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Ridvan : 1964-121BE
Dalla Casa Universale di Giustizia
Ridvan 1964 / 121BE
Ai bahá’í del mondo
Amici amatissimi,

Il processo divinamente sospinto, descritto dal nostro diletto Custode con parole che ispirano reverenza, processo che ebbe inizio seimila anni fa all'albeggiare del ciclo Adamico, e che è destinato a culminare nello "stadio nel quale la luce della Fede trionfante di Dio brillando in tutta la sua potenza e gloria avrà soffuso e avviluppato l'intero pianeta", sta ora entrando nella sua decima ed ultima parte.

La Crociata Decennale, così recentemente terminata in un bagliore di vittoria ed esultanza, costituì l'intera nona parte di questo processo. Essa vide la Causa di Dio balzare innanzi in un potente sforzo durato dieci anni fino al punto in cui furono gettate le fondamenta del suo Ordine Amministrativo in tutto il mondo, preparando così la via a quel risveglio delle masse che deve caratterizzare il futuro progresso della Fede.

Dall'inizio di questa Dispensazione gli appelli più urgenti della parola di Dio, proclamati successivamente dal Báb e da Bahá'u'lláh, sono stati quelli di insegnare la Causa. Abdu'l Bahá, per usare le sue stesse parole, "passò i giorni e le notti a promuovere la Causa e a sollecitare le genti a servirla". Shoghi Effendi, adempiendo la sacra missione affidatagli, elevò l'Ordine amministrativo della Fede, già racchiuso negli Scritti Sacri, e lo plasmò in un istrumento d'insegnamento che doveva realizzare, mediante una successione di piani, nazionali, internazionali, e globali, l'intero Piano Divino di Abdu'l Bahá, e previde chiaramente nella decima parte "tremendamente lunga" del processo cui abbiamo accennato, una serie di piani da essere lanciati dalla Casa Universale di Giustizia, che si sarebbero estesi in "epoche successive sia nell'Era Formativa sia nell'età Aurea della Fede".

Il primo di questi piani è ora innanzi a noi. Iniziandosi al Ridvan 1964, mentre le memorie del glorioso Giubileo del 1963 ancora colmano i nostri cuori, esso deve, durante i nove anni della sua durata, vedere una potente espansione della Causa di Dio e una universale partecipazione di tutti i credenti alla vita di essa.

Al Centro mondiale della Fede, i compiti del Piano comprendono la pubblicazione di una sinossi e di una codificazione del Kitáb-i-Aqdas, il Libro Più Santo; la formulazione della Costituzione della Casa Universale di Giustizia; lo sviluppo della istituzione delle Mani della Causa di Dio in consultazione con il corpo stesso delle Mani della Causa, in vista della futura estensione delle sue funzioni di propagazione e protezione per le quali è stata designata; la raccolta continuata e la classificazione degli Scritti Sacri Bahá'í, e degli scritti di Shoghi Effendi; continui sforzi diretti alla emancipazione della Fede dai ceppi della ortodossia religiosa e al suo riconoscimento come religione indipendente; la preparazione di un piano per un degno sviluppo ed abbellimento dell'intera area delle proprietà Bahá'í che circondano i sacri Luoghi; estensione dei giardini esistenti sul Monte Carmelo; sviluppo delle relazioni fra le Comunità Bahá'í e le Nazioni Unite; conferenze Oceaniche e Intercontinentali; coordinazione di piani mondiali per commemorare - nel 1967/68 - il centenario della proclamazione di Bahá'u'lláh ai re e governanti, contenuta nella rivelazione della Suriy-i-Muluk (Tavola ai re) in Adrianopoli.

Nella comunità mondiale il Piano implica l'apertura di settanta territori vergini e la rioccupazione di ventiquattro; l'aumento del numero delle Assemblee Spirituali Nazionali, pilastri che sostengono la Casa Universale di Giustizia, a centootto, nove volte cioè il loro numero quando si iniziò la prima storica Crociata Mondiale nel 1953; l'aumento del numero delle Assemblee Spirituali Locali ad oltre tredicimilasettecento, sparse in tutti i territori e le isole del mondo, delle quali almeno millesettecento dovranno essere riconosciute ufficialmente; l'aumento del numero delle località in cui risiedono i Bahá'í ad oltre cinquantaquattromila; la costruzione di due altri Mashriqu'l Adhkar, uno in Asia ed uno nell'America Latina; l'acquisto di trentadue Istituti d'insegnamento; cinquantadue Haziratu'l Quds nazionali; cinquantaquattro terreni di dotazione nazionali, e terreni per sessantadue futuri Templi; ampia estensione del riconoscimento da parte delle autorità civili dei giorni Sacri Bahá'í e del Certificato di matrimonio Bahá'í; traduzione della letteratura Bahá'í in altre centotrentatre lingue, e suo arricchimento nelle lingue più importanti in cui traduzioni sono già state fatte; impianto di altre quattro nuove Case Editrici Bahá'í e un vasto incremento nelle risorse finanziarie della Fede.

Il vigoroso sviluppo della Causa richiede che questa grande espansione sia accompagnata dagli sforzi devoti di ogni credente nell'insegnamento, nel vivere la vita Bahá'í, nel contribuire al Fondo, e particolarmente nel persistente sforzo di comprendere sempre più a fondo il significato della Rivelazione di Bahá'u'lláh. Nelle parole del nostro diletto Custode, "una cosa, soltanto una cosa infallibilmente e da sola assicura l'indubitato trionfo di questa sacra Causa, e cioè, il grado nel quale la nostra vita interiore e il nostro intimo carattere rispecchiano, nei loro molteplici aspetti, lo splendore degli eterni principi proclamati da Bahá'u'lláh".

Espansione e partecipazione universale sono gli obiettivi gemelli di questa fase iniziale della seconda epoca del Piano Divino, e tutte le mete assegnate alle cinquantasei Comunità Nazionali contribuiscono alla loro realizzazione. Il processo di cooperazione fra le Assemblee Spirituali Nazionali, già iniziato dal diletto Custode, sarà promosso nel corso di Questo piano, mediante più di duecento progetti particolari e rafforzerà ulteriormente questo programma che può certo assumere una grande importanza nei futuri stadi dell'Età formativa.

Una volta ancora, cari amici, entriamo nella battaglia, ma con una schiera di combattenti incomparabilmente maggiore di quella con cui entrammo nella Crociata Mondiale del 1953. A quella piccola forza di dodici comunità nazionali, ora guerrieri veterani, sono state aggiunte cinquantasette nuove legioni ognuna sotto il comando di una Assemblea Spirituale Nazionale, ciascuna destinata a divenire una veterana di questa e di future campagne. Quella Crociata cominciò con poco più di seicento Assemblee Spirituali Locali, la maggior parte delle quali erano situate in Persia, nel Nord America e in Europa; i fronti nazionali comprendono ora circa quattromilaseicento Assemblee Spirituali Locali sparse in tutti i continenti e le isole del mondo. Noi cominciamo questo Piano con un fortissimo impulso dimostrato dall'aggiunta, dopo l'ultimo Ridvan, di più di quattromila nuovi centri e tredici Assemblee Spirituali Nazionali e dall'inizio, in parecchi paesi, di quell'entrata a frotte nella Causa di Dio profetizzata da Abdu'l Bahá e da Lui così ansiosamente anticipata.

Gli Alfieri di questo Piano novennale sono quelle stesse vittoriose e provate anime, divinamente designate, che portarono lo stendardo della Crociata Mondiale, le Mani della Causa di Dio il cui consiglio e consultazione sono stati impareggiabili nella preparazione di questo Piano novennale. Sostenuto dai loro "rappresentanti, assistenti, e consiglieri", i membri del Consiglio Ausiliario, essi ispireranno e proteggeranno l'esercito di Dio, lo condurranno attraverso ogni breccia fino al limite delle risorse disponibili, e sosterranno quelle comunità che lottano su terreno difficile o pietroso, così che nel 1973 le celebrazioni degne del centenario della rivelazione del Più Santo Libro possano essere indette da una vittoriosa comunità mondiale, fermamente stabilita, organicamente unita, dedita al servizio di Dio e al trionfo finale della Sua Causa.

Ognuna dunque delle sessantanove comunità assuma i suoi compiti, consideri subito come sia meglio compierli entro il termine assegnato, levi la sua schiera di pionieri, consacri se stessa a un lavoro indefesso e parta per la sua missione.

Questa è un'aurea opportunità. Qualunque siano le convulsioni in cui l'empietà di un'era materialista e senza Dio possano ancora precipitare il mondo, per quanto dolorosi siano gli effetti della rimozione del presente ordine sui piani e gli sforzi della Comunità del Più Grande Nome, noi dobbiamo afferrare le opportunità dell'ora e andare innanzi confidenti che tutte le cose sono entro la Sua potente stretta e che, se noi facciamo la nostra parte, la vittoria totale e incondizionata sarà inevitabilmente nostra.

Dalla Casa Universale di Giustizia

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