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Abdu'l-Bahá : La saggezza di 'Abdu'l-Bahá
LA SAGGEZZA
DI ABDU'L - BAHÁ
RACCOLTA DEI DISCORSI
tenuti da ‘Abdu’1-Bahá a Parigi nel 1911
e a Londra nel 1912-1913
ROMA 1969
Tradotto e pubblicato in seguito ad accordo con
Wilmette, Illinois, U.S.A.
Traduzione dall'Inglese
PROPRIETÀ LETTERARIA
Prima Edizione 1923
Seconda Edizione 1957
Terza Edizione 1969
Titolo originale:
“The Wisdom of 'Abdu’l-Bahá”

Edizione del Comitato Bahá'í di Traduzione e Pubblicazione

00197 ROMA - Via Antonio Stoppani, 10 - Tel. 879647

--------------------------------------------------------------------

PRINTED IN ITALY IMPRIME EN ITALIE

TIPOGRAFIA DEL DR. GIOVANNI BARDI - ROMA
O voi che avete discernimento!
In verità le parole discese dal Re-
gno della Volontà di Dio sono per il
mondo la sorgente dell'unità e
dell'armonia. Non guardate alle dif-
ferenze di razza; tutti siano ben-
venuti nella luce dell'unità. Siate
causa di consolazione e di progresso
per l'umanità. Questo pugno di
polvere, il mondo, è un’unica di-
mora per tutti; lasciate che vi regni
l'unità. Abbandonate l'orgoglio,
perché esso è causa di discordia; se-
guite ciò che porta all'armonia.
BAHÁ’U'LLÁH.
INDICE
Pag.
Prefazione ….………………………………………………5
PARTE PRIMA

Il dovere della gentilezza e della benevolenza verso gli

Stranieri .…………………………………………...…..11

Il potere e il valore dei pensieri giusti dipendono dal-

l'azione…………………………………………………..14

Dio è il grande Medico compassionevole, che solo opera

la vera guarigione………………...……………………..16

La necessità dell'unione fra i popoli dell'Oriente

e dell'Occidente..………………………………………19

Dio comprende in Sé tutto; Egli non può essere compreso...22

Le meschine cause della guerra, e il dovere di ognuno

di fare opera di pace…………………………....………..28
Il Sole della Verità………………………………………….32

La Luce della Verità brilla ora nell'Oriente e nell'Occidente.35

L’amore universale…………...…………………………….38
La prigionia di 'Abdu'l-Bahá………………………………..43

Il più gran dono che Dio abbia fatto all'uomo……………...45

Le nuvole che velano il Sole della Verità…………………..48

I pregiudizi religiosi………………………………………...51
I benefizi di Dio all’uomo…………………………...……...56

La bellezza e l'armonia della dissimiglianza………………..59

Il vero significato delle profezie intorno alla venuta

di Cristo..……..……...…………………………………63

Lo Spirito Santo è il potere intermediario tra Dio e l'uomo..67

Pag.
Le due nature dell'uomo…………………………………….70
Il progresso materiale e spirituale…………………………..73

L'evoluzione della materia e lo sviluppo dell’anima…...…..76

Le conferenze spirituali a Parigi……………………………79
I due generi di luce………………………………………….81

L'aspirazione spirituale nell'Occidente……………………..83

Conferenza tenuta in uno Studio a Parigi…………………..86

Bahá'u'lláh…………………………………………………..89

Le buone idee devono essere messe in azione……………...94

Il vero significato del battesimo dell'acqua e del fuoco……97

Discorso a « l'Alleanza Spiritualista »………...…….…….100

L'evoluzione dello Spirito…………………………………106

I desideri e le preghiere di 'Abdu'l-Bahá...………………..114

Il corpo, l'anima e lo spirito……………………………….116

I Bahá'í devono dare cuore ed anima all'alta opera

di portare nel mondo una migliore condizione………..120

La calunnia………………………………………………...123
Non vi può essere vera felicità e progresso senza
spiritualità……………………………………………...128
Il dolore e la tristezza……………………………………...132

Le virtù e i sentimenti umani perfetti……………………..136

La crudele indifferenza della gente verso le sofferenze

di popoli stranieri………………………………………139

L'esiguità del nostro numero non ci deve scoraggiare…….142

Discorso pronunciato da 'Abdu'l-Bahá nella chiesa del

Pastore Wagner (Foyer de l'Âme) a Parigi…………….145
PARTE SECONDA
Pag.
La Società Teosofica……………………………...………155
Gli Undici principi tratti dagli Insegnamenti di
Bahá'u'lláh…………………………………………………157

Il Primo Principio: La ricerca della Verità……………......165

Il Secondo Principio: L'Unità della Razza Umana………..169

Il Terzo Principio: La Religione dev'essere causa
d'Amore e d'Affetto……………………………………173

Il Quarto Principio: L'Accettazione dei rapporti fra la

Religione e la Scienza…………………………………174

Il Quinto Principio: L'Abolizione dei Pregiudizi……....….181

Il Sesto Principio: L'Equilibrio nei mezzi di Sussistenza…187

Il Settimo Principio: L'Uguaglianza degli Uomini………..191

L'Ottavo Principio: La Pace Universale - L'Esperanto……193

Il Nono Principio: La non interferenza della Religione

nella Politica…………………………………………...196

Il Decimo Principio: L'Uguaglianza dei Sessi…………….200

L'Undicesimo Principio: Il Potere dello Spirito Santo…….204

Conclusione………………………………………….…….208
L'Ultima Riunione…………………………………………210

Discorso di 'Abdu'l-Bahá all'Assemblea degli Amici……..215

La Preghiera quale forma d'azione………………………...220
Il Male……………………………………………………..222
Il Progresso dell'anima…………………………………….223
Le Quattro specie d'amore………………………………...225
P R E F A Z I O N E

'Abdu'l-Bahá, il figlio maggiore di Bahá'u'lláh, Rivelatore

della Fede Bahá'í, fu dal 1892 al 1921, l'Interprete dei Suoi

Insegnamenti e l'Esempio ideale di una vita perfetta

esprimente un’era nuova di maturità spirituale oltre ogni

pregiudizio di razza, di classe o di credo.

Nato in Persia il 23 Maggio 1844, 'Abdu'l-Bahá soffrì fin

dalla prima giovinezza, quaranta anni di prigionia e di esilio.

Riacquistata la libertà dopo la caduta del governo

conservatore in Turchia, intraprese, dal 1911 al 1913, lunghi

viaggi in Europa e in America, visitando moltissime città dei

due continenti, incontrandosi con i membri di organizzazioni

varie, con gli esponenti di differenti correnti di pensiero,

tenendo conferenze pubbliche e private e soprattutto

spiegando ai suoi ascoltatori i principi della Fede Rivelata da

Suo padre e il Suo programma per una pace universale e

duratura.

Recatosi a Parigi nell'autunno del 1911, prese dimora in un

appartamento situato nell'Avenue de Camoens (al N. 4), a

pochi passi dai Giardini del Trocadero.

Durante il periodo della sua permanenza colà, 'Abdu’l-

Bahá tenne delle riunioni giornaliere alle quali parteciparono

uomini e donne di tutte le nazionalità, di tutti i credi, orientali

e occidentali, colti e incolti, che furono sempre ricevuti da lui

con viva simpatia e speciale favore. 'Abdu’l-Bahá parlava in

persiano, che veniva tradotto in francese da Monsieur e

Madame Dreyfus-Barney, mentre Lady Sara Bloomfield,

assistita dalle figlie Mary ed Ellinor e dalla sua amica Miss

Beatrice Platt, prendeva giornalmente accurate note di tutti i

discorsi i quali vennero poi raccolti in forma di libro e inviati

ad 'Abdu’l-Bahá che ne chiese subito la pubblicazione. Il te-

sto inglese fu pubblicato a Londra nel maggio del 1912.

Emogene Hoagg, una signora americana residente in Italia,

ne fece la traduzione in lingua italiana, pubblicandola nel

maggio del 1923. Essendo quella edizione esaurita da molti

anni, gli editori sono ben felici di far ristampare

l'interessantissimo volume che sembra voglia suggerire nella

maniera più precisa i rimedi necessari, proprio ora, al nostro

mondo travagliato.

Nei suoi discorsi si discerne la fusione della nota spirituale

con quella scientifica; questo è ciò che dà alla Fede Bahá’í il

suo tipico carattere, che ne fa la fede dei tempi moderni.

Liberatosi completamente da ogni legame con i credi

tradizionali e dedicatosi arditamente all'indagine della Realtà,

'Abdu’l-Bahá si presentava alle folle di ascoltatori come un

esempio d'uomo la cui vita è radicata in una profonda

esperienza con Dio; quel Dio ch'Egli avea visto in tutti gli

uomini.

Al di là delle Sue parole v'era nella Sua personalità

qualcosa che colpiva profondamente chi venisse alla Sua

presenza. La testa poderosa e dalla fronte ampia, la barba

patriarcale, gli occhi azzurri che sembravano vedere al di là

delle limitazioni dei sensi, del tempo e dello spazio, la Sua

voce dolce ma penetrante, la Sua umiltà risplendente, il Suo

amore immutabilmente espresso a tutti, un senso di potenza

misto a gentilezza, rivestivano il Suo intero essere con un

manto di maestà e di sublimità tali che sembrava lo tenessero

distaccato da tutto e tutti e all'istesso tempo vicinissimo anche

all'essere più umile.

Dalla lettura dei suoi discorsi, a tanti anni di distanza da

quando furono pronunziati, appare chiaro ed evidente che la

religione, intesa nel senso più vasto della parola, scaturisce

dalla morale universale e dai principi spirituali che sono

radicati nella natura intima dell'uomo; sono principî

applicabili a tutti i dominii dell'attività umana e a tutti i

problemi, sia individuali sia collettivi; è una religione

libera dalle incrostazioni e dalle contraffazioni del

passato elevata al di sopra di tutto ciò che è temporaneo,

parziale, esclusivo, materiale e liberamente evolventesi,

nella storia, verso una perfezione individuale e sociale

sempre più profonda.
Roma, Gennaio 1957
PARTE PRIMA
IL DOVERE DELLA GENTILEZZA
E DELLA BENEVOLENZA
VERSO GLI ESTRANEI E GLI STRANIERI
16-17 Ottobre.

Quando un uomo volge lo sguardo verso Dio egli trova

tutt'intorno lo splendore del sole. Tutti gli uomini sono suoi

fratelli.
Quando incontrate persone di paesi stranieri, non

permettete che gli usi e le tradizioni sociali diverse tra voi

siano causa di mancanza di cordialità. Non guardate con

diffidenza questi stranieri come se aveste il sospetto che siano

cattivi, disonesti e volgari. Voi credete necessario d'essere

molto cauti, di non esporvi al rischio di fare conoscenza con

gente forse non desiderabile. Io vi domando di non pensare

soltanto a voi stessi! Siate benevoli con gli stranieri, vengano

essi dalla Turchia, dal Giappone, dalla Russia, dalla Cina,

dalla Persia, o da qualunque altro paese del mondo. Fate che

si sentano come in casa loro; domandate se potete rendere ad

essi qualche aiuto; cercate di rallegrare la loro vita. E se qual-

che volta, ciò che avete sospettato fosse vero, sforzatevi

ancora di essere gentili con essi; questa vostra gentilezza li

aiuterà a diventare migliori.
Dopo tutto, perchè trattare uno straniero come un

estraneo? Allo sconosciuto che incontrate fate sapere, senza

tuttavia decantarlo, che siete un vero seguace di Bahá'u'lláh.

Mettete in pratica l'insegnamento di Bahá'u'lláh: quello che

vi dice di trattare la gente di ogni nazionalità con sentimenti

fraterni. Non vi contentate di dimostrare l'amicizia solamente

a parole; fate che il vostro cuore sia pieno di amorevole

gentilezza per tutti quelli che incontrate sul vostro cammino.

Voi delle nazioni occidentali, siate gentili con quelli che

vengono dall'Oriente! Dimenticate le vostre convenzionalità

quando parlate con loro; essi non vi sono abituati. Agli

Orientali questo contegno convenzionale può sembrare

freddo, ostile. Siate invece affabili. Fate vedere che l'amore

universale è in voi. Quando incontrate un persiano, o

qualunque altro straniero, parlategli come ad un amico. Se è

abbandonato, cercate di aiutarlo, soccorretelo di buona

volontà; se è triste, consolatelo; se è povero, siate caritatevoli

con lui; se è oppresso, liberatelo; se è scoraggiato,

confortatelo. In questo modo manifesterete che non a parole

soltanto, ma a fatti ed in verità, voi considerate tutti gli

uomini come fratelli vostri.

A che cosa serve riconoscere la bontà dell'amicizia

universale e parlare della solidarietà della razza umana

come d'un grande ideale? Se questi pensieri non vengono

messi in pratica, essi sono completamente vani. Il male

continua ad essere nel mondo appunto perchè dei propri ideali

si parla soltanto, senza mai fare uno sforzo per attuarli. Se le

azioni sostituissero le parole, la miseria del mondo si

muterebbe assai presto in benessere. L'uomo che pratica il

bene e non lo dice, è sulla via della perfezione. L'uomo, che

avendo fatto un po' di bene, se ne gloria, vale molto poco. Se

io vi amo non occorre che ve lo dica continuamente; voi lo

saprete senza parole; d'altra parte, se non vi amassi voi ve ne

accorgereste e non mi credereste se anche vi dicessi mille

volte che vi amo.

Credono alcuni di far professione di bontà dicendo e

ripetendo belle parole, ma in verità essi desiderano soltanto di

essere ritenuti più elevati e più buoni degli altri, e cercano di

apparire agli occhi del mondo tali da guadagnarsi una fama.

Più un uomo fa buone opere, meno spende parole intorno alle

sue azioni.

I figliuoli di Dio fanno le buone opere senza vantarsi; essi

obbediscono alle Sue leggi.

Io spero che voi eviterete sempre la tirannia e l'op-

pressione; che non cesserete di lavorare finchè la giustizia

regni in ogni dove; che manterrete puri i vostri cuori e lontane

le mani vostre dall'iniquità. Questo dovete fare per avvicinarvi

a Dio, e questo io aspetto da voi.
IL POTERE E IL VALORE
DEI PENSIERI GIUSTI DIPENDONO
DALL'AZIONE
18 Ottobre.

La sostanza dell'uomo sta nel suo pensiero, non nel suo

corpo. La forza intellettuale e la forza animale si

accompagnano. Benchè l'uomo sia parte del regno animale,

egli possiede un potere intellettuale superiore a tutte le altre

creature. L'uomo che aspira solo alle cose elevate, diventa il

più buono fra i buoni; ma se è attirato dalle lusinghe

mondane, egli diventa sempre più materialista fino ad

abbassarsi quasi allo stato delle bestie.
I pensieri si possono dividere in due classi:
a) Pensieri che rimangono sempre nella sfera del
pensiero;
b) pensieri che si esprimono in azioni.

Vi sono donne e uomini che si gloriano dei loro elevati

pensieri; ma se questi pensieri non si traducono mai in azioni

sono inutili. Il potere del pensiero dipende dalla sua

effettuazione. Il pensiero d'un filosofo può tuttavia, nel

mondo del progresso e dell'evoluzione, trasportarsi nelle

azioni degli altri, anche se il filosofo non vuole o non

può attuare i propri ideali nella sua vita. La maggioranza dei

filosofi appartiene a questa classe, essendo i loro

insegnamenti al di sopra delle loro azioni.

La differenza fra i filosofi che sono maestri spirituali e

quelli che sono puri filosofi è la seguente: il maestro spirituale

è il primo a seguire i propri insegnamenti; egli traduce in atto

i suoi alti concetti e i suoi ideali. I suoi pensieri divini si

manifestano all'umanità in azioni; il suo pensiero è lui stesso,

il suo pensiero e la sua vita sono inseparabili. Quando

troviamo un filosofo che magnifica l'importanza e la

grandezza della giustizia, e poi incoraggia un monarca nella

tirannia e nell'oppressione del popolo suo, possiamo subito

capire che egli appartiene alla classe dei filosofi puri e

semplici, perchè ha pensieri sublimi, ma non pratica

altrettanto sublimi virtù. Questo non può avvenire ai filosofi

spirituali, perchè essi esprimono sempre i loro nobili pensieri

con nobili azioni.
DIO È IL GRANDE MEDICO
COMPASSIONEVOLE,
CHE SOLO OPERA LA VERA GUARIGIONE
19 Ottobre.

La guarigione vera viene da Dio! Vi sono due cause di

malattia; una materiale, l'altra spirituale. Se la malattia è del

corpo, un rimedio materiale è necessario; se la malattia è

dell'anima, occorre un rimedio spirituale. Se la benedizione

santa è sopra di noi quando il rimedio vien dato, allora

soltanto possiamo guarire; perchè la medicina non è che il

mezzo esteriore e visibile per il quale si ottiene dal cielo la

guarigione. Se lo spirito non è guarito, la guarigione del corpo

non ha importanza. Tutto è nelle mani di Dio e senza di Lui

non possiamo avere la salute.

Vi sono stati molti uomini che sono morti proprio della

malattia, sulla quale avevano fatto degli studi speciali.

Aristotele, per esempio, che aveva fatto uno studio

speciale sulla digestione, morì di una malattia di stomaco.

Avis fu uno specialista per il cuore, ma morì proprio d'un

male di cuore. Dio è il medico compassionevole, il solo che

ha la potenza di dare la vera guarigione.

Tutte le creature dipendono da Dio, per quanto grandi

possano sembrare la loro sapienza, il loro potere e la loro

indipendenza. Guardate i potenti re della terra; hanno tutta la

potenza che loro posson dare gli uomini; ma quando la morte

li chiama, essi devono obbedire come il più umile dei loro

sudditi. Guardate gli animali come sono deboli nella loro

apparente forza! L'elefante infatti, il più grande degli animali,

è tormentato dalla mosca e il leone non può sfuggire le

punture di un insetto. Ed anche l'uomo, la forma più elevata

degli esseri creati, ha bisogno di tante cose per poter vivere;

prima di tutto egli ha bisogno dell'aria, e, se questa gli manca

per qualche minuto, muore. Egli ha poi bisogno dell'acqua,

del cibo, degli abiti, del calore e di tante altre cose. Egli è

circondato da difficoltà e da pericoli, contro i quali il suo

corpo non può da solo resistere. Se un uomo guarda il mondo

intorno a sé, vedrà come tutte le cose create sono schiave

delle leggi della natura. L'uomo solo per mezzo del suo potere

spirituale ha potuto rendersi libero, elevarsi al di sopra del

mondo della materia per dominarlo. Senza l'aiuto di Dio

l'uomo muore come una bestia; ma Dio ha elargito all'uomo

tali forze meravigliose affinchè egli possa sempre alzare lo

sguardo al cielo e ricevere, assieme ad altri doni, la

guarigione dalla Sua divina munificenza.

Ma ahimè ! L’uomo non è riconoscente per questo bene

supremo ; egli dorme il sonno della negligenza, e non curante

della grande misericordia che Dio ha mostrato verso di lui,

volge il viso dal lato opposto della Luce, seguitando invece la

sua via nell'oscurità.

La mia ardente preghiera è che voi non siate così, ma che

vi teniate invece rivolti sempre verso la Luce, cosicchè

possiate essere come faci luminose nelle tenebre di questa

vita.
LA NECESSITÀ DELL'UNIONE
FRA I POPOLI
DELL'ORIENTE E DELL'OCCIDENTE
20 Ottobre.
'Abdu’l-Bahá disse:

Nel passato, come nel presente, il Sole Spirituale della

Verità si è sempre mostrato all'orizzonte dell'Oriente.

Abramo apparve nel levante, e nel levante Mosè sorse per

guidare ed illuminare il popolo. Sull'orizzonte orientale

apparve Gesù Cristo. Maometto fu mandato in una nazione

orientale. Il Báb si manifestò in un paese orientale, la Persia.

Bahá'u'lláh visse ed ammaestrò nell'oriente. Tutti i grandi

Maestri Spirituali sono sorti nel mondo orientale. Ma benchè

il sole di Cristo sorgesse nel levante, la luce di Esso si

propagò nell'occidente, dove lo splendore della gloria Sua fu

anzi più fulgido. La luce divina degli insegnamenti di Gesù

brillò con maggior chiarore nel mondo occidentale, dove

progredì più rapidamente che nel paese della Sua nascita.

Oggi l'Oriente ha bisogno del progresso materiale e

l'Occidente ha necessità d'un ideale. Farebbe bene

l'Occidente a volgersi all'Oriente per la luce, e a dare,

in compenso, la sua sapienza scientifica. Occorre questo

scambio di doni. L'Occidente e l'Oriente debbono unirsi per

darsi reciprocamente ciò di cui abbisognano. Questa unione

porterà quella vera civiltà, nella quale l'elemento spirituale

della vita si esprime e si realizza in quello materiale.

Ricevendo così, l'uno dall'altro, la più completa armonia

predominerà, i popoli saranno uniti, la perfezione sarà

raggiunta, regnerà una forte solidarietà, e questo mondo

diventerà uno specchio brillante nel quale si rifletteranno gli

attributi di Dio.

Dobbiamo tutti, nell'Oriente e nell'Occidente, cercare,

giorno e notte, con tutto il cuore e tutta l'anima, di

raggiungere il grande ideale di cementare l'unità fra tutte le

nazioni della terra. Ogni cuore sarà, allora, contento; ogni

occhio si aprirà alla verità, un potere meraviglioso si

manifesterà nel genere umano, la felicità dell'umanità sarà

assicurata. Dobbiamo pregare che per la munificenza di Dio

l'Oriente possa acquistare la civiltà materiale e mentale

dell'Occidente, e possa, sempre a mezzo della grazia divina,

dare in compenso la sua luce spirituale. Lo sforzo devoto ed

energico degli uomini uniti, occidentali ed orientali, riuscirà a

stabilire questa unità, perchè darà il suo aiuto lo Spirito Santo.

Gli ammaestramenti di Bahá'u'lláh devono essere studiati

attentamente uno per uno, finchè siano compresi ed

indelebilmente incisi nella mente e nel cuore;

così diventerete forti seguaci della Luce, soldati veramente

spirituali, soldati celesti di Dio che acquistano e divulgano la

vera civiltà in Persia, in Europa, e nel mondo intero. Questo

sarà il paradiso che deve venire sulla terra, quando l'umanità

sarà riunita sotto il baldacchino dell'unità, nel Regno della

Gloria.
DIO COMPRENDE IN SÉ TUTTO
EGLI NON PUÒ ESSERE COMPRESO
'Abdu'l-Bahá disse:

Molte conferenze si tengono ogni giorno per diversi scopi:

per discutere di politica, di commercio, di educazione, di arte,

di scienza e di altre questioni. Tutte queste conferenze sono

utili; ma questa assemblea, la nostra assemblea, ha per scopo

di farci rivolgere a Dio per imparare come meglio si possa

lavorare per il bene dell'umanità: per cercare di liberarci dai

pregiudizi e seminare nel cuore umano i semi dell'amore e

della fratellanza universale. Dio accetti il proposito nostro e

dia la Sua benedizione all'assemblea.
Nel vecchio testamento leggiamo che Dio disse:

« Facciamo l'uomo a nostra immagine, secondo la nostra

somiglianza ».

Nel Nuovo Testamento, Gesù disse: « Credetemi ch'io son

nel Padre, e che il Padre è in me ».

Nel Corano Dio dice: « L'uomo è il mistero Mio. ed Io

sono il mistero suo ».

Bahá'u'lláh scrive che Dio dice: « Il tuo cuore è la

Mia dimora, purificalo perchè possa Io abitarlo », e: « Il

tuo spirito è l'oggetto della Mia ricerca; preparalo per la

Mia Manifestazione ».

Queste parole sacre ci dimostrano che l'uomo è fatto ad

immagine di Dio. Eppure l'essenza di Dio è incomprensibile

per la mente umana; ciò è perchè la comprensione finita non

si può applicare a questo mistero infinito. Dio contiene tutto

Egli non può essere contenuto. Ciò che contiene è superiore a

ciò che è contenuto ; l'intero è superiore alla parte.

L'uomo può comprendere soltanto quelle cose che non

trascendono la sua intelligenza ; perciò è impossibile che il

cuore dell'uomo possa comprendere la natura della Maestà di

Dio. La nostra immaginazione può figurarsi soltanto ciò che è

capace di creare.

Dei diversi regni della natura alcuni sono fra loro

assolutamente incomprensibili. Il regno minerale, il vegetale e

l'animale non possono concepire creazione alcuna all'infuori

della loro. Il minerale non può comprendere il potere di

sviluppo della pianta. L'albero non può immaginare come

l'animale possa muoversi e non può capire che cosa

significhi vedere, udire odorare. Tutto ciò appartiene alla

creazione fisica.

Anche l'uomo fa parte di questa creazione fisica, ma

non è possibile ad alcuno dei regni inferiori comprendere

ciò che avviene nella mente dell'uomo. L'animale non

può farsi un'idea della intelligenza d'un essere umano;

esso conosce solamente ciò che può percepire coi

propri sensi, non può immaginare qualche cosa

in astratto. Un animale non potrebbe apprendere che il mondo

è rotondo, che la terra gira intorno al sole; ne potrebbe

concepire, per esempio, il telegrafo. Solo l'uomo è capace di

comprendere certe cose. L'uomo è l'opera più nobile della

creazione, la creatura più vicina a Dio.

Tutti i regni superiori sono incomprensibili a quelli

inferiori. Allora, come è possibile che la creatura uomo

comprenda l'Onnipotente Creatore di tutte le cose? Ciò che

immaginiamo non è l'essenza di Dio; Egli, l'Inconcepibile, è

di gran lunga superiore anche a quel che di più eccelso possa

immaginare l'uomo.

Ogni creatura deve tutto, a cominciare dalla sua stessa

esistenza, alla munificenza divina. La grazia divina dà la vita

stessa. Come la luce del sole illumina tutto il mondo, così la

misericordia infinita di Dio si riversa sopra tutte le creature.

Nello stesso modo in cui il sole matura i frutti sulla terra e dà

vita e calore a tutti gli esseri, così il Sole della Verità brilla su

tutte le anime e le riempie del fuoco dell'amore divino e della

divina luce.

La superiorità dell'uomo su tutto ciò che è creato nel

mondo si vede anche in questo: che l'uomo ha una anima nella

quale sta lo Spirito Divino; l'anima delle creature più basse è,

nella sua essenza, inferiore a quella dell'uomo. Non c'è dubbio

dunque che di tutti gli esseri creati l'uomo sia il più vicino alla

natura di Dio, e che perciò riceva un dono maggiore dalla

munificenza divina.

Il regno minerale possiede il potere dell'esistenza. La

pianta ha il potere dell'esistenza e dello sviluppo. L'animale,

oltre ad esistere e crescere, ha la capacità di muoversi e di

adoperare le sue facoltà sensitive.

Nel regno umano troviamo tutti gli attributi dei regni più

bassi con molti attributi aggiunti. Nell'uomo si compendia

ogni creazione. All'uomo è dato il dono speciale

dell'intelletto, per il quale egli può ricevere una parte

maggiore della luce divina. L'uomo perfetto è come uno

specchio terso che riflette il Sole della Verità e che manifesta

gli attributi di Dio.

Gesù Cristo disse: « Chi mi ha veduto, ha veduto il

Padre » . Dio si manifestò nell'uomo. Il Sole, pur non

discendendo dal cielo, si riflette nello specchio, perchè le

azioni di salire e di scendere, di venire e di andare non sono

dell'infinito, ma soltanto degli esseri finiti. Nella

Manifestazione di Dio - lo Specchio perfettamente terso -

appariscono le qualità divine nella forma in cui è possibile

all'uomo di comprenderle. Questo concetto è così semplice

che tutti possono capirlo, e quello che si può capire si può

accettare.

Il Padre Nostro non ci rimprovererà se non accettiamo i

dogmi, che non possiamo capire né quindi credere; perchè

Egli è sempre infinitamente giusto verso i Suoi figli.

Possa ognuno di voi diventare un lume risplendente, la cui

fiamma sia l'amore di Dio. Possano i vostri cuori ardere per il

radioso ideale dell'unità; siano i vostri occhi illuminati dallo

splendore del Sole della Verità.

Parigi è un bella città sarebbe impossibile di trovare nel

mondo una città più civile e più avanzata in ogni materiale

progresso. Ma la luce spirituale non vi ha brillato per molto

tempo ; il suo sviluppo spirituale è molto inferiore alla sua

civiltà materiale. Ci vuole un potere supremo per destare in

quella grande città la coscienza della verità spirituale, per

ispirare nella sonnolenta anima sua l'alito della vita. Voi

dovete unirvi in questa opera, svegliarla e rianimare il popolo

con l'aiuto di quella forza superiore. Quando un male non è

grave, un rimedio semplice basta per dare la guarigione,

quando la lieve malattia diventa grave, bisogna allora che il

Medico Divino dia un forte rimedio. Vi sono degli alberi che

fioriscono e danno frutti in un clima freddo ; altri ve ne sono

che hanno bisogno dei raggi caldi del sole per portare alla

maturità i loro frutti. Come una di quelle piante che hanno

bisogno del sole, Parigi ha bisogno, per il suo sviluppo

spirituale, del radioso Sole della divina potenza di Dio.

Io domando a tutti voi, a ciascuno di voi, di seguire la luce

della verità nei sacri insegnamenti, e Dio vi darà forza con lo

Spirito Santo, perchè possiate superare tutti gli ostacoli e

distruggere i pregiudizi che producono l'odio e la separazione

fra i popoli. Lasciate che i vostri cuori si riempiano del grande

amore di Dio, fate che tutti lo sentano. Ogni individuo è un

servo di Dio, e tutti hanno diritto alla munificenza divina. A

coloro specialmente che hanno pensieri materiali e bassi,

dimostrate amore estremo e pazienza infinita. La vostra bontà

illuminata li guadagnerà all'unità dei popoli. Se lavorerete con

fedeltà alla vostra grande opera, seguendo il Santo Sole della

Verità senza deviare, il giorno benedetto della fratellanza

universale spunterà sopra la bella Parigi.
LE MESCHINE CAUSE DELLA GUERRA
E IL DOVERE DI OGNUNO
DI FARE OPERE DI PACE.
21 Ottobre.
'Abdu’l-Bahá disse:

Spero che siate felici ed in buona salute. Io non sono

felice, ma molto triste. Le notizie della battaglia di Bengasi

rattristano il mio cuore. Mi meraviglio della crudeltà umana

che esiste ancora nel mondo. Com'è possibile per degli

uomini di combattere da mane a sera, ammazzandosi l'un

l'altro, versando sangue fraterno? Per quale scopo? Per

impadronirsi d'un pezzo di terra! Gli animali, quando

combattono, hanno uno scopo più ragionevole. Come è

terribile constatare che l'uomo, che è del regno più elevato,

possa abbassarsi fino ad ammazzare il suo prossimo, a

gettarlo nel dolore per impadronirsi d'un pezzo di terra! Ecco

che le creature più alte combattono per il possesso della forma

più bassa della materia: la terra.

La terra non appartiene a un popolo solo, ma a tutti.

Questo mondo non è la vera dimora degli uomini, ma la loro

tomba. Essi dunque combattono per una tomba.

Per quanto grande possa essere il conquistatore, per quanto

numerosi possano essere i paesi che ha ridotto in schiavitù,

egli non può ritenere di quei territori devastati se non una

piccolissima parte, lo spazio per la sua tomba. Se maggiore

estensione di terra occorre per il progresso di un popolo, per

diffondere la civiltà (sostituendo le leggi giuste alle usanze

barbare), certo è che sarebbe possibile acquistare

pacificamente il territorio necessario. Ma la guerra si fa per

soddisfare l'ambizione degli uomini! Per la sete di guadagno

di pochi si porta la miseria in tante e tante case, s'infrangono i

cuori di centinaia di uomini e di donne. Quante vedove pian-

gono per i loro mariti morti, quanti orfanelli si disperano per

la morte dei loro padri, quante donne invocano i loro figli

uccisi!

Non c’è cosa più straziante e terribile del erompere della

ferocia umana!

Che ognuno di voi concentri tutti i suoi pensieri sull'amore

e sulla unità. Quando un pensiero di guerra sorge nella vostra

mente, scacciatelo e sostituitevi un più potente pensiero di

pace. Un pensiero d'odio dev'essere annientato da un più forte

pensiero di amore. Le idee di guerra distruggono l'armonia, il

benessere, il riposo e la contentezza dell'umanità. I pensieri

dell'amore fanno sorgere la fratellanza, la pace, l'amicizia e la

felicità.

Quando i soldati del mondo tirano fuori le loro spa-

de per uccidere, i soldati di Dio si abbracciano. Possa ogni

atto selvaggio dell'uomo scomparire per mezzo della

misericordia di Dio che si manifesta nei cuori puri e nelle

anime sincere! Non pensate che la pace del mondo sia un

ideale che non si può raggiungere; niente e impossibile alla

benevolenza di Dio. Se voi desiderate con tutto il vostro cuore

la fratellanza con ogni razza del mondo, i vostri pensieri

positivi e spirituali si propagheranno, il vostro desiderio

diverrà il desiderio degli altri e si farà sempre più forte fino a

fissarsi nella mente di tutti gli uomini. Non perdete la

speranza! Lavorate sempre! La sincerità e l'amore vinceranno

l'odio! Quante cose che una volta sembravano impossibili si

verificano ai nostri giorni.

Volgete sempre il vostro sguardo verso la Luce del

mondo! Dimostrate amore a tutti. « L'amore è l’alito dello

Spirito Santo nel cuore dell'uomo ». Abbiate coraggio! Dio

non abbandona mai quei figli Suoi che pregano e si adoperano

per il bene del mondo. Siano i vostri cuori pieni di forte

volere affinchè la tranquillità e l'armonia circondino tutte le

anime in questo mondo di guerra. Così i vostri sforzi saranno

coronati da successo, e con la fratellanza universale verrà il

regno di Dio, la pace e la benevolenza.

Sono oggi in questa sala rappresentanti di diverse

nazionalità: francesi, americani, inglesi, tedeschi, ita-

liani, tutti fratelli che si sono incontrati in uno spirito di

armonia e di amicizia. Fate che questa riunione preluda a ciò

che sicuramente avverrà in questo mondo, quando ogni figlio

di Dio comprenderà che siamo foglie d'un solo albero, fiori

d'uno stesso giardino, gocce d'un medesimo mare e figli d'un

Unico Padre, che si chiama Amore.
IL SOLE DELLA VERITÀ
22 Ottobre.
'Abdu’l-Bahá disse:

Che bella giornata! Il sole brilla sopra la terra dando luce e

calore a tutte le creature.

Anche il Sole della Verità risplende, dando luce e calore

alle anime umane.

Il sole dà vita al corpo di tutte le creature sulla terra; senza

il suo calore il corpo non potrebbe crescere, lo sviluppo si

arresterebbe e la vita andrebbe in dissolvimento.

Ugualmente è necessario che i raggi del Sole della Verità

penetrino le anime delle creature umane per svilupparle,

educarle e incoraggiarle. Il sole è per il corpo quello che il

Sole della Verità è per l'anima. Un uomo può essere giunto ad

un alto grado di progresso materiale, ma senza la Luce della

Verità, la sua anima è mal cresciuta e mal nutrita. Un altro

uomo può non avere i beni materiali, può occupare l'ultimo

gradino della scala sociale, ma avendo ricevuto il calore del

Sole della Verità la sua anima è grande, il suo intelletto

illuminato.

Un filosofo greco che viveva nei primi anni del Cri-

stianesimo compreso dei principi cristiani, pur non es-

sendo cristiano professante, scrisse « Io credo che la religione

sia la base della vera civiltà ». Ed è vero che se il carattere

morale d'una nazione non è sviluppato quanto i suoi talenti, la

civiltà non ha una base sicura. Poichè la religione inculca la

moralità essa è dunque la vera filosofia, e su essa è fondata

l'unica civiltà veramente duratura.

Come esempio, il filosofo greco indicava i Cristiani del

tempo, la moralità dei quali era molto elevata. L'opinione di

questo filosofo è conforme alla verità, perchè la civiltà dei

Cristiani era la più alta e la più saggia nel mondo. I precetti

Cristiani erano illuminati dal Divino Sole della Verità; quindi

i seguaci di quella religione dovevano amare tutti gli uomini

come fratelli, non temere alcuna cosa, nemmeno la morte!

Dovevano amare il loro prossimo come se stessi, e

dimenticare i loro egoistici interessi per dare opera al fine

assai più nobile del bene dell'umanità.

Lo scopo della religione di Gesù Cristo fu di attrarre i

cuori dell'umanità alla rifulgente verità di Dio. Se i seguaci di

Nostro Signore Gesù Cristo avessero continuato a praticare

con tutta fede i Suoi principi, non vi sarebbe stato alcun

bisogno di rinnovare il messaggio cristiano, di rianimare il

popolo, perchè adesso una civiltà gloriosa governerebbe il

mondo, e il Regno Celeste sarebbe già venuto sulla terra. Ma

invece che cosa avvenne? L'umanità abbandonò la via

illuminata dai precetti del Maestro, e l'inverno cadde sopra i

cuori degli uomini. Come per la vita del corpo umano i raggi

del sole sono necessari, così le virtù celesti non possono

crescere nell'anima umana senza lo splendore del Sole della

Verità.

Dio non lascia mai i Suoi figliuoli senza conforto; ma

quando l'oscurità dell'inverno li avviluppa, ancora una volta

Egli manda il Suo messaggero, il Profeta, perchè ritorni la

Primavera Divina. Il Sole della Verità appare un'altra volta

sull'orizzonte del mondo, brillando sugli occhi di coloro che

dormono, svegliandoli perchè possano ammirare la gloria di

una nuova alba. Allora, un'altra volta la Pianta dell'umanità

fiorisce e porta alla maturità i frutti della rettitudine per

risanare le nazioni. È perchè l'uomo non ha prestato orecchio

alla voce della verità, ed ha chiuso gli occhi alla luce sacra,

non osservando le leggi di Dio, che le tenebre della guerra, i

tumulti, il malessere e la miseria sono venuti e hanno portato

la desolazione sulla terra.

Io supplico il Signore perchè vi dia la forza di condurre

ogni Suo figlio verso la luce del Sole della Verità, affinchè

queste tenebre siano dissipate dai raggi penetranti della gloria

Sua; i rigori dell'inverno ed il gelo siano annientati dal

misericordioso calore del Suo splendore.
LA LUCE DELLA VERITÀ BRILLA ORA
NELL' ORIENTE E NELL' OCCIDENTE
23 Ottobre.

Quando un uomo ha trovato in un luogo la gioia della vita,

vi ritorna per essere ancora più felice. Quando si è trovato

l'oro in una miniera, vi si ritorna per scavarne di più. Questa

tendenza dimostra l'istinto naturale che Dio ha dato all'uomo e

il potere dell'energia vitale che è innato in lui.

L'Occidente ha sempre ricevuto la luce spirituale

dall'Oriente. La melodia del Regno Celeste si sentì prima

nell'Oriente; ma nell'Occidente il suono arriva più ampio a

coloro che porgono l'orecchio.

Nostro Signore Gesù Cristo si è levato come una stella

brillante nel cielo dell'Oriente, ma la luce dei Suoi

ammaestramenti brillò più viva nell'Occidente, dove

l'influenza Sua pose radici più profonde e dove la Sua causa si

propagò più che nel paese dove egli nacque. Il suono della

melodia di Gesù ha echeggiato in tutto il mondo occidentale,

ed è penetrato nei cuori del Suo popolo.

I popoli dell'Occidente sono costanti e le basi su cui

costruiscono sono di roccia; essi sono saldi e non dimen-

ticano facilmente. L'Occidente è come una pianta robusta;

quando la pioggia cade dolcemente per nutrirla e il sole

risplende su di essa, allora, a suo tempo, fiorisce e porta buoni

frutti.

Da molto tempo la luce del Sole della Verità, rispecchiata

da Gesù Cristo, non si sparge più nell'Occidente; oggi non

l'illumina, più, perchè il volto di Dio è stato velato dai peccati

e dalla negligenza dell'umanità.

Ma, oggi, grazie a Dio, lo Spirito Santo parla di nuovo al

mondo! Le costellazioni dell'Amore, della Saggezza e del

Potere ancora una volta mandano luce dall'orizzonte divino

per dare gioia a tutti coloro che volgono lo sguardo verso la

luce di Dio. Bahá'u'lláh ha lacerato il velo del pregiudizio e

della superstizione che soffocava le anime degli uomini.

Preghiamo Dio perchè l'alito dello Spirito Santo possa di

nuovo dare la speranza e rianimare il popolo, svegliando negli

uomini il desiderio di fare la volontà di Dio. Possano i cuori e

le anime essere vivificati, e rallegrarsi della loro rinascita.

L'umanità, allora, indosserà una nuova veste: quella dello

splendore dell'amore di Dio, e sorgerà l'alba d'una nuova

creazione. Allora la misericordia del Misericordioso si

riverserà sul genere umano, ed ognuno si sveglierà ad una vita

nuova.

È mio ardente desiderio che voi poniate tutta la

vostra volontà a lavorare per questo fine glorioso; che

siate fedeli e amorevoli lavoratori nel costruire questa nuova

civiltà spirituale; che siate gli eletti di Dio per porre ad effetto

con volenterosa obbedienza i Suoi supremi disegni. Avrete un

sicuro e sollecito successo, perchè lo stendardo della Divinità

è stato levato in alto e il sole della rettitudine divina è apparso

sull'orizzonte alla vista di tutti gli uomini.
L'AMORE UNIVERSALE
24 Ottobre.
Un indiano disse a 'Abdu’l-Bahá:

« Lo scopo della mia vita è di propagare il più largamente

possibile nel mondo il messaggio di Krishna ».
'Abdu’l-Bahá rispose:

« Il messaggio dì Krishna è quello dell'Amore. Tutti i

profeti di Dio hanno portato tale messaggio; nemmeno uno ha

mai detto che la guerra e l'odio giovino all'umanità. Tutti sono

d'accordo nel riconoscere che l'amore e la benevolenza sono

le migliori doti dell'uomo.

L'amore si manifesta non soltanto con le parole, ma con le

azioni. Le sole parole non producono alcun effetto. Perchè

l'amore possa manifestare il suo potere è necessario che vi sia

un oggetto, un mezzo e una causa.

Vari sono i modi in cui può esprimersi l'amore: c’è l'amore

per la famiglia, per la patria, per la razza; c'è l'amore nel

servire l'umanità, e c'è l'entusiasmo politico. Sono questi tutti

mezzi per dimostrare il potere dell'amore. Senza di essi

l'amore non si vedrebbe e non si sentirebbe; sarebbe

assolutamente privo di espressione e di manifestazione.

L'acqua dimostra il suo potere in varie maniere: calma la

sete, fa sviluppare i semi, le piante, ecc. Il car-

bone manifesta uno dei suoi principi nella luce derivata dal

gas; mentre uno dei poteri dell'elettricità è di dare la luce.

Così è necessario avere un agente ed un motivo per

manifestare l'amore, avere un oggetto ed un modo per

esprimerlo. Dobbiamo trovare la maniera di diffondere

l'amore tra i figli del genere umano.

L'amore è senza limiti, infinito! Le cose materiali sono

limitate, circoscritte, finite. Non si può adeguatamente

esprimere l'amore infinito con mezzi limitati.

L'amore perfetto ha bisogno d'un agente disinteressato,

assolutamente libero da legami di qualsiasi genere. L'amore

della famiglia è limitato; il vincolo del sangue non è il più

forte dei legami; spesso i componenti della stessa famiglia

non vanno d'accordo, e talvolta perfino si odiano.

L'amore di patria è limitato; l'amore del proprio paese, che

porta l'odio per tutti gli altri paesi non è l'amore perfetto! E fra

compatrioti non mancano le liti. L'amore della razza è

limitato; c'è, è vero, una certa unione, ma non è sufficiente.

L'amore non deve aver confini. Amare la propria razza può

significare odiare tutte le altre; e la gente della stessa razza

spesso non va d'accordo.

L'amore della politica porta con sé l'odio fra un partito e

l'altro; quest'amore è molto limitato ed incerto.

L'amore nel servire l'umanità nell'interesse comune

non è stabile; spesso sorgono competizioni che portano la

gelosia, ed alla fine l'amore è rimpiazzato dall'odio.

Pochi anni fa esisteva fra la Turchia e l’Italia una

amichevole intesa politica; ora sono in guerra fra loro!

Tutti questi legami d'amore sono imperfetti. E' chiaro che

il legame materiale è limitato, insufficiente per esprimere

adeguatamente l'amore universale. Il grande altruistico amore

per l'umanità non è limitato da nessuno di questi legami

imperfetti e semi-egoistici. L'amore universale è l'unico

amore perfetto, possibile a tutta l'umanità, ma si può

acquistarlo soltanto col potere dello Spirito Santo. Nessun

potere al mondo può creare l'amore universale.

Che possiamo tutti essere uniti in questo divino potere

dell'amore! Che possiamo tutti fare ogni sforzo per innalzarci

nella luce del Sole della Verità e riflettere quest'amore

luminoso su tutti gli uomini! Possano tutti i cuori unirsi in

modo da poter vivere sempre nello splendore dell'amore senza

limiti!

Ricordate queste parole che io vi dico durante i pochi

giorni che sono fra voi a Parigi. Io vi esorto: Non lasciate che

le cose materiali di questo mondo si impadroniscano dei

vostri cuori; non ve ne state inerti, cullati nella negligenza,

prigionieri della materia; ma alzatevi e liberatevi da queste

catene. Il mondo animale è schiavo della materia; Dio ha dato

all'uomo la libertà.

L'animale non può sfuggire alle leggi naturali, mentre l'uomo

può affrontare e dominare la natura, perchè egli, avendo in sé

tutti i doni della natura, può innalzarsi al di sopra di essa.

Il potere dello Spirito Santo, illuminando l'intelligenza

umana, ha reso possibile all'uomo di scoprire i mezzi di

piegare alla sua volontà molte leggi della natura. L'uomo vola

nell'aria, galleggia sul mare, e può anche viaggiare sott'acqua.

Questi fatti sono tante prove per dimostrare che l'intelletto ha

dato modo all'uomo di rendersi libero dalle limitazioni della

natura e gli ha reso possibile di svelarne molti misteri.

L'uomo, fino ad un certo grado, ha rotto le catene della

materia. Lo Spirito Santo gli darà ancora poteri più grandi se

egli si dedicherà con fede alle opere dello Spirito, e cercherà

di accordare il suo cuore con l'infinito amore divino.

Quando voi amate una persona di famiglia o un com-

patriota, lasciate che quest'amore sia un raggio dell'amore

infinito; lasciate che sia in Dio e per Dio! Amate ogni

persona, nella quale trovate gli attributi di Dio, sia essa della

vostra famiglia o di un'altra. Diffondete la luce d'un amore

infinito sopra ogni creatura umana che incontrate, sia essa del

vostro paese, della vostra razza, del vostro partito politico, sia

essa di un'altra qualunque nazione o d'un altro partito. Il Cielo

vi aiuterà mentre lavorerete per riunire sotto l'ombra

dell'onnipotente baldacchino dell'unità i popoli sparsi nel

mondo. Sarete i servi di Dio che sono vicini a Lui; assistenti

divini di Lui a servizio dell'umanità, di tutta l'umanità, di ogni

creatura umana! Non dimenticate mai ciò.

Non dite: É un italiano, un francese, un americano, un

inglese; ricordatevi soltanto che egli è un figlio di Dio, un

uomo, un servo dell’Onnipotente. Dimenticate la nazionalità;

tutti sono uguali agli occhi di Dio. Dimenticate le vostre

limitazioni; l'aiuto di Dio verrà a voi. Dimenticate voi stessi;

l'aiuto di Dio verrà sicuramente! Quando invocherete la

misericordia di Dio, che è sempre pronto a darvi aiuto, la

vostra forza sarà decuplicata. Guardatemi; io sono debole, ma

pure mi è stata data la forza di venire fra voi: io sono un

povero servo di Dio cui è stato concesso di portarvi questo

messaggio! Non rimarrò a lungo con voi! Non si deve mai

considerare la propria debolezza; è la forza dello Spirito

Divino dell'amore che dà all'uomo il potere di insegnare. Il

pensiero della propria debolezza potrebbe soltanto portare lo

smarrimento. Noi dobbiamo innalzare i nostri pensieri al di

sopra della terra, allontanare la nostra mente dalle idee

materiali e bramare le qualità dello Spirito; mirare sempre

all'eterna, generosa misericordia dell'Onnipotente, che

riempirà le nostre anime di gioia se obbediremo al Suo

comando: « Amatevi ! ».
LA PRIGIONIA DI 'Abdu'l-Bahá
4 Avenue de Camoens.
25 Ottobre.

Mi rincresce molto di avervi fatto attendere questa mattina,

ma ho tanto da fare, in si' poco tempo, per la Causa dell'amore

di Dio! Non vi dispiacerà di avermi aspettato un po'. Io ho

passato anni ed anni in prigione aspettando di poter venire qui

a vedervi. Quel che più importa è che, grazie a Dio, i nostri

cuori battono sempre all'unisono e con una medesima

aspirazione sono portati all'amore di Dio. Non ha forse la

generosità del Cielo unito in un solo vincolo i nostri desideri, i

nostri cuori ed i nostri spiriti? Le nostre preghiere non sono

forse dirette ad ottenere l'unione e l'armonia di tutti gli

uomini? E perciò non siamo noi sempre insieme?

Ieri sera quando tornai a casa dopo essere stato dal Sig.

Dreyfus ero molto stanco, ma non mi fu possibile dormire;

vegliai pensando.

Io dicevo: O Dio, sono qui a Parigi! Che cos'è Parigi e chi

sono io? Avrei mai potuto immaginare che dall'oscurità della

mia prigione sarei potuto venir qui a vedervi? Eppure quando

mi fu letta la sentenza, non vi credetti. Quando 'Abdu'l-

Hamíd , mi condannò alla reclusione a vita, io dissi: « Non è

possibile! Non sarò sempre in carcere! Se 'Abdu'l-Hamíd

fosse infallibile, tale sentenza potrebbe essere eseguita; ma è

certo invece che un giorno sarò libero. Il mio corpo può essere

prigioniero per un certo tempo, ma 'Abdu'l-Hamíd non ha

alcun potere sul mio spirito; libero esso rimarrà; nessuno

potrà imprigionarlo ».

Liberato dalla prigionia con l'aiuto di Dio, eccomi fra gli

amici di Dio, ed a Lui son grato. Diffondiamo la Causa

Divina, per la quale ho sofferto la persecuzione! Quale grazia

è per noi questa di poterci incontrare qui in libertà! Che

felicità per noi che Dio abbia voluto che lavorassimo insieme

perchè venga sulla terra il Regno Divino!

Siete voi contenti di ricevere un ospite liberato dalla

prigione per portare a voi questo glorioso messaggio? Chi

avrebbe pensato ad un incontro simile? Adesso, per grazia di

Dio, per il Suo potere meraviglioso, io, che fui condannato a

vivere in una prigione per tutta la vita, in una lontana città

dell'Oriente, sono qui a Parigi parlando con voi.

Da ora in poi saremo sempre insieme, cuore, anima e

spirito, e lavoreremo sempre alacremente finchè l'umanità sia

unita sotto il baldacchino del Regno Divino, cantando inni di

pace.
IL PIÙ GRAN DONO
CHE DIO HA FATTO ALL'UOMO
26 Ottobre.

Il dono più grande che l'uomo ha ricevuto da Dio è quello

dell'intelletto o della comprensione. La intelligenza è il potere

per il quale l'uomo acquista la conoscenza dei vari regni della

natura, dei vari gradi dell'esistenza e di molte cose che non

sono visibili. In virtù di questo dono l'uomo è in sé stesso la

somma di tutte le altre creazioni e può comprenderle; e per

mezzo di questo dono dell'intelletto può spesso, con la sua

scienza. fare delle scoperte con visione profetica.

L'intelletto in verità è il più prezioso dono fatto all'uomo

dalla Divina Provvidenza. L'uomo solo, fra tutte le cose

create, ha questo meraviglioso potere. Tutta la creazione,

eccetto l'uomo, è sotto la rigida legge della natura. Il sole, le

stelle innumerevoli, il mare, le montagne, i fiumi, gli alberi,

tutti gli animali, grandi e piccoli, tutti devono obbedire alle

leggi della natura.

L'uomo solo è libero, e per mezzo del suo intelletto ha

potuto ottenere il controllo di molte leggi della natura e

adattarne alcune ai suoi bisogni. Con la potenza del suo

intelletto l'uomo ha scoperto i mezzi non solo per attraversare

con rapidità estesi continenti in ferrovia e vasti mari sui

piroscafi, ma, come i pesci, può viaggiare sott'acqua nei

sottomarini, e, come gli uccelli, può volare per l'aria negli

aeroplani.

L'uomo è riuscito ad utilizzare l'elettricità in vari modi; per

la luce, per la forza motrice, per mandare messaggi da un

estremo all'altro della terra, e perfino egli può, per mezzo

della elettricità, udire una voce lontana miglia e miglia.

Il dono dell'intelletto ha reso possibile all'uomo di

utilizzare i raggi del sole per ritrarre le persone e le cose, e

perfino la forma dei lontanissimi corpi celesti. Noi vediamo in

quanti modi l'uomo ha potuto piegare alla sua volontà le forze

della natura.

Come è triste ora constatare che l'uomo ha adoperato

questo dono di Dio per fabbricare strumenti di guerra, per

trasgredire al comandamento: « Non uccidere », e sfidare il

precetto di Cristo: « Amatevi gli uni con gli altri ».

Dio dette il potere dell'intelletto all'uomo, perchè lo

adoperasse per il progresso della civiltà, per il bene del-

l'umanità, per diffondere l'amore, la concordia e la pace. Ma

l'uomo preferisce adoperare questo dono per distruggere

invece che per costruire, per l'ingiustizia e l'oppressione, per

l'odio, la discordia e per devastare il mondo, per uccidere quel

prossimo, che Gesù gli comandò di amare come se stesso!

Io spero che voi adoperiate la vostra intelligenza per

promuovere l'unità e la tranquillità del genere umano, per dare

luce e civiltà al popolo, per far sbocciate l'amore intorno a voi

e portare la Pace Universale.

Studiate le scienze, acquistate sempre maggiore sapere.

Senza dubbio si può apprendere fino alla morte! Adoperate la

vostra intelligenza sempre a profitto degli altri. Possa così la

guerra sparire dal mondo e sorgere invece il radioso edificio

della Pace e della Concordia. Fate sì che i vostri alti ideali

possano realizzarsi nel Regno di Dio sulla terra, così come

avverrà in Cielo.
LE NUVOLE
CHE VELANO IL SOLE DELLA VERITÀ
27 Ottobre.

E' una bella giornata; l'aria è pura, il sole risplende; né

nebbia né nuvole offuscano l'orizzonte. Questi raggi brillanti

penetrano in ogni parte della città. Così possa il Sole della

Verità illuminare le menti degli uomini.

Gesù disse: « Voi vedrete il Figliuol dell'uomo... venire

con le nuvole del Cielo » .

Bahá'u'lláh dice: « Quando Cristo venne la prima volta

Egli venne sopra le nuvole ».

Gesù disse che veniva dal cielo, che veniva dal Padre,

mentre nacque da Maria. Ma quando dichiarò di venire dal

cielo non volle certo parlare dell'azzurro firmamento, ma

parlò del « Cielo » come Regno di Dio. Da quel cielo Egli

discese « sopra le nuvole ». Come le nuvole sono un ostacolo

al risplendere del sole, così le nuvole del mondo dell'umanità

nascosero agli occhi degli nomini lo splendore della divinità

di Cristo.

Gli uomini dissero: « Egli è di Nazareth, nato da Maria,

noi lo conosciamo e conosciamo i suoi genitori. Che

cosa vuol egli farci credere? Che cosa dice? Che egli è venuto

da Dio?» .

Il corpo di Gesù nacque da Maria di Nazareth, ma lo

spirito venne da Dio. Il potere del Suo corpo umano fu

limitato, ma la forza dello Spirito Suo fu vasta, in-

commensurabile, infinita.

Gli uomini si domandarono perchè Egli si disse di origine

divina. Se essi avessero compreso la essenza di Cristo

avrebbero saputo che il Suo corpo di uomo era una nuvola che

celava la Sua divinità. Il mondo non vide che la Sua forma

umana, e perciò si domandò come mai Egli fosse potuto

discendere dal Cielo.

Bahá'ulláh disse: « Appunto come le nuvole nascondono il

sole e il cielo alla nostra vista, così la forma umana di Gesù

nascose agli uomini la Sua divina essenza ».

Io spero che voi vi volgerete verso il Sole della Verità con

occhi non velati, che non osserverete le cose della terra,

affinchè i vostri cuori non siano attirati dai vani ed effimeri

piaceri del mondo. Lasciate che quel Sole vi dia della Sua

forza, affinchè le nuvole del pregiudizio non nascondano ai

vostri occhi lo splendore Suo! Allora il Sole sarà per voi

senza nuvole.

Respirate l'aria pura! Possa ognuno di voi aver la sua parte

dei doni divini del Regno Celeste. Possa il mondo non essere

per voi un ostacolo che nasconde la verità alla vostra vista,

come il corpo umano di Gesù nascose la Sua divinità al

popolo. Possiate voi ricevere la chiara visione dello Spirito

Santo, così che i vostri cuori siano illuminati e possano

riconoscere il Sole della Verità che penetra attraverso ogni

nuvola materiale, che inonda col suo splendore tutto

l'universo. Non lasciate che le cose del corpo oscurino la luce

celestiale dello Spirito. Così che, con l'aiuto della

Provvidenza divina possiate entrare coi figliuoli di Dio nel

Suo regno Eterno.
Questa è la preghiera che innalzo per voi tutti.
I PREGIUDIZI RELIGIOSI
27 Ottobre.

La base degli insegnamenti di Bahá'u'lláh è l'unità del

genere umano. Il Suo più grande desiderio fu che la

benevolenza e l'amore fossero sempre nel cuore degli uomini.

Siccome Bahá'u'lláh esortò la gente a metter fine alla

discordia e alla guerra, così io voglio esporvi la causa

principale della discordia fra le nazioni.

La causa primaria è che i capi ed i maestri della religione

mal la espongono; essi insegnano ai loro seguaci che la

religione da essi professata è la sola che piaccia a Dio, e che i

seguaci di qualsiasi altra confessione sono condannati dal

Padre Amoroso e privati della Sua grazia e della Sua

misericordia. Perciò tra gli uomini nascono la riprovazione, il

disprezzo, l'odio e le liti. Se questi pregiudizi religiosi si

potessero spazzar via, le nazioni presto troverebbero la

concordia e la pace.

Una volta fui a Tiberiade, dove gli ebrei hanno un tempio.

Io abitavo di fronte a questo tempio e potevo così udire il

rabbino parlare al suo popolo. Diceva che gli ebrei erano il

vero popolo di Dio, che tutte le altre razze e religioni erano di

Satana, che Dio aveva eletto essi, discendenti d'Abramo, ed

aveva profuso le Sue benedizioni su di loro. Ed aggiungeva:

« A voi Dio mandò Mosè, Giacobbe, Giuseppe, ed altri

profeti. Questi profeti tutti furono della vostra razza. Fu per

voi che Dio infranse la potenza del Faraone e fece sì che il

Mar Rosso si disseccasse; per voi anche Egli mandò la manna

dal cielo perchè ve ne cibaste, e dalla pietra fece scaturire

l'acqua per estinguere la vostra sete. Siete veramente gli eletti

di Dio, siete superiori a tutte le razze esistenti sulla terra!

Perciò tutte quelle razze sono aborrite da Dio e da Lui

condannate. In verità voi sottometterete e governerete il mon-

do, e tutti gli uomini diverranno vostri schiavi. Non vi

contaminate praticando coloro che non sono della vostra

religione, e non ve ne fate amici ».

Quando il rabbino ebbe finito il suo discorso, i suoi

ascoltatori erano soddisfatti e contenti. Non mi è possibile

descrivervi la loro felicità!

Ahimè! Sono gli indotti in errore come costoro che

cagionano la divisione e l'odio sulla terra. Ancora oggi vi

sono milioni di uomini che adorano idoli, ed i seguaci delle

grandi religioni sono in guerra fra loro. Da 1.300 anni

cristiani e musulmani sono in lotta, mentre con un po' di

buona volontà le loro questioni si potrebbero risolvere, e fra

loro potrebbero regnare l'armonia e la pace.

Nel Corano, Maometto dice ai suoi discepoli: « Perchè non

credete in Gesù e nel Vangelo? Perchè non accettate Mosè ed

i profeti, giacchè sicuramente la Bibbia è il libro di Dio? In

verità Mosè fu un sublime profeta, e Gesù ebbe in sé lo

Spirito Santo. Egli venne al mondo pel potere di Dio, nato

dallo Spirito Santo e dalla beata vergine Maria. Maria, Sua

madre, fu una santa venuta dal cielo. Essa passò i suoi giorni

nel tempio a pregare e il cibo fu mandato a lei dal cielo.

Zaccaria venne a lei e domandò da dove veniva il cibo, e

Maria rispose: "Dal cielo". Certamente Dio esaltò Maria sopra

tutte le donne » .

Così Maometto parlò al suo popolo di Mosè e di Gesù, lo

rimproverò di non aver fede in questi Grandi e lo ammaestrò

sulla tolleranza e sulla verità.
Maometto fu mandato da Dio per educare un popolo

selvaggio come le bestie. Quel popolo era senza intelletto,

non aveva sentimenti d'amore, di simpatia e di pietà. Le

donne erano tenute in così poco conto che un padre poteva

seppellire la figlia viva, che un uomo poteva avere quante

mogli voleva e trattarle da schiave.

Tra questa gente così selvaggia Maometto fu man-

dato col Suo messaggio divino. Egli insegnò che

l'adorazione degli idoli era un grande errore, e che si doveva

invece venerare Cristo, Mosè ed i Profeti. Sotto la Sua

influenza quel popolo dallo stato tanto basso in cui Maometto

lo trovò, diventò man mano civile ed illuminato; non fu

questa una grande opera di Maometto, degna di ogni lode, di

rispetto e d'amore?

Guardate il Vangelo di Gesù Cristo ed ammiratene la

bellezza! Eppure ancora oggi vi sono uomini che non ne

capiscono la sublime grandezza e non ne comprendono le

parole di sapienza. Gesù proibì la guerra. Quando il discepolo

San Pietro, volendo difendere il suo Signore, tagliò l'orecchio

al servo del Gran Sacerdote Gesù gli disse: « Riponi la tua

spada nella guaina » . Tuttavia, contro l'esplicito comando

del Signore, cui essi pretendono di obbedire, gli uomini

disputano, fanno la guerra e si ammazzano l'un l'altro; i con-

sigli e gli insegnamenti di Gesù sembrano completamente

dimenticati.

Dunque non bisogna attribuire ai maestri ed ai profeti le

azioni cattive dei loro seguaci. Se sacerdoti, maestri e popolo

agiscono contrariamente agli insegnamenti della religione che

professano, ne hanno forse colpa Gesù o gli altri maestri?

Al popolo musulmano fu insegnato a credere che Cristo

venne da Dio, che nacque dallo Spirito, e che perciò bisogna

glorificarlo sopra tutti gli uomini. Mosè fu un profeta di Dio e

rivelò nel Suo tempo ed al popolo a cui fu mandato, il Libro

di Dio. Maometto ammise lo splendore di Cristo e la

grandezza di Mosè e degli altri profeti. Se il mondo intero

riconoscesse la grandezza di Maometto e di tutti gli altri

Maestri divini, la discordia e le lotte sparirebbero dal mondo,

e il Regno di Dio verrebbe fra gli uomini. I seguaci dello

Islam che glorificano Cristo non sono umiliati per questa loro

azione.

Gesù fu il profeta dei cristiani, Mosè degli ebrei. Perchè

non possono i seguaci di ciascun profeta riconoscere ed

onorare anche gli altri profeti? Se gli uomini imparassero ad

essere tolleranti, si intendessero e si amassero come fratelli,

l'Unità del mondo sarebbe un fatto compiuto.

Bahá'u'lláh passò tutta la sua vita predicando l'Amore e

l'Unità. Scacciamo da noi tutti i pregiudizi e l'intolleranza, e

sforziamoci di tutto il cuore e con tutta l'anima per instaurare

l'accordo e l'unità fra i cristiani ed i musulmani.

I BENEFIZI DI DIO ALL'UOMO
4, Avenue de Camoens.

Dio solo comanda a tutte le cose; Egli è onnipotente!

Perchè, allora, Egli manda prove ai servi Suoi?

Le prove dell'uomo sono di due generi. In primo luogo, le

conseguenze delle proprie azioni. Per esempio, quando un

uomo mangia troppo, rovina la sua digestione; se prende del

veleno, si ammala o muore. Se un uomo gioca, perde il suo

denaro: se breve troppo, perde l'equilibrio. Tutte queste

sofferenze sono causate dall'uomo stesso! Perciò è chiaro che

alcuni dolori sono conseguenza delle proprie azioni.

Vi sono altre sofferenze che piombano sui fedeli di Dio.

Pensate ai grandi dolori sofferti da Gesù Cristo e dai Suoi

discepoli.

Quelli che soffrono di più raggiungono la più alta

perfezione. Coloro che manifestano il desiderio di soffrire per

l'amore di Cristo, devono dar prova della loro sincerità; coloro

che si proclamano pronti a sopportare gravi sacrifici, possono

provare la verità delle loro parole soltanto con le loro opere.

Giobbe dette prova del suo fedele amore di Dio serbandosi

devoto tanto nella sventura quanto durante la prosperità. Gli

apostoli di Cristo che sopportarono con fermezza ogni prova

ed ogni sofferenza non hanno dimostrato la loro fedeltà? Non

fu la loro pazienza la migliore prova?

Caifa visse una vita comoda e felice, mentre la vita

dell'Apostolo Pietro fu piena di tristezza e di sofferenze.

Quale di queste due vite è preferibile? Senza dubbio

sceglieremo lo stato presente di Pietro, perchè egli ha la gioia

eterna, mentre Caifa si è acquistato la eterna vergogna. Le

sofferenze di Pietro dimostrarono la sua fedeltà. Le prove

sono benefici che ci vengono da Dio, dei quali dobbiamo

ringraziarlo. L'afflizione e il dolore non vengono sempre per

caso, vengono spesso dalla misericordia divina per il nostro

perfezionamento.

Se un uomo fosse sempre felice potrebbe dimenticare Dio;

ma quando vengono le disgrazie ed egli è affranto dal dolore,

si ricorderà del Padre che è nei Cieli e che può consolarlo.

Gli uomini che non soffrono non raggiungono la

perfezione. La pianta che il giardiniere ha potato senza

misericordia è quella che, quando viene l'estate, avrà i fiori

più belli e i frutti più abbondanti. L'agricoltore rompe la terra

coll'aratro e da quella terra viene il raccolto più lussureggiante

e più copioso. Quanto più un uomo avrà sofferto, tanto più

grande sarà il raccolto delle sue virtù spirituali. Un soldato

non sarà buon generale fino a che non sarà stato in prima

linea, nella più aspra battaglia, e non avrà ricevuto le più

profonde ferite.

La preghiera dei Profeti di Dio è sempre stata ed è questa:

O Dio! Bramo donare la mia Vita sul sentiero che conduce a

Te! Voglio dare il sangue mio per Te, e fare il Sacrifizio

Supremo!
LA BELLEZZA E L'ARMONIA
NELLA DISSIMIGLIANZA
28 Ottobre.

Il creatore di tutto ciò che esiste è Iddio Unico. Da

questo Dio tutta la creazione ha avuto origine, ed Egli è il solo

fine, al quale ogni cosa nella natura agogna. Questo concetto

fu espresso dalle parole di Cristo quando disse: « Io sono

l'Alfa e l'Omega; il principio e la fine » . L'uomo è il totale

della creazione, e l'uomo perfetto è l'espressione del pensiero

completo del creatore; egli è il Verbo di Dio.

Esaminate il mondo degli esseri creati: come sono diverse

e varie le loro specie, benchè abbiano una sola origine. Tutte

le differenze che vediamo sono nella forma e nel colore.

Questa diversità di tipi è evidente in tutti i regni della natura.

In un giardino pieno di fiori, di alberi e di arboscelli, ogni

fiore ha una bellezza differente, una grazia speciale, ogni fiore

ha il suo profumo delizioso ed il suo bel colore. Ed anche gli

alberi quanto differiscono in grandezza, in sviluppo, in foglia-

me, e quanto diversi sono i loro frutti! Ma tutti questi fiori,

queste piante, questi alberi hanno radici nella stessa terra; il

medesimo sole risplende sopra di essi e le medesime nuvole

portano loro la pioggia.

Altrettanto avviene nell'umanità! Essa è costituita da

diverse razze; i popoli sono di colori diversi; bianchi, neri,

gialli, bruni e rossi, ma tutti vengono dallo stesso Dio e tutti

sono Suoi servi. Questa diversità fra i figli dell'uomo

sfortunatamente non ha lo stesso effetto che nel regno

vegetale, ove ne deriva uno spirito più armonioso. Fra gli

uomini esistono molte specie di rancore, e ciò è la causa

dell'odio e della guerra fra le diverse nazioni del mondo.

Spesso gli uomini si uccidono, si distruggono soltanto

perchè sono di sangue diverso. E come è doloroso che questo

avvenga tuttora! Dovremmo invece ammirare la bellezza nella

dissimiglianza, la bellezza nell'armonia, così imparando dal

regno vegetale.

Se vedeste un giardino nel quale tutte le piante avessero la

stessa forma, lo stesso colore e lo stesso profumo non vi

sembrerebbe affatto bello, ma invece monotono e triste. Il

giardino che piace all'occhio e rallegra il cuore è quello nel

quale nascono fiori di tutti i colori, di tutte le forme e di tutti i

profumi, ed il giocondo contrasto dei colori è appunto ciò che

produce l'incanto e la bellezza. Così è degli alberi; un giardino

pieno di alberi fruttiferi e un bosco che contiene diverse

specie di piante, sono deliziosi. È appunto la dissimiglianza

che costituisce la bellezza; ogni fiore, ogni albero ed ogni

frutto, oltre ad essere bello di per sé stesso, fa spiccare per

contrasto le qualità degli altri.

Così dovrebbe essere tra i figli dell'uomo, la dissimiglianza

nella famiglia umana dovrebbe essere la causa della concordia

e dell'armonia, come avviene in musica quando varie note si

uniscono per formare un accordo perfetto.

Se incontrate gente di razza e colore diversi dai vostri, non

diffidate di loro e non barricatevi dietro gli usi convenzionali;

siate benevoli e dimostrate loro che siete felici di incontrarli.

Considerateli come fossero rose di diverso colore, che

crescono nel bellissimo giardino dell'umanità, e rallegratevi di

essere in mezzo a loro. Allo stesso modo quando incontrate

persone d'opinione diversa dalla vostra, non volgete loro le

spalle. Tutti cerchiamo la verità e vi sono molte vie che

conducono ad essa. La verità ha vari aspetti, ma essa rimane

sempre verità.

Non permettete che la differenza dell'opinione o la

diversità dei pensieri vi separino dal prossimo e che siano

causa di lotte, di controversie, di discordia e di odio. Piuttosto

cercate diligentemente la verità e procurate di farvi amici tutti

gli uomini.

Ogni edifizio è fatto di molte pietre differenti; ep-

pure ognuna si appoggia in tal modo all'altra che, se

una sola fosse spostata, tutto l'edifizio ne soffrirebbe; se una

pietra è difettosa l'edifizio non è perfetto.

Bahá'u'lláh ha disegnato il cerchio dell'Unità, egli ha

creato un progetto preciso per unire tutti i popoli e per

raccoglierli sotto l'ombra del baldacchino dell'Unità

Universale. Questa è l'opera della divina provvidenza, e

dobbiamo sforzarci con tutto il cuore e con tutta l'anima

finchè regni fra noi la vera unità. Quanto più lavoriamo, tanta

più forza ci sarà data. Non pensate affatto a voi stessi,

sforzatevi soltanto di essere ubbidienti e sottomessi alla

volontà di Dio. Solo in tale modo potrete diventare cittadini

del Regno di Dio e ottenere la Vita Eterna.
IL VERO SIGNIFICATO
DELLE PROFEZIE
INTORNO ALLA VENUTA DI CRISTO
30 Ottobre.

Nella Bibbia vi sono profezie intorno alla venuta di Cristo.

Gli ebrei attendono ancora la venuta del Messia e pregano Dio

giorno e notte per affrettarne l'avvento.

Quando Gesù Cristo venne, essi lo denunziarono e lo

martirizzarono, dicendo che non era colui che aspettavano,

che quando il Messia sarebbe venuto, meravigliose

manifestazioni avrebbero attestato che, in verità, Egli era il

Cristo. Pretendevano di conoscere i segni di quelle

manifestazioni, ma essi non erano allora apparsi.

Aggiungevano che il Messia verrebbe da una città scono-

sciuta, che occuperebbe il trono di David, brandendo una

spada d'acciaio e che con uno scettro di ferro regnerebbe! Egli

eseguirebbe la legge dei profeti, conquisterebbe l'Oriente e

l'Occidente e glorificherebbe il Suo popolo eletto, gli ebrei;

Egli porterebbe un regno di pace, nel quale perfino le bestie

cesserebbero di essere in inimicizia con l'uomo: il lupo e

l'agnello si disseteranno alla stessa sorgente, il leone ed il

capretto giaceranno nello stesso prato, il serpente ed il topo

divideranno il medesimo nido, e la pace regnerà fra tutte le

creature del Signore.

Secondo gli ebrei Gesù Cristo non adempì ad alcuna di

queste condizioni. Ma i loro occhi erano chiusi, ed essi non

potevano quindi vedere. Gesù venne da Nazareth, che non è

un luogo sconosciuto. Non portò in mano una spada e

nemmeno un bastone. Non si assise sul trono di David; Egli

era un uomo umile. Riformò la legge di Mosè e abolì il riposo

del sabato; non conquistò né l'Oriente né l'Occidente, ma fu,

Egli stesso, soggetto alla legge romana. Egli non esaltò gli

ebrei, ma insegnò l'uguaglianza e la fratellanza, e riprovò i

Farisei e gli Scribi. Egli non portò il regno della pace, perchè

durante la Sua vita l'ingiustizia e la crudeltà raggiunsero un

tale grado che Egli stesso cadde vittima di esse e morì d'una

morte ignominiosa sulla croce. Così gli ebrei pensavano e

dicevano, perché essi non capivano le Sacre Scritture né le

luminose verità contenute in esse; le conoscevano alla lettera

a memoria, ma del loro Spirito vivificatore non
comprendevano nemmeno una parola.

Ascoltate, ed io vi spiegherò come debbano interpretarsi le

circostanze che accompagnarono la venuta di Gesù Cristo

sulla terra.

Benché Gesù venisse da Nazaret, luogo conosciuto, egli

venne, anche, dal Cielo. Il corpo Suo nacque da Maria, ma il

Suo spirito venne dal Cielo. La spada che Egli portava era la

Sua lingua, con la quale Egli divise il bene dal male, il vero

dal falso, la fedeltà dalla infedeltà e la luce dalle tenebre. La

Sua parola era, in verità, una spada tagliente. Il trono sul quale

Egli sedette è il Trono Eterno, sul quale Cristo regna per

sempre; un Trono del Cielo, non della terra, perchè le cose

della terra svaniscono, mentre quelle del Cielo durano sempre.

Gesù interpretò nuovamente e completò la legge di Mosè ed

adempì alla legge dei profeti. La Sua parola conquistò

l'Oriente e l'Occidente. Il Suo regno è eterno. Egli esaltò fra

gli ebrei coloro che lo riconobbero; furono uomini e donne di

nascita umile, ma il contatto con Gesù li rese grandi e conferì

loro una dignità eterna. Per gli animali che dovevano vivere

insieme si dovevano intendere le sètte e le razze diverse, che

prima erano in guerra, mentre ora avrebbero vissuto in armo-

nia ed amore, bevendo insieme l'Acqua della Vita di Cristo, la

Fonte Eterna.

Così tutte le profezie intorno alla venuta di Cristo si

verificarono, ma gli ebrei chiusero gli occhi per non vedere, e

gli orecchi per non udire; e la Divina Realtà di Cristo passò

fra loro inosservata, sconosciuta e non amata.

È facile leggere le Sacre Scritture, ma solo con un cuore

mondo e con una mente pura si può capire il loro vero

significato. Domandiamo l'aiuto di Dio affinché possiamo

capire i Libri Sacri. Preghiamo che gli occhi vedano, che gli

orecchi odano e che i cuori desiderino ardentemente la pace.

La misericordia eterna di Dio è incommensurabile. Egli ha

sempre scelto delle anime, sopra le quali ha versato la divina

munificenza del Suo cuore; le cui menti Egli ha illuminato

con la luce celeste; alle quali Egli ha rivelato i misteri sacri, e

tenuto chiaro davanti agli occhi loro lo Specchio della Verità.

Questi sono i discepoli di Dio, e la Sua bontà è senza limiti.

Voi che siete i servi dell'Altruismo, potete esserne anche

discepoli. I tesori di Dio sono innumerevoli. Lo Spirito che

aleggia nelle Sacre Scritture è cibo per tutti gli affamati. Dio

che ha dato la rivelazione ai profeti Suoi, darà senza dubbio,

dall'abbondanza Sua, il pane quotidiano a tutti quelli che

fedelmente Glielo domandano.
LO SPIRITO SANTO È IL POTERE
INTERMEDIARIO TRA DIO E L'UOMO
4, Avenue de Camoens.
31 Ottobre.

La Realtà Divina è inconcepibile, illimitata, eterna,

immortale ed invisibile.

Il mondo della creazione è limitato dalla legge naturale, è

finito e mortale.

Della Realtà Infinita non si può dire che essa ascenda o

discenda. Essa trascende la comprensione dell'uomo, e non

può esser descritta in termini che si applicano alla sfera dei

fenomeni del mondo creato. L'uomo, dunque, ha assoluta

necessità del solo potere per mezzo del quale egli può ricevere

l'aiuto della Divinità, essendo quel solo potere capace di

metterlo in contatto con la Sorgente della vita.

Per mettere in relazione due estremi, un intermediario è

necessario. La ricchezza e la povertà, l'abbondanza e il

bisogno, ad esempio, non potrebbero mettersi in relazione

senza un intermediario.

Così possiamo dire che occorre un Mediatore fra Dio e

l'uomo, e questo Mediatore non è che lo Spirito Santo, il quale

mette in contatto il mondo creato con l'« Inconcepibile », con

la Divina Realtà. La Divina Realtà si può paragonare al sole, e

lo Spirito Santo ai raggi del sole. Come i raggi del sole

portano la luce ed il calore del sole alla terra, dando vita a tutti

gli esseri creati, così le Manifestazioni di Dio portano

all'umanità dal Sole della divina essenza il potere dello spirito

per dare luce e vita alle anime. Come vedete, un intermediario

è necessario fra il sole e la terra; il sole non discende alla

terra, e la terra non sale al sole. Questo contatto si effettua per

mezzo dei raggi del sole che portano la luce ed il calore. Lo

Spirito Santo è la luce del Sole della Verità che porta, col Suo

potere infinito, vita e luce a tutta l'umanità, che inonda tutte le

anime di splendore divino, che comunica le benedizioni della

misericordia di Dio al mondo intero. La terra, senza i raggi

del sole, non potrebbe ricevere da questo né luce né calore.

Similmente lo Spirito Santo è la vera causa della vita

dell'uomo; senza lo Spirito Santo egli non avrebbe l'intelletto,

non potrebbe acquistare quelle cognizioni scientifiche, alle

quali deve la sua grande influenza sopra il resto della

creazione. La luce dello Spirito Santo dà all'uomo la potenza

del pensiero e lo rende capace di fare scoperte per mezzo

delle quali egli piega le leggi della natura alla sua volontà.

Lo Spirito Santo è ciò che, per mezzo dei Profeti

di Dio, insegna le virtù spirituali all'uomo e lo rende

degno di ottenere la vita eterna. Tutte queste benedizioni sono

portate all'uomo dallo Spirito Santo; perciò possiamo

comprendere che lo Spirito Santo è l'intermediario tra il

Creatore ed il Creato. La luce ed il calore del Sole rendono la

terra fruttifera e danno la vita a tutto ciò che cresce, e lo

Spirito Santo vivifica le anime degli uomini.

I due grandi Apostoli, Pietro e Giovanni Evangelista,

furono uomini semplici, umili lavoratori che faticarono per il

loro pane quotidiano. Dal potere dello Spirito Santo le loro

anime furono illuminate, ed essi ricevettero le benedizioni

eterne di Gesù Cristo.
LE DUE NATURE DELL'UOMO
1° Novembre.

Oggi è un giorno di festa a Parigi: « Ognissanti ». Quale

pensate sia la ragione per cui questi esseri umani furon

chiamati « santi »? La parola ha un preciso significato: santo è

colui che mena una vita pura; colui che si è liberato da tutte le

debolezze e le imperfezioni umane.
Nell'uomo vi sono due nature: una elevata, quella

spirituale e una bassa, quella materiale. Con la prima egli si

avvicina a Dio; con l'altra egli vive soltanto per il mondo.

Indici di ambedue queste nature si riscontrano nell'uomo. Nel

suo aspetto materiale l'uomo esprime la falsità, la crudeltà e

l'ingiustizia; tutte queste sono le qualità della natura bassa

dell'uomo. Gli attributi della sua natura divina si manifestano

con l'amore, la misericordia, la benevolenza, la verità e la

giustizia; ognuno essendo espressione della sua natura più

elevata. Ogni buona abitudine, ogni qualità nobile

appartengono alla natura spirituale dell'uomo; mentre tutte le

sue imperfezioni e le sue azioni cattive provengono dalla sua

natura materiale. Quando la natura divina domina in un uomo

la natura umana, abbiamo un « santo ».

L'uomo ha il potere di fare tanto il bene che il male; se in

un uomo il potere per il bene predomina e sottomette le sue

inclinazioni al male, quell'uomo in verità può essere chiamato

« santo ». Ma se, al contrario, un uomo rifiuta le cose di Dio

e permette che le sue cattive passioni lo vincano, allora egli

non è migliore di un semplice animale.

I santi sono uomini che si sono liberati dal mondo

materiale e che hanno soggiogato il peccato. Essi vivono nel

mondo, ma non sono del mondo; i loro pensieri rimangono

sempre nella sfera dello spirito. Essi passano i loro giorni nel

far buone opere ed i loro atti esprimono l'amore, la giustizia e

la devozione a Dio. Essi sono illuminati da Dio; sono come

lampade che brillano sulle parti oscure della terra. Questi sono

i santi di Dio. Gli Apostoli, che furono discepoli di Gesù

Cristo, erano uomini come gli altri; essi, come i loro simili,

erano attirati dalle cose del mondo ed ognuno pensava

soltanto al proprio interesse. Essi non avevano un preciso con-

cetto della giustizia, e nel loro ambiente non si trovavano le

divine perfezioni. Ma poi, quando credettero in Cristo e Lo

seguirono, la loro ignoranza cedette il posto alla saggezza, la

crudeltà si cambiò in giustizia, la falsità in verità, le tenebre

divennero luce. Essi, che erano stati del mondo materiale,

divennero spirituali, divini. Essi, che erano stati figli delle

tenebre, divennero figli di Dio, divennero santi. Cercate

dunque di seguire i loro passi, lasciando dietro di voi tutte le

cose del mondo e sforzandovi di raggiungere il Regno Spi-

rituale

Pregate Iddio di rinforzarvi nelle virtù divine, così che

possiate essere come angeli nel mondo, e fari di luce che

rivelino i misteri del Regno Spirituale a coloro che hanno

cuori che sentano.

Dio mandò i profeti Suoi nel mondo per insegnare, e per

illuminare l’uomo, per spiegargli il mistero della potenza

dello Spirito Santo, per renderlo atto a riflettere la luce divina,

ed essere così, a sua volta, guida ad altri. I libri divini, la

Bibbia, il Corano e le altre scritture sacre sono stati dati da

Dio per guidare l'uomo sui sentieri della Virtù, dell'Amore,

della Giustizia, della Pace.

Perciò io vi esorto a seguire i consigli di questi Libri

Benedetti ed a regolare le vostre vite in modo che possiate,

seguendo gli esempi posti innanzi a voi, diventare, voi stessi, i

santi dell'Altissimo.
IL PROGRESSO
MATERIALE E SPIRITUALE
2 Novembre.
'Abdu’l-Bahá disse:

Oggi il cielo è chiaro, il sole risplende, e perciò il cuore

dell'uomo si rallegra! Un'atmosfera così chiara e bella dà

nuova vita e forza all'uomo, e se egli è ammalato sente una

volta di più nel suo cuore la dolce speranza della guarigione.

Questi doni della natura riguardano soltanto il lato fisico

dell'uomo, perchè solo il corpo può ricevere benefizi

materiali.

Se un uomo riesce nei suoi affari, nella sua arte o nella sua

professione, egli può aumentare il suo benessere fisico e dare

al suo corpo quegli agi nei quali si compiace. Vediamo oggi

intorno a noi come l'uomo si circonda di ogni lusso e di tutte

le comodità moderne, e come non nega niente al lato fisico e

materiale della sua natura. Ma state attenti che pensando

troppo al benessere del corpo non vi accada di dimenticare ciò

che è necessario per l'anima; perché i vantaggi materiali non

elevano lo spirito dell'uomo. La perfezione nelle cose del

mondo rende felice il corpo dell'uomo, ma non può in alcun

modo elevare l'anima sua.

Può darsi che ad un uomo che gode di ogni benefizio

materiale e che vive circondato da tutte le comodità che la

civiltà moderna può dare, sia invece negato il vero ed

importante dono dello Spirito Santo.

È cosa bella e lodevole il progresso materiale, ma nello

stesso tempo non bisogna trascurare il progresso più

importante, quello spirituale, e non bisogna chiudere gli occhi

alla luce divina che brilla fra noi. Soltanto migliorandoci tanto

spiritualmente quanto materialmente potremo fare un vero

progresso e diventare esseri perfetti.

Fu per portare la luce e la vita spirituale al mondo che

vennero i grandi Maestri. Essi vennero affinché il Sole della

Verità potesse manifestarsi e brillare nel cuore degli uomini, e

affinché per mezzo del suo potere meraviglioso gli uomini

potessero giungere alla Luce Eterna.

Quando venne Gesù Cristo, Egli diffuse la Luce dello

Spirito Santo sopra tutti coloro che erano intorno a Lui, ed i

suoi discepoli e tutti quelli che ricevettero il Suo splendore

diventarono esseri illuminati, spirituali.

Fu per manifestare questa Luce che Bahá'u'lláh nac-

que e venne in questo mondo. Egli insegnò la verità eterna

agli uomini e diffuse i raggi della Luce Divina su tutta la

terra.

Ahimè! Guardate come l'uomo disprezza questa Lu-

ce! Egli continua a camminare sulla sua via tenebrosa, e la

discordia, le liti e le guerre feroci prevalgono sempre. Egli

adopera il suo progresso materiale per soddisfare la sua

smania di guerra; egli costruisce strumenti diabolici e li usa

per distruggere i suoi fratelli.

Facciamo piuttosto ogni sforzo per raggiungere vantaggi

spirituali, perché questa è la sola via del vero progresso, di

quel progresso che viene da Dio ed è divino.

Io prego affinché voi tutti possiate ricevere i doni dello

Spirito Santo; così sarete in verità illuminati e andrete sempre

avanti e sempre più in alto verso il Regno di Dio. Allora i

vostri cuori saranno preparati a ricevere le buone novelle; i

vostri occhi saranno aperti e vedrete la Gloria di Dio; i vostri

orecchi non saranno sordi e udirete l'appello del Regno

Divino; e con parola divenuta eloquente chiamerete gli

uomini a conoscere il Potere Divino e l'Amore di Dio.

L' EVOLUZIONE DELLA MATERIA
E LO SVILUPPO DELL'ANIMA
3 Novembre.

A Parigi comincia a far freddo, così freddo che presto sarò

costretto ad andarmene, ma il vostro caldo amore mi trattiene

ancora qui. Dio volendo, spero di stare con voi ancora qualche

tempo; il freddo o il caldo del corpo non possono influenzare

lo spirito, perchè esso è riscaldato dal fuoco dell'amore di

Dio. Quando noi comprendiamo questo fatto, cominciamo a

capire qualche cosa della nostra vita nel mondo a venire.

Dio, nella Sua benevolenza, ce ne ha dato una idea in

questo mondo; ci ha fornito prove della differenza che esiste

fra il corpo, l'anima e lo spirito. Noi vediamo che il freddo, il

caldo e le sofferenze eccitano e toccano soltanto il corpo e

non hanno influenza sullo spirito. Quanto spesso vediamo un

uomo povero, ammalato, miseramente vestito senza nessun

mezzo per vivere, ma forte spiritualmente. Per quanto il suo

corpo sia sofferente, il suo spirito è libero e sano! E d'altra

parte quanto spesso vediamo un uomo ricco, fisicamente forte

e sano, ma con un'anima ammalata al punto di morire.

Appare assolutamente chiaro ad una mente aperta che lo

spirito dell'uomo è una cosa totalmente diversa dal suo corpo.

Lo spirito è invariabile e indistruttibile. Il progresso e lo

sviluppo dell'anima, la gioia e il dolore dell'anima sono

indipendenti dal corpo. Se un amico ci dà una gioia o un

dolore, o se un amore si rivela vero o falso, è l'anima che

viene impressionata. Se i nostri cari sono lontani, è l'anima

che soffre e il dolore dell'anima può reagire sul corpo.

Così, quando lo spirito è alimentato dalle sacre virtù, il

corpo è felice; se l'anima cade nel peccato, il corpo è in

angoscia!

Quando troviamo la verità, la costanza, l'amore e la fedeltà

siamo felici; ma quando incontriamo la menzogna, la perfidia

e l'inganno, siamo infelici. Queste sono tutte sensazioni

dell'anima, e non sono malattie del corpo. Così è chiaro che

l'anima, come il corpo, ha la sua propria individualità. E per

quanto il corpo subisca un cambiamento, non è necessario che

lo spirito ne sia toccato. Quando si rompe uno specchio sul

quale il sole brilla, lo specchio è rotto ma il sole continua a

brillare. Se un lume si rompe, la fiamma può continuare a

brillare. Gli stessi esempi valgono per lo spirito dell'uomo;

benché la morte distrugga il corpo dell'uomo, essa non ha

alcun potere sopra il suo spirito; lo spirito è eterno, non nasce

e non muore.

Quanto all'anima dell'uomo dopo la morte, essa rimane nel

grado di purezza raggiunto durante la vita del corpo, e dopo

liberata dal corpo, essa rimane immersa nell'oceano della

misericordia di Dio. Dal momento che l'anima lascia il corpo

e arriva nel mondo celeste, la sua evoluzione è spirituale e

questa evoluzione è l'Avvicinamento a Dio.

Nella creazione fisica, l'evoluzione è da un grado di

perfezione ad un altro. Il minerale passa con le sue perfezioni

minerali in un vegetale; il vegetale, con le sue perfezioni,

passa al regno animale, e così di seguito fino al regno umano.

Questo mondo apparentemente è pieno di contraddizioni;

in ognuno di questi regni (minerale, vegetale ed animale) la

vita esiste in un suo proprio grado e benché in confronto alla

vita dell'uomo, la terra sembri morta, anche essa ha una vita

sua propria. In questo mondo le cose vivono e muoiono, e

vivono poi di nuovo in altre forme di vita, ma nel mondo

dello spirito accade diversamente. L'anima non si evolve di

grado in grado, secondo una legge; essa si evolve

nell'avvicinarsi a Dio, per la misericordia e la benevolenza di

Dio.

La mia fervida preghiera è che noi possiamo tutti essere

nel Regno di Dio e a Lui vicino.
LE CONFERENZE SPIRITUALI
A PARIGI
4 Novembre.

Oggi in tutta l'Europa si sente parlare di conferenze, di

assemblee e di associazioni che si prefiggono vari scopi. Ve

ne sono di quelle che interessano il commercio o la scienza,

altre la politica, e così via. Tutte queste attività si svolgono a

favore della vita materiale, avendo di mira il progresso del

mondo della materia. Raramente vi spira un alito del mondo

spirituale. Coloro che vi prendono parte non sentono la voce

divina, non si curano delle « cose » di Dio.

Ma questa nostra riunione a Parigi è veramente spirituale.

L'Aura Divina scende fra voi e la Luce del Regno di Dio

risplende in ogni cuore. L'Amore Divino è un potere fra voi, e

con anime assetate ricevete con gioia il messaggio glorioso.

Voi, radunati qui concordi, con cuori affratellati e con anime

piene d'amore divino, desiderate l'Unità del mondo e lavorate

per essa. In verità questa è un'assemblea spirituale! Come su

un bel giardino profumato, così sopra di essa il Sole Celestiale

spande i suoi raggi d'oro, infondendo il suo calore e

rallegrando ogni cuore che è in attesa. L'amore di Cristo che

« sopravanza ogni conoscenza » è fra voi; lo Spirito Santo è

l'aiuto vostro.

Di giorno in giorno questa assemblea crescerà e diventerà

sempre più potente finchè il suo spirito conquisterà tutto il

mondo. Adoperatevi di tutto cuore ad essere volenterosi

apportatori della munificenza di Dio. Io vi dico che Egli vi ha

scelto quali Suoi messaggeri d'amore nel mondo, quali

apportatori dei doni spirituali all'uomo, quale mezzo di

diffusione dell'unità e della concordia sulla terra. Ringraziate

Dio di tutto cuore che un tal privilegio sia stato accordato a

voi. Una vita intera dedicata a glorificare Dio non è

abbastanza per ringraziarLo di un tale favore.

Innalzate i vostri cuori al di sopra del presente e guardate

con occhio fiducioso verso il futuro. Oggi il seme è gettato;

verrà il giorno nel quale spunterà una pianta rigogliosa coi

rami carichi di frutti. Rallegratevi, siate lieti che sia sorta

l'alba di questo giorno cercate di comprendere il suo potere,

perché è, in verità, meraviglioso. Dio vi ha coronati di onori e

nei vostri cuori Egli ha messo una stella radiosa; in verità la

luce di essa rischiarerà tutto il mondo.
I DUE GENERI DI LUCE
5 Novembre.

Oggi il tempo è oscuro e triste. Nell'Oriente il sole brilla

sempre; le stelle non sono velate, ci sono pochissime nuvole.

La luce sorge sempre dall'Oriente e manda il suo splendore

all'Occidente. Vi sono due generi di luce: C'è la luce visibile

del sole, per la quale possiamo vedere la bellezza del mondo

intorno a noi; senza questa luce non potremmo vedere niente.

Tuttavia, benché la funzione di questa luce sia di rendere a noi

visibile ogni cosa, essa non può darci il potere di vedere le

cose e di comprenderne le diverse bellezze, perché questa luce

non ha intelligenza né coscienza.

È la luce dell'intelletto che ci dà modo di comprendere e di

sapere; senza questa luce l'occhio fisico sarebbe inutile. La

luce dell'intelletto è la luce suprema, perchè è nata dalla Luce

Divina. La luce dell'intelletto ci rende possibile di

comprendere, di concepire tutto ciò che esiste; ma è soltanto

la luce divina che può farci vedere le cose invisibili, e che ci

permette di vedere quelle verità che saranno visibili al mondo

soltanto fra migliaia di anni.

Fu la luce divina che rese possibile ai profeti di

vedere duemila anni fa ciò che sarebbe accaduto, ed oggi

vediamo che la loro visione si è avverata.

È dunque questa luce che dobbiamo cercare, perché è più

potente di qualsiasi altra luce.

Fu per mezzo di questa luce che a Mosè fu possibile

comprendere l'apparizione divina, e udire la voce celeste che

parlò a Lui dal « pruno che ardea in fuoco » . E' di quella luce

che parla Maometto quando dice: « Alláh è la luce dei cieli e

della terra ».

Cercate di tutto cuore questa luce celeste, affinché possiate

comprendere le verità divine e possiate conoscere i misteri di

Dio, affinché le vie nascoste possano aprirsi davanti ai vostri

occhi. Questa luce si può paragonare ad uno specchio; come

uno specchio riflette tutto ciò che gli sta davanti, così questa

luce mostra agli occhi del nostro spirito tutto ciò che esiste nel

Regno di Dio, e ci fa conoscere le verità. Con l'aiuto di questa

luce rifulgente, l'interpretazione spirituale di tutte le Scritture

Sacre è diventata chiara; le cose nascoste dell'universo di Dio

sono state rese manifeste e siamo stati messi in grado di

comprendere i propositi divini riguardo all'uomo.

Prego che Dio, nella Sua misericordia, voglia illuminare i

vostri cuori e le vostre anime con la Sua luce gloriosa; allora

ognuno di voi brillerà come una stella raggiante nelle oscure

parti del mondo.
L’ASPIRAZIONE SPIRITUALE
NELL'OCCIDENTE
6 Novembre.
'Abdu’l-Bahá disse: Siate benvenuti!

Dalla terra d'Oriente io sono venuto nell'Occidente per

soffermarmi fra voi qualche tempo. Si dice spesso in Oriente

che il popolo d'Occidente manca di sentimenti spirituali; ma

io non trovo che ciò sia vero. Grazie a Dio, vedo e sento che

c'è una forte aspirazione spirituale fra i popoli dell'Occidente,

e noto che in qualche caso la loro percezione spirituale è

anche più acuta di quella dei loro fratelli d'Oriente. Se gli

insegnamenti dati nell'Oriente fossero stati diffusi con

coscienza nell'Occidente, il mondo oggi sarebbe un luogo più

illuminato. Benché nel passato tutti i grandi maestri spirituali

siano sorti in Oriente, vi sono tuttavia ancora colà molti

uomini assolutamente privi di sentimenti spirituali. Riguardo

alle cose dello spirito sono inanimati come pietre, e non

desiderano d'essere diversi, perché ritengono che l'uomo sia

soltanto una più alta specie d'animale, e che le cose di Dio

non lo riguardino.

Ma l'ambizione dell'uomo dovrebbe mirare più in

alto. Egli dovrebbe guardare sempre al di sopra di se

stesso, sempre in alto e in avanti, finché, per mezzo del-

la misericordia di Dio, egli possa entrare nel Regno Celeste.

Vi sono uomini che guardano soltanto al progresso fisico

ed all'evoluzione nel mondo della materia. Questi uomini

preferiscono studiare la somiglianza fra il loro corpo e quello

della scimmia piuttosto che contemplare la meravigliosa

dipendenza del loro spirito da quello dì Dio. Ed è strano

perché è nel fisico soltanto che l'uomo assomiglia alle

creature più basse; mentre per il suo intelletto egli è

totalmente diverso da esse.

L'uomo progredisce sempre. Il cerchio delle sue cognizioni

si allarga sempre più, e la sua attività mentale si diffonde in

molti e diversi rami. Guardate che cosa l'uomo ha potuto fare

nel campo della scienza! Pensate alle sue tante scoperte ed

alle sue innumerevoli invenzioni, alla sua profonda

conoscenza delle leggi della natura.

Nel campo dell'arte è lo stesso; e questo meraviglioso

sviluppo delle facoltà dell'uomo diventa sempre più rapido col

tempo. Se le scoperte, le invenzioni ed i miglioramenti

materiali degli ultimi millecinquecento anni potessero esser

messi insieme, vedreste che i progressi fatti da cento anni ad

oggi sono assai superiori a quelli ottenuti nei precedenti

quattordici secoli. La rapidità con cui l'uomo progredisce

aumenta di secolo in secolo.

Il potere dell'intelletto è uno dei più grandi doni di

Dio all'uomo; è quello che fa di lui una creatura più elevata

dell'animale. Perché mentre di secolo in secolo l'intelletto

dell'uomo cresce e si fa più acuto, quello degli animali rimane

lo stesso. Essi non sono oggi più intelligenti di mille anni fa!

Vi può essere prova migliore di questa per dimostrare la

dissimiglianza dell'uomo dall'animale? Ciò è certamente

chiaro come la luce del giorno!

Quanto alle perfezioni spirituali, esse sono diritto

connaturale dell'uomo ed appartengono a lui solo in tutta la

creazione. L'uomo è, in realtà, un essere spirituale., e solo

quando egli vive nello spirito è veramente felice. Il desiderio

di elevarsi spiritualmente è di tutti, ed è mia ferma

convinzione che i popoli dell'Occidente hanno un'alta

aspirazione spirituale.

La mia fervida preghiera è che la Stella dell'Oriente

diffonda i suoi raggi luminosi sul mondo occidentale, e che le

genti dell'Occidente si levino con forza, sincerità e coraggio in

aiuto dei loro fratelli d'Oriente.
CONFERENZA
TENUTA IN UNO STUDIO A PARIGI
6 Novembre.

Questa è in verità una casa Bahá'í. Ogni volta che si fonda

un luogo di riunione di questo genere si dà un aiuto immenso

allo sviluppo della città e del paese in cui si trova. Esso dà

incremento alla istruzione ed alla scienza, ed è benefico per il

suo intenso spiritualismo e per l'amore che diffonde fra le

genti.

La fondazione di tali luoghi di riunione è sempre seguita

dalla più grande prosperità. La prima Assemblea Bahá'í che

ebbe esistenza in Teherán fu specialmente benedetta! In un

anno crebbe così rapidamente che il numero dei suoi membri

aumentò di nove volte.

Oggi, nella lontana Persia, esistono molte assemblee nelle

quali gli amici di Dio s'incontrano nella contentezza,

nell'amore, nell'unità. Essi illustrano la Causa di Dio, educano

gli ignoranti, ed avvicinano i cuori in una fraterna

benevolenza. Sono essi che aiutano i poveri ed i bisognosi e

dànno loro il pane quotidiano. Essi portano amore e cure agli

ammalati e sono messaggeri di speranza e di consolazione ai

desolati ed agli oppressi.

Voi, a Parigi, fate che le vostre assemblee possano esser

simili a quelle, e possano dare frutti anche migliori!

Oh amici di Dio! Se avrete fede nella parola di Dio e sarete

forti, se, seguendo i precetti di Bahá'u'lláh vorrete curare gli

ammalati, rialzare i caduti, aiutare i poveri e i bisognosi,

ricoverare i derelitti, proteggere gli oppressi, confortare gli

addolorati ed amare l'umanità con tutto il vostro cuore, allora,

io vi dico: questo luogo di riunione vedrà presto un raccolto

meraviglioso. Di giorno in giorno ognuno farà progressi e

diventerà sempre più spirituale. Voi dovrete acquisire solide

fondamenta; i vostri scopi e i vostri desideri devono essere

chiaramente compresi da ogni membro. Essi devono essere i

seguenti:
I. - Mostrare compassione e benevolenza a tutta
l'umanità.
2. - Servire l'umanità.

3. - Cercare di guidare ed illuminare coloro che sono

nelle tenebre.

4. - Essere gentili con tutti, e mostrare affetto per

ogni creatura.

5. - Essere umili verso Dio, costante nella preghiera,

così da avvicinarsi a Dio ogni giorno di più.

6. - Agire sempre con fedeltà e sincerità tali che

ognuno possa esser considerato come la personificazione

dell'onestà, dell'amore, della fedeltà, della gentilezza, della

generosità e del coraggio.

7. - Stare lontano da tutto ciò che non avvicina a Dio,

sentirsi attirato dall'alito celeste, avere un'anima divina; così

che il mondo sappia che un Bahá'í è un essere perfetto.

Sforzatevi di raggiungere tutto ciò in queste riunioni.

Allora in verità voi, amici di Dio, vi riunirete con grande

gioia. Aiutatevi l'un l'altro, diventate come una persona sola

nell'unità perfetta.

Prego Dio che ogni giorno possiate progredire nello

spirito, che l'amore di Dio si manifesti in voi sempre di più,

che i sentimenti dei vostri cuori siano purificati e che i vostri

occhi siano rivolti verso di Lui. Possa ognuno di voi

avvicinarsi alla Soglia dell'Unità ed entrare nel Regno di Dio.

Possa ognuno di voi essere come una face ardente accesa col

fuoco dell'amore di Dio.
Bahá'u'lláh
7 Novembre.
'Abdu’l-Bahá disse:

Oggi vi parlerò di Bahá'u'lláh. Nel terzo anno, dopo che il

Báb ebbe dichiarato la Sua missione, Bahá'u'lláh, accusato dai

fanatici mullá , di credere alla nuova dottrina, fu arrestato e

messo in carcere. Il giorno dopo tuttavia, per opera di alcuni

ministri del Governo e di altri uomini influenti, Egli fu messo

in libertà. Più tardi fu arrestato di nuovo, ed i mullá Lo

condannarono a morte. Il governatore esitò ad eseguire questa

sentenza per paura d'una rivoluzione. I sacerdoti si adunarono

nella moschea, dinanzi alla quale era il luogo dell'esecuzione.

Il popolo della città si affollò al di fuori della moschea. I

falegnami portavano martelli e seghe, i macellai vennero con i

loro coltelli, i muratori coi loro picconi; tutti questi uomini,

incitati dai frenetici mullá, erano ansiosi di dividersi l'onore di

uccidere Bahá'u'lláh.

Nell'interno della moschea erano riuniti i dottori della

religione. Bahá'u'lláh stava dinanzi a loro e rispondeva alle

loro domande con grande saggezza. Il capo dei sapienti, in

ispecie, fu ridotto al silenzio da Bahá'u'lláh, che confutò tutti i

suoi argomenti.

Sorse una discussione fra due di quei sacerdoti in-

torno al significato di alcune parole contenute negli scritti del

Báb e accusandolo di inesattezza, essi sfidarono Bahá'u'lláh a

difenderlo se ne era capace. Ed i sacerdoti furono

profondamente umiliati, perché Bahá'u'lláh provò dinanzi

all'assemblea che il Báb aveva completamente ragione, e che

l'accusa era frutto di ignoranza.

Gli sconfitti decisero di sottoporlo alla tortura della

fustigazione e più infuriati di prima, Lo portarono fuori della

moschea sul luogo del supplizio dove una folla traviata

l'aspettava.

Ancora il governatore non osava cedere alla domanda dei

sacerdoti per la Sua esecuzione.

Vedendo in che pericolo trovavasi l'insigne prigioniero,

furono mandati alcuni uomini a salvarlo. Questi riuscirono

nell'intento, facendo un'apertura nel muro della moschea e

conducendo Bahá'u'lláh attraverso quella in un luogo sicuro,

ma non in libertà; poiché il governatore scaricò ogni

responsabilità dalle sue spalle, mandando Bahá'u'lláh a

Teherán. Quivi Egli fu messo in una prigione sotterranea,

dove la luce del giorno non si vedeva mai. Gli fu passata

intorno al collo una pesante catena, con la quale fu legato ad

altri cinque seguaci del Báb; questi ceppi furono serrati con

bulloni e dadi, forti e pesantissimi. I Suoi vestiti furono fatti a

brandelli, e così pure il Suo copricapo. In questa terribile

condizione fu tenuto per quattro mesi. Durante questo periodo

di tempo nessuno dei Suoi amici poté vederlo.

Un funzionario addetto alla prigione tentò di avvelenarlo,

ma il veleno non ebbe altro effetto che di causargli acute

sofferenze.

Dopo quattro mesi il governo diede a Bahá'u'lláh la libertà,

ma Lo mandò in esilio con la Sua famiglia, a Baghdád, dove

rimase per undici anni. Durante questo periodo di tempo Egli

fu sottoposto a vive persecuzioni, essendo sempre circondato

dal vigilante odio dei Suoi nemici. Egli sopportò i mali ed i

tormenti con coraggio e fermezza. Spesso, quando si alzava la

mattina, non sapeva se avrebbe vissuto fino al tramonto del

sole. Nel frattempo ogni giorno i mullá venivano a

interrogano sulla religione e sulla metafisica.

Finalmente il governatore turco Lo esiliò a Costantinopoli,

da dove fu inviato ad Adrianopoli; quivi rimase cinque anni.

Poi fu mandato al lontanissimo carcere della fortezza di

S.Giovanni d'Acri. Rinchiuso nella fortezza, Egli fu

sottoposto alla più stretta sorveglianza. Non posso trovar

parole atte a descrivervi le tante e tante tribolazioni alle quali

fu sottoposto, e tutte le sofferenze che Egli ebbe a sopportare

in quel carcere. Ma nonostante tutto ciò, fu da quella prigione

che Bahá'u'lláh scrisse a tutti i Sovrani d'Europa, e queste

lettere, eccetto una, furono mandate per posta.

L'epistola allo Scià Násiri'd-Dín fu affidata a un Bahá'í

persiano, Mirza Badí Khurássani, che si impegnò a rimetterla

nelle mani dello Scià.

Questo bravo uomo attese nelle vicinanze di Teherán il

passaggio dello Scià, che doveva appunto transitare da quelle

parti per recarsi al suo palazzo d'estate. Il coraggioso

messaggero lo seguì fino al palazzo ed aspettò sulla via,

presso l'entrata per più giorni. Sempre si vedeva aspettare

sulla strada, nello stesso luogo; infine la gente cominciò a

domandarsi perché mai egli rimaneva là. Lo Scià stesso sentì

parlare di quell'uomo, e ordinò ai suoi servi che fosse

condotto dinanzi a lui.

Badí' disse: « Servi dello Scià, io porto una lettera, che

devo rimettere nelle mani dello Scià stesso ». E quando fu alla

presenza di questi disse: « Io vi porto una lettera da parte di

Bahá'u'lláh ».

Badí' fu immediatamente afferrato ed interrogato da coloro

che desideravano procurarsi pretesti per nuove persecuzioni

contro Bahá'u'lláh.

Badí' non volle rispondere una sola parola; allora lo

torturarono, ma egli continuò a tacere. Dopo tre giorni lo

uccisero non essendo riusciti a farlo parlare. Questi crudelis-

simi uomini lo fotografarono mentre subiva la tortura .

Lo Scià dette la lettera di Bahá'u'lláh ai mullá, per-

ché gliela spiegassero. Dopo qualche giorno quei sacerdoti

dissero allo Scià che la lettera veniva da un nemico politico.

Lo Scià si indignò e disse: « Questa non è una spiegazione. Io

vi pago perché leggiate le mie lettere e rispondiate, quindi

obbedite! ».

Il contenuto e lo spirito della lettera diretta allo Scià

Násiri'd-Dín era, in breve, il seguente: « Ora che il tempo è

venuto in cui la Causa della Gloria di Dio è apparsa, io

domando che mi sia permesso di venire a Teherán per

rispondere a qualsiasi questione che possa essermi proposta

dai sacerdoti. Vi esorto ad elevarvi al disopra della mondana

magnificenza del vostro impero. Ricordatevi di tutti i grandi

re che vissero prima di voi; la loro gloria è svanita! ».

La lettera era scritta in bello stile, dava altri consigli al

monarca e gli parlava del futuro trionfo del Regno di

Bahá'u'lláh, tanto in Oriente quanto in Occidente. Lo Scià non

prese in considerazione i moniti contenuti in quella lettera, e

continuò la sua vita nello stesso modo sino alla fine.

Benché Bahá'u'lláh fosse in carcere, il grande potere dello

Spirito Santo fu con Lui. Nessun altro prigioniero avrebbe

potuto comportarsi come Lui. Nonostante tutte le sofferenze

che ebbe a sopportare, non si lamentò mai. Con maestosa

dignità, Egli rifiutò sempre di vedere il governatore e le

autorità della città.
LE BUONE IDEE
DEVONO ESSERE MESSE IN AZIONE
8 Novembre.

In tutto il mondo si sentono magnificare le belle frasi ed

ammirare i nobili precetti. Tutti dicono che amano ciò che è

buono e odiano tutto ciò che è cattivo. La sincerità è

ammirevole mentre la menzogna è spregevole. La fede è una

virtù, e il tradimento è una calamità per il genere umano. È

cosa bella il rallegrare i cuori ed è riprovevole l'esser causa di

dolore. Essere benevolo e misericordioso è virtù, mentre è

grave difetto odiare. È nobile l'esser giusto, è malvagio

l'essere ingiusto. È dovere di ognuno di essere pietoso e non

far male ad alcuno, e di evitare la gelosia e la malignità a tutti

i costi. La saggezza è la gloria dell'uomo, non l'ignoranza; la

luce, non le tenebre! È savio volgere lo sguardo verso Dio, e

stoltezza non rivolgersi a Lui. È nostro dovere di guidare

l'uomo verso l'alto, e non di sviarlo ad esser causa della sua

caduta. E molti altri esempi vi sono di simili belle frasi.

Ma tutti questi principi rimangono vane parole, e molto

raramente vediamo porli in azione. Al contrario, vediamo che

gli uomini sono traviati dalle passioni e dall'egoismo, ognuno

pensando soltanto a ciò che gli porterà vantaggio, anche se

questo porterà la rovina di un suo fratello. Tutti sono ansiosi

di far la loro fortuna, e poco o punto si curano della prosperità

degli altri. Si interessano soltanto della propria tranquillità e

del proprio benessere, mentre non si preoccupano affatto delle

condizioni del prossimo.

Sfortunatamente è questa la via seguita dalla maggior parte

degli uomini.

Ma i Bahá'í non devono essere così; bisogna che essi si

elevino al disopra di quella condizione. Per essi gli atti

devono essere più delle parole. È attraverso le loro azioni e

non soltanto per mezzo delle loro parole che essi devono

mostrarsi misericordiosi. Essi devono in ogni occasione

confermare con le loro azioni ciò che proclamano con le

parole. Le loro azioni devono dar prova della loro fede e

riflettere la Luce Divina.

Fate che le vostre azioni proclamino al mondo che siete

veramente Bahá'í, perché sono le azioni che parlano al mondo

e sono causa del progresso dell'umanità. Se siamo veri Bahá'í,

non abbiamo bisogno di frasi; gli atti nostri avranno effetto

nel mondo; diffonderanno la civiltà, daranno impulso al

progresso della scienza, e aiuteranno lo sviluppo delle arti.

Senza azione, niente si può compiere nel mondo materiale, né

possono le parole sole fare avanzare un uomo nel Regno

Spirituale. Non è soltanto per il bene fatto con la parola che

gli eletti di Dio hanno raggiunto la santità; ma perché con vita

paziente e con costante attività hanno portato luce al mondo.

Fate dunque sì che le vostre azioni possano essere ogni

giorno come belle preghiere. Volgetevi verso Dio e cercate

sempre di fare ciò che è giusto e nobile. Soccorrete i poveri,

rialzate i caduti, confortate gli addolorati, curate gli infermi,

incoraggiate i timorosi, liberate gli oppressi, infondete

speranza agli sfiduciati, ricoverate i derelitti! Tale è il lavoro

di un vero Bahá'í; questo è ciò che si aspetta da lui. Se ci

adoperiamo a fare tutto ciò, allora siamo veri Bahá'í, ma se di

ciò non ci curiamo, non siamo seguaci della Luce e non

abbiamo diritto a questo nome.

Dio, che vede tutti i cuori, sa fino a che punto le nostre vite

sono l'attuazione delle nostre parole.
IL VERO SIGNIFICATO
DEL BATTESIMO DELL'ACQUA
E DEL FUOCO
9 Novembre.

Nel Vangelo secondo Giovanni, Gesù disse: « In verità vi

dico che se alcuno non è nato d'acqua e di Spirito, non può

entrare nel Regno di Dio » . I preti hanno interpretato questa

frase nel senso che il battesimo sia necessario per la

salvazione.

In un altro Vangelo è detto: « Egli vi battezzerà con lo

Spirito Santo e col fuoco » .

Così l'acqua del battesimo ed il fuoco sono una cosa sola!

Non può intendersi che « l'acqua » di cui si parla sia l'acqua

elemento fisico, poiché questa è precisamente l'opposto di

« fuoco », l'una distrugge l'altro. Quando nel Vangelo Gesù

Cristo parla di « acqua », Egli intende riferirsi a ciò che

produce la vita, perché senza acqua nessuna creatura al

mondo potrebbe vivere. Minerali. vegetali, animali ed uomini,

tutti hanno necessità dell'acqua per la loro stessa esistenza.

Sicuro, anche il minerale ha una certa forma di vita ed

anch'esso non può fare a meno dell'acqua per la sua propria

esistenza, come ci hanno provato le ultime scoperte

scientifiche.

L'acqua è la causa della vita, e quando Gesù parla

dell'acqua, Egli simboleggia ciò che è la causa della Vita

Eterna. Quest'acqua di cui Egli parla, quest'acqua che dà la

vita, assomiglia al fuoco, che non è altro che l'amor di Dio, e

questo amore è la vita delle nostre anime.

Col fuoco dell'amore di Dio si brucia il velo che ci separa

dalle verità. celesti, e così, con chiara visione, possiamo

avanzarci ed elevarci, progredendo nelle vie della virtù e della

santità e diventando apportatori di luce al mondo.

Niente vi è di più grande o di più sacro che l'amore di Dio.

Esso risana l'ammalato, è un balsamo per il ferito, è gioia e

consolazione a tutto il mondo, e per suo mezzo soltanto

l'uomo può ottenere la vita eterna. L'essenza di tutte le

religioni è l'amore di Dio, ed esso è la base di tutti gli

insegnamenti sacri.

Fu l'amore di Dio che guidò Abramo, Isacco e Giacobbe;

che dette forza a Giuseppe in Egitto, e coraggio e pazienza a

Mosè. Per mezzo dell'amore di Dio, Gesù fu mandato nel

mondo a dare il Suo esempio inspiratore di una vita perfetta,

di sacrificio di se stesso e di devozione, a portare agli uomini

il messaggio della vita eterna. Fu l'amore di Dio che dette a

Maometto il potere di portare gli arabi da uno stato di animale

degradazione ad un più elevato stato di esistenza. Fu l'amore

di Dio che sostenne il Báb e Lo portò al Suo sacrifizio

supremo, facendo del Suo petto il volontario bersaglio di

mille pallottole. Finalmente fu l'amore di Dio che dette

all'Oriente Bahá'u'lláh, e che manda ora la luce dei Suoi

insegnamenti al lontano Occidente e da un polo all'altro.

Così io esorto tutti voi, che avete una chiara idea del suo

potere e della sua bellezza, a sacrificare tutti i vostri pensieri,

le vostre parole ed azioni per portare la conoscenza dell'amore

di Dio in ogni cuore.
DISCORSO
A « L'ALLEANZA SPIRITUALISTA »
Sala dell'Ateneo
St. Germain, 9 Novembre.

Desidero esprimervi la mia gratitudine per la vostra

ospitalità, e la mia gioia di trovare che siete spiritualmente

disposti. Sono felice di essere presente in una assemblea come

questa, che si aduna per ascoltare il messaggio divino. Se

poteste vedere con occhi di verità. grandi onde di spiritualità

si renderebbero a voi visibili in questo luogo.

La potenza dello Spirito Santo è qui per tutti. Sia lode a

Dio che i vostri cuori sono inspirati da divino fervore. Le

vostre anime sono come onde sul mare dello Spirito; benchè

ogni individuo sia un'onda distinta dalle altre, il mare è uno e

tutti sono uniti in Dio.

Ogni cuore deve irradiare l'unità, perchè la luce dell'unica

sorgente divina di tutti possa risplendere chiara e luminosa.

Non dobbiamo considerare le onde separatamente, ma il mare

intero. Dobbiamo salire dall'individuo alla collettività. Lo

spirito è come un grande mare, le onde del quale sono le

anime degli uomini.

Ci dicono le Sacre Scritture che la Nuova Gerusa-

lemme apparirà sulla terra. È evidente che questa città

celeste non è costruita di pietre e di calcina, che non è una

città fatta con le mani, ma eterna nei Cieli!

Questo è un simbolo profetico, il quale significa che

verranno di nuovo gli insegnamenti divini ad illuminare i

cuori degli uomini. Per lungo tempo questo sacro

avvertimento ha guidato l'umanità. Ma ora, finalmente, la città

santa della nuova Gerusalemme è tornata nel mondo; è

apparsa di nuovo sotto un cielo orientale; dall'orizzonte della

Persia il Suo splendore si è levato ad illuminare il mondo

intero. Vediamo in questi giorni l'adempimento della profezia

divina. Gerusalemme disparve. La città santa fu distrutta, ora

è ricostruita; fu rasa al suolo, ma ora le sue mura ed i suoi

pinnacoli sono stati riedificati, e torreggiano nella loro

rinnovata e gloriosa bellezza.

Nel mondo occidentale la prosperità materiale ha trionfato,

mentre nell'oriente è apparso il Sole spirituale. Sono molto

felice di vedere una assemblea come questa a Parigi, dove il

progresso spirituale e il progresso materiale si sono incontrati

in perfetta unione.

L'uomo, il vero uomo, è anima, non corpo; benché l'uomo

fisicamente appartenga al regno animale, pure l'anima sua lo

innalza al di sopra del resto della creazione. Guardate come la

luce del sole illumina il mondo della materia; allo stesso

modo la luce divina diffonde i suoi raggi nel regno dell'anima.

È l'anima che fa della creatura umana un'essere celeste!

Col potere dello Spirito Santo l'uomo, per mezzo della sua

anima, è messo in grado di ricevere impressioni dalla divina

essenza delle cose. Tutte le grandi opere dell'arte e della

scienza stanno a provare questo potere dello Spirito.

Lo stesso Spirito dà la vita eterna. Solo a quelli che sono

battezzati dallo Spirito Divino sarà dato il potere di stringere

tutti i popoli nel vincolo dell'unità. È col potere dello Spirito

che l'orientale mondo del pensiero spirituale può mescolarsi

con l'occidentale regno dell’azione; così da far diventare

divino il mondo della materia. Ne consegue che tutti coloro

che lavorano per il Piano Supremo sono soldati nell'esercito

dello Spirito.

La luce del mondo celeste fa guerra contro il mondo

dell'ombra e dell'illusione. I raggi del Sole della Verità

disperdono le tenebre della superstizione e della discordia.

Voi siete dello Spirito! A voi che cercate la verità, la

rivelazione di Bahá'u'lláh verrà come una grande gioia!

Questo insegnamento è dello Spirito; non vi è in esso un

precetto che non sia dello Spirito Divino.

Lo Spirito non può essere percepito dai sensi materiali del

corpo, se non si esprime in esteriori segni ed opere. Il corpo

umano è visibile: l'anima è invisibile. È tuttavia l'anima che

dirige le facoltà dell'uomo, che governa la vita umana.

L'anima ha due principali facoltà: come le circostanze

esteriori sono comunicate all'anima dagli occhi, dagli orecchi

e dal cervello dell'uomo, così l'anima comunica i suoi desideri

ed i suoi propositi attraverso il cervello alle mani ed alla

lingua, ed in tal maniera si esprime. La seconda facoltà

dell'anima si esprime nel campo della visione, dove l'anima,

abitata dallo spirito, ha la propria esistenza e funziona senza

l'aiuto dei materiali sensi corporali.

Là, nel regno della visione, l'anima vede senza l'aiuto

dell'occhio fisico, ode senza bisogno dell'orecchio e viaggia

senza dipendere dal moto fisico. Perciò è chiaro che lo spirito

nell'anima dell'uomo può funzionare per mezzo del corpo,

usando gli organi dei sensi ordinari, e che può anche vivere ed

agire senza il loro aiuto nel campo della visione. Ciò prova

pienamente la superiorità della anima dell'uomo in confronto

del suo corpo; la superiorità dello Spirito sulla materia.

Per esempio, guardate questa lampada: non è la luce

interna superiore alla lampada che la contiene? Per quanto

bella possa essere la forma della lampada, se non vi è luce, la

lampada non raggiunge il suo scopo, è senza vita, è una cosa

morta. La lampada deve avere la luce. ma la luce non ha

bisogno della lampada.

Lo spirito non ha necessità di avere un corpo, ma il

corpo o ha lo spirito o non può vivere. L'anima può

vivere senza un corpo, ma il corpo senza un’anima muore. Se

un uomo perde la vista, l'udito, una mano o un piede, se

l’anima e ancora nel corpo, egli vive e può manifestare le

virtù divine. D'altra parte, senza lo spirito, sarebbe

impossibile ad un corpo di esistere allo stato perfetto.

Il più grande potere dello Spirito Santo sta nelle

manifestazioni divine della verità. Per mezzo del potere dello

Spirito, gli insegnamenti celesti sono stati portati nel mondo

dell'umanità. Per mezzo del potere dello Spirito la vita eterna

è venuta ai figli dell'uomo. Per mezzo del potere dello Spirito

la gloria divina ha brillato dall'Oriente all'Occidente, e per

mezzo dello stesso Spirito le forze divine dell'umanità si

faranno manifeste. I nostri sforzi devono essere diretti a

distaccarci dalle cose del mondo, dobbiamo sforzarci di

divenire più spirituali, più illuminati, di seguire i consigli

degli insegnamenti divini, di seguire la causa dell'unità e della

vera uguaglianza; di essere misericordiosi, di riflettere l'amore

del più Eccelso di tutti gli uomini; cosicchè la luce dello

Spirito possa manifestarsi in ogni nostra azione, affinchè tutta

l'umanità sia unita, il mare tempestoso si calmi, e ogni

burrascosa onda sparisca dalla superficie dell'oceano della

vita, lasciandolo calmo e pacifico. Allora il genere umano

vedrà la Nuova Gerusalemme, entrerà dentro le sue porte e

riceverà la munificenza divina.

Ringrazio Dio di essere stato oggi fra voi, e ringrazio voi

per i vostri sentimenti spirituali. Io prego affinchè si accresca

il vostro fervore divino ed aumenti il potere dell'unità nel

vostro spirito, cosicchè possano compiersi le profezie e

verificarsi in questo grande secolo della luce di Dio tutte le

liete cose annunziate nelle Sacre Scritture.

Questa è quella luminosa epoca di cui Gesù Cristo parlò

quando ci insegnò a pregare « il tuo regno venga, la tua

volontà sia fatta in terra, come in cielo»

Spero che questa sia anche la vostra aspettazione e il

vostro gran desiderio. Noi siamo uniti all'unico scopo e nella

comune speranza che possiamo essere tutti come un solo

uomo e che ogni cuore sia illuminato dall'amore del nostro

Divino Padre Iddio.

Possano tutti i nostri atti essere spirituali, e tutti i nostri

interessi e le nostre affezioni concentrate nel Regno della

Gloria.
L'EVOLUZIONE DELLO SPIRITO
15, rue Greuse, Parigi
10 Novembre
'Abdu'I-Bahá disse:

Stasera parlerò dell'evoluzione o progresso dello spirito.

Il riposo assoluto non esiste nella natura. Tutte le cose o

progrediscono o perdono terreno. Tutto si muove o in avanti o

indietro; niente è senza moto.

Dalla sua nascita, l'uomo progredisce fisicamente fino alla

maturità: allora, arrivato al fiore della sua vita, egli

incomincia a declinare; la forza e i poteri del suo corpo

diminuiscono, e gradualmente egli arriverà all'ora della morte.

Similmente una pianta cresce dal seme fino alla maturità,

ed allora la sua vita comincia a declinare finchè appassisce e

muore. Un uccello si alza ad una certa altezza, e raggiunto nel

suo volo il più alto punto possibile, comincia a discendere

verso la terra.

E' evidente che il moto è essenziale ad ogni esistenza.

Tutte le cose materiali progrediscono fino ad un certo punto,

poi cominciano a declinare. Questa è la legge che governa

l'intera creazione fisica.

Ora esaminiamo l'anima. Abbiamo visto che il

moto è essenziale all'esistenza; nessuna delle cose che hanno

vita è senza movimento. Tutta la creazione, sia del regno

minerale o vegetale o animale, è costretta ad obbedire alla

legge del moto; deve o ascendere o discendere. Ma per

l'anima umana non c'è decadenza. Il suo solo movimento è

verso la perfezione; elevazione e progresso solamente

costituiscono il moto dell'anima. La perfezione divina è

infinita, perciò il progresso dell’anima è illimitato. Fin da

quando un essere umano viene al mondo, l'anima progredisce,

l'intelletto cresce e la sapienza aumenta. Quando il corpo

muore, l'anima continua a vivere. Tutti i diversi gradi degli

esseri appartenenti alla creazione fisica sono limitati, ma l'ani-

ma non ha limiti.

In tutte le religioni esiste la credenza che l'anima

sopravviva alla morte del corpo. Si chiedono intercessioni per

i cari morti; si dicono preghiere per il miglioramento del loro

stato e per la remissione dei loro peccati. Se l'anima perisse

col corpo tutto ciò non avrebbe senso. Se all’anima non fosse

possibile di avanzare verso la perfezione dopo essersi liberata

dal corpo, che vantaggio arrecherebbero tutte queste

amorevoli, devote preghiere?

Leggiamo nelle Sacre Scritture che « tutte le buone opere

si ritrovano ». Ora, se l'anima non sopravvivesse, nemmeno

queste parole avrebbero un significato!

Il fatto stesso che il nostro istinto spirituale, non datoci

certamente invano, ci porta a pregare per il bene dei nostri

cari che se ne sono andati da questo mondo, non prova forse

che essi continuano ad esistere?

Nel mondo dello Spirito non si può retrocedere. Il mondo

dei mortali è un mondo di contraddizioni, di opposti. Essendo

il moto inevitabile tutto deve andare o in avanti o retrocedere.

Nel campo dello spirito, non è possibile arretrare; tutto il

movimento non può essere che verso uno stato perfetto.

« Progresso » è l'espressione dello Spirito nel mondo della

materia. L'intelligenza dell'uomo, il potere del ragionamento,

le sue cognizioni, le sue scoperte scientifiche, essendo

manifestazioni dello Spirito, sono sotto la inevitabile legge

del progresso spirituale, e sono, perciò, necessariamente

immortali.

La mia speranza è che voi progrediate sempre tanto nel

campo dello Spirito che in quello della materia; che la vostra

intelligenza si sviluppi, le vostre cognizioni aumentino, e la

vostra mente si apra sempre di più.

Dovrete sempre spingervi avanti, mai rimaner fermi.

Evitate l’inerzia, che è il primo passo indietro, verso la

decadenza. Tutta la creazione fisica è caduca. I corpi sono

composti di atomi; quando questi atomi cominciano a

separarsi, ha luogo la decomposizione, ed allora viene ciò che

si chiama la morte. Questa composizione di atomi, che

costituisce il corpo o l'elemento mortale di qualsiasi essere

creato, è temporanea. Quando viene meno la potenza di

attrazione che tiene questi atomi insieme, il corpo, come tale,

cessa di esistere.

Per l'anima non è così. L'anima non è una combinazione di

elementi; non è composta di tanti atomi; essa è di una

indivisibile sostanza, e perciò eterna. L’anima è

completamente fuori dell'ordine della creazione fisica; essa è

immortale.

La filosofia scientifica ha dimostrato che un elemento

semplice (« semplice » nel senso di « non composto ») è

indistruttibile, eterno.

L'anima, non essendo una composizione di elementi, è, in

carattere, come un elemento semplice, e perciò non può

cessare di esistere.

L'anima, essendo di una sostanza indivisibile, non può

esser soggetta né a decomposizione né a distruzione, e perciò

non c'è ragione alcuna perchè possa arrivare ad una fine. Tutte

le cose viventi mostrano segni della loro esistenza; ne

consegue che questi segni non potrebbero per se stessi

esistere, se ciò che esprimono o che provano non esistesse.

Una cosa che non esiste, non può, certamente, dar segni di

esistenza. Gli innumerevoli segni dell'esistenza dello Spirito

stanno sempre dinanzi a noi.

Le tracce dello Spirito di Gesù Cristo, l'influenza

dei Suoi divini insegnamenti, sono oggi con noi e dure-

ranno sempre. Una cosa inesistente non può indiscutibilmente

dar segni di vita. Per potere scrivere, un uomo deve esistere;

uno che non esiste non può scrivere. Lo scrivere è in se stesso

un segno dell'anima e dell'intelligenza di chi scrive. Le Sacre

Scritture, con sempre gli stessi insegnamenti, provano la

continuità dello Spirito.

Considerate lo scopo della creazione: è mai possibile che

tutto sia stato creato per evolversi e svilupparsi attraverso

innumerevoli secoli, con questa ristretta finalità in vista; pochi

anni di vita d'un uomo sulla terra? Non è inammissibile che

questo sia lo scopo supremo dell'esistenza?

Il minerale si evolve finchè è assorbito nella vita d'una

pianta; la pianta progredisce finché perde la sua vita con

quella dell'animale; l'animale a sua volta, facendo parte del

cibo dell'uomo, è assorbito nella vita umana. Così si vede che

l'uomo è la somma totale della creazione, l'essere superiore a

tutti gli altri, la meta del progresso di innumerevoli secoli di

esistenza.

Tutt'al più l'uomo passa una novantina d'anni in questo

mondo; un breve tempo davvero. Ma cessa un uomo di

esistere quando lascia il suo corpo? Se la vita giunge ad un

fine, allora tutta la precedente evoluzione è inutile, tutto è

stato fatto per niente! È possibile immaginare che la creazione

non abbia uno scopo più importante?

L'anima è eterna. I materialisti domandano: « Dov’è

l'anima? Che cosa è? Non possiamo né vederla né toccarla ».

Ecco come dobbiamo loro rispondere: Per quanto grande

possa essere il progresso del minerale, esso non ha il potere di

comprendere il mondo vegetale. Ora, questa mancanza di

comprensione non prova la inesistenza della pianta. Per

quanto alto sia il grado di evoluzione a cui la pianta può

giungere, essa non può capire il mondo animale:

quest'ignoranza non vuol dire che l'animale non esista.

L'animale, sia pure altissimo il suo grado di sviluppo, non può

immaginare l'intelligenza dell'uomo, né può farsi un'idea della

natura dell'anima umana. Ma, diciamo ancora, ciò non prova

che l'uomo sia senza intelletto, o senza anima. Tutti questi

fatti dimostrano soltanto che una forma di creazione non ha il

potere di comprendere una forma superiore a se stessa.

Questo fiore può non aver nozione di un essere come

l'uomo, ma il fatto della sua ignoranza non toglie che esista

l'umanità. Allo stesso modo, se i materialisti non credono

nell'esistenza dell'anima la loro incredulità non prova affatto

che non esista un regno tale come quello dello spirito.

L'esistenza stessa dell’intelletto dell'uomo è una prova della

sua immortalità. L'oscurità prova che esiste la luce, perchè

senza la luce non vi sarebbe l'ombra. La povertà dimostra

che c'è la ricchezza, perchè senza la ricchezza, come

potremmo misurare la povertà? L'ignoranza è un segno che la

sapienza esiste, perchè senza la sapienza non vi potrebbe

essere ignoranza. Dunque, l'idea della mortalità presuppone

l'idea dell'immortalità; perchè se non vi fosse la vita eterna

non vi sarebbe modo di misurare la vita di questo mondo.

Se lo spirito non fosse immortale, come potrebbero le

Manifestazioni di Dio sopportare così dure prove? Perchè

Gesù Cristo soffrì la orribile morte sulla croce? Perchè

Maometto sopportò tante persecuzioni? Perchè il Báb fece il

sacrificio supremo, e perchè Bahá'u'lláh passò la Sua vita in

carcere? Tanto soffrire non può non essere prova della vita

eterna dello spirito. Gesù soffrì, si sottopose ad ogni prova,

perché il Suo spirito era immortale.

Se un uomo riflette, può comprendere il significato

spirituale della legge del progresso; come tutto si muove dal

grado inferiore a quello superiore. Soltanto un uomo senza

intelletto può, dopo aver considerato tutte queste cose,

immaginare che il grande sistema della creazione cessi ad un

tratto di progredire, che l'evoluzione giunga ad una fine così

inadeguata! I materialisti che ragionano in questo modo e

pretendono che non ci è possibile vedere il mondo dello

Spirito o percepire le benedizioni di Dio, sono davvero come

gli animali che non hanno alcuna intelligenza; hanno occhi e

non vedono, hanno orecchi e non sentono. E questa mancanza

di vista e di udito altro non prova che la loro inferiorità. Di

essi si legge nel Corano: « Sono uomini ciechi e sordi per lo

spirito ». Essi non adoperano quel grande dono di Dio, il

potere dell'intelletto, per il quale potrebbero vedere e udire

con gli occhi e con gli orecchi dello spirito, e comprendere

con un cuore divinamente illuminato.

La incapacità della mente del materialista di afferrare

l'idea della vita eterna non prova la inesistenza di quella vita.

La comprensione dell'altra vita dipende dalla nostra nascita

spirituale.

Io prego perchè le vostre aspirazioni e le vostre facoltà

spirituali possano aumentare ogni giorno e perchè non lasciate

mai che i sensi materiali nascondano ai vostri occhi lo

splendore della Luce Celeste.
I DESIDERI E LE PREGHIERE
DI Abdu'l-Bahá
15 Novembre.
'Abdu’l-Bahá disse:

Benvenuti voi tutti miei carissimi! Giorno e notte io prego

il Cielo per voi affinchè siate forti e affinchè possiate tutti

partecipare alle benedizioni di Bahá'u'lláh ed entrare nel

Regno Divino. Supplico Iddio che possiate diventare esseri

nuovi, illuminati dalla luce divina, come lampade accese, e

che la conoscenza dell'amore di Dio possa diffondersi da un

capo all'altro dell'Europa. Possa questo amore infinito

riempire i vostri cuori e le vostre menti, così da non lasciar

posto alla tristezza; e possiate voi con gioia spiccare il volo

come uccelli verso il Divino Splendore. Possano i vostri cuori

diventare nitidi e puri come specchi tersi, nei quali la piena

gloria del Sole della Verità possa riflettersi.

Possano i vostri occhi vedere i segni del Regno di Dio, e i

vostri orecchi udire, con perfetta comprensione, la

proclamazione celeste che risuona fra voi. Possano le vostre

anime ricevere aiuto e conforto, e, così rinforzate, vivere

secondo gli insegnamenti di Bahá'u'lláh.

Io prego che ognuno di voi possa essere come una fiamma

d'amore nel mondo, e che la chiarezza della vostra luce e il

calore del vostro affetto possano giungere al cuore di ogni

triste e addolorato figlio di Dio. Possiate voi essere come

brillanti stelle, sempre chiare e luminose nel Regno di Dio.

Vi consiglio di studiare attentamente gli insegnamenti di

Bahá'u'lláh, così da potere, con l'aiuto di Dio, divenire Bahá'í

in fatto e in verità.
IL CORPO, L'ANIMA E LO SPIRITO
4, Avenue de Camoens, Parigi
17 Novembre.

Vi sono nel mondo dell'umanità tre stadi: Del corpo,

dell'anima e dello spirito.

Il corpo è lo stadio fisico o animale dell'uomo. Dal punto

di vista del corpo, l'uomo fa parte del regno animale. I corpi

degli uomini e degli animali sono ugualmente composti di

elementi tenuti insieme dalla legge dell'attrazione.

Come l'animale. l'uomo possiede le facoltà dei sensi. è

soggetto al caldo, al freddo, alla fame, alla sete ecc. Ma

diversamente dall'animale, l'uomo ha un'anima ragionevole:

l'intelligenza umana. Quest'intelligenza dell'uomo è

l'intermediario fra il suo corpo e il suo spirito.

Quando l'uomo permette allo spirito d'illuminare attraverso

la sua anima il suo intelletto, allora in lui v'è tutta la

creazione; perchè l'uomo essendo il punto culminante di tutto

ciò che è venuto prima quindi superiore ad ogni precedente

evoluzione, contiene in se stesso tutto il mondo inferiore.

Illuminata dallo spirito per mezzo dell'anima, la radiosa

intelligenza dell'uomo fa di lui il coronamento della

creazione.

Ma d'altra parte, quando l'uomo non apre la men-

te ed il cuore alla benedizione dello Spirito, ma volge l'anima

al lato materiale, alla parte fisica della sua natura, allora egli

cade del suo alto rango e diventa inferiore agli animali nel

regno loro. In tal caso l'uomo si trova in una condizione

dolorosa! Poichè se le qualità spirituali dell'anima, aperta

all'alito dello Spirito Divino, non sono mai adoperate,

finiscono per atrofizzarsi, indebolirsi, e divenire da ultimo

impotenti; mentre venendo esercitate soltanto le qualità

materiali dell'anima, queste diventano paurosamente potenti, e

l'uomo infelice, traviato, diviene più selvaggio, più ingiusto,

più abbietto, più crudele, più malvagio degli stessi animali

bruti. Tutte le sue aspirazioni e tutti i suoi desideri ricevono

forza dalla parte più bassa della natura dell'anima, egli diventa

sempre più brutale, fino a che tutto l'essere suo viene a non

trovarsi in alcun modo superiore a quello delle bestie che

periscono. Gli uomini in questo stato, pensano solo a fare

perfide azioni, a nuocere e a distruggere; mancano

completamente dello Spirito della Compassione Divina,

perchè la qualità celestiale dell'anima è dominata da quella

della materialità.

Se al contrario, la natura spirituale dell'anima è stata così

rinvigorita da tener sottomessa la parte materiale, allora

l'uomo si avvicina alla Divinità; la sua natura umana si

innalza talmente che le virtù delle Coorti Celesti si

manifestano in lui; egli irradia la misericordia di Dio, stimola

il progresso Spirituale del genere umano, perchè egli diventa

la luce che illumina la via agli uomini.

Voi capite come l'anima sia l'intermediario fra il corpo e lo

spirito. Alla stessa guisa questo albero è l'intermediario fra il

seme e il frutto . Quando il frutto dell'albero apparisce e si

matura, allora sappiamo che l'albero è perfetto. Se l'albero non

producesse frutti, sarebbe una pianta inutile, non avendo

alcuno scopo!

Quando un'anima ha in sé la vita dello spirito, produce

buoni frutti e diviene un albero divino. Vorrei che cercaste di

ben capire questo esempio.

Spero che l'ineffabile bontà di Dio vi darà tanta forza da

far sì che la qualità celestiale delle anime vostre, la quale le

congiunge allo spirito, dominerà sempre sulla parte materiale,

regolando i sensi così completamente che le vostre anime si

avvicineranno alle perfezioni del Regno Divino. Possano i

vostri visi, volgersi saldamente verso la luce divina e

diventare così luminosi che tutti i vostri pensieri, le vostre

parole e i vostri atti risplendano della radiosa luce spirituale

che domina le vostre anime, cosicchè in qualunque assemblea

nel mondo vi troviate possiate mostrare la perfezione della

vostra vita.

Alcuni uomini si occupano solamente delle cose di questo

mondo; le loro menti si limitano alle maniere esteriori ed ai

tradizionali interessi, e non vedono alcun altro regno di

esistenza, non capiscono il significato spirituale di tutte le

cose. I loro pensieri ed i loro sogni hanno per oggetto la fama

mondana e il progresso materiale. Il loro orizzonte è limitato

dai piaceri sensuali e dalle comodità della vita; le loro più alte

ambizioni consistono in successi mondani. Essi non frenano

le loro tendenze basse; mangiano bevono e dormono! Come

l’animale, non pensano ad altro che al loro benessere fisico. È

vero che a queste necessità bisogna pure adempiere. La vita è

un peso che bisogna portare mentre siamo sulla terra; ma non

si deve lasciare che le cure delle cose materiali della vita

prendano tutti i pensieri e le aspirazioni di un essere umano.

Le ambizioni del cuore dovrebbero elevarsi ad una meta più

luminosa; l'attività mentale dovrebbe alzarsi a livelli più alti.

L'uomo dovrebbe tenere nell'anima la visione della perfezione

celeste, e prepararvi una dimora per la inesauribile

munificenza dello Spirito Divino.

Lasciate che la vostra ambizione sia la realizzazione sulla

terra d'una civiltà celeste! Domando per voi la benedizione

suprema; possiate voi essere dotati della vitalità dello Spirito

Santo così da dare la vera vita al mondo.
I Bahá'í DEVONO DARE CUORE ED ANIMA
ALL'ALTA OPERA DI PORTARE NEL MONDO
UNA MIGLIORE CONDIZIONE
19 Novembre.

Quanta gioia dà il vedere un'adunanza come questa, che è

in verità una riunione di « uomini celestiali ».

Siamo tutti uniti in uno scopo divino, non abbiamo alcun

fine materiale, e il nostro desiderio più vivo è quello di

diffondere nel mondo l'amore di Dio!

Noi lavoriamo e preghiamo per l'unità del genere umano

,perchè tutte le razze della terra possano diventare una razza

sola, tutti i paesi un unico paese, e tutti i cuori possano battere

come un sol cuore, lavorando insieme per l'unità e la

fratellanza perfette.

Lode sia a Dio che i nostri sforzi sono sinceri e che i nostri

cuori sono rivolti verso il Regno Divino. La nostra più alta

aspirazione è che la Verità possa essere stabilita nel mondo,

ed in questa speranza noi ci avviciniamo l'uno all'altro con

amore ed affezione. Ognuno di noi, con tutto il cuore e con

disinteresse è pronto a sacrificare ogni ambizione personale al

grande ideale verso cui tendiamo: amore fraterno, pace ed

unità fra gli uomini!

Non dubitate che Dio è con noi, alla nostra destra

e alla nostra sinistra, che ogni giorno Egli farà aumentare il

nostro numero, e che le nostre riunioni cresceranno in forza

ed utilità.
La mia più cara speranza è che voi diveniate una

benedizione per gli altri, che diate la vista a chi è

spiritualmente cieco, l'udito a chi è spiritualmente sordo, la

vita a chi è morto nel peccato. Possiate voi aiutare coloro che

sono sprofondati nella materialità a comprendere che sono

creature di Dio, ed incoraggiarli ad elevarsi per esser degni

della loro nascita; così per i vostri sforzi possa il mondo

dell'umanità diventare il Regno di Dio e dei Suoi eletti.

Ringraziamo Iddio che siamo uniti in questo grande ideale;

che i miei desideri sono anche i vostri e che lavoriamo

assieme in perfetta unione.

Oggi, sulla terra, si vede il triste spettacolo della guerra

crudele! L'uomo uccide il fratello per egoistici fini e per

allargare i confini del proprio paese. Per queste ignobili

ambizioni, l'odio si è impossessato del suo cuore, e sempre

più si sparge il sangue. Nuove battaglie si combattono, gli

eserciti crescono; sempre più cannoni, più fucili, più esplosivi

di ogni genere sono fabbricati, e così crescono sempre di più

il rancore e l'odio.

Ma quest'assemblea, grazie a Dio, anela solamente alla

pace ed all'unità, e vuol lavorare con cuore ed anima per

portare una condizione migliore nel mondo.

Voi che siete i servi di Dio, combattete contro l'op-

pressione, l'odio e la discordia, in modo che cessino le guerre,

ed imperino fra gli uomini le Divine Leggi della pace e

dell'amore.

Mettetevi a quest'opera con tutta la vostra energia;

divulgate la Causa del Regno di Dio fra gli uomini; insegnate

al superbo a volgersi umilmente verso Dio, al peccatore a non

peccare più, ed attendete con gioia la venuta del Regno di

Dio.

Amate ed obbedite il vostro Padre Celeste e siate sicuri

che l'aiuto divino non vi mancherà mai. In verità, io vi dico

che conquisterete il mondo. Abbiate fede, pazienza e

coraggio! Questo è soltanto l'inizio, ma il successo verrà

sicuramente, perchè Dio è con voi!
LA CALUNNIA
20 Novembre.

Dal principio del mondo fino ad oggi ogni Manifestazione

di Dio ha trovato opposizione in una incarnazione del « potere

delle tenebre ». Questo potere oscuro ha sempre tentato di

estinguere la Luce. La tirannia ha sempre provato a sopraffare

la giustizia. L'ignoranza ha sempre voluto calpestare la

sapienza. Questo è stato fin dai tempi più remoti il metodo del

mondo materiale.

Ai tempi di Mosè, il Faraone si adoperò ad impedire che la

Luce di Mosè si diffondesse.

All'epoca di Gesù, Anna e Caifa incitarono gli ebrei contro

di Lui, ed i sapienti dottori d'Israele si unirono per resistere al

Suo potere. Ogni specie di calunnia fu lanciata contro di Lui.

Gli Scribi e i Farisei cospirarono per far credere al popolo che

Gesù era un mentitore, un apostata ed un bestemmiatore. Essi

divulgarono queste calunnie contro Gesù in tutto il mondo

orientale e furono causa della Sua condanna ad una

ignominiosa morte.

Anche nel caso di Maometto, accadde che i sapienti

dottori dei suoi tempi decidessero di estinguere la luce

della Sua influenza. Essi tentarono perfino con le armi

d'impedire che i Suoi insegnamenti si diffondessero. Ad onta

di tutti i loro sforzi, il Sole della Verità brillò all'orizzonte.

Sempre l'esercito della luce sconfisse il « potere delle

tenebre » sul campo di battaglia del mondo, e lo splendore

degli Insegnamenti Divini illuminò la terra. Coloro che

accettarono gli insegnamenti e lavorarono per la Causa di Dio

divennero stelle luminose nel firmamento dell'umanità.

Ora, proprio ai giorni nostri., la storia si ripete. Coloro che

vorrebbero far credere ai popoli che la religione è la loro

privata proprietà, una volta di più uniscono i loro sforzi per

combattere il Sole della Verità; resistono al comando di Dio e

inventano calunnie, non avendo né argomenti né prove. Essi

attaccano con la maschera sul volto non avendo il coraggio di

mostrarsi alla luce del giorno.

I nostri metodi sono diversi: noi non attacchiamo né

calunniamo; non desideriamo disputare con essi; noi

adduciamo prove ed argomenti, e li invitiamo a confutare le

nostre affermazioni. Essi non possono risponderci, ma invece

scrivono tutto quello che possono inventare contro il

Messaggero Divino, Bahá'u'lláh

Non si turbino i vostri cuori per questi scritti dif-

famatori. Obbedite alle parole di Bahá'u'lláh e non ri-

spondete. Rallegratevi piuttosto, ché anche queste falsità

serviranno alla diffusione della verità. Quando si

spargono queste calunnie, si fanno indagini, e coloro che

indagano vengono così portati a conoscere la Fede.

Se un uomo venisse a dire « V'è nella stanza vicina una

lampadina che non dà luce », alcuni, udendolo, potrebbero

essere soddisfatti e credere; ma altri più accorti andrebbero

nella stanza per vedere coi propri occhi, e certamente,

trovando che la luce brilla nella lampada conoscerebbero la

verità.

Se poi un uomo venisse a dichiarare: « Vi è un giardino

nel quale gli alberi hanno i rami rotti e senza frutti; e le foglie

sono appassite e gialle. In quello stesso giardino vi sono

piante da fiori senza fiori, e rosai secchi e morenti. Non

andate in quel giardino ». Un uomo savio, udendo ciò, non

sarebbe soddisfatto se non andasse da sé a vedere se è vero o

no. Egli, perciò, entra nel giardino e trova che è ben coltivato;

i rami degli alberi sono vigorosi e sono anche carichi dei più

dolci frutti maturi fra il rigoglio del bel fogliame verde. Le

piante sono adorne di variopinti fiori; i rosai sono coperti di

belle rose fragranti, e tutto è verdeggiante e ben curato.

Quando la bellezza del giardino si stende davanti agli

occhi dell'uomo savio, egli ringrazia Dio di essere stato

condotto da una spregevole calunnia in un luogo di tale

meravigliosa bellezza. Questo è il risultato dell'opera di un

calunniatore: servire di guida agli nomini per la scoperta della

Verità!

Sappiamo che tutte le menzogne divulgate riguardo a Gesù

ed ai suoi apostoli, e tutti i libri scritti contro di Lui, ebbero il

solo effetto di indurre il popolo a studiare la Sua dottrina, e

allora, avendone visto la bellezza ed aspirato la fragranza, essi

camminarono per sempre fra le rose ed i frutti di quel

Giardino Celeste.

Perciò, io vi dico, divulgate la Verità Divina con tutta la

vostra forza, perchè l'intelligenza degli uomini possa venire

illuminata; questa è la migliore risposta da darsi ai

calunniatori. Io non voglio parlare di costoro né dirne male;

voglio soltanto dirvi che alla calunnia non bisogna dare

importanza!

Le nuvole possono velare il sole, ma per quanto dense

siano, i suoi raggi penetreranno! Niente può impedire allo

splendore del sole di scaldare e vivificare il Giardino Divino.

Niente può impedire la caduta della pioggia dal cielo. Niente

può impedire l'adempimento della parola di Dio. Pertanto,

quando vedete degli scritti contro la Rivelazione, non ne siate

addolorati, ma confortatevi nella sicurezza che la Causa con

ciò guadagnerà forza. Non si lanciano sassi contro un albero

che non ha frutti! Non si cerca di estinguere una lampada che

non ha luce!

Pensate ai tempi passati. Ebbero qualche effetto le

calunnie del Faraone? Egli affermava che Mosè era un

assassino, che aveva ucciso un uomo e che meritava

di essere giustiziato! Il Faraone diceva anche che Mosè e

Aronne erano fomentatori di discordia; che volevano

distruggere la religione dell'Egitto, e che perciò dovevano

essere messi a morte. Il Faraone parlò invano. La luce di

Mosè brillò; lo splendore della Legge di Dio ha avviluppato il

mondo!

I Farisei dicevano che Gesù Cristo aveva violato il sabato,

che aveva sfidata la legge di Mosè, che aveva minacciato di

distruggere il Tempio e la sacra città di Gerusalemme e che

quindi meritava d'essere crocifisso. Ma noi sappiamo che tutti

questi calunniosi attacchi non impedirono la diffusione

dell'Evangelo! Il sole di Gesù Cristo brillò splendidamente nel

cielo, e l'alito dello Spirito Santo spirò sopra tutta la terra!

Io vi dico che nessuna calunnia può prevalere contro la

Luce di Dio; non può aver altro risultato che di renderla

ancora più nota nell'universo. Quando una causa non ha

alcuna importanza, chi vuol darsi la pena di lavorare contro di

essa?

Ma sempre accade che, più importante è la causa, più il

numero dei nemici si fa grande per tentarne la rovina! Più

splendente è la luce, più scura è l'ombra! Il nostro compito è

quello di agire secondo gli insegnamenti di Bahá'u'lláh con

umiltà ed incrollabile fermezza.
NON VI PUÒ ESSERE VERA FELICITÀ
E PROGRESSO SENZA SPIRITUALITÀ
21 Novembre.

La crudeltà e la ferocia sono naturali agli animali, ma gli

uomini dovrebbero mostrare amore ed affezione. Dio mandò i

suoi profeti nel mondo con uno scopo: per seminare nei cuori

degli uomini amore e benevolenza, e per questo ideale essi

furon pronti a soffrire e morire. Tutti i libri sacri furono scritti

per guidare l'uomo nelle vie dell'amore e dell'umiltà; eppure

ad onta di tutto ciò, abbiamo il triste spettacolo della guerra e

dello spargimento di sangue fra noi.

Quando guardiamo nelle pagine della storia, passata e

presente, vediamo la nera terra arrossata dal sangue umano.

Gli uomini si ammazzano fra loro come lupi feroci, e

dimenticano le leggi dell'amore e della tolleranza.

Ora è venuta quest’era luminosa che ha portato con sé una

meravigliosa civiltà e un progresso materiale. L'intelletto

dell'uomo si è ampliato, le sue percezioni si sono sviluppate,

ma nonostante tutto questo, ogni giorno si versa nuovo

sangue.

Pensate alla presente guerra Italo-Turca; considerate

un momento il fato di quei popoli infelici! Quan-

te vite sono state troncate in questi tristi giorni! Quanti

focolari rovinati, quante mogli desolate, e quanti orfani! E che

cosa c'è da guadagnare in cambio di tanta angoscia e di tanto

cordoglio? Soltanto un pezzo di terra! Un tale stato di cose

dimostra che il progresso materiale non tende ad elevare

l'uomo. Al contrario più egli si sprofonda nel progresso

materiale, più si oscura la sua natura spirituale.

Nei tempi passati il progresso materiale non era cosi

rapido né vi era Spargimento di sangue con tale profusione.

Nelle guerre dell’antichità non c'erano cannoni, né fucili, né

dinamite, né bombe; non c'erano torpediniere, né corazzate,

né sottomarini. Ora grazie alla civiltà materiale, abbiamo tutte

queste invenzioni, e la guerra è un male che diviene sempre

peggiore. L'Europa è diventata come un immenso arsenale

pieno di esplosivi, e voglia Iddio impedire che si infiammi,

perchè se ciò dovesse avvenire tutto il mondo sarebbe coin-

volto.

Desidero farvi capire che il progresso materiale e il

progresso spirituale sono due cose del tutto diverse, e che

soltanto se il progresso materiale va di pari passo con la

spiritualità si può avere il vero progresso, e la più

grande pace può regnare nel mondo. Se gli Uomini

seguissero i consigli divini e gli insegnamenti dei

profeti, se la luce divina splendesse in tutti i cuori e gli

uomini fossero veramente religiosi, noi vedremmo presto la

pace sulla terra e il Regno di Dio fra gli uomini. Le Leggi di

Dio possono paragonarsi all'anima, e il progresso materiale al

corpo. Se al corpo viene a mancare l'anima, esso cessa di

esistere. Io prego ardentemente che la spiritualità possa

sempre crescere ed espandersi nel mondo cosicchè i costumi

migliorino e la concordia e la pace possano regnare.

La guerra e la rapina, con la crudeltà che le accom-

pagnano, sono abominate da Dio, e portano con sé la loro

punizione, perchè l'Iddio dell'Amore è anche l’Iddio della

Giustizia, ed ogni uomo deve inevitabilmente raccogliere ciò

che semina. Cerchiamo di comprendere i comandamenti

dell'Altissimo, e di ordinare le nostre vite secondo la Sua

volontà. La vera felicità dipende dai beni spirituali e dall'aver

sempre il cuore aperto per ricevere la munificenza divina.

Se il cuore si chiude alle benedizioni che Dio offre, come

può sperare di ottenere la felicità? Se il cuore non pone la sua

speranza e la sua fede nella misericordia di Dio, dove può

trovare riposo?

Abbiamo fede in Dio! La Sua munificenza è eterna e la

Sua grazia è infinita. Abbiate fede nell'Onnipotente! Egli non

manca mai, e la Sua bontà è sempiterna; il Suo Sole dà

continuamente luce e le nuvole della Sua misericordia sono

gravide delle Acque della Compassione con le quali Egli

irrora i cuori di tutti coloro che hanno fede in Lui. L'aura Sua

vivificante porta sempre sulle sue ali la guarigione alle anime

inaridite degli uomini. È dunque saggio allontanarsi da un

Padre cosi amoroso, che fa piovere su di noi le Sue

benedizioni, e preferire invece di essere schiavi della materia?

Dio nella Sua bontà infinita ci ha innalzati a tanto onore,

facendoci dominatori del mondo della materia. E vorremo

invece diventare suoi schiavi? No, rivendichiamo piuttosto di

vivere la vita dei figli spirituali di Dio. Il Sole glorioso della

Verità è sorto ancora una volta in Oriente. Dal lontano

orizzonte della Persia il Suo splendore si diffonde in ogni

dove, disperdendo le dense nuvole della superstizione. La luce

dell'Unità del genere umano comincia ad illuminare il mondo,

e presto il vessillo dell'armonia divina e della solidarietà delle

nazioni sventolerà in alto nei cieli. L'alito dello Spirito Santo

inspirerà tutto il mondo.

O popoli e nazioni! Sorgete e lavorate e siate felici!

Adunatevi sotto il baldacchino dell'Unità del genere umano!

IL DOLORE E LA TRISTEZZA
22 Novembre.
In questo mondo vi sono due sentimenti che hanno
influenza sopra di noi. La gioia e il dolore.

La gioia ci dà ali! Nelle ore di gioia le nostre forze sono

più vive, il nostro intelletto è più acuto, la nostra

comprensione più chiara. Sembriamo più adatti a trattare col

mondo ed a trovare la nostra sfera d'utilità. Ma quando la

tristezza ci invade diventiamo deboli, le nostre forze ci

abbandonano. la nostra comprensione è offuscata e

l'intelligenza velala. Le cose della vita che si svolge intorno a

noi sembra che ci sfuggano, gli occhi del nostro spirito non

riescono a scoprire i misteri sacri, e diventiamo come esseri

morti.

Non c’è essere umano che non sia toccato da queste due

influenze; ma tutta la tristezza e il dolore che esistono

vengono dal mondo della materia; il mondo Spirituale dà

soltanto la gioia! Se noi soffriamo, la sofferenza è il risultato

delle cose materiali; e tutte le prove e tutte le difficoltà

vengono da questo mondo d'illusione.
Per esempio: Un commerciante può perdere la sua

clientela, e questo fatto produce in lui uno stato di de-

pressione. Un operaio viene licenziato , ed egli è preso

dall'incubo della fame. Un agricoltore ha un cattivo raccolto, e

vive in grande ansia. Un uomo costruisce una casa che un

incendio rade al suolo, ed ecco che egli è senza tetto, rovinato

e disperato.

Tutti questi esempi servono a dimostrarvi che le difficoltà

che incontriamo ad ogni passo, il dolore, il dispiacere, la

vergogna e la tristezza generano nel mondo della materia. Dal

Regno Spirituale invece non viene mai tristezza. Un uomo che

vive concentrando i suoi pensieri in quel Regno, non conosce

che la gioia. I mali a cui è soggetta la carne non toccano lui,

ma sfiorano soltanto la superficie della vita, che in fondo

rimane calma e serena.

Oggi l'umanità è prostrata dalle difficoltà, dalla tristezza e

dal dolore, e nessuno può sfuggire a questi mali; il mondo è

intriso di lagrime; ma, grazie a Dio, il rimedio è alle nostre

porte. Allontaniamo i nostri cuori dal mondo della materia e

viviamo nel mondo dello spirito! È l'unico mezzo per ottenere

la libertà! Se siamo incalzati da difficoltà, non abbiamo che a

rivolgerci a Dio, e dalla Sua grande misericordia riceveremo

aiuto. Nella tristezza e nell'avversità volgiamo il viso verso il

Regno di Dio, e la consolazione celeste scenderà su di noi. Se

siamo ammalati e soffriamo, invochiamo la guarigione da

Dio, ed Egli esaudirà la nostra preghiera.

Quando i nostri pensieri sono invasi dalle amarezze di

questo mondo, volgiamo lo sguardo alla dolcezza della

compassione di Dio, ed Egli ci manderà la calma celeste. Se

noi siamo imprigionati nel mondo della materia, i nostri spiriti

possono elevarsi ai cieli, ed allora saremo veramente liberi!

Quando la nostra vita si avvicina alla fine pensiamo ai mondi

eterni e saremo riempiti di gioia!

Vedete tutto intorno a voi prove della insufficienza delle

cose materiali; vedete come la gioia, il benessere, la pace, la

consolazione non si trovano nelle cose transitorie del mondo.

Non è dunque stoltezza rifiutare di cercare questi tesori là

dove possono esser trovati? Le porte del Regno Spirituale

sono aperte a tutti, e fuori di esse vi sono le tenebre assolute.

Sia grazie a Dio che voi, in questa assemblea, siete di ciò

consapevoli, e potete così in ogni dolorosa circostanza della

vita ottenere il conforto supremo. Se i vostri giorni sulla terra

sono contati, voi sapete che la vita eterna vi aspetta. Se

materiali ansietà vi avvolgono in una scura nuvola, lo

splendore dello spirito illumina la vostra via. In verità, coloro

che hanno le menti rischiarate dallo Spirito dell'Altissimo

hanno la suprema consolazione.

Io stesso fui in carcere per quarant'anni -- un

anno solo sarebbe stato già troppo da sopportare --

nessuno sopravvisse più di un anno a tale prigionia. Ma,

grazie a Dio, durante tutti questi quarant'anni io fui su-

premamente felice! Ogni giorno, svegliandomi, era come se

ricevessi una lieta notizia, ed ogni notte era in me una gioia

infinita. Lo Spirito era il mio conforto, e la mia più grande

gioia era di volgermi a Dio. Se così non fosse stato, credete

voi che avrei potuto sopportare quei quarant'anni di prigionia?

La spiritualità è il più grande dono di Dio, e « vita eterna »

significa « volgersi a Dio ». Possa ognuno di voi elevarsi

ogni giorno nello spirito, essere rinforzato nella bontà, aiutato

sempre di più dalla consolazione Divina, reso libero per

mezzo del Santo Spirito di Dio, e possa il potere del Regno

Celeste vivere ed operare fra voi. Questo è il mio ardente

desiderio, ed io prego Dio di concedervi questi favori.

LE VIRTÙ E I SENTIMENTI UMANI PERFETTI
23 Novembre.

Dovreste tutti essere felici e ringraziare Dio per il vostro

grande privilegio.

Questa è una riunione puramente spirituale! Lode sia a Dio

che i vostri cuori sono rivolti a Lui e le vostre anime attratte al

Regno Divino; che avete aspirazioni spirituali e che i vostri

pensieri si elevano al di sopra del mondo della polvere.

Voi appartenete al mondo della purezza, e non vi

accontentate di vivere la vita dell'animale e passare così i

vostri giorni mangiando, bevendo e dormendo. Siete

veramente uomini. I vostri pensieri e le vostre ambizioni

tendono ad acquistare la perfezione umana. Voi vivete per far

bene e dar felicità agli altri. La vostra grande aspirazione è dar

conforto agli afflitti, forza ai deboli e speranza alle anime che

sono nell'angoscia. Giorno e notte i vostri pensieri sono rivolti

al Regno Divino, i vostri cuori sono pieni dell'amore di Dio.

Così voi non conoscete né la contrarietà, né l'avver-

sione, né l'odio, perchè ogni creatura vi è cara e cer-

cate il bene di ognuna. Tali sono le virtù e i perfetti

sentimenti umani. Un uomo che ne fosse assolutamente

privo, sarebbe meglio che non esistesse. Se una lampada non

può dare più luce, è meglio che sia distrutta. Se un albero non

dà frutti, è meglio tagliarlo perchè non fa che ingombrare il

terreno. In verità, per un uomo è mille volte meglio morire

che continuare a vivere senza virtù.

Abbiamo gli occhi per vedere, ma se non li adoperiamo,

che profitto ci danno? Abbiamo orecchi per udire, ma se

siamo sordi a che cosa ci servono? Abbiamo la lingua per

lodare Dio e per proclamare le liete novelle; ma se siamo

muti, come è inutile.

Iddio Padre amoroso creò l'uomo perchè irradiasse la Luce

Divina e illuminasse il mondo con le sue parole, con le sue

azioni e con la sua vita. Se egli è senza virtù, non vale più

d'un semplice animale, ed un animale privo di intelligenza è

una cosa inutile.

Il Padre Celeste dette all'uomo l'inestimabile dono

dell'intelligenza perchè potesse diventare una luce spirituale

che penetra le tenebre della materialità e porta la Bontà e la

Verità al mondo. Se voi seguirete scrupolosamente gli

insegnamenti di Bahá'u'lláh, diventerete davvero la Luce del

Mondo, l'anima per il corpo del mondo, il conforto e l'aiuto

per l'umanità e la fonte di salvezza per l'universo intero.

Sforzatevi dunque con tutto il cuore e con tutta l'anima di

seguire i precetti di Bahá'u'lláh, e siate sicuri che, se riuscirete

a vivere come Egli ci indica, avrete vita eterna e gioia perenne

nel Regno Divino, e l'alimento celeste vi sarà mandato per

darvi forza durante tutti i vostri giorni.

La mia fervida preghiera è che ognuno di voi possa

raggiungere questa gioia perfetta!
LA CRUDELE INDIFFERENZA DELLA GENTE
VERSO LE SOFFERENZE DEI POPOLI STRANIERI
24 Novembre.
'Abdu’l-Bahá disse:

Mi è stato ora detto che in questo paese è accaduta una

terribile disgrazia. Un treno è precipitato in un fiume e non

meno di venti persone sono rimaste uccise. Oggi questo

sinistro formerà oggetto di una discussione al Parlamento

francese, e il direttore delle Ferrovie dello Stato sarà invitato a

dare spiegazioni. Egli sarà interrogato sulle condizioni della

strada ferrata e sulle cause della disgrazia, vi sarà un'animata

discussione.
Rimango sorpreso e meravigliato nel vedere quale

interesse e quale emozione ha sollevato in tutto il paese la

morte di venti persone mentre tutti rimangono freddi e

indifferenti di fronte al fatto che migliaia di Italiani, Turchi e

Arabi vengono ammazzati a Tripoli! L'orrore di questo

immenso massacro non ha affatto disturbato il Governo!

Eppure anche quei disgraziati sono esseri umani!

Perchè tanta premura per questi venti individui e

nessun interessamento per cinquemila o più persone?

Essi tutti sono uomini, appartengono tutti alla fami-

glia umana; ma sono di altri paesi, di altre razze! Non importa

alle nazioni estranee al conflitto se questi uomini sono fatti a

pezzi; quest'orribile massacro non le. commuove! Quanto è

ingiusto ciò, quanto crudele, quanto profondamente alieno da

ogni sentimento di bontà e di sincerità! Anche le genti di

questi altri paesi hanno figli, spose, madri e padri. In questi

paesi oggi quasi non v'è casa dove non risuoni l'eco di amari

pianti, non vi è focolare che la crudele mano della guerra non

abbia colpito.

Ahimè! Vediamo da ogni parte come l'uomo è crudele,

ingiusto, pieno di pregiudizi, e com'è lento a credere in Dio e

a seguirne i comandamenti. Se gli uomini si amassero e si

aiutassero invece di essere così bramosi di distruggersi l'un

l'altro a colpi di spada e di cannone, quanto più nobile

sarebbe! Se essi vivessero come uno stormo di colombi in

pace e in armonia invece di essere come lupi e farsi a pezzi

l'un l'altro, quanto sarebbe meglio!

Perchè l'uomo è così duro di cuore? Perchè egli non

conosce ancora Dio. Se egli conoscesse Dio non potrebbe

agire in diretta opposizione alle sue leggi; se egli avesse una

mente spirituale non potrebbe seguire una tale linea di

condotta. Se l'uomo avesse creduto, capito e seguito le leggi

ed i precetti dei profeti di Dio, le guerre non oscurerebbero la

faccia della terra. Se l'uomo possedesse appena gli elementi

della giustizia, un tale stato di cose sarebbe impossibile. Per-

ciò io vi dico pregate; pregate e volgete i vostri occhi a Dio,

affinché Egli, nella Sua misericordia e nella Sua compassione

infinita, aiuti e soccorra questi traviati. Pregate che Egli dia

loro la comprensione spirituale, che insegni loro la tolleranza

e la misericordia, che apra gli occhi delle loro menti e che li

doti del dono dello Spirito. Allora la pace e l'amore per-

correrebbero concordi la terra e questa povera gente infelice

potrebbe aver riposo.
Lavoriamo notte e giorno per portare nel mondo

condizioni migliori. Dinanzi allo spettacolo di tanta miseria il

mio cuore si spezza e piange forte. Possa questo pianto

toccare altri cuori! Allora i ciechi vedranno, i morti si

leveranno, e la giustizia verrà a regnare sulla terra.

Vi esorto a pregare con tutto il cuore e con tutta l'anima

che ciò possa avverarsi.
L'ESIGUITÀ DEL NOSTRO NUMERO
NON CI DEVE SCORAGGIARE
25 Novembre.

Quando Gesù apparve, Egli si manifestò a Gerusalemme.

Egli invitò gli uomini al Regno di Dio, li chiamò alla Vita

Eterna e insegnò loro come acquisire le perfezioni umane. La

luce dei consigli fu diffusa da quella raggiante Stella, ed alla

fine Egli fece sacrificio della Sua vita per l'umanità. Per tutta

la Sua vita benedetta, Egli soffrì oppressioni e tribolazioni,

ma nonostante tutto ciò, l'umanità Gli fu nemica! Fu rinnegato

deriso, maltrattato e maledetto. Egli non fu trattato come un

uomo; eppure, ad onta di ciò, Egli fu la personificazione della

pietà, della bontà suprema e dell'amore.

Egli amò tutta l'umanità, ma essa Lo trattò come un

nemico e non seppe apprezzarlo, non dette alcun valore alle

Sue parole e non si illuminò alla fiamma del Suo amore. Solo

più tardi gli uomini capirono chi Egli fosse; compresero che

Egli era la Luce sacra e divina, e che le Sue parole portavano

la vita eterna. Il Suo cuore era pieno d'amore per tutto il

mondo; la Sua bontà era destinata a giungere ad ognuno -- e

quando gli uomini cominciarono ad accorgersi di tutto questo,

si pentirono -- ma Egli era stato crocifisso!

Non fu che molti anni dopo la Sua ascensione che gli

uomini seppero chi Egli fosse. Al tempo della Sua ascensione,

Egli aveva soltanto pochissimi discepoli; soltanto da un

numero relativamente ristretto di seguaci furono creduti i Suoi

precetti ed osservate le Sue leggi. L'ignorante diceva: « Chi è

quest'individuo? Egli ha soltanto qualche discepolo ». Ma chi

Lo conobbe disse: « Egli è il Sole che risplenderà in Oriente e

in Occidente, Egli è la Manifestazione che darà vita al

mondo ». Ciò che i primi discepoli avevano visto, il mondo

comprese più tardi.

Perciò, voi che siete in Europa, non vi scoraggiate perchè

siete in pochi o perché la gente crede che la vostra Causa non

abbia alcuna importanza. Se soltanto poche persone

intervengono alle vostre riunioni, non perdetevi d'animo, e se

siete messi in ridicolo e contraddetti, non affliggetevi, poichè

gli Apostoli di Gesù ebbero a sopportare le stesse cose. Essi

furono oltraggiati e perseguitati, maltrattati e maledetti, ma

alla fine riuscirono vittoriosi, e si trovò che i loro nemici

erano in errore.

Se la storia dovesse ripetersi e tutte queste

medesime cose dovessero accadere anche a voi, non rat-

tristatevi, ma gioite e ringraziate Dio d'essere stati chiamati a

soffrire come soffrirono gli uomini santi del passato. Siate

gentili con chi vi fa opposizione; rimanete saldi nella vostra

fede di fronte a chi vi contraddice, ricercate e trattate con

benevolenza chi vi abbandona o chi fugge da voi. Non fate

torto ad alcuno, pregate per tutti, cercate di far brillare la

vostra luce nel mondo e fate che il vostro vessillo sventoli in

alto nei Cieli. Allora lo squisito profumo delle vostre nobili

vite penetrerà dappertutto. La luce della Verità accesa nei

vostri cuori illuminerà il lontano orizzonte!

L'indifferenza e il disprezzo del mondo non hanno la

benchè minima importanza, mentre ne avranno una massima

le vostre vite.

Tutti coloro che cercano la verità nel Regno Celeste

brillano come stelle; sono come alberi carichi di frutti squisiti,

come mari pieni di perle preziose. Abbiate fede nella

misericordia di Dio, e diffondete la Verità Divina!

DISCORSO PRONUNZIATO
DA 'Abdu'l-Bahá
NELLA CHIESA DEL PASTORE WAGNER
« FOYER DE L'ÂME » A PARIGI
26 Novembre.

Sono profondamente toccato dalle parole gentili che mi

sono state rivolte, e spero che l'affetto e l'amore fra noi

aumenteranno di giorno in giorno. Dio ha voluto che l'amore

fosse una forza vitale nel mondo, e voi tutti sapete quanto io

sia lieto di parlare dell'amore.

In ogni tempo Dio ha mandato i profeti al mondo per

servire la causa della verità; Mosè portò la Legge della Verità,

e tutti i profeti d'Israele dopo di Lui cercarono di diffonderla.

Quando Gesù venne, Egli accese la torcia ardente della

Verità, e la levò in alto perchè il mondo intero potesse esserne

illuminato. Dopo di Lui vennero i suoi Apostoli eletti, ed essi

andarono per ogni dove, portando la luce degli insegnamenti

del loro Maestro nel mondo buio; poi anch'essi, alla loro vol-

ta, passarono a vita eterna.

Dopo venne Maometto, che, al tempo Suo e nel-

la Sua maniera, diffuse la sapienza della Verità fra

un popolo selvaggio. Questa è sempre stata la missione degli

eletti di Dio.

Così, quando infine Bahá'u'lláh sorse in Persia, il Suo

desiderio più ardente fu di riaccendere in tutto il mondo la

luce declinante della Verità. Tutti i santi di Dio hanno fatto

ogni sforzo per diffondere la luce dell'amore e dell'unità nel

mondo, affinchè sparissero le tenebre della materialità e

risplendesse sui figli degli uomini la luce dello spirito;

affinchè sparissero l'odio, la calunnia e l'assassinio, e venisse

invece il regno dell'amore, dell'unità e della pace.

Tutte le Manifestazioni di Dio vennero con lo stesso

scopo, tutte hanno voluto condurre l'uomo sulle vie della

virtù. Eppure noi, loro servi, ancora disputiamo fra noi!

Perchè è così? Perchè non ci amiamo l'un l'altro e non

viviamo in unità?

È così perchè abbiamo chiuso gli occhi ai principi

fondamentali di tutte le religioni., e cioè che Dio è uno, che

Egli è il padre di tutti noi, che tutti siamo immersi nell'oceano

della Sua misericordia, e riparati e protetti dalla Sua

amorevole sollecitudine.

Il Sole glorioso della Verità brilla per tutti ugualmente; le

acque della misericordia divina immergono ognuno, e le

grazie del Padre Divino sono dispensate a tutti i Suoi figli.

Questo Dio amoroso desidera la pace per tutte le Sue creature.

Perchè dunque esse passano i loro giorni in guerra? Egli ama

e protegge tutti i figli Suoi; perchè essi Lo dimenticano? Egli

prodiga a noi tutti le Sue cure paterne; perchè noi trascuriamo

i nostri fratelli?

Senza dubbio, se noi pensassimo quanto Iddio ci ama e ci

cura, cercheremmo di ordinare le nostre vite in modo da

divenire il più possibile simili a Lui. Dio è il creatore di tutti

noi; perchè noi operiamo in maniera opposta ai Suoi desideri,

mentre siamo tutti Suoi figli ed amiamo lo stesso Padre?

Tutte le divisioni che vediamo da ogni parte, tutte le

contese e tutte le liti., sono prodotte dal fatto che l'uomo si

attacca ai riti ed alle osservanze esteriori, dimenticando la

semplice, fondamentale Verità. Nella religione sono le

pratiche esteriori che sono così diverse, e sono esse che

causano dispute e inimicizie, mentre la Realtà è sempre la

stessa, e unica. La realtà è la Verità, è la guida di Dio, è la

luce del mondo; essa è l'amore, è la misericordia. Questi at-

tributi della Verità sono anche virtù umane inspirate dallo

Spirito Santo. Perciò teniamoci stretti tutti alla verità, e

saremo davvero liberi!

Verrà il giorno in cui tutte le religioni del mon-

do si uniranno, perchè in principio sono già una sola.

Non occorrono divisioni, visto che sono soltanto le

forme esteriori che le separano. Tra i figli degli uomini

troviamo delle anime che soffrono per l'ignoranza af-

frettiamoci ad istruirle; altre sono come fanciulli che hanno

bisogno di cure e di educazione fino a che crescano, altre

ancora sono ammalate; a queste noi dobbiamo portare la

guarigione divina. Siano esse ignoranti, o puerili, o

ammalate, bisogna aiutarle ed amarle e non sprezzarle a

causa della loro imperfezione.

I dottori della religione servono per portare la guarigione

spirituale ai popoli, ed essere la causa dell'unità fra le nazioni.

Se essi invece dovessero diventar causa di divisione, meglio

sarebbe che non esistessero! Un rimedio si usa per curare un

male, ma se invece non fa che aggravarlo, è meglio farne a

meno. Se la religione dovesse esser soltanto una causa di

discordia, sarebbe meglio non esistesse.
Tutte le Manifestazioni mandate da Dio al mondo

passarono attraverso le loro terribili tribolazioni e sofferenze

per la sola speranza di diffondere la verità, l'unità e la

concordia fra gli uomini.

Gesù sopportò una vita di dolore, di pena, di umiliazione,

per dare al mondo un perfetto esempio di amore, e ad onta di

questo, noi continuiamo ad agire in uno spirito di avversione

l'uno verso l'altro!

Il fine di Dio per l'uomo ha come base fon-

damentale l'amore ed Egli ci ha comandato di amar-

ci l'un l'altro come Egli ci ama. Tutte queste contese e queste

dispute che sentiamo da ogni parte hanno il solo effetto di

dare incremento alla materialità.
Il mondo, per la maggior parte è sprofondato nel

materialismo, e le grazie dello Spirito Santo sono ignorate. Vi

è pochissimo sentimento spirituale vero, ed il progresso del

mondo, per la maggior parte, è puramente materiale. Gli

uomini stanno diventando come gli animali che periscono,

perchè, come vediamo, essi non hanno alcun sentimento

spirituale, essi non si volgono a Dio, non hanno religione!

Questi sentimenti appartengono all'uomo solo, e quando esso

ne è privo è prigioniero della natura e per nulla superiore al

semplice animale. Come può l'uomo accontentarsi di condurre

un'esistenza da animale quando Dio ha fatto di lui una

creatura cosi elevata? Tutta la creazione è soggetta alle leggi

della natura, ma l'uomo è stato capace di vincere queste leggi.

Il sole, nonostante il suo potere ed il suo splendore, è vinco-

lato dalle leggi della natura e non può cambiare nemmeno per

lo spessore di un capello il suo corso. Il grande e potente

oceano non è capace di cambiare il flusso e riflusso della

marea; niente può opporsi alle leggi della natura all'infuori

dell'uomo!

Dio ha dato all'uomo un potere sì meraviglioso che egli

può guidare, controllare e sottomettere la natura.

Secondo la legge naturale l'uomo dovrebbe camminare

sulla terra, ma egli costruisce bastimenti e vola nell'aria. Egli

è creato per vivere sulla terra ferma, ma invece può viaggiare

sul mare ed anche sott'acqua. L'uomo ha imparato a dominare

la potenza dell'elettricità; egli la prende a sua volontà e la

imprigiona in una lampada! La voce umana è fatta per parlare

a breve distanza; ma l'uomo ha saputo fare strumenti tali che

gli permettono di parlare dall'oriente all'occidente. Tutti questi

esempi vi fanno vedere come l'uomo può dominare la natura e

come, per così dire. può strappare la spada dalla mano della

natura ed operarla contro essa medesima.

Visto che l'uomo è stato creato padrone della natura,

quanto è stolto a divenire suo schiavo! Che ignoranza e che

stupidità è adorare la natura, quando Dio, nella Sua bontà, ci

ha creato padroni di essa! Il potere di Dio è visibile a tutti,

eppure gli uomini chiudono gli occhi e non lo vedono. Il Sole

della Verità brilla in tutto il Suo splendore, ma l'uomo con gli

occhi serrati non può vederne la Sua gloria!

Io prego fervidamente Dio affinchè nella Sua misericordia

e nella Sua amorosa bontà voglia farvi vivere uniti e pieni di

gloria infinita. Supplico ognuno di voi di unire le vostre

preghiere alle mie affinchè la guerra e lo spargimento di

sangue possano cessare, e l'amore, l'amicizia, la pace e l'unità

possano regnare nel mondo. Vediamo attraverso i secoli come

il sangue abbia macchiato la superficie della terra: ma ora un

raggio di una luce più intensa è venuto, l'intelligenza umana è

più vasta; la spiritualità comincia a crescere e certamente

verrà il tempo in cui le religioni del mondo saranno in pace.

Lasciamo i discordanti argomenti riguardo alle forme

esteriori ed uniamoci per fare avanzare la Divina Causa

dell'Unità, finchè tutta l'umanità riconosca di essere una sola

famiglia, unita nell'amore.
P A R T E S E C O N D A
LA SOCIETÀ TEOSOFICA

Da quando sono arrivato a Parigi. mi è stato parlato della

Società Teosofica, e so che è composta di uomini rispettati ed

onorati. Voi siete uomini di intelletto e di pensiero, uomini di

ideali spirituali, e mi fa molto piacere di essere qui fra voi.

Ringraziamo Dio di averci riuniti in cerca della verità. Non

siete vincolati dalle catene del pregiudizio ed il vostro più

grande desiderio è di conoscere la Verità.

La verità si può paragonare al sole. Il sole è un corpo

luminoso che disperde ogni nuvola; nella stessa maniera la

verità dissipa le ombre della nostra immaginazione. Come il

Sole dà vita al corpo umano, così la Verità dà vita all'anima

dell'uomo. La Verità è un Sole che si leva da punti diversi

sull'orizzonte.

Il sole si alza sempre dall'orizzonte: però in estate si alza

più a settentrione, in inverno più a mezzogiorno; ma è sempre

lo stesso sole, benchè sorga da punti diversi.

Similmente la Verità è una, quantunque varie siano le

sue manifestazioni. Alcuni uomini hanno occhi e vedono.

Questi adorano il Sole, da qualunque punto sorga

sull'orizzonte; e quando il Sole, finito il suo corso

d'inverno, si leva con la primavera, essi lo riconoscono.

Altri adorano soltanto il punto dal quale il Sole è sorto,

e quando il Sole si alza nella sua gloria da un altro punto, essi

rimangono in contemplazione dinanzi al punto dal quale

prima sorse. Ahimè, questi uomini sono privi delle

benedizioni del Sole!

Coloro che davvero adorano il Sole in sé, lo ricono-

sceranno da qualsiasi punto possa levarsi, e subito volteranno

gli occhi verso il suo splendore. Dobbiamo adorare il Sole in

se stesso, e non il punto dal quale esso appare.

Nella stessa maniera gli uomini che hanno cuori illuminati

adorano la verità da qualunque orizzonte sorga. È questa

stessa Verità che aiuta l'umanità a progredire, che dà vita a

tutti gli esseri poichè essa è l'Albero della Vita.

GLI UNDICI PRINCIPI
TRATTI DAGLI INSEGNAMENTI
DI Bahá'u'lláh
E SPIEGATI DA 'Abdu'l-Bahá A PARIGI
1. - Il primo principio di Bahá'u'lláh è:
La ricerca della Verità.

L'uomo deve liberare se stesso da tutti i pregiudizi e dalle

fantasie della sua immaginazione, in modo ch'egli possa

ricercare la Verità senza trovare ostacoli. La Verità è una in

tutte le religioni, e per suo mezzo si potrà realizzare l'Unità

del Mondo.

Tutti i popoli hanno un credo fondamentale in comune.

Essendo una, la verità non si può dividere e le differenze che

apparentemente esistono fra le nazioni sono soltanto il

risultato del loro attaccamento ai pregiudizi. Se gli uomini

volessero cercare la Verità, si troverebbero uniti.

2.- Il secondo principio di Bahá'u'lláh è:
L'unità della Razza Umana.

L'Unico Magnifico Dio dona la Sua Divina Grazia

e i Suoi Favori a tutta l'umanità: tutti sono servi del-

l’Altissimo, e la Sua Bontà, la Sua Misericordia e la Sua

Amorosa Premura, si riversano su tutte le Sue creature. La

Gloria dell'Umanità è il diritto di ciascuna d'esse.

Tutti gli uomini sono le foglie e i frutti di uno stesso

albero; sono i rami dell'albero di Adamo e hanno tutti le

medesime origini. La stessa pioggia cade su di essi, lo stesso

calore del sole li fa crescere, sono tutti ristorati dall'istessa

brezza. Le sole differenze che esistono e che li tengono

separati sono queste: vi sono i bimbi che abbisognano di

guida, gli ignoranti che abbisognano d'istruzione e gli

ammalati che abbisognano di cure e della guarigione. Così, io

dico, l'umanità intera è circondata dalla Misericordia e dalla

Grazia di Dio. Così come le Sacre Scritture ci dicono: Tutti

gli uomini sono uguali innanzi a Dio; Egli non ha riguardo a

persone.
3. - Il terzo principio di Bahá'u'lláh è:

La Religione dev'essere causa d'amore e d'affetto.

La Religione dovrebbe unire i cuori, causare la scomparsa,

dalla faccia della terra, delle guerre e delle lotte, dar vita alla

spiritualità, infondere vigore e luce nei nostri cuori. Se la

Religione diviene la causa di contrasti, odio e dispute, è

meglio non averla e il separarsi da una simile religione

sarebbe invero un azione pia. E' chiaro che lo scopo di un

rimedio è di curare, ma se il rimedio aggrava il male è meglio

abbandonarlo. Ogni religione che non è causa di amore e di

unità non è religione. Tutti i santi profeti sono i Medici

dell'anima, essi hanno prescritto il rimedio per la guarigione

dell'umanità; ogni rimedio quindi che aggrava il male non

viene dall'Eccelso e Supremo Medico!
4. - Il quarto principio di Bahá'u'lláh è:
Unità della Religione e della Scienza.

Noi possiamo paragonare la scienza a un'ala e la religione

a un'altra. Un uccello abbisogna di due ali per volare, una

soltanto sarebbe inutile. Qualsiasi religione che contraddice

alla scienza o si oppone ad essa, non è che ignoranza, poichè

l'ignoranza e l'opposto della sapienza.

Una religione che consista soltanto in riti, in cerimonie e in

pregiudizi non può essere la Verità. Cerchiamo sinceramente

d'essere la causa della unione della scienza e della religione.

'Ali, il genero di Maometto, disse: « Ciò che si con-

forma alla scienza si conforma pure alla religione ».

Tutto ciò che l'intelligenza umana non può accettare,

la religione non dovrebbe accettarlo. La religione e la

scienza camminano a braccetto e qualsiasi religione contraria

alla scienza non è la verità.
5. - Il quinto principio di Bahá'u'lláh è:

I pregiudizi di Religione, Razza o Sètta distruggono le

fondamenta dell'Umanità.

Nel mondo, tutte le discordie, l'odio, le guerre e gli

spargimenti di sangue sono causati dall'uno o dall'altro di

questi pregiudizi.

Il mondo intero dev'essere considerato come un sol paese,

tutte le nazioni una sola nazione, e tutti gli uomini come

appartenenti ad una sola razza. Le religioni, le razze e le

nazioni sono divisioni create unicamente dall'uomo e

necessarie soltanto al suo pensiero! Innanzi a Dio non vi sono

persiani, arabi, francesi o inglesi; Dio è il Dio di tutti e per

Lui la creazione è una sola. Dobbiamo obbedire Iddio e

cercare di seguirlo abbandonando tutti i pregiudizi e

apportando la pace sulla terra.
6. - Il sesto principio di Bahá'u'lláh è:
Equilibrio nei mezzi di sussistenza.

Ogni essere umano ha il diritto alla vita, il diritto al riposo

e ad un certo ammontare di benessere. Come il ricco vive nel

suo palazzo circondato dal lusso e dagli agi, così il povero

dovrebbe possedere il necessario per la vita. Nessuno

dovrebbe morire di fame, tutti dovrebbero possedere vestiario

sufficiente e nessun uomo dovrebbe vivere in abbondanza

mentre un altro non ha alcun mezzo d'esistenza.

Cerchiamo, con tutta la forza che possiamo, di apportare

condizioni più felici, in modo che non un'anima sola si trovi

nell'indigenza.
7. - Il settimo principio di Bahá'u'lláh è:
L'Uguaglianza degli uomini innanzi alla Legge.
Deve regnare la Legge e non l'individuo; il mondo

diventerà così attraente e la fratellanza vera sarà stabilita. Nel

raggiungere la solidarietà, gli uomini troveranno la Verità!

8. - L'ottavo principio di Bahá'u'lláh è:
La Pace Universale.

Un Tribunale Supremo sarà eletto dai popoli e dai governi

di ogni nazione e i suoi membri, d'ogni paese e governo, si

riuniranno in armonia. Tutte le dispute saranno portate

innanzi a questo Tribunale la cui missione sarà di prevenire le

guerre.
9. - Il nono principio di Bahá'u'lláh è:
La Religione non deve interessarsi di questioni
politiche.

La Religione si interessa delle cose dello spirito; la politica

s'interessa delle cose del mondo. La Religione deve lavorare

nel mondo del pensiero, mentre il campo della politica è il

mondo esteriore.

È compito del clero educare il popolo, istruirlo, dare ad

esso buoni consigli e insegnamenti tali da farlo progredire

spiritualmente. Con le questioni politiche il clero non ha nulla

a che fare.
10. - Il decimo principio di Bahá'u'lláh è:
L'Educazione e l'Istruzione delle donne.

Le donne hanno sulla terra gli stessi diritti degli uomini.

Nella Religione e nella società umana esse costituiscono un

importantissimo elemento. Fino a che sarà vietato alle donne

di conseguire le più elevate possibilità, l'uomo sarà privato di

raggiungere la grandezza che potrebbe esser sua.
11. - L'undicesimo principio di Bahá'u'lláh è:

Il potere dello Spirito Santo per mezzo del quale si

ottiene lo sviluppo spirituale.

È per opera dell'alito dello Spirito Santo che si può

ottenere uno sviluppo spirituale. Per quanto il progresso

umano possa svilupparsi, per quanto splendidamente il corpo

umano possa adornarsi, non potrà mai risultare altro che un

corpo senza vita se non vi è l'anima dentro, perchè è l'anima

che dà vita al corpo. Il corpo solo non ha alcuna valore; privo

delle benedizioni dello Spirito Santo il corpo rimarrebbe

inerte.

Questi sono in breve alcuni dei principi di Bahá'u'lláh.

Dunque, incombe su di noi diventare amanti della Verità.

Cerchiamola in ogni stagione e in ogni paese, evitiamo con

cura di attaccarci a persone. Vediamo la Luce ovunque essa

brilli e cerchiamo d'esser capaci di riconoscere la Luce della

Verità ovunque essa sorga.
Aspiriamo il profumo dalla rosa dai rovi che ci

circondano; beviamo le acque scorrenti da ogni sorgente pura!

Dacchè giunsi a Parigi, ho provato immenso piacere ad

incontrare dei parigini come voi, poichè, lode sia a Dio, voi

siete intelligenti, senza pregiudizi e bramate conoscere la

Verità. Voi albergate nei vostri cuori l'amore per l'umanità e,

per quanto ne siete capaci, vi adoperate nelle opere di carità e

nel promuovere l'Unità; questo è ciò che Bahá'u'lláh desiderò.

Questa è la ragione per cui io sono così felice d'es-

sere fra voi, e prego che possiate essere l'oggetto delle

Benedizioni di Dio e il mezzo per diffondere la spiritualità in

tutto il paese.

Voi già possedete una splendida civiltà materiale e

similmente avrete quella spirituale.

Il Signor Blek ringraziò allora 'Abdu'l-Bahá, che rispose:

« Io le sono molto grato per le gentili espressioni che ha ora

pronunziate. Spero che queste due civiltà si diffonderanno fra

non molto su tutta la terra. Allora l'Unità della Razza Umana

avrà piantato la sua tenda al centro della superficie del

mondo ».
IL PRIMO PRINCIPIO
LA RICERCA DELLA VERITÀ
4, Avenue de Camoens.
10 Novembre.

Il Primo principio degli Insegnamenti di Bahá'u'lláh è:

« La Ricerca della Verità ».

Se l'uomo desidera aver successo nella ricerca della Verità,

deve in primo luogo chiudere gli occhi su tutte le superstizioni

tradizionali del passato.

Gli ebrei hanno superstizioni tradizionali, i buddisti e gli

zoroastriani non ne sono privi e così dicasi dei Cristiani. Tutte

le religioni sono divenute gradualmente legate a tradizioni e

dogmi.

Rispettivamente, tutte si considerano le sole custodi della

Verità e accusano le altre d'essere in errore! Ognuna è di per

se stessa giusta, mentre le altre sono errate! Gli ebrei credono

ch'essi soltanto posseggono la verità e condannano tutte le

altre religioni. I cristiani affermano che la loro religione

soltanto è la vera e che tutte le altre sono false e così dicono

anche i buddisti e i musulmani; tutti si limitano a se stessi!

Se tutti si condannano a vicenda, dove potremo tro-

vare la Verità? Se tutti si contraddicono a vicenda,

non tutti possono aver ragione! Se ognuno crede che la

sua religione è la vera, chiude allora gli occhi alla verità delle

altre. Se, per esempio, un ebreo è legato alle pratiche esteriori

della Religione d’Israele, egli vieta a se stesso di comprendere

la Verità che può anche esistere in altre religioni; tutte

debbono essere contenute nella sua!

Noi dobbiamo quindi distaccarci dalle formalità esteriori e

dalle pratiche religiose. Dobbiamo renderci conto che queste

forme e pratiche, per quanto bellissime, sono degli indumenti

che ricoprono il cuore radioso e le membra viventi della

Verità Divina. Se desideriamo scoprire la Verità nell'intimo

d'ogni religione, dobbiamo abbandonare i pregiudizi

tradizionali. Se uno zoroastriano crede che il sole è Dio, come

potrà egli unirsi alle altre religioni? Mentre gli idolatri

credono nei loro idoli, come possono capire l'Unità di Dio?

Appare chiaro quindi che per progredire nella ricerca della

Verità dobbiamo abbandonare le superstizioni. Se tutti i

ricercatori seguissero questo principio, otterrebbero una

visione della Verità.

Se cinque persone si riuniscono per cercare la Verità,

dovrebbero cominciare col separarsi dalle loro condizioni

speciali e rinunciare a tutte le idee preconcette. Per poter

trovare la Verità dobbiamo abbandonare i nostri pregiudizi e

tutte le idee meschine; una mente aperta è essenziale. Se il

nostro calice è colmo d'egoismo non v'è più spazio per

l'Acqua della Vita. Il fatto stesso che ci consideriamo nel vero

e tutti gli altri in errore, è il più grave ostacolo sulla via

dell'Unità, e l'unità è indispensabile nella ricerca della Verità,

poiché la Verità è Una.

È dunque imperativo rinunziare ai nostri pregiudizi

specifici e alle superstizioni, se desideriamo sinceramente

cercare la Verità. Fintantochè non faremo nella nostra mente

una distinzione netta fra i dogmi, le superstizioni e i

pregiudizi da una parte, e la Verità dall'altra, non potremo mai

avere successo. Se cerchiamo qualcosa ardentemente, la

cerchiamo ovunque. Questo principio dev'essere tenuto

presente nella ricerca della Verità.
Dobbiamo accettare la scienza; nessuna verità può

contraddirne un'altra. La luce è utile in qualsiasi lampada

brilli. Una rosa è bella in qualsiasi giardino fiorisca. Una

stella ha l'istesso splendore sia che brilli all'oriente sia

all'occidente! Liberatevi dai pregiudizi, così potrete amare il

Sole della Verità, da qualsiasi punto dell'orizzonte esso possa

sorgere. Potrete così ben comprendere che la Divina Luce che

brillò in Gesù Cristo, brillò anche in Mosè e Bùddha. Il

ricercatore accurato perverrà a questa verità. Questo è quel

che s'intende per « Ricerca della Verità ».

Ciò significa pure che dobbiamo liberarci volente-

rosamente di tutto quello che abbiamo appreso prima; di tutto

ciò che impedisce i nostri passi sulla Via della Verità. Se

necessario non dobbiamo rifuggire dal cominciare la nostra

educazione daccapo. L'amore per una religione o una persona

non deve accecarci al punto da tenerci impastoiati nelle

superstizioni! Quando ci saremo liberati da tali legami,

cercando con la mente libera, potremo allora giungere alla

nostra meta.

« Cercate la Verità e la Verità vi renderà liberi ». Così

dobbiamo cercare la Verità in tutte le Religioni, poichè la

verità è in tutte, e la Verità è una.
IL SECONDO PRINCIPIO
L'UNITÀ DELLA RAZZA UMANA

Ieri vi parlai del primo principio degli Insegnamenti di

Bahá'u'lláh, « La Ricerca della Verità », e come sia necessario

per l'uomo di porre da parte tutto ciò che ha la natura della

superstizione e ogni tradizione che acceca l'occhio alla Verità,

in tutte le Religioni. Egli non deve permettere a se stesso di

detestare le altre religioni mentre ne ama e si attacca ad una

soltanto. È essenziale ch'egli ricerchi la Verità in tutte le Reli-

gioni, e se la sua ricerca è sincera e accurata, egli avrà

successo.

La prima scoperta che facemmo con « La ricerca della

Verità », ci porta ora al secondo principio che è l'« Unità della

Razza Umana ». Tutti gli uomini sono servi di Un Solo Dio.

Un Dio che regna su tutte le nazioni del mondo e trova gioia

in tutte le Sue creature. Tutti gli uomini appartengono ad una

famiglia; la corona dell'umanità è posata sulla testa d'ogni

essere umano.

Agli occhi del Creatore tutte le Sue Creature sono uguali;

la Sua bontà si riversa su tutte. Egli non favorisce questa o

quella nazione, tutte le Sue creature sono simili. Essendo

questa la verità, perchè creiamo delle divisioni separando una

razza dall'altra? Perché creiamo barriere di superstizioni e

tradizioni, disseminando disaccordo ed odio fra i popoli?

L'unica differenza fra i membri della famiglia umana è una

differenza di stadi. Alcuni sono come i bimbi ignoranti ed

abbisognano d'essere educati fino a raggiungere la maturità.

Altri sono come ammalati e debbono essere curati con

tenerezza e premura. Nessuno è cattivo o malvagio! Non

dobbiamo sentire ripugnanza verso queste povere creature;

dobbiamo trattarle con molta gentilezza insegnando agli

ignoranti e curando teneramente gli ammalati.

Considerate questo: L'Unità è essenziale all'esistenza.

L'amore è la vera causa della vita; d'altro canto la separazione

porta alla morte. Nel mondo della materia, per esempio, tutte

le cose debbono la loro vita all'Unità. Gli elementi che

compongono il legno, i minerali e le pietre, sono tenuti avvinti

dalla Legge dell'Attrazione. Se questa legge dovesse cessare

di operare per un solo istante. questi elementi non

resterebbero insieme e, separandosi, la precisa forma

dell'oggetto cesserebbe d'esistere. La Legge dell'Attrazione ha

messo insieme degli elementi che costituiscono questo

bellissimo fiore, ma quando questa attrazione cesserà di ope-

rare, il fiore si decomporrà e cesserà d'essere tale.

Così accade con l'immenso corpo dell'Umanità. La

meravigliosa legge dell'Attrazione, dell'Armonia e del-

l'Unità, mantiene insieme questa mirabile creazione. Quel che

accade per il tutto accade anche per le parti; si tratti di un

fiore o di un essere umano, quando il principio dell'attrazione

viene a mancare, il fiore o l'uomo muoiono. È quindi evidente

che l'Attrazione, l' Armonia, l' Unità portano la vita ; 1' odio e

la separazione portano la morte.

Abbiamo visto che nel mondo della materia tutto ciò che

porta la separazione porta la morte. Similmente la stessa legge

opera nel mondo dello Spirito.

Epperciò ogni servo dell'Unico Vero Dio deve obbedire

alla legge dell'amore evitando l'odio, la discordia e le contese.

Nell'osservare la natura, constatiamo che gli animali più

mansueti si riuniscono in branchi e greggi, mentre i più

selvaggi e feroci quali il leone, la tigre ed il lupo, vivono

nell'impervia foresta, lontani dalla civiltà. Due lupi e due

leoni potranno vivere insieme amichevolmente, ma mille

pecore possono vivere nell'istesso ovile e un gran numero di

daini formare un gregge. Due aquile potranno vivere nello

stesso nido, ma mille tortorelle possono radunarsi nello stesso

luogo. L'uomo dovrebbe invero essere annoverato fra gli

animali mansueti, ma quando egli diviene feroce egli è più

crudele e perfido del più selvaggio animale della creazione!

Ora Bahá'u'lláh ha proclamato « L'unità della Razza

Umana ». Tutti i popoli e tutte le nazioni costituiscono una

famiglia, le creature di un sol Padre, e debbono trattarsi a

vicenda come fratelli e sorelle. Spero che nelle vostre vite

cercherete di manifestare e diffondere questo insegnamento.

Bahá'u'lláh ha detto che dobbiamo amare financo i nostri

nemici e trattarli da amici. Se tutti gli uomini fossero

obbedienti a questo principio, la più grande unità e

comprensione sarebbero stabilite nei cuori degli umani!

IL TERZO PRINCIPIO
LA RELIGIONE DEVE ESSERE CAUSA
D'AMORE E D'AFFETTO

(Che « la Religione debba essere la causa d'amore e d'affetto »

è stato già messo in buona evidenza in altri discorsi riportati

in questo libro, dove molti altri principi sono stati anche

spiegati).
IL QUARTO PRINCIPIO
L’ACCETTAZIONE DEI RAPPORTI
FRA LA RELIGIONE E LA SCIENZA
4, Avenue de Camoens.
12 Novembre.
'Abdu’l-Bahá disse:

Vi ho già parlato di alcuni altri principi di Bahá'u'lláh,

quali « La Ricerca della Verità » e « L'Unità della Razza

Umana ». Vi parlerò ora del Quarto Principio che consiste

nell'Accettazione dei rapporti fra la Religione e la Scienza.

Non v'è contraddizione fra la Vera Religione e la Scienza.

Quando la religione si oppone alla scienza diventa

superstizione; tutto ciò che è contrario al sapere è ignoranza.

Come si può credere che ciò che la scienza ha provato è

una cosa impossibile? Se ci si dovesse credere, nonostante

l'uso della ragione, questa sarebbe superstizione e ignoranza, e

non fede. I principi veri di tutte le religioni vanno d'accordo

con gli insegnamenti della scienza.

L'Unicità di Dio è logica e questa idea non è in contrasto

con le deduzioni avanzate dagli studi scientifici. Tutte le

religioni ci insegnano che dobbiamo essere buoni, sinceri,

veritieri, rispettosi della legge, e fedeli; tutto questo è

ragionevole e logicamente rappresenta la sola strada sulla

quale può progredire l'umanità.

Tutte le Leggi Religiose s'accordano con la ragione e si

addicono ai popoli pei quali sono state rivelate e alle età in cui

debbono essere obbedite.
La Religione contiene due parti principali:
I- La Spirituale.
Il - La Pratica.

La parte spirituale è immutabile. Tutte le Manifestazioni di

Dio ed i Suoi Profeti hanno insegnato la medesima Verità e

l'istessa Legge Spirituale. Essi insegnano un sol codice di

moralità. Nella Verità non esistono suddivisioni. Il Sole ha

inviato diversi raggi per illuminare l'intelligenza umana, ma la

luce è sempre la stessa.

La parte pratica della religione s'interessa delle cose

esteriori, delle cerimonie e dei metodi di punizione per certe

mancanze.

Questa è la parte materiale della legge che guida le

abitudini e le maniere dei popoli.

Ai tempi di Mosè v'erano dieci tipi di crimini punibili con

la pena di morte. Quando Cristo apparì tutto ciò subì dei

cambiamenti; il vecchio assioma « occhio per occhio e dente

per dente » fu convertito in: « Ama i tuoi nemici e fà del bene

a chi ti odia »; la severa legge antica fu trasformata in una di

amore, di misericordia e di tolleranza!

Nei tempi antichi la punizione per il ladrocinio consisteva

nella amputazione della mano destra; questa legge non può

applicarsi nei nostri tempi. In questa èra, un uomo che

impreca contro suo padre continua a vivere, mentre nelle

epoche passate egli era messo a morte. È quindi evidente che

mentre le Leggi Spirituali sono immutabili, le regole pratiche

debbono cambiare in relazione alle necessità dei tempi.

L'aspetto spirituale della religione è il maggiore, il più

importante dei due, ed esso è l'istesso per tutti i tempi e

non cambia mai! È sempre lo stesso, ieri, oggi eternamente!

« Come era al principio, lo è adesso, e sarà sempre così ».

Or, tutte le questioni di moralità contenute nell'immutabile

Legge Spirituale di tutte le religioni, sono logicamente giuste.

Se la religione fosse contraria alla logica della ragione, allora

cesserebbe d'essere una religione rimanendo una mera

tradizione. La Religione e la Scienza sono due ali con le quali

l'intelligenza dell'uomo può librarsi alle altezze fino alle quali

l'anima umana può progredire. Non è possibile volare con una

ala sola! Se l'uomo dovesse tentare il volo con la sola ala della

religione egli cadrebbe repentinamente nel pantano della

superstizione, mentre d'altro canto se tentasse solo con l'ala

della scienza non compirebbe alcun progresso e cadrebbe

nella sconsolante melma del materialismo. Tutte le religioni

oggi esistenti sono cadute in pratiche superstiziose, e in una

disarmonia fra i principi degli insegnamenti che

rappresentano e le scoperte scientifiche dei tempi.

Molti capi religiosi sono giunti alla concezione che

l'importanza della religione trovasi principalmente nel-

l'adesione ad una raccolta di dogmi e nel praticare riti e

cerimonie! Coloro le cui anime essi professano di curare,

ricevono i medesimi insegnamenti e si aggrappano

tenacemente a delle forme esteriori, confondendole con la

Verità intima.

Or, queste forme e questi riti differiscono nelle varie

chiese e fra le varie sètte, e talvolta sono in contraddizione gli

uni con gli altri dando adito a discordie, odii e conflitti. Il

risultato di tutti questi dissensi è la credenza da parte di molti

uomini colti che Religione e Scienza sono due termini

contraddittori, che la religione non abbisogna del potere della

riflessione, che non deve essere regolata in alcun modo dalla

scienza, ma che anzi v’è la necessità che si oppongano l'una

all'altra. L'effetto lamentevole è che la scienza si è allontanata

dalla religione e che la religione è divenuta la cieca e

meschina seguace dei precetti di alcuni teologi che insistono

che i loro dogmi favoriti siano accettati, anche se contrari alla

scienza. Questa è stoltezza, perchè è evidente che la scienza è

Luce e che la vera religione non può opporsi al sapere.

Noi ben conosciamo la frase: « Luce e Tenebre »,

« Religione e Scienza ». Ma la religione che non cammina

mano in mano con la Scienza è in se stessa la tenebra della

superstizione e dell'ignoranza.

La maggior parte dei conflitti e delle discordie del mondo

sono stati creati da questi contrasti ed opposizioni fabbricati

dall'uomo. Se la religione fosse in armonia con la scienza ed

esse camminassero insieme, tutto l'odio e l'avversione che

tanto male apportano alla Razza Umana cesserebbero

d'esistere.

Considerate : che cosa è che ha eletto l'Uomo fra tutte le

cose create e che fa di lui una creatura sui generis? Non forse

il potere della sua ragione, la sua intelligenza? Non deve egli

usare queste facoltà nello studio della religione? Io vi dico:

pesate accuratamente sulla bilancia della Ragione e della

Scienza tutto ciò che vi è presentato come religione. Se supera

l'esame, accettatelo, poichè è la Verità, se non dovesse però

superarlo, respingetelo perché allora non è altro che

ignoranza!

Guardatevi intorno e notate come il mondo d'oggi è

immerso in superstizioni e formalità esteriori!

Alcuni venerano il prodotto della propria immaginazione;

si creano un Dio immaginario e lo adorano, mentre la

creazione delle loro menti finite non può essere mai l'infinito

Possente Creatore delle cose visibili e invisibili! Altri adorano

il sole o gli alberi o le pietre! In età passate v'erano coloro che

adoravano il mare, la pioggia e financo la terra!

Oggi gli uomini aumentano il loro fervido attaccamento

alle formalità esteriori e alle cerimonie, cavillando su questo

specifico rito o quella particolare pratica, fino al punto che si

odono da tutte le parti estenuanti discussioni e confusioni.

Esistono degli esseri che posseggono debole intelletto e

limitato potere di ragionare, ma la forza ed il potere della

Religione non devono essere messe in dubbio a causa della

loro incapacità a capire.

Un bimbo non può comprendere le leggi che governano la

natura, ma questo è dovuto al suo intelletto immaturo;

quad'egli crescerà e sarà ben istruito allora potrà comprendere

la Verità Eterna. Un bimbo non può comprendere il fatto che

la terra gira intorno al sole, ma allorchè la sua intelligenza si

sarà risvegliata, quel fatto sarà a lui chiaro ed evidente.

É impossibile per la religione d'essere in contrasto con la

scienza, anche se alcuni intelletti sono o troppo deboli o

troppo immaturi per comprendere la verità.

Dio ha fatto della religione e della scienza la misura della

nostra comprensione. Fate attenzione a non trascurare tale

meraviglioso potere. Pesate tutto su questa bilancia.

Per colui che possiede il potere della comprensione, la

religione è come un libro aperto, ma come è possibile per un

uomo privo della ragione e dell'intelletto comprendere le

Divine Realtà di Dio?

Ponete ogni vostro credo in armonia con la scienza, poichè

non vi può essere opposizione; la Verità è Una. Quando la

religione, libera dalle superstizioni, dalle tradizioni, e dai

dogmi inintelligibili, si renderà conforme alla scienza, una

grande forza unificatrice e purificatrice spazzerà dal mondo

tutte le guerre, i disaccordi, le discordie e le lotte; allora

l'umanità intera sarà unita dal potere dell'Amore di Dio.

IL QUINTO PRlNCIPIO
L'ABOLIZIONE DEI PREGIUDIZI
4, Avenue Camoens, Parigi.
10 Novembre.

Tutti i pregiudizi siano essi religiosi, razziali, politici o di

nazionalità, debbono essere abbandonati perchè hanno

causato la rovina del mondo. È un malanno gravissimo che se

non è fermato a tempo può causare la distruzione dell'intera

razza umana. Ogni rovinosa guerra, con i suoi terribili

spargimenti di sangue e sofferenze, è stata causata dall'uno o

dall'altro di questi pregiudizi.

Le deplorevoli guerre che si combattono in questi giorni

sono originate dal fanatico odio religioso di un popolo per un

altro o da pregiudizi di razza o di colore. Fintanto che queste

barriere, erette dai pregiudizi, non saranno spazzate via, non

sarà possibile per l'umanità di trovar pace. È per questa

ragione che Bahá'u'lláh ha detto: « Questi pregiudizi

distruggono l'umanità ».

Esaminiamo per primo il pregiudizio religioso: considerate

le nazioni composte da così detti popoli religiosi. Se esse

fossero invero adoratrici di Dio, obbedirebbero alla Sua

Legge che vieta di uccidere. Se i sacerdoti delle religioni

adorassero veramente il Dio dell'Amore e servissero la luce

divina, insegnerebbero ai loro popoli di attenersi al primo dei

comandamenti: « Nutrire amore e carità per tutti gli uomini ».

Purtroppo però notiamo il contrario, perchè, spesso, sono i

sacerdoti stessi ad incoraggiare le nazioni a combattere.

L'odio religioso è invero il più crudele!

Tutte le religioni insegnano che dobbiamo amarci a

vicenda, che dobbiamo anzitutto riconoscere le nostre

manchevolezze prima di condannare i falli degli altri e che

non dobbiamo mai considerarci superiori al nostro prossimo!

Dobbiamo aver cura di non esaltare noi stessi, ché ci potrebbe

accadere d'essere umiliati. Chi siamo noi da poter giudicare?

Come potremmo sapere chi « agli occhi di Dio, è l'uomo più

retto »? La mente di Dio non è come la nostra! Quanti esseri

che sembravano dei santi ai loro amici, sono poi caduti in

umiliazioni profonde! Rammentatevi di Giuda Iscariota,

com'egli cominciò bene e quale fu la sua fine! D'altro canto

l'Apostolo Paolo, nella sua gioventù fu nemico di Cristo men-

tre più tardi ne divenne il più fedele servo. Com'è possibile

quindi lodare noi stessi e detestare gli altri? Cerchiamo allora

d'essere umili, preferendo la bontà degli altri alla nostra. Non

dobbiamo mai dire: « Io sono un credente ma lui è un

infedele »; « io sono vicino a Dio e lui è un derelitto ».

Non potremo mai sapere quale sarà il giudizio finale!

Aiutiamo quindi coloro che abbisognano di ogni - genere di

aiuto. Insegnamo all'ignorante e curiamo il fanciullo fino a

che egli raggiunga la matura età. Quando troviamo una

persona inabissata nei più profondi baratri della sfortuna e del

peccato dobbiamo essere gentili verso di lei; prendendola per

mano aiutiamola a riottenere la sua stabilità e le sue forze

guidandola con amore e tenerezza e trattandola da amica e

non da nemica. Nessun uomo ha il diritto di considerare un

altro essere mortale come un peccatore.

Circa il pregiudizio di razza, esso è un'illusione, una

superstizione pura e semplice! Poichè Dio ci ha creati tutti di

una razza. Al principio non v'erano differenze perché tutti

discendiamo da Adamo. Similmente al principio non v’erano

limiti e frontiere fra le varie terre; nessuna parte della terra

apparteneva più a un popolo che ad un altro. Al cospetto di

Dio non esistono differenze fra le varie razze. Perché deve

l'uomo inventare tali pregiudizi? Come si può sostenere una

guerra basata su illusioni? Dio non ha creato gli uomini

affinché si distruggano a vicenda!

Tutte le razze, le tribù, le sètte e le classi condividono in

ugual misura la munificenza del Padre Celeste.

La sola differenza consiste nel grado di fedeltà e di

obbedienza alla Legge Divina. Vi sono alcuni che spando-

no la luce come ceri, mentre altri brillano come stelle nel

firmamento dell'umanità. Gli esseri superiori, sono gli amanti

del genere umano, a qualsiasi nazione, credo o colore essi

appartengano. Essi sono coloro a cui Dio dirà queste

benedette parole: « Ben fatto, o miei fedeli servi ». E in quel

giorno Egli non chiederà: « Sei tu inglese, francese o forse

persiano? Vieni tu dall'Oriente o dall'Occidente »?

L'unica reale differenza che esiste, è questa: esistono

uomini celestiali e uomini terreni. I primi sacrificano se stessi

nel servire l'umanità per amore dell'Altissimo, apportando

l'armonia e l'unità e insegnano le vie della pace e della buona

volontà. Dall'altro canto esistono gli egoisti che odiano i

fratelli e nei cui cuori i pregiudizi hanno rimpiazzato l'amore e

la gentilezza e la cui influenza fomenta la discordia e la lotta.

A quale razza o colore appartengono questi due differenti

settori dell'umanità? Ai bianchi, ai gialli, ai negri, all'Oriente,

all'Occidente, al Nord, al Sud? Se queste sono le differenze

create da Dio perché dobbiamo inventarne delle altre?

I pregiudizi politici sono ugualmente perniciosi; essi sono

la causa delle più accanite lotte fra i figli degli uomini. V'è

gente che trova godimento nel fomentare la discordia, che

incita costantemente il proprio paese a far guerre contro altre

nazioni, ma perchè?

Essi credono di avvantaggiare il proprio paese a detrimento di

tutti gli altri. Mandano eserciti a tormentare e a distruggere,

allo scopo di diventare famosi, e per la gioia della conquista.

Tutto ciò per poter dire: « Tale paese ne ha sconfitto un altro

ponendolo sotto il giogo del suo forte e superiore

governo ». La vittoria acquistata a prezzo di tanto sangue non

è duratura! Un giorno i conquistatori saranno conquisi ed i

vinti saranno vittoriosi! Rammentate la storia passata; non fu

la Francia a conquistare la Germania più d'una volta? E non fu

la nazione Tedesca a sopraffare la Francia? Ben sappiamo che

la Francia conquistò l'Inghilterra e che quest'ultima a sua volta

vinse sulla Francia.

Queste gloriose conquiste sono così effimere! Perché dare

tanta importanza ad esse e alla loro fama dovuta alla volontà

di spargere il sangue del popolo, per le loro mire? Vale una

vittoria l'inevitabile catena di mali prodotti dalla carneficina

umana e dal dolore, l'angoscia e la rovina che debbono

sopraffare tante case in entrambe le nazioni? Ohimè, perché

l'uomo, la creatura disobbediente di Dio, che dovrebbe essere

l'esempio del potere della Legge Spirituale, volge il viso dalla

parte opposta degli insegnamenti divini, ponendo ogni suo

sforzo nella distruttività della guerra?

Io spero che in questo secolo illuminato, la divina

luce dell'amore diffonderà la sua radiosità sul mondo intero,

affinando la sensibilità dell'intelletto e del cuore d'ogni essere

umano; che la luce del sole della Verità guidi gli uomini

politici ad abbandonare i legami di tutti i pregiudizi e le

superstizioni per poter seguire con mente libera la Politica di

Dio, poiché questa è possente, mentre la politica umana è

debole.

Dio ha creato il mondo intero ed elargisce la Sua Divina

Munificenza su ogni creatura! Non siamo noi i servi di Dio?

Prego che il Regno di Dio venga sulla terra e che le tenebre

siano spazzate via dalla radiosità del Sole Celestiale.

IL SESTO PRINCIPIO
L'EQUILIBRIO NEI MEZZI DI SUSSISTENZA

Uno dei più importanti principi negli insegnamenti di

Bahá'u'lláh è il diritto d'ogni essere umano al pane quotidiano

col quale sussiste, ovvero l'equilibrio nei mezzi di vita.

La sistemazione delle condizioni dei popoli dev'esser tale

che la povertà dovrà scomparire, che ognuno in accordo col

suo rango e la sua posizione, dovrà quanto più è possibile,

condividere il suo agio ed il suo benessere con gli altri.

Da un canto noi vediamo uomini sovraccarichi di

ricchezze e dall'altro sfortunati che soffrono la fame con quasi

nulla; coloro che posseggono imponenti palazzi, e quelli che

non hanno un luogo ove posare il capo. Vediamo alcuni che

consumano parecchie portate di cibo costoso e appetitoso,

mentre altri a stento si procurano delle briciole con cui

rimanere in vita. Mentre alcuni indossano abbigliamenti di

velluto, pellicce e lini scelti, altri non hanno che indumenti

meschini e leggeri, insufficienti a proteggerli dal freddo.

Questo stato di cose è errato e dev'essere rimediato. Il

rimedio però dev'essere applicato con molta perizia; esso non

può essere effettuato apportando l'assoluta uguaglianza fra gli

uomini.
L'uguaglianza è una chimera!

Essa è assolutamente inattuabile! Anche se l'uguaglianza si

potesse attuare, non sarebbe duratura, e se la sua esistenza

fosse possibile, l'intero ordine mondiale sarebbe distrutto. La

legge e l'ordine dovranno sempre esistere nel mondo

dell'umanità. Il cielo ha così decretato alla creazione

dell'uomo.

Alcuni uomini sono colmi di talento, altri ne posseggono

una misura normale, mentre altri ancora sono privi

d'intelletto. In queste tre classi v'è un ordine, ma non

l'uguaglianza. Com'è possibile considerare la saggezza

identica alla stoltezza? L'umanità è come un esercito;

abbisogna di generali, di capitani, di sottufficiali di vario

rango e di soldati, ognuno con le sue mansioni ben attribuite. I

gradi sono assolutamente necessari per assicurare

un'amministrazione ordinata. Un esercito non può essere

costituito soltanto di generali, di capitani o di semplici soldati

senza l'autorità di qualcuno. Il risultato sicuro di un tale piano

sarebbe il disordine e la demoralizzazione che s'imposses-

serebbero dell'intero esercito.

Re Licurgo, il filosofo, elaborò un piano grandioso per

rendere uguali i sudditi di Sparta. L'esperimento ebbe inizio

con sacrifici personali e con molta saggezza; indi il re chiamò

il suo popolo e fece giurare che avrebbe mantenuto lo stesso

ordine di governo anche se lui avesse lasciato il paese e che

non avrebbe cambiato nulla fino al suo ritorno. Avendo

ottenuto questo giuramento, lasciò il suo regno di Sparta e

non fece più ritorno.

Licurgo, nell'abbandonare il suo stato, rinunciando al suo

elevato rango, credette di arrivare al bene permanente del suo

paese col rendere eguale la proprietà e le condizioni di vita

nel regno. Questo sacrificio del re fu invano; il grande

esperimento fallì e dopo un certo periodo di tempo tutto fu

distrutto e la sua costituzione così meticolosamente ideata,

cessò d'esistere.

La futilità del tentativo d'un tale piano fu dimostrata e

l'impossibilità di stabilire condizioni uguali di esistenza fu

proclamata nell'antico regno di Sparta. Oggi un simile

tentativo sarebbe destinato ugualmente a fallire.

Certamente, essendovi alcuni esseri enormemente ricchi ed

altri lamentevolmente poveri, sarebbe necessaria

un'organizzazione per controllare e migliorare questo stato

d'affari. È molto importante limitare le ricchezze, ma è anche

importante limitare la povertà. Entrambi gli estremi non sono

buoni; il porsi sulla via di mezzo è desiderabile. È il diritto

di un capitalista possedere una grande fortuna ma è

ugualmente

giusto che il suo operaio abbia mezzi sufficienti all'esistenza.

Un finanziere con ricchezze colossali non dovrebbe esistere se

accanto a lui si trova un povero in assoluto bisogno. Quando

vediamo che si permette alla povertà di raggiungere

condizioni d'estrema inedia, possiamo esser certi che esiste la

tirannia.

L'umanità deve darsi da fare nei riguardi di questo

problema e non indugiare oltre a cambiare le condizioni che

impongono le sofferenze di una miseria logorante a una

grande parte della popolazione.

I ricchi devono dare parte della loro opulenza, devono

intenerirsi il cuore coltivando una sensibilità alla

compassione, preoccupandosi degli afflitti che soffrono per

mancanza delle necessità essenziali alla vita. Dovranno essere

create delle leggi speciali intese a regolare questi estremi di

ricchezza e di bisogno. I membri del governo debbono tenere

in considerazione la legge di Dio quando preparano piani per

l'amministrazione dei popoli. I diritti dell'umanità debbono

essere custoditi e mantenuti; i governi dei vari paesi debbono

conformarsi alle Leggi Divine che garantiscono la giustizia

uguale per tutti.

Questa è la sola via che permetterà l'abolizione del

deplorevole eccesso di ricchezza e della miserevole,

demoralizzante e degradante povertà. Fintanto che ciò non

verrà fatto, la Legge di Dio non sarà obbedita.
IL SETTIMO PRINCIPIO
L'UGUAGLIANZA DEGLI UOMINI

Le leggi di Dio non sono l'imposizione della volontà o del

potere o del piacere, ma l'applicazione della verità, della

ragione e della giustizia.

Tutti gli uomini sono uguali innanzi alla legge che deve

regnare sovrana.
Lo scopo della punizione non è la vendetta, ma la
prevenzione del crimine.

I re debbono governare con saggezza e giustizia; i principi,

i nobili e i contadini hanno uguale diritto allo stesso

trattamento e nessun favore dev'essere mostrato verso alcuno.

Un giudice non deve rispettare personalità, ma deve

amministrare la legge con stretta imparzialità in ogni caso a

lui riferito.

Se un individuo commette un delitto contro di voi, non

avete alcun diritto di perdonarlo; la legge deve punirlo onde

prevenire la ripetizione dello stesso delitto da parte di altri,

poichè la pena di un singolo non ha alcuna importanza di

fronte al benessere generale dei popoli.

Quando la giustizia perfetta regnerà in tutti i paesi

dell'Oriente e dell'Occidente, la terra diverrà un luogo

magnifico. La dignità e l'uguaglianza di ciascun servo di Dio

saranno riconosciute; l'ideale della solidarietà della razza

umana e la vera fratellanza sarà realizzato e la gloriosa luce

del Sole della Verità illuminerà le anime di tutti gli uomini.

L'OTTAVO PRINCIPIO
LA PACE UNIVERSALE - L'ESPERANTO

Un tribunale Supremo dovrà essere fondato dai popoli e

dai governi di tutte le Nazioni. Un tribunale composto di

membri eletti da ogni paese e governo. I membri di questo

grande consesso dovranno riunirsi in perfetta unità. Tutte le

dispute di carattere internazionale dovranno essere sottoposte

a questo Tribunale il cui compito consisterà nell'arbitrare

qualsiasi dissidio che potrebbe essere causa di guerra. La

missione di questo Tribunale sarebbe, quindi, quella di

prevenire le guerre.

Uno dei più grandi passi verso la Pace universale sarebbe

l'adozione di una lingua universale. Bahá'u'lláh ordina ai servi

dell'umanità di riunirsi e scegliere una lingua esistente o

formarne una nuova. Questo fu rivelato nel Kitáb-i-Aqdas (Il

Libro Santissimo) quaranta anni fa . Vi si dimostra che la

questione della diversità delle lingue è un problema molto

arduo. Esistono nel mondo più di ottocento lingue e non v'è

persona che possa impararle tutte.

Le varie razze non sono così isolate come lo erano in

passato; ora per poter mantenere strette relazioni con tutti i

paesi è necessario il saper parlare le loro lingue.

Una Lingua Universale renderebbe possibile le relazioni

con tutte le nazioni. Così sarebbe necessario conoscere due

lingue soltanto; la madre lingua e quella universale.

Quest'ultima renderebbe possibile all'uomo di parlare con

qualsiasi uomo nel mondo!

Una terza lingua non sarebbe necessaria. Come sarebbe

proficuo e riposante poter conversare con i membri di

qualsiasi razza o paese senza dover ricorrere ad un interprete!

L'Esperanto è stato creato con questo scopo in vista; è

un’eccellente invenzione ed un'ottima creazione, ma

abbisogna di perfezionamenti. L'Esperanto com'è adesso è

abbastanza difficile ad alcune persone.

Un congresso internazionale dovrebbe essere convocato

con delegati di ogni nazione del mondo, orientali ed

occidentali senza distinzione. Questo congresso dovrebbe

formare una lingua facile per tutti, e ogni paese così ne

trarrebbe un grande beneficio.

Fino a che questa lingua non sarà in uso, il mondo

continuerà a sentire il bisogno di un tale mezzo di comu-

nicazione. La differenza di favella è una delle più efficaci

cause di avversione e diffidenza che esista fra le nazioni, che

rimangono separate più per la loro inabilità di comprendere le

loro rispettive lingue, che per qualsiasi altra ragione.

Se tutti potessero parlare una sola lingua, come sarebbe più

facile servire l'umanità! Epperciò, apprezzate l'Esperanto,

poiché è l'inizio dell'adempimento di una delle più importanti

leggi di Bahá'u'lláh, ma dev'essere migliorato e perfezionato.

IL NONO PRINCIPIO
LA NON INTERFERENZA DELLA RELIGIONE
NELLA POLITICA
4. Avenue de Camoens.
17 Novembre.

La condotta nella vita è motivata da due scopi essenziali:

« La speranza della ricompensa », e « il timore della

punizione ».

Queste speranze e questi timori debbono essere tenuti in

gran considerazione da coloro che occupano importanti

cariche nei governi. I loro affari consistono nel consultarsi per

la creazione delle leggi e per provvedere alla loro giusta

amministrazione.
La tenda dell'Ordine nel Mondo è sostenuta da due
colonne, « Ricompensa e Retribuzione ».

I governi dispotici sono fatti da uomini senza fede divina;

e dove non v'è il timore della Retribuzione Spirituale,

l'esecuzione delle leggi è tirannica e ingiusta.

Non v'è migliore metodo di prevenire l'oppressione che col

rispetto dei due sentimenti, speranza e timore. Entrambi

hanno conseguenze politiche e spirituali. Se gli amministratori

della legge volessero tener conto delle conseguenze spirituali

delle loro decisioni, seguendo i dettami della religione,

diverrebbero « gli agenti divini nel mondo dell'azione, i

rappresentanti di Dio per coloro che sono sulla terra, e

difenderebbero, per amore di Dio, gli interessi dei Suoi servi,

così come fanno con i propri ». Se un governante è cosciente

della sua responsabilità e teme di sfidare la legge divina, il

suo giudizio sarà equo. Al contrario se un amministratore

dovesse pensare che tutta la responsabilità per le sue azioni

finisce con la sua vita terrena, ignorando e misconoscendo i

favori divini e il regno spirituale della gioia, egli mancherebbe

dell'incentivo per un giusto agire e dell'ispirazione per

distruggere l'oppressione ed il torto.

Quando un sovrano sa che il suo giudizio verrà pesato

sulla bilancia del giudice divino, e che se non sarà trovato in

mancanza, egli perverrà nel Regno Celeste e sarà inondato

dalla luce della munificenza divina, allora egli agirà

sicuramente con giustizia ed equità. Vedete com'è importante

che i ministri di stato siano illuminati dalla religione!

Con le questioni politiche, però, il clero non ha nulla a che

fare! Le cose religiose non debbono essere mai mescolate con

la politica, nel presente stato del mondo, poichè i loro

interessi non sono identici.

La religione s'interessa di cose del cuore, dello

spirito e della morale. La politica si occupa delle cose

materiali della vita. I maestri di religione non debbono

invadere il regno della politica; essi debbono occuparsi

dell'educazione spirituale dei popoli, consigliandoli bene e

cercando di servire Dio e l'umanità. Essi debbono cercare di

risvegliare le aspirazioni spirituali e accrescere la

comprensione ed il sapere dell'umanità, migliorando la morale

e aumentando l'amore per la giustizia.

Questo è in accordo con gli Insegnamenti di Bahá'u'lláh.

Nei Vangeli è scritto: « Rendete dunque a Cesare le cose di

Cesare e a Dio le cose di Dio » .

In Persia esistono fra i più importanti ministri di Stato,

alcuni che sono religiosi, di vita esemplare, che venerano

Iddio, e che temono di disobbedire alla Sua Legge.

Altri governanti invece, in quella stessa terra, non hanno

alcun timore di Dio, non pensano alle conseguenze delle loro

azioni, lavorano a soddisfare i propri desideri e hanno portato

la Persia nei malanni e nelle difficoltà.

Oh amici di Dio! Siate gli esempi viventi della Giustizia!

Così che per la grazia di Dio, il mondo possa vedere che le

vostre azioni manifestano gli attributi della giustizia e della

misericordia.

La giustizia non ha limiti; è una qualità universale.

Il suo operare dev'essere portato in tutte le classi, dalle più

umili alle più elevate. La giustizia dev'essere sacra e gli

interessi dei popoli debbono essere presi in considerazione.

Desiderate per gli altri ciò che desiderate per voi stessi. Allora

potremo gioire nel Sole della Giustizia che brilla

sull'orizzonte di Dio.

Ogni uomo è stato posto in una posizione d'onore; egli non

deve abbandonarla. Un umile lavoratore che commette

un'ingiustizia è tanto da biasimare quanto un famoso tiranno.

Così noi abbiamo la scelta fra giustizia e ingiustizia.

Io spero che ognuno di voi diverrà giusto e indirizzerà i

suoi pensieri verso l'unità dell'umanità; che nessuno farà male

al suo prossimo né parlerà male di alcuno, che rispetterà i

diritti di tutti gli uomini e si preoccuperà più degli interessi

degli altri che dei propri.

Così diverrete fiaccole della giustizia Divina agendo in

accordo con gli insegnamenti di Bahá'u'lláh, che, durante la

Sua vita, sopportò innumerevoli tribolazioni e persecuzioni

per poter mostrare sulla terra le virtù del Mondo Divino,

rendendo possibile per voi di intendere la Supremazia dello

Spirito e di gioire nella Giustizia di Dio.

Per opera della Sua Misericordia, la Munificenza Divina si

riverserà su di voi, e a questo fine io prego.
IL DECIMO PRINCIPIO
L'UGUAGLIANZA DEI SESSI
4. Avenue de Camoens. Parigi.
14 Novembre.

Il Decimo Principio degli Insegnamenti di Bahá'u'lláh è

l'uguaglianza dei sessi.

Dio ha creato tutte le creature a coppie. Uomo, Animale o

Vegetale, tutte le cose di questi tre regni, sono di due sessi, e

v'è uguaglianza assoluta fra loro. Nel regno vegetale vi sono

piante maschi e piante femmine; i loro diritti sono uguali ed

esse possiedono in parti uguali la bellezza della loro specie,

sebbene si possa dire che la pianta che produce frutti è supe-

riore a quella che non ne produce.

Nel regno animale vediamo che il maschio e la femmina

hanno diritti uguali e che tutti e due godono della natura e non

v'è questione di superiorità di un sesso sull'altro. Nei due

regni più bassi della natura non v'è questione di superiorità di

un sesso sull'altro. Nel regno umano si osserva invece una

grande differenza; il sesso femminile è trattato da inferiore, e

non gli sono permessi diritti e privilegi comuni al sesso

maschile. Questa condizione non è dovuta alla natura, ma

all'educazione. Nella creazione divina non c'è questa diversità.

Un sesso non è superiore all'altro agli occhi di Dio. Perchè

dunque deve un sesso proclamare l'inferiorità dell'altro

negandogli diritti e privilegi, come se Dio gliene avesse dato

autorità? Se le donne ricevessero una educazione uguale a

quella degli uomini, il risultato dimostrerebbe una capacità di

sapere identica in entrambi i sessi.

Sotto alcuni aspetti la donna è superiore all'uomo. É di

cuore più tenero, più ricettiva e la sua intuizione è più intensa.

Non si può negare che in varie località la donna è ora più

arretrata dell'uomo, ma questa temporanea inferiorità è dovuta

alla mancanza di opportunità educative. Nelle necessità della

vita, la donna ha maggiore potere d'intuizione dell'uomo,

perché è a lei che l'uomo deve la sua stessa vita.

Se la madre è istruita, i suoi figli saranno ben educati.

Quando la madre è saggia, i figli saranno guidati sul sentiero

della saggezza. Se la madre è religiosa, mostrerà ai figli come

devono amare Iddio. Se la madre è morale guiderà i suoi

piccoli sulla via della rettitudine.

È chiaro perciò che la generazione futura dipende dalle

madri d'oggi. Non è questa una responsabilità vitale per la

donna? Non richiede essa ogni possibile vantaggio per

prepararla a tale compito?

Epperciò sicuramente a Dio non piacerà che uno strumento

così importante come la donna debba soffrire per mancanza

dell'educazione necessaria allo scopo di raggiungere le

perfezioni desiderabili e indispensabili per la grande opera

della sua vita! La Giustizia Divina richiede che i diritti di

ambo i sessi siano ugualmente rispettati perchè nessuno è

superiore all'altro agli occhi del Cielo. La dignità al cospetto

di Dio non dipende dal sesso, ma dalla purezza e dalla

luminosità del cuore. Le virtù umane appartengono
ugualmente a tutti!

La donna deve quindi sforzarsi per raggiungere una più

grande perfezione, per esser uguale all'uomo sotto ogni

aspetto, per progredire in tutti quei campi in cui essa è rimasta

indietro, così che l'uomo sarà costretto a riconoscerne

l'uguaglianza di capacità e di successo.

In Europa le donne hanno fatto maggiore progresso che

nell'Oriente, ma c’è ancora molto da fare! Quando gli studenti

sono arrivati alla fine del loro corso scolastico, ha luogo un

esame, il cui risultato ne determina la capacità e la

conoscenza; così avverrà con la donna. Le sue azioni

mostreranno il suo potere, e non ci sarà più bisogno di

proclamarlo a parole.

È mia speranza che le donne dell'Oriente, come quelle

dell'Occidente, progrediranno rapidamente finché l'umanità

raggiungerà la perfezione.

La generosità di Dio è per tutti e dà potenza ad ogni

progresso.

Quando gli uomini riconosceranno l'uguaglianza delle

donne, esse non avranno più bisogno di lottare per i loro

diritti! Uno dei principi di Bahá'u'lláh è dunque l'uguaglianza

dei sessi.

Le donne debbono compiere il più grande sforzo per

acquistare potere spirituale e crescere nella virtù della

Saggezza e Santità, finché la loro illuminazione e il loro

sforzo riusciranno a realizzare l'unità del genere umano. Esse

debbono lavorare con ardente entusiasmo per diffondere la

dottrina di Bahá'u'lláh fra i popoli così che la luce radiosa

della Grazia Divina possa avviluppare le anime di tutte le

nazioni del mondo!
L'UNDICESIMO PRINCIPIO
IL POTERE DELLO SPIRITO SANTO
4. Avenue de Camoens.
18 Novembre.

Negli insegnamenti di Bahá'u'lláh è scritto: « Per il potere

dello Spirito Santo soltanto l'uomo è capace di progredire,

perché la potenza divina è infinita ». La lettura della storia ci

porta alla conclusione che gli uomini veramente grandi, i

benefattori della razza umana, coloro che hanno spinto gli

uomini ad amare la giustizia e ad odiare l'ingiustizia, sono

stati causa di un reale progresso; tutti sono stati ispirati dalla

forza dello Spirito Santo.

I Profeti di Dio non si sono tutti diplomati nelle scuole di

una dotta filosofia; anzi essi furono spesso uomini di umile

nascita, apparentemente ignoranti, uomini sconosciuti e di

nessuna importanza agli occhi del mondo e che talvolta

mancavano persino della conoscenza del leggere e dello

scrivere.

Ciò che innalzò questi grandi al di sopra degli uomini e per

cui essi poterono diventare maestri di verità fu il potere dello

Spirito Santo. La loro influenza sulla umanità, in virtù di

questa possente ispirazione, fu grande e penetrante.

L'influenza dei più saggi filosofi, che non possedevano

questo spirito divino, è stata relativamente di poca importanza

malgrado la vastità della loro dottrina e la profondità della

loro erudizione.

Per esempio, gli intelletti fuori del comune di Platone,

Aristotele, Plinio e Socrate, non hanno influenzato gli uomini

così grandemente da farli divenire ansiosi di sacrificare la vita

pei loro insegnamenti, mentre alcuni di quegli uomini

semplici hanno scosso l'umanità al punto che migliaia di

uomini sono diventati martiri volontari per tenere alta la loro

Parola, perché questa Parola era ispirata dallo Spirito Santo. I

profeti di Giudea e d'Israele, Elia, Geremia, Isaia, Ezechiele,

erano uomini umili come lo erano anche gli Apostoli di Gesù.

Pietro, il capo degli Apostoli, usava dividere i frutti della

sua pesca in sette parti e quando, presa ciascuna parte per

l'uso di ogni giorno, arrivava alla settima razione, sapeva che

era il Sabato. Considerate questo! Pensate alla sua futura

posizione e a quale gloria egli giunse perché lo Spirito Santo

operò grandi cose per mezzo suo.

Ne deduciamo che lo Spirito Santo è il fattore dinamico

nella vita dell'uomo. Chiunque riceve questo potere è capace

di influenzare tutto ciò con cui viene a contatto. I più grandi

filosofi senza questo Spirito sono impotenti, le loro anime

sono senza vita e i loro cuori sono inerti! Se lo Spirito Santo

non alita dentro le loro anime, essi non possono operare bene.

Nessun sistema di filosofia è stato mai capace di cambiare in

meglio gli usi e i costumi di un popolo. Dotti filosofi non illu-

minati dallo Spirito Divino, sono stati uomini spesso di

moralità inferiore; non hanno manifestato nelle loro azioni la

realtà dei loro bei discorsi.

La differenza fra i filosofi spirituali e gli altri è mostrata

dalle loro vite. Il maestro spirituale mostra la sua fede nei suoi

stessi insegnamenti, essendo egli stesso quello che

raccomanda gli altri.

Un uomo simile, senza dottrina, ma colmo di Spirito

Santo, è più potente dell'uomo più nobile e più erudito privo

di quella ispirazione. Colui che è istruito dallo Spirito Divino

può nella sua vita guidare altri a ricevere lo stesso spirito.

Prego che voi possiate essere imbevuti della vita dello

Spirito Divino in modo che possiate essere strumenti per

educare altri. La vita e la moralità di un nomo spirituale sono

esse stesse una educazione per quelli che lo conoscono.

Non pensate alle vostre limitazioni, soffermatevi soltanto

sul bene del Regno della Gloria. Considerate l'influenza di

Gesù sui suoi Apostoli e pensate alla loro efficacia sul mondo.

Questi uomini semplici furono resi capaci di diffondere la

Buona Novella dal potere dello Spirito Santo!

Possiate così voi tutti ricevere l'aiuto Divino! Nessuna

capacità è limitata se guidata dallo Spirito di Dio!

La terra in se stessa non ha proprietà di vita, è arida e secca

finché non sia fertilizzata dal sole e dalla pioggia; ma la terra

non ha bisogno di lamentare la sue limitazioni.

Possa esservi donata la vita! Possa la pioggia della grazia

Divina e il calore del Sole della Verità, rendere fruttiferi i

vostri giardini così che molti bei fiori di squisita fragranza e

d'amore possano sbocciare in abbondanza. Allontanate il

volto dalla contemplazione del vostro io finito e fissate gli

occhi sulla Radiosità Eterna; allora le vostre anime

riceveranno in piena misura il divino potere dello Spirito e le

benedizioni della Grazia Infinita.

Se voi vi terrete così pronti, diverrete nel mondo

dell'umanità una fiamma ardente, una stella che guida e un

albero fruttifero, mutando l'oscurità e l'afflizione in Luce e

Gioia per lo splendore del Sole della Grazia e le infinite

benedizioni della Buona Novella.

Questo è il significato del potere dello Spirito Santo, che io

prego possa essere generosamente irrorato sopra di voi.

CONCLUSIONE
4, Avenue de Camoens, Parigi.
28 Novembre.

In queste adunanze in cui ci siamo incontrati e abbiamo

parlato insieme, voi tutti avete appreso i principi di questa

dispensazione e la realtà dei fatti. A voi è stato dato di

conoscere queste cose, ma vi sono ancora molti non illuminati

e immersi nella superstizione. Essi non hanno udito che poco

di questa grande e gloriosa Causa, e la conoscenza che ne

hanno è per lo più basata sul sentito dire. Ohimè povere

anime! La conoscenza che ne hanno non è basata sulla verità

e il fondamento della loro fede non l'insegnamento di Bahá'-

u'lláh! V'è sicuramente una certa quantità di vero in quello

che loro è stato detto, ma per la maggior parte la loro

informazione è stata inesatta. I vari principi della benedetta

Causa di Dio sono le undici norme che io vi ho date e che ho

accuratamente spiegato una per una.

Voi dovete cercare sempre di vivere e agire in diretta

obbedienza ad ogni insegnamento e alle leggi di Bahá'u'lláh,

così che ogni individuo possa vedere in tutti gli atti della vita

vostra che, in parole e opere, voi siete seguaci della

Perfezione Benedetta.

Adoperatevi a che questa gloriosa dottrina possa ab-

bracciare il globo e la spiritualità possa essere infusa nei cuori

degli uomini.

L'alito dello Spirito Santo vi confermerà e sebbene molti

sorgeranno contro di voi, non prevarranno!

Quando Gesù fu coronato di spine, sapeva che tutti i

desideri del mondo erano ai Suoi piedi. Tutte le corone

terrene, per quanto brillanti, potenti e splendenti,

s'inchinarono in adorazione innanzi alla corona di spine! Era

per questa sicura e certa conoscenza che Egli parlò quando

disse: « Ogni podestà mi è data in cielo, ed in terra » .

Ora io vi dico, tenete tutto questo nei vostri cuori e nelle

vostre menti. In verità la vostra luce illuminerà il mondo

intero, la vostra spiritualità toccherà il cuore delle cose. Voi

diverrete invero le fiaccole accese del globo. Non temete e

non turbatevi perché la vostra luce penetrerà la più fitta

tenebra. Questa è la promessa di Dio che io dò a voi. Levati!

E servite la potenza di Dio!
L'ULTIMA RIUNIONE
15, Rue Greuze - Parigi.
1° Dicembre.

Quando, qualche tempo fa, arrivai a Parigi per la prima

volta, guardai intorno a me con molto interesse, e nella mia

mente paragonai questa bella città a un grande giardino. Con

amorosa cura e profondamente pensando, esaminai il terreno,

lo trovai buonissimo e molto adatto per produrre una ferma

fede, perché un seme dell'amore di Dio vi é stato gettato. Le

nuvole della misericordia celeste hanno fatto cadere la loro

pioggia su di esso, e il Sole della Verità ha irradiato i suoi

caldi raggi sopra i giovani semi, cosicché oggi si può vedere

fra voi nascer la Fede. Il seme gettato nel terreno ha

cominciato a germogliare e di giorno in giorno vedrete

crescere i germogli. La munificenza del regno di Bahá'u'lláh

porterà un raccolto meraviglioso. State attenti! Io vi porto

liete novelle! Parigi diventerà un giardino magnifico! Tutti i

fiori più belli spunteranno e fioriranno in questo giardino, e la

fama della loro bellezza e della loro fragranza si spanderà per

ogni dove. Quando penso alla futura Parigi la vedo avvolta

nella luce dello Spirito Santo. In verità già è sorta l'alba

del giorno in cui Parigi sarà illuminata ed ogni creatura potrà

vedere la bontà e la misericordia di Dio.

Non lasciate che le vostre menti rimangano nel presente,

ma fate che guardino con occhi fiduciosi al futuro, perché in

verità lo Spirito di Dio sta operando fra voi. Da quando sono

arrivato, poche settimane fa, la spiritualità - io vedo - è

cresciuta. Da principio soltanto poche anime vennero da me a

cercare la luce; ma durante la mia breve permanenza fra voi il

numero di esse s'è moltiplicato. Ciò è una promessa per il

futuro.

Quando Gesù fu crocifisso e lasciò questo mondo, Egli

aveva soltanto undici discepoli e pochissimi seguaci; ma

siccome Egli servì la Causa della Verità, guardate oggi il

risultato del lavoro della Sua vita! Egli ha illuminato il

mondo, e ridato vita all'umanità morta. Dopo la Sua

ascensione, a poco a poco, la Sua causa s'ingrandì; le anime

dei Suoi seguaci diventarono sempre più luminose, e lo

squisito profumo della loro vita santa si sparse dappertutto.

Oggi, grazie a Dio, una simile condizione di cose comincia

a prodursi a Parigi. Vi sono molte anime che si sono volte

verso il Regno di Dio e che sono attratte verso l'unità, l'amore

e la verità. Cercate dunque di far sì che la bontà e la

misericordia di Abhá possano abbracciare tutta Parigi. L’alito

dello Spirito Santo vi aiuterà, la luce celeste del Regno Divino

brillerà nei vostri cuori, e gli angeli benedetti di Dio vi

porteranno dal Cielo aiuto e forza. Ringraziate allora Dio di

tutto cuore per aver ricevuto questo beneficio supremo. Una

grande parte del mondo è immersa nel sonno, ma voi siete

stati svegliati. Tanti sono ciechi, ma voi vedete!

L'appello del Regno Divino si ode in mezzo a voi. Sia lode

a Dio, voi siete rinati, voi siete stati battezzati col fuoco

dell'amore di Dio; siete stati immersi nel mare della vita e

rigenerati dallo spirito dell'amore! Siate grati a Dio di aver

ricevuto tali favori, e non dubitate mai della Sua bontà e del

Suo amore, ma abbiate incrollabile fede nella munificenza del

suo Regno. Unitevi in fraterno amore, siate pronti a dare la

vita l'uno per l'altro, e non soltanto per quelli che vi sono cari,

ma per tutta l'umanità. Considerate tutti gli esseri umani come

membri di una sola famiglia, tutti figliuoli di Dio, e così non

vedrete alcuna differenza fra loro.

L'umanità si può paragonare ad un albero. Questo albero

ha rami, foglie e frutti. Considerate tutti gli uomini come fiori

e foglie. o germogli di questo albero, e cercate di aiutare

ognuno a comprendere e godere le grazie di Dio. Dio non

trascura alcuno: Egli ama tutti.

La sola vera differenza che esiste fra gli uomini sta nella

diversità di grado del loro sviluppo. Alcuni sono imperfetti,

bisogna portarli alla perfezione: alcuni sono addormentati,

bisogna svegliarli; altri sono negligenti, bisogna scuoterli; ma

tutti sono figli di Dio. Amateli con tutto il cuore; nessuno

dev'essere un estraneo per l'altro, tutti devono essere amici.

Stasera vengo a dirvi addio, ma tenete bene a mente che

per quanto i nostri corpi possano esser lontani, saremo in

spirito sempre assieme. Io vi porto tutti nel mio cuore, e non

dimenticherò nessuno di voi, e spero che nessuno di voi mi

dimenticherà. Io in Oriente e voi in Occidente facciamo ogni

sforzo, affinché l'unità possa regnare nel mondo, affinché tutti

i popoli possano divenire un popolo solo, e tutta la terra un

solo paese; perché il Sole della Verità brilla ugualmente sopra

tutti.

Tutti i profeti di Dio sono venuti per amore di questa

grande meta. Guardate come Abramo si sforzò di portare la

fede e l'amore fra il popolo; come Mosè cercò di unire il

popolo con giuste leggi; come Gesù Cristo morì per portare la

luce dell'amore e della verità in un mondo ottenebrato; come

Maometto si adoperò per portare l'unità e la pace fra le tribù

incivili tra le quali Egli visse. E da ultimo, Bahá'u'lláh soffrì

quarant'anni per la stessa causa: il solo nobile fine di

diffondere l'amore fra i figli degli uomini. E per la pace e

l'unità del mondo il Báb dette la sua vita.

Seguite dunque l'esempio di questi esseri divini, bevete

alla loro sorgente, illuminatevi con la loro luce, e siate per il

mondo simboli della misericordia e dell'amore di Dio; siate

come pioggia e nuvole di misericordia, come soli di verità;

siate un esercito celeste ed in verità conquisterete la Città dei

Cuori.

Ringraziamo Dio che Bahá'u'lláh ci ha dato una solida

base. Egli non lasciò posto per la tristezza nei cuori e gli

scritti della Sua penna sacra contengono consolazioni per

tutti. Egli usava le parole della verità, e tutto ciò che è

contrario agli insegnamenti Suoi è falso. Lo scopo principale

di tutto il Suo lavoro fu di far sparire ogni divisione nel

mondo.

Il testamento di Bahá'u'lláh è la Pioggia della Bontà, il

Sole della Verità, l'Acqua della Vita, lo Spirito Santo. Così,

aprite i vostri occhi per ricevere il pieno potere della Sua

bellezza, ed io pregherò che a voi tutti sia data questa gioia.

Ora vi dico « addio », ma questo io dico soltanto alla

vostra forma esteriore, non alle vostre anime, perchè le nostre

anime sono sempre insieme. Confortatevi e siate sicuri che

giorno e notte io mi rivolgerò al Regno d'Abhá, supplicando

per voi che di giorno in giorno possiate divenire migliori, più

puri, più vicini a Dio e sempre più illuminati dallo splendore

del Suo amore.
DISCORSO DI 'Abdu'l-Bahá
ALL' « ASSEMBLEA DEGLI AMICI »
St. Martin's Lane. London.
12 Gennaio 1913.

Circa mille anni or sono si formò in Persia una società

chiamata « La Società degli Amici ». Questi si adunavano in

silenziosa comunione con l'Onnipotente.

Essi dividevano la filosofia divina in due specie: La prima

comprendeva quella filosofia che si apprende con letture e

studio nelle scuole e nei collegi, la seconda quella cosiddetta

degli Illuminati o seguaci della luce interna. Le scuole di

quest'ultima si tenevano in silenzio. E là, nei cuori dei

discepoli meditanti e rivolti alla sorgente della Luce, si

riflettevano da quella Luce centrale i misteri del regno divino.

Tutti i problemi divini furono risolti da questo potere

illuminante.

Questa Società degli Amici progredì grandemente in

Persia ed esiste ancora. Molto fu scritto in libri ed in epistole

dai capi di quella società. Quando i seguaci di quella filosofia

si adunano rimangono in silenzio ed in contemplazione. Il

capo propone all'assemblea un problema e dice: « Dovete

meditare su questo problema ». Allora, liberando la mente da

ogni altro pensiero, essi riflettono, e la soluzione del problema

non tarda a rivelarsi. Molte astruse questioni divine sono

risolte da questa luce. Le principali fra le grandi questioni che

si sprigionano dai raggi del Sole della Realtà e colpiscono la

mente dell'uomo sono le questioni della realtà dello spirito

dell'uomo; della nascita dello spirito; della sua nascita da

questo mondo in quello di Dio; della sua vita interna e del suo

destino dopo l'ascensione dal corpo.

Queste persone chiamate « seguaci della luce interna »

meditano anche sulle questioni scientifiche del giorno e le

risolvono ugualmente. Essi raggiungono un grado superlativo

di potere e sono interamente liberi dal dogma e dalla cieca

imitazione. Molti hanno fiducia nelle parole di costoro; da se

stessi, dentro se stessi spiegano ogni mistero. Se essi con

l'aiuto della « luce interna » trovano la soluzione di una

questione, la accettano e dopo la dichiarano; altrimenti la

considerano conseguenza di cieca superstizione. Essi vanno

così lontano da riflettere perfino sopra la natura essenziale

della divinità, della rivelazione divina, della manifestazione di

Dio in questo mondo. Tutte le questioni divine e scientifiche

sono risolte da loro per mezzo del potere dello Spirito.

Bahá'u'lláh dice che vi è un segno di Dio in ogni

fenomeno; il segno dell'intelletto è la contemplazione,

e il segno della contemplazione è il silenzio; perchè non è

possibile che un uomo faccia due cose per volta: Egli non può

parlare e meditare allo stesso tempo.

È un fatto assiomatico che mentre meditate, voi parlate col

vostro proprio spirito. In quello stato di mente voi rivolgete

delle domande al vostro spirito, e lo spirito risponde; la mente

è illuminata e la verità si rivela. Non potete chiamare

« uomo » alcun essere che non possegga questa facoltà di

meditazione; senza di essa un essere è un semplice essere al di

sotto delle bestie. Per mezzo della facoltà di meditazione

l'uomo consegue la vita eterna; attraverso la stessa facoltà egli

riceve l'alito dello Spirito Santo; il dono dello Spirito si rivela

nella riflessione e nella meditazione. Lo spirito stesso

dell'uomo apprende e si rinforza con la meditazione; per essa,

delle cose, di cui l'uomo non aveva nozione alcuna, si svelano

alla sua vista; con la meditazione l'uomo riceve l'ispirazione

divina ed il cibo celeste.

La meditazione è la chiave per aprire le porte dei misteri.

In tale stato l'uomo si astrae, la sua attenzione non si rivolge

affatto agli oggetti che lo circondano; egli è immerso

nell'oceano della vita spirituale e può svelare i segreti delle

cose. Per spiegarvi ciò, considerate l'uomo come dotato di due

specie di vista: quando viene usato il potere della visione

intima, non agisce il potere della visione esteriore. Questa

facoltà di meditazione fa sì che l'uomo non è dominato dalla

natura animale, e lo mette in grado di discernere la verità delle

cose, lo mette in contatto con Dio. La stessa facoltà trae dalla

sfera invisibile le scienze e le arti; essa rende possibile le

invenzioni, fa compiere colossali imprese, e mette in grado di

operare i governi senza impedimenti. Per mezzo della facoltà

di meditazione l'uomo entra veramente nel Regno di Dio.

Nondimeno alcuni pensieri sono inutili all'uomo; sono

come onde che si agitano nel mare senza alcun risultato. Ma

se la facoltà di meditazione è immersa nella luce spirituale e

caratterizzata dagli attributi divini, i risultati saranno certi. La

facoltà di meditazione è come lo specchio; questo non può

riflettere che gli oggetti ai quali lo ponete dinanzi. Allo stesso

modo se lo spirito dell'uomo considera cose mondane, avrà

cognizione soltanto di esse. Ma se voi voltate lo specchio

dello spirito verso il cielo, le costellazioni celesti ed i raggi

del Sole della Verità si rifletteranno nei cuori vostri, ed

otterrete le virtù del Regno di Dio.

Teniamo dunque ben diretta questa facoltà, volgendola

verso il Sole Celeste, e non verso le cose del mondo, in modo

che possiamo scoprire i segreti del Regno Divino, e

comprendere le allegorie della Bibbia ed i misteri dello

Spirito.

Possiamo noi divenire davvero degli specchi che riflettano

le realtà divine, e possiamo noi diventare così puri da

riflettere le stelle del cielo!
LA PREGHIERA
97 Cadogan Gardens, London
26 Dicembre 1912.
Deve la preghiera prender forma di azione?

Si: nella Causa Bahá'í le arti, le scienze, e tutti i mestieri

sono considerati come culto. L'uomo che fabbrica un pezzo di

carta da scrivere, mettendo nel lavoro tutta la sua abilità,

eseguendolo coscienziosamente, concentrando tutte le sue

forze per perfezionarlo, rende lode a Dio. In breve, ogni

sforzo ed ogni attività che vengono dal profondo del cuore

dell'uomo devono considerarsi culto, se sono inspirati da

elevate ragioni e dalla volontà di render servizio all'umanità.

Questo è culto; servire l'umanità e provvedere ai bisogni

del prossimo. Servire è pregare. Un medico, che assiste

l'ammalato con gentilezza, con amore, senza pregiudizi e con

fede nella solidarietà della razza umana. rende lode a Dio.

Qual'è lo scopo della nostra vita?

Acquistare le virtù. Noi veniamo dalla terra; perché

passammo dal regno minerale al regno vegetale e da questo al

regno animale? Per poter raggiungere la perfezione in

ciascuno di questi regni, per poter possedere le migliori

qualità del minerale, acquistare il potere di crescita della

pianta, avere gli istinti dell'animale, e possedere i sensi della

vista, dell'udito, dell'odorato, del tatto e del gusto, per passare

finalmente dal regno animale al mondo dell'umanità ed esser

dotati della ragione, del potere d'invenzione, e della forza

dello spirito.
IL MALE
Che cos'è il male?

Il male è l'imperfezione. Il peccato è lo stato dell'uomo nel

mondo della natura bassa; infatti nella natura esistono difetti

come l'ingiustizia, la tirannia, l'odio, l'ostilità, la discordia;

sono queste le caratteristiche del grado più basso della natura.

Questi sono i peccati del mondo, i frutti di quell'albero del

quale Adamo mangiò. Per mezzo dell'educazione dobbiamo

liberarci da queste imperfezioni. I Profeti di Dio sono stati

mandati, Libri Sacri sono stati scritti, affinchè l'uomo possa

rendersi libero. Precisamente come egli nasce in questo

mondo d'imperfezione dal seno della madre, così nasce nel

mondo dello spirito per mezzo dell'educazione divina.

Quando l'uomo nasce nel mondo dei fenomeni, egli trova

l'universo; quando da questo mondo egli rinasce nel mondo

dello spirito, trova il Regno Divino.
IL PROGRESSO DELL'ANIMA

È col dolore o è con la gioia che l'anima progredisce di più

in questo mondo?

La mente e lo spirito dell'uomo progrediscono quando egli

è provato dalle sofferenze. Più la terra è arata. meglio si

sviluppa il seme, più abbondante sarà il raccolto. Come

l'aratro solca profondamente la terra, depurandola dalla

malerba e dai cardi, così la sofferenza e l'afflizione pongono

l'uomo al disopra delle meschine cose di questa vita mondana,

e gradatamente egli arriva ad uno stato di completo distacco.

Allora il suo atteggiamento in questo mondo sarà quello della

felicità divina.

L'uomo è, per così dire, immaturo: il calore del fuoco della

sofferenza lo maturerà. Guardate il passato e vedrete, che gli

uomini più grandi hanno sofferto di più.

Chi ha raggiunto lo sviluppo attraverso la sofferenza, deve

temere la felicità?

Con la sofferenza egli otterrà una felicità eterna, che niente

potrà portargli via. Gli apostoli di Gesù soffrirono; essi

arrivarono alla felicità eterna.

È allora impossibile di ottenere la felicità senza soffrire?

Per ottenere la felicità eterna si deve soffrire. Colui che è

giunto al punto di sacrificare se stesso ha la gioia vera. Le

gioie del mondo svaniscono.

Può un'anima trapassata conversare con una ancora sulla

terra?

Una conversazione può esser tenuta ma non può essere una

conversazione come le altre. Non c'è dubbio che le forze dei

mondi superiori si intrecciano con quelle di questo mondo. Il

cuore dell'uomo è aperto alla ispirazione; questa è

comunicazione spirituale. Come si parla in sogno con un

amico pur rimanendo in silenzio, così avviene nella

conversazione dello spirito. Un uomo può conversare con se

stesso, domandandosi se deve far questo o quello. Allo stesso

modo si conversa con quella parte di noi che è l'io più elevato.

LE QUATTRO SPECIE D'AMORE
97 Cadogan Gardens, Londra.
4 Gennaio 1913

Quale potenza è l'amore! È il più bello, il più grande di

tutte le potenze. L'amore dà vita agli inerti, l’amore accende

una fiamma in un cuore freddo. L'amore porta la speranza a

chi non l'ha, e rallegra i cuori degli afflitti.

Nel mondo dell'esistenza non c'è in verità una potenza più

grande di quella dell'amore. Quando il cuore dell'uomo è

acceso con la fiamma dell'amore, egli è pronto a sacrificare

tutto, anche la sua vita. Nell'Evangelo è detto che Iddio è

Amore.

Vi sono quattro specie d'amore. È della prima specie

l'amore che viene da Dio all'uomo: quest'amore consiste nelle

grazie inesauribili, nello splendore divino, nell'illuminazione

celeste. Da quest'amore il mondo riceve la vita; per esso

l'uomo è dotato dell'esistenza fisica, finchè per mezzo

dell'alito dello Spirito Santo (che è poi questo stesso amore),

egli riceve la vita eterna e diventa l'immagine di Dio vivente.

Quest’amore è l'origine di tutto l'amore nel mondo della

creazione.

Appartiene alla seconda specie l'amore che va dal-

l'uomo a Dio. Questo è fede, attrazione al Divino, ardore,

progresso, ricevimento della munificenza divina,

illuminazione alla luce del Regno Divino, entrata nel Regno

di Dio. Quest'amore è l'origine di tutta la filantropia e fa sì che

i cuori degli uomini riflettano i raggi del Sole della Verità.

È della terza specie l'amore di Dio verso la personalità

stessa o la identità di Dio. Questo è la trasfigurazione della

Sua bellezza, la riflessione di Se stesso nello specchio della

Sua creazione. Questo è la realtà dell'amore, l'antico amore,

l'eterno amore. Da un raggio di quest'amore trae esistenza

ogni altro amore.

Alla quarta specie appartiene l'amore dell'uomo per

l'uomo. L'amore che esiste fra i cuori dei credenti è prodotto

dall'ideale dell'unità degli spiriti. Quest'amore si ottiene

attraverso la conoscenza di Dio; così gli uomini vedono

l'amore divino riflesso nei cuori. Ognuno vede nell'altro la

bellezza di Dio riflessa nell'anima, e questo punto di

somiglianza porta l'attrazione e l'amore fra l'uno e l'altro.

Quest'amore renderà tutti gli uomini onde dello stesso mare,

stelle dello stesso cielo e frutti dello stesso albero.

Quest'amore porterà la effettuazione dell'accordo vero, la base

della vera unità.

Ma l'amore che spesso esiste fra amici, non è vero amore,

perchè è oggetto di trasmutazione; non è che fascino. Quando

soffia la brezza, gli alberi sottili si piegano. Se il vento viene

da oriente, l'albero si piega verso occidente, e se il vento

cambia e soffia da occidente, l'albero si piega verso oriente.

Questa specie d'amore ha origine da condizioni accidentali

della vita. Non è vero amore, è semplice attrazione, e può

cambiare. Oggi vedete due anime apparentemente legate da

stretta amicizia; domani tutto ciò può esser mutato. Ieri quei

due esseri erano pronti a morire l'uno per l'altro, oggi non si

vogliono nemmeno vedere. Questo non è amore: è

adattamento dei cuori alle occasioni della vita. Quando ciò

che ha causato questo « amore » è passato, anche l'« amore »

passa. Dunque questo non è in verità amore.

L'amore è soltanto delle quattro specie che ho indicato:

L'amore di Dio per la Sua identità. Gesù ha detto che Dio è

amore.

L'amore di Dio per i Suoi figliuoli. per i Suoi servi.

L’amore dell'uomo per Dio.
L'amore dell'uomo per l'uomo.

Queste quattro specie d'amore hanno origine da Dio, sono i

raggi del Sole della Verità, sono gli aliti dello Spirito Santo,

sono i segni della Realtà di Dio.

Così nel testo inglese. Molto probabilmente ‘Abdu’l-Bahá riferiva

ad Avicenna ( n.d.t. ).
Matteo, XI: 27.
Giovanni, VIII: 19.
Il Sultano di Turchia.
Marco, XIV: 62.
Giovanni, VI: 42.
Corano, III: 32.
Giovanni, XVIII: 11.
Apocalisse, I: II.
Esodo, III: 2.
Mullá, sacerdoti musulmani.

Una persona ch’era presente quando fu detto a Badí’ di portare

l’epistola allo Scià, lo vide trasfigurarsi; era tutto raggiante.

Giovanni, III: 5.
Luca, III: 16-17.
Luca, XI: 2-3.

Indicava un alberello d’arancio posto su di un tavolo a Lui vicino.

Non darmi povertà né ricchezza. Proverbi XXX, 8.
Dal 1911 ( N.d.T. )
Luca, XX: 25.
Matteo, XXVIII: 18.
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