Bahá’u’lláh,
di salvezza,
Mete, della Crociata Decennale,
Milano,
Missione di Bahá’u’lláh,
Centesimo anniversario della -,
Missioni, separate,
Modello, della vita della Comunità bahá’í,
Moioli Zoe Mazzola,
Monaco,
Mondo, in tumulto,
Monte Carmelo,
Montreaux,
Morosi Ferdinando,
Mosca,
Assemblea bahá’í di -,
Mottahedeh, (signori),
Movimento, per il Governo Federale Mondiale,
Munírih Khánum,
Nabil’s Narrative,
Napoli,
Naw-Rúz, auguri di,
Nazioni Unite, Organizzazione delle,
Nemici, assalti dei,
Newmann,
Nilo,
Nuova Era,
Nuovo Giorno,
Oberland Bernesi,
Occidente,
ammirazione degli amici di.
Opuscoli, in lingua Romanza,
Ordine Amministrativo,
Ordine Mondiale di Bahá’u’lláh,
Oriente,
ammirazione degli amici di,
Ortodossia, legami della,
Ott, (signori)
Ottagono,
Palermo,
Palestina,
Pallenberg (signori)
Paradiso, nel più alto,
Parenti, protezione dei,
Parola, di Dio, di Bahá’u’lláh,
Parole, Celate,
di saggezza,
di sapienza,
Patto,
classi sul,
Payman, (signori),
Pellegrinaggio,
bahá’í italiani in,
esperienza e gioia del,
Pellegrini, italiani,
Pellegrino, italiano, il primo,
Penisola italiana,
estremità meridionale della,
Pergamena, d’onore,
Perseveranza,
Persia, persecuzioni in,
visita in,
Persiani, i bahá’í,
Perugia,
Piano, Decennale,
di tre anni,
Divino di ‘Abdu’l-Bahá,
Settennale,
Settennale Secondo,
Piarulli Mario,
Pietra miliare,
Pilastro, terzo in Europa, dodicesimo nel mondo,
Pionierismo,
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e credenti di Roma,
futuri,
svizzeri,
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miniatura della,
Polacchi, bahá’í,
Polonia,
Popolo italiano,
Portofino,
Proprietà, in dotazione Italia e Svizzera
Provvidenza, cura della,
vigile,
Rabbani Rú?íyyih,
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Regno, dell’Invisibile,
di Abhá’
di Gloria,
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Comunità di,
credenti di,
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Romanza, lingua,
Rooha Khánum,
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Russia,
Sabet (signor),
Salute, di Ugo e Angeline,
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Salvetti, fratelli,
Sanderson (signorina),
San Marino,
San Martino, villa,
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Schophlocher (signora),
Scola Elsa,
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Scuola, Bex,
Estiva,
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Secolo, bahá’í, secondo,
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Semi, germineranno al momento determinato,
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Sforzi, concentrare i nostri,
Shoghi Effendi,
Sicilia,
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Síyah-Chál, acquisto del,
Soglia, di Bahá,
Sacra,

Sorgente, del Potere Invisibile nel Regno di Abhá,

Spirito, della Causa,
potere dello,
rigeneratore, immortale,
Stannard (signora),
Star of the East (Giappone),
Star of the West,
Stati Uniti,
Steinmetz Elsa,
Stendardo, della Guida Divina,
Suo,
Stewart (signora)
Stoccolma, Conferenza di,
Storia bahá’í, estensione della,
Successo, rapido, decisivo, brillante,
Sun of the East,
Sun of the Truth,
Svizzera,
i bahá’í della,
Romanza,
Taffa Teresa Pia,
Talento, anime di,
Tarazat,
Tavola, di Bahá’u’lláh al Papa,
Tavole, di ‘Abdu’l-Bahá,
di Bahá’u’lláh,
Tegole, del tetto
Tempio, bahá’í d’Italia,
costruzione del,
della Causa,
sito del,
Madre,
Terreno per il,
Terra Santa,
Terreni, di dotazione,

Terreno, per il Tempio Madre della Svizzera e della Penisola Italiana,

Territorio meta,
Territori vergini,
Tesoriere, della Assemblea,
Testamento di ‘Abdu’l-Bahá,
Tevere, fiume,
Tigri, fiume,
Tomba Sacra, del Beneamato,
di Bahá’u’lláh,
porta della,
Traduzione Scritti, in italiano,
in Russo,
in svedese
Traduzioni,
Trieste,
Tromba, della vittoria,
True (signorina),

True Edna, segretaria pro tempore Assemblea Spirituale Nazionale Americana,

Unità, mondiale,
Vacanza, farne una quest’anno,
Varaldo Francesca Baroni,
Vargá Valíyu’lláh, rappresentante del Custode,
Vaticano, Archivi del,
Veneziani Alberto,
Ventura Nino,
Venturini Verena Kropf,
Vigna Divina,
Vino, astinenza dal,
Violatori, del Patto,
Volontà e Testamento, di ‘Abdu’l-Bahá,
Yá Bahá’u’l-Abhá,
Zone vergini,
Zurigo,
1 Shoghi Effendi, 21 dicembre 1922.

2 Shoghi Effendi, Ricordi di Ugo Giachery (George Ronald, Oxford, 1977), pp. 38, 20.

3 Rú?íyyih Rabbani, The Priceless Pearl (Bahá’í Publishing Trust, Londra, 1969), p. 222.

4 Bahá’í News, anno 123, n. 430, January 1967, pp. 3-4.

5 Shoghi Effendi, 12 agosto 1957.
1 A Emogene Hoagg, presso Cooks, Roma.
2 Renato Piola Caselli.
3 Soheil Afnan.
4 Azizu’llah Bahadur.
5 A Grace Krug, Hotel Finstermunz, Merano.
6 Ai signori Burr, presso Emogene Hoagg, Firenze.

7 A Emogene Hoagg, Via Cavour 75, Firenze, Italia.

8 Loulie Mathews, Villa San Martino, Portofino, Italia.

9 Emogene Hoagg, presso Thos. Cook & Son, Firenze, Italia.

10 Soheil Afnán.
11 Azizullah Bahadur.
12 Teresina Gasperi-Campani.
13 Anna Lynch.
14 Ruhanguiz Rabbani.
15 Anna Lynch.
16 Anna Lynch.
17 Teresina Gasperi-Campani.
18 Teresina Gasperi-Campani
19 Teresina Gasperi-Campani.
20 Verena Kropf Venturini.
21 Hussein Rabbani.
22 Emogene Hoagg.
23 Il Custode.
24 Teresina Gasperi-Campani.
25 Teresina Gasperi-Campani.
26 Augusto Solvetti.
27 Rú?íyyih Rabbani.
28 Philip Marangella.
29 Angeline Giachery.
30 Angeline Giachery.
31 Giulio Jacoviello.
32 Marion Little.
33 Angeline Giachery.
34 Lucia Del Buono.
35 Lucia.
36 Philip Marangella.
37 Marion Little.
38 All’Assemblea Spirituale dei Bahá’í di Roma.
39 Nicola Kisiel-Kislanski.
40 Louise Sparrow.
41 Teresina Gasperi-Campani.
42 Lucia Del Buono.
43 Verena Kropf Venturini.
44 Ai Bahá’í di Napoli, Italia.

45 Ai Bahá’í di Roma e Firenze riuniti insieme il 18 dicembre 1950.

46 Nicola Kisiel-Kislanski.
47 Marion Little.
48 Marion Little.
49 Nicola Kisiel-Kislanski.
50 Lucia Del Buono.
51 Alessandro Bausani ed Elsa Scola.
52 Marion Little.
53 Nicola Kisiel-Kislanski.
54 Marion Little.

55 All’Assemblea Spirituale dei Bahá’í e ai membri della Comunità Bahá’í di Roma.

56 A Mario Fiorentini presso Worder Roma, in occasione della prima Conferenza regionale italiana.

57 A Mario Fiorentini, Segretario dell’Assemblea Spirituale dei Bahá’í di Roma.

58 Marion Little.
59 Angelina R. Giachery.

60 A Mario Fiorentini, Segretario dell’Assemblea Spirituale dei Bahá’í di Roma.

61 Teresina Gasperi-Campani.
62 Alla famiglia Ottorino Gigli.

63 Alla Convenzione italo-svizzera, presso Bahá’í, Ginevra

64 Mario Fiorentini, Segretario dell’Assemblea Spirituale dei Bahá’í di Roma.

65 Marion Little.
66 Marion Little.

67 All’Assemblea Spirituale Nazionale dei Bahá’í d’Italia e Svizzera, copia al Presidente, Roma.

68 Anna Kunz, Segretaria dell’Assemblea Spirituale Nazionale dei Bahá’í d’Italia e Svizzera.

69 La Convenzione.

70 Traduzione tratta da Lettere di Shoghi Effendi all’Assemblea Spirituale Nazionale Bahá’í Italo-Svizzera (Casa Editrice Bahá’í, Roma, 1969), p. 3.

71 Maud Bosio.

72 Edna True, Segretaria Pro Tempore dell’Assemblea Spirituale Nazionale americana, copie al Comitato Europeo di Insegnamento, Chicago, Comitato Europeo di Insegnamento, Ginevra, all’Assemblea Spirituale Nazionale italo-svizzera.

73 Mario Piarulli.

74 Assemblea Spirituale Nazionale dei Bahá’í d’Italia e Svizzera.

75 Traduzione tratta da Lettere di Shoghi Effendi all’Assemblea Spirituale Nazionale Bahá’í Italo-Svizzera, p. 10.

76 Alla seconda Convenzione nazionale italo-svizzera, Casino Kursaal Lugano.

77 All’Assemblea Spirituale Nazionale dei Bahá’í d’Italia e Svizzera, signora Anna Kunz, segretaria, Assemblea Spirituale Nazionale degli Stati Uniti.

78 Sohrab e Tabandeh Payman.
79 Marion Little.
80 Mario Piarulli.

81 All’Assemblea Spirituale Nazionale dei Bahá’í d’Italia e Svizzera, presso Anna Kunz, segretaria.

82 Marion Little.

83 Anna Kunz, segretaria dell’Assemblea Spirituale Nazionale dei Bahá’í d’Italia e Svizzera.

84 Traduzione tratta da Lettere di Shoghi Effendi all’Assemblea Spirituale Nazionale Bahá’í Italo-Svizzera, p. 21.

85 John Eichenauer e Mario Piarulli.
86 Eugenio Gasperi-Campani.

87 Assemblea Spirituale Nazionale dei Bahá’í d’Italia e Svizzera presso la Signora Anna Kunz, segretaria, copia al Ugo Giachery.

88 Emma Rice.
89 Ai Bahá’í di Roma.

90 Maud Bosio, Presidente del Comitato Nazionale di Insegnamento italo-svizzero per l’Italia.

91 Zoe Majoli Mazzola.

92 Ai Bahá’í presenti alla Scuola Invernale italo-svizzera di La Punt.

93 Teresa Pia Taffa.

94 Assemblea Spirituale Nazionale dei Bahá’í d’Italia e Svizzera presso la Signora Anna Kunz, copia a Elsa Stamitz.

95 Il dispaccio Reuters è pubblicato nel Bollettino Bahá’í dei Bahá’í di Australia e Nuova Zelanda, n. 21 di febbraio-Mirza 1956.

96 Terza Convenzione nazionale italo-svizzera, 13 Dufourstrasse Berna.

97 Anna Kunz.

98 Signora Anna Kunz, segretaria dell’Assemblea Spirituale Nazionale dei Bahá’í d’Italia e Svizzera.

99 Traduzione tratta da Lettere di Shoghi Effendi all’Assemblea Spirituale Nazionale Bahá’í Italo-Svizzera, p. 32.

100 Traduzione tratta da Lettere di Shoghi Effendi all’Assemblea Spirituale Nazionale Bahá’í Italo-Svizzera, p. 35.

101 Adelina Giuliani di Mario.

102 CXXXV anniversario della nascita di Bahá’u’lláh, a Mario Fiorentini presso Worder Roma.

103 Anna Kunz.
104 Mario Piarulli.
105 Teresa Pia Taffa.

106 Angeline Giachery, Presidente del Comitato Europeo Bahá’í per l’Insegnamento.

107 Teresa Pia Taffa.
108 Teresina Gasperi-Campani.

109 Alla Convenzione italo-svizzera presso Bahá’í Berna.

110 Ai credenti che hanno scritto al Custode il 23 maggio da Palermo.

111 Mario Piarulli.

112 Anna Kunz, Segretaria dell’Assemblea Spirituale Nazionale dei Bahá’í d’Italia e Svizzera.

113 Traduzione tratta da Lettere di Shoghi Effendi all’Assemblea Spirituale Nazionale Bahá’í Italo-Svizzera, p.39.

114 Traduzione tratta da Lettere di Shoghi Effendi all’Assemblea Spirituale Nazionale Bahá’í Italo-Svizzera, p.43.

115 Ai bahá’í presenti alla dichiarazione del terzo credente di Palermo.

116 Marion Little.
117 Ugo e Evangeline Giachery, Stati Uniti.
118 Hussein Rabbani.
119 Evangeline e Ugo Giachery, Stati Uniti.
120 Hussein Rabbani.
121 Hussein Rabbani.
122 Evangeline e Ugo Giachery, Stati Uniti.
123 Evangeline e Ugo Giachery, Italia.
124 Ugo e Angeline Giachery ed Erna Mattson.
125 Signor Ugo Giachery

126 A Ugo Giachery e Marion Little, Hotel Savoia, Roma.

127 Ugo Giachery.

128 Maxwell, Weeden, Giachery, presso Ugo Giachery Hotel Savoia Roma.

129 Giachery Mottahedeh presso Bahá’í Ginevra.
130 Ugo Giachery.
131 A Ugo Giachery.

132 A Ugo Giachery in occasione della prima spedizione del materiale per la costruzione del Mausoleo del Báb.

133 Ugo Giachery.
134 Ugo Giachery.
135 Ugo Giachery.
136 Ugo Giachery.

137 A Ugo Giachery in occasione del completamento della prima parte del Mausoleo del Báb, colonnato e balaustrata.

138 All’Assemblea Spirituale Locale dei Bahá’í di Roma.

139 Ugo Giachery.
140 Ugo Giachery.
141 Ugo Giachery.
142 A Ugo Giachery.
143 Ugo Giachery.
144 Ugo Giachery.
145 Ugo Giachery.
146 Leroy Ioas.
147 Ugo Giachery.
148 Ugo Giachery.

149 A Ugo Giachery per l’acquisto del Centro nazionale bahá’í d’Italia.

150 A Ugo Giachery.

151 A Ugo Giachery per l’acquisto del Centro nazionale bahá’í d’Italia.

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196
200

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